Sei pazzo a pubblicare video di tale diseducazione !!! E' pericolosissimo perchè adesso ci sarà sicuramente chi avendolo visto si mette a scalare la sua palazzina di 5 piani a mani nude , e poi dov'è il rispetto per la montagna?? mannaggia mannaggia...l'hai fatta grossa....cmq siamo tutti fermoni ovviamente se il termine di paragone sono i personaggi dei video.
Questo è ancora meglio:Per capire qualcosa dei gesti estremi e di cosa ci sta dietro.
Alex Honnold: Ho scalato una parete verticale di 1.000 metri in arrampicata libera | TED Talk
Questo è ancora meglio:
Durch die Wand | Netflix
Tommy Caldwell und Kevin Jorgeson wollen hoch hinaus und die Kameras sind mit dabei, wenn sich die Freeclimber an die eindrucksvollste Felswand Yosemites wagen.www.netflix.com
Mmmm...bello il film, impresa di tutto rispetto ma un po’ fine a se stessa e un po’ troppo American Stayla...Personalmente ciò che trovo discutibile è il volersi accanire a tutti i costi, per anni, su una via, con centinaia di tentativi sui singoli passaggi per passare in libera. Non dico di passarli a vista o con la filosofia di P.Preuss, ma in quel modo trovo sia esagerato.Al confronto Kilian Bron si sta facendo due passi sulla ciclabile.
E ci mancherebbe altro che salisse free solo su quelle difficoltà senza aver provato la via !Però Honnold ha rifatto in free solo una via che aveva già fatto n volte legato, e ne conosceva ogni passaggio (e se non ricordo male, anche Adam Ondra l'ha rifatta in free solo dopo di lui). Caldwell e Jorgeson hanno fatto una cosa che nessuno credeva fosse umanamente possibile.
Ah! E Caldwell senza un dito...
Edit: sbagliavo, Ondra ha ripetuto la Dawn Wall (legato però).
Mmmm...bello il film, impresa di tutto rispetto ma un po’ fine a se stessa e un po’ troppo American Stayla...Personalmente ciò che trovo discutibile è il volersi accanire a tutti i costi, per anni, su una via, con centinaia di tentativi sui singoli passaggi per passare in libera. Non dico di passarli a vista o con la filosofia di P.Preuss, ma in quel modo trovo sia esagerato.
Parere personalissimo
Ce l'ho, ce l'ho eccome. Io il free solo faccio fin fatica a guardarlo in video, mi vanno su i battiti.E ci mancherebbe altro che salisse free solo su quelle difficoltà senza aver provato la via !
Hai una vaga idea della differenza che passa tra il free solo su quelle difficoltà e il lavorato anche su passaggi ben più difficili ? Se sei solo e slegato se non passi muori, nell’altro caso sono volati centimigliaia di volte prima di riuscire a passare ! Anche mentalmente diventano proprio due sport completamente differenti !
Dawn wall per Caldwell è stato un processo di liberazione dopo un periodo di vita molto difficile.
Il film lo spiega benissimo.
Ci ha pure avuto la forza di aspettare che jorgenson a sua volta passasse dal 15 tiro.
E poi Tommy ha fatto Portami via in Wenden: mica bau bau micio micio.
Non erano diversi come sopportazione o insensibilità alla paura. Ma per loro non era un gioco, era un lavoro. Scalare una parete, a meno che non lo si faccia perché si è una guida o per salvare qualcuno (e nella fattispecie si tratterebbe di guida o soccorso professionali, con tutte le sicurezze del caso), pur facendolo per professione, non credo che possa portare a particolare "evoluzione" o "bene sociale" al pari del mestiere dei collaudatori. Senza i primi astronauti e collaudatori di aerei, non avresti i mezzi che oggi solcano i cieli e vanno oltre, con tutti i servizi in cascata che hanno reso possibili per miliardi di persone. Francamente, per quanto difficile, affascinante e pericolosa sia una salita in free o in solo climbing, o seri dubbi possa mai produrre qualcosa del genere e possa nel contempo essere considerata diversa da qualcosa di ludico.[...]
Sta di fatto che i primi astronauti o collaudatori di aerei non erano tanto diversi da questi: la morte faceva parte del gioco.
Ma senza rischio non c'e' evoluzione.
Certo che in Italia, se la tendenza é quella dell'articolo, giuridicamente siete messi male.interessante scritto su sta deriva securitaria di un amico alpinista e biker
Non erano diversi come sopportazione o insensibilità alla paura. Ma per loro non era un gioco, era un lavoro. Scalare una parete, a meno che non lo si faccia perché si è una guida o per salvare qualcuno (e nella fattispecie si tratterebbe di guida o soccorso professionali, con tutte le sicurezze del caso), pur facendolo per professione, non credo che possa portare a particolare "evoluzione" o "bene sociale" al pari del mestiere dei collaudatori. Senza i primi astronauti e collaudatori di aerei, non avresti i mezzi che oggi solcano i cieli e vanno oltre, con tutti i servizi in cascata che hanno reso possibili per miliardi di persone. Francamente, per quanto difficile, affascinante e pericolosa sia una salita in free o in solo climbing, o seri dubbi possa mai produrre qualcosa del genere e possa nel contempo essere considerata diversa da qualcosa di ludico.
Sul fatto dell'utilita' sociale sono d'accordo con te (non per niente Rebuffat definiva gli alpinisti i conquistatori dell'inutile): pero' secondo me l'impulso che spinge a provare ad andare oltre i limiti e' fondamentalmente lo stesso.
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