Hai ragione, alla fine quello che fa spostare l'ago della bilancia è solo uno: ! Come è successo con la legge trentina sulla chiusura dei sentieri, al garda si sono subito ribellati e hanno ottenuto le deroghe, anche qui si dovrebbe puntare su quello: cantine, bar, agriturismo, (con la scusa che bisogna partire presto per non avere troppo caldo in salita è meglio dormire sul posto) ecc.Perchè non proviamo a coinvolgere gli operatori economici della zona?
Faccio un esempio: io quando sono sono venuto ad affrontare la Scanuppia mi sono portato a casa del vino acquistato in una piccola cantina proprio sotto le pendici di Castel Beseno (niente di particolarmente pregiato ed appunto per questo prodotto introvabile dalle mie parti). Mi piace (mi piaceva - ora l'ho finito) offrirlo agli amici raccontando di quando lo avevo acquistato e del motivo per cui mi trovavo lì.
Così come per le cantine, potrebbe valere lo stesso discorso per altri tipi di esercizi commerciali: mi viene in mente anche la proprietaria di quel B&B intervistata da "L'Adige" che esprimeva il suo rammarico per la chiusura della Scanuppia.
P.S. Ho provato a cercare su internet la mail di quella cantina, per spedire anche a loro una copia della lettera ma non l'ho trovata.