ciao!sono nuovo sia di questo forum. Sono d'accordo sul fatto ke bisogna mettere in conto la caduta. Ma se nn c'è un minimo di rischio nn c si diverte
finché non perdo qualche arto... giù a manetta!
Se c'è una buona probabilità di farmi male, non freno.
Se c'è la certezza di farmi male, allora evito il salto/drop.
Di solito gioco 6 jolly prima di dire "ehm, sto esagerando?"
viva l'incoscienza!
in fondo... si muore una volta sola! :-?
Si muore una volta sola, ma potresti passare a letto il resto della tua vita fino a quel momento a causa di una caduta. Non puoi mai preventivare l'entità del danno. Poi magari capita a chi è più prudente, ma ci vuole più sfortuna.
Francesco
Sembra una ovvietà alla Catalano e invece è una massima di una saggezza infinita,la terrò bene a mente quando ritengo che è troppo per me e me la faccio con la bici al fianco.BlackBomber70 ha scritto:meglio a piedi che in ambulanza...
Sacrosanto!
Ma il cervello deve essere in modalità lettura del terreno e linkato a braccia e gambe...e il mezzo (nel quale devi avere completa fiducia)deve andare dove vuoi tu.
Quoto completamente.non condivido il tuo punto di vista...in discesa quando si comincia ad andare davvero forti, non è la ragione a detare... non c'è un calcolo o un ragionamento, il tutto e istintivo, anche la scelta della linea, spegnere il cervello e sacrosanto, significa smettere di pensare e quindi di distrarsi, di pensare a quanto male ci si può fare, a quanto i può entrare forti etcc, bisogna mollare i freni e prendere ritmo, la fiducia nel mezzo viene solo quando la tua persona si limita a guidare, quando non c'è posto per pensieri e paure... e chiaro che non viene alla prima botta, sforzarsi di fareu na cosa non significa spegnere il cervello, ma fare e rifare lo stesso percorso, partendo con l'intento di percorrerlo al massimo della velocità, e concentrandosi solo sulla guida con corpo rilassato e mobile, cercando il divertimento, e non il raggiungimento fine a se stesso dell'obbiettivo, le sfide con se stessi proseguono finche non le si perde, invece bisogna giocare con se stessi, con la vità, e con ciò che ci circonda...
per le cadute... a me piacciono... con le giuste protezioni il 90% delle cadute provoca solo una scarica di adrenalina e qualche livido, a volte, specie su curve liscie quando si chiude lo sterzo per esempio, non ci si fa neanche un poco di male, poi ovvio che se giri in licra ogni caduta è una rovina...
molto molto raramentem i e sucesso di farmi male senza aspettarmelo, quando mi son fatto male sapevo benissimo che quel tentativo era rischioso, altrimento per la maggiore cado e mi alzo ridendo
se non cadi difficilmente prenderai coraggio, finche non salti hai paura di saltare, e finche non cadi hai paura di cadere, quando accetti quella parte del gioco senza farti paranoie della serie "potrei avere conseguenze permanenti" o altri tipi di pensieri pessimistici e distruttivi oltre che inutili, tutto diventa più facile...e si fa un balzo in avanti notevole...
non è uno sport che concede azioni a metà... una cosa o non lo fai, o se decidi di farla, la fai e basta, valutando prima le conseguenze, e non mentre, quando si parte si fa e basta, e troppo tardi per ripensarci...
questo parlando di FR e DH, e parlando della mia esperienza personale
p.s. protezioni sempre... danno un botto di confidenza e trasformano le cadute in un elemento di divertimento
non condivido il tuo punto di vista...in discesa quando si comincia ad andare davvero forti, non è la ragione a detare... non c'è un calcolo o un ragionamento, il tutto e istintivo, anche la scelta della linea, spegnere il cervello e sacrosanto, significa smettere di pensare e quindi di distrarsi, di pensare a quanto male ci si può fare, a quanto i può entrare forti etcc, bisogna mollare i freni e prendere ritmo, la fiducia nel mezzo viene solo quando la tua persona si limita a guidare, quando non c'è posto per pensieri e paure... e chiaro che non viene alla prima botta, sforzarsi di fareu na cosa non significa spegnere il cervello, ma fare e rifare lo stesso percorso, partendo con l'intento di percorrerlo al massimo della velocità, e concentrandosi solo sulla guida con corpo rilassato e mobile, cercando il divertimento, e non il raggiungimento fine a se stesso dell'obbiettivo, le sfide con se stessi proseguono finche non le si perde, invece bisogna giocare con se stessi, con la vità, e con ciò che ci circonda...
per le cadute... a me piacciono... con le giuste protezioni il 90% delle cadute provoca solo una scarica di adrenalina e qualche livido, a volte, specie su curve liscie quando si chiude lo sterzo per esempio, non ci si fa neanche un poco di male, poi ovvio che se giri in licra ogni caduta è una rovina...
molto molto raramentem i e sucesso di farmi male senza aspettarmelo, quando mi son fatto male sapevo benissimo che quel tentativo era rischioso, altrimento per la maggiore cado e mi alzo ridendo
se non cadi difficilmente prenderai coraggio, finche non salti hai paura di saltare, e finche non cadi hai paura di cadere, quando accetti quella parte del gioco senza farti paranoie della serie "potrei avere conseguenze permanenti" o altri tipi di pensieri pessimistici e distruttivi oltre che inutili, tutto diventa più facile...e si fa un balzo in avanti notevole...
non è uno sport che concede azioni a metà... una cosa o non lo fai, o se decidi di farla, la fai e basta, valutando prima le conseguenze, e non mentre, quando si parte si fa e basta, e troppo tardi per ripensarci...
questo parlando di FR e DH, e parlando della mia esperienza personale
p.s. protezioni sempre... danno un botto di confidenza e trasformano le cadute in un elemento di divertimento
occorre fare distinzione:
c'è chi mette in conto la caduta e si prepara (chi fa DH o FR per intendersi) sia psicologicamente che atleticamente con protezioni e altro sapendo che si spingerà sempre al limite....
e c'è chi non la mette in conto perchè "non fa parte del gioco" (vedi XC) o meglio non dovrebbe far parte del gioco....e quindi non ha la "coscienza del rischio".....
nel secondo caso sarebbe giusto cadesse per rendersi conto di cosa stà facendo (non auguro a nessuno di farsi male) ma purtroppo è solo cadendo che si realizzano i rischi corsi.
sono due giochi diversi, affrontati in modo differente....
nel secondo caso secondo me occorrono più protezioni e più prudenza...