UNA CLASSICA ..........(terribile) ...... di primavera.
Come ogni anno quando i primi caldi si fanno sentire,quest'anno in gran ritardo,tra lo zoccolo duro di noi del gruppo aleggia un quesito:
QUANDO ANDIAMO AD ANDRATE???
Ora per chi non conosce la nostra zona in particolare la zona all'imboccatura della Valle d'Aosta Andrate è un paesino abbarbicato tra la parte alta della Serra e l'inizio vero e proprio delle Alpi,intendiamoci è quel nucleo di case a circa 1000mt. che tutti notano perche' circondato da ogni sorta di antenne sopra Ivrea sulla destra per chi va in direzione di Aosta.
Nulla di particolare venti minuti di auto dal centro Eporediese e ci si ritrova lì dove lo sguardo spazia in una bella giornata per decine di km verso la pianura padana.
Ma quando quella domanda viene tra noi fatta fa affiorare ricordi MAL sopiti di fatica,sudore,sangue e inimitabile appagamento.
Giunti oramai ad inizio Maggio digiuni da quasi un anno di qualcosa mountain-bikisticamente degno da enumerare tra le imprese che noi poveri pedalatori della domenica,decidiamo di andare.
Contandoci e ricontandoci ci ritroviamo alle otto della scorsa domenica a partire solamente in tre ,chi per impegni culinari,chi per lavoro,chi per una punta di paura prima o dopo durante la settimana trascorsa ci dà buca.
Ebbene Fantozzianamente io con postumi di una sciatalgia imbottito di antidolorifici con la mia front KTM bici non adatta e non indicata alla raidata,KAPPA,alias Andrea il "Prufesur" ancora decisamente dolorante per dolore alla spalla causa calcificazione ossea,anche lui saturo di medicinali e Paolo1971 in forma ma l'unico completamente all'oscuro di cio' a cui stava andando incontro partiamo perfettamente in orario da Alice C. appena lo stesso giunto pedalando da Santhia' si è preso il caffe'.
Andatura solo per i primi chilometri veramente da raid poi,progressivamente all'aumentare delle difficolta',prima le rampe di Viverone,poi le rampe di Zimone mi ritrovo a constatare che stiamo "andando" e che le mie previsioni di ora di arrivo la' in cima addirittura saranno superate.
Incrociando il percorso della prossima futura SERRABIKE con alcuni concorrenti che stanno gia' provando continuiamo a salire fino a quando giunti nel punto piu'lontano da ogni centro abitato prima Andrea poi Paolo iniziano a essere colpiti dalla fame senza poter porre rimedio con barrette energetiche (grave errore).
Da quel momento inizia la parte piu' tecnica,piu'panoramica piu'appagante della SERRA ma ahinoi ,solo io mi diverto tra scalini , rocce,radici alte venti centimetri che si parano davanti a noi su un sentiero a tratti largo trenta centimetri dove stanno passando giovani e alcune belle giovani praticanti di trekking armati di bastoni per salire piu' agevolmente.
Giunti a Castel Rubino i miei compagni si lanciano in discesa a cento metri piu' in basso al
paese "delle antenne" al primo "alimentari" aperto io stoicamente ma leggibile anche tignosamente mi sgargarozzo gli ultimi cento metri scarsi in salita verso la fontana sulla strada x S Giacomo.
Giunto all'acqua carico il
camelbak e mi butto giu' al centro abitato dove trovo tutti e due i miei compagni mentre divorando banane e cioccolato riacquistano il sorriso.
Il ritorno è un ora e mezza abbondante di discesa tra salti curve in successione veloce e lunghi rettilinei sullo stesso percorso ma come chi fa questo sport sa gustati in discesa in maniera differente.
Totale:
Piu' di 70 chilometri di godimento tra risate ,rotture di
catena,la mia,considerazione anatomiche pesanti su alcunE elementi incontrate tra fatica e sudore,
PER ME TUTTO CIO' E' INSOSTITUIBILE!
Report 7 del 04.05.2008.