Senza voler rinverdire la polemica, a mio avviso è molto più da eroe (non Hero!) e da sportivo la prestazione dell'appassionato che non ha tempo e modo di prepararsi come altri per problemi di lavoro, location, famiglia e quant'altro, e riesce comunque a portare a termine la gara, rispetto a quella dell'amatore che punta ai piazzamenti in classifica.
Non fraintendete, massimo rispetto per chi può andare in bici tutti i giorni e può puntare in alto. Non potete immaginare quanto vi invidio. Ma per molti altri, me compreso, trovare il tempo ed il modo per far combaciare mille impegni con una passione è impresa veramente ardua. E quando poi si partecipa alle gare, sapendo di non avere le basi per poterla affrontare ma con la voglia di fare una sfida, l'impegno e le emozioni sono pari se non superiori a quelle di chi è ben preparato.
Su 4000 che partecipano alla SRH o ad altre "garone", quanti sono gli sportivi preparati, quanti gli sportivi/appassionati della domenica (cioè quelli appena descritti) e quanti quelli che vanno con spirito goliardico/turistico (nel senso di samuelgol, cioè per godersi compagnia, panorami, ristori, fare foto, ecc.). Per quello che ho visto io, la mia impressione è che ben più della metà rientrano nella seconda categoria, un buon quarto abbondante nella prima, i rimanenti nella terza.
Il tutto per dire, che quello che fa vivere queste gare, secondo me, non sono gli atleti preparati o i pro (necessari per il prestigio e l'immagine), nè i "turisti", ma tutti gli altri.