Runner trovato morto in Trentino (pare ucciso da "animale di grossa taglia")

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In Veneto i lupi ci sono solo da qualche anno. Prima non c'erano e non c'erano nemmeno tutti sti gran danni fatti dagli ungulati. Adesso che ci sono i lupi gli ungulati sono stati decimati.
E in più ci sono decine di pecore, asini, vitelli e mucche sbranati ogni anno che prima non c'erano. Qua l'unico che ci ha guadagnato è il lupo. E ci rimettono tutto gli altri. Umani e animali. Adesso mancava solo l'orso
Che prima in Veneto non c'erano i lupi mi sembra improbabile. Diciamo che il lupo più di ogni altro animale é stato odiato, perseguitato, sterminato dall'uomo.
Dati alla mano in Italia ci sono attualmente circa mille lupi, di cui 100-120 solo in Abruzzo, con numeri molto inferiori nelle altre regioni. Quanto agli ungulati in Abruzzo, sono in aumento e presenti fino sulla costa. Però secondo alcuni sembra di essere invasi dai lupi.
Negli anni '70 del '900 era rimasto in Italia un solo piccolissimo nucleo di lupi a Sant'Eufemia a Maiella, studiati da Luigi Boitani, che ha dato luogo ad un bellissimo documentario che ho avuto la fortuna di vedere (in seconda serata in uno dei canali Rai dell'era digitale). Sempre negli anni '70 sono arrivate delle leggi per impedire caccia, bracconaggio, e vietare pratiche crudeli (bocconi avvelenati, lacci, ecc..).
Pietro non é il tuo caso e non mi riferisco a te, ma in molti credono (o comunque sono condizionati) alla favoletta di cappuccetto rosso, senza mai aver letto nulla di attendibile al riguardo.
 

Pietro.68

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Che prima in Veneto non c'erano i lupi mi sembra improbabile. Diciamo che il lupo più di ogni altro animale é stato odiato, perseguitato, sterminato dall'uomo.
Dati alla mano in Italia ci sono attualmente circa mille lupi, di cui 100-120 solo in Abruzzo, con numeri molto inferiori nelle altre regioni. Quanto agli ungulati in Abruzzo, sono in aumento e presenti fino sulla costa. Però secondo alcuni sembra di essere invasi dai lupi.
Negli anni '70 del '900 era rimasto in Italia un solo piccolissimo nucleo di lupi a Sant'Eufemia a Maiella, studiati da Luigi Boitani, che ha dato luogo ad un bellissimo documentario che ho avuto la fortuna di vedere (in seconda serata in uno dei canali Rai dell'era digitale). Sempre negli anni '70 sono arrivate delle leggi per impedire caccia, bracconaggio, e vietare pratiche crudeli (bocconi avvelenati, lacci, ecc..).
Pietro non é il tuo caso e non mi riferisco a te, ma in molti credono (o comunque sono condizionati) alla favoletta di cappuccetto rosso, senza mai aver letto nulla di attendibile al riguardo.
Come vedi quando dico che il lupo in veneto e nelle alpi orientali era sparito non mi sto inventando nulla.
 
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Come vedi quando dico che il lupo in veneto e nelle alpi orientali era sparito non mi sto inventando nulla.
Ma certo, non ho mica scritto che ti stai inventando le cose (e non mi permetterei, quindi mi scuso se sono stato poco chiaro).
Quanto al lupo e agli altri selvatici mettiamola così: prima l'uomo li ha scacciati, perseguitati, allontanati, ora, sempre l'uomo ne favorisce il ritorno attraverso pratiche naturali o artificiali.
 
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illiparotto

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Perdonami, ma gli orsi avvistati nelle Marche, in Umbria, nel Lazio, non sono stati reintrodotti, ma sono individui erratici di orso marsicano che si spostano autonomamente.
Tutto ciò é favorito di fatto dalla formazione di un grande corridoio ecologico costituito da 4 parchi nazionali (Sibillini, d'Abruzzo, Maiella, Gran Sasso) insieme alle altre aree naturali minori.
Parliamo di aree in cui l'orso é presente da sempre. Nel parco d'Abruzzo, istituito 100 anni fa, non sono mai stati registrati problemi di aggressività degli orsi nei confronti degli uomini.
sicuramente, avrà fatto tanta strada da solo, infatti guarda qui come padroneggia in galleria. Sicuramente dal PNLAM è arrivato sui sibillini. Oltre che gli asini ora volano pure gli orsi!

 

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sicuramente, avrà fatto tanta strada da solo, infatti guarda qui come padroneggia in galleria. Sicuramente dal PNLAM è arrivato sui sibillini. Oltre che gli asini ora volano pure gli orsi!

Mi hai segnalato un articolo che però non hai letto (altrimenti non l'avresti postato). Se hai voglia di leggerlo scoprirai che c'é scritto chiaramente come l'orso marsicano sia arrivato nei vicini monti del Gran Sasso, Laga, e, di conseguenza, sui Sibillini. Non da oggi, ma da almeno 15 anni. Emerge, infine, come sui Sibillini facciano il tifo affinché l'orso possa stabilirsi su quelle montagne.
 

Pietro.68

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stamattina ho sentito la pubblicità di un cibo per cani che toglie gli "odori molesti degli escrementi"...
cioè tu vuoi un cane che magari tieni rinchiuso tutta la vita in un appartamento di 50 mq. e poi ti da fastidio che quando caga faccia odore e allora gli fai mangiare roba chimica.
questi sono gli "amanti degli animali"....
 

ottomilainsu

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Che prima in Veneto non c'erano i lupi mi sembra improbabile. Diciamo che il lupo più di ogni altro animale é stato odiato, perseguitato, sterminato dall'uomo.
Dati alla mano in Italia ci sono attualmente circa mille lupi, di cui 100-120 solo in Abruzzo, con numeri molto inferiori nelle altre regioni. Quanto agli ungulati in Abruzzo, sono in aumento e presenti fino sulla costa. Però secondo alcuni sembra di essere invasi dai lupi.
Negli anni '70 del '900 era rimasto in Italia un solo piccolissimo nucleo di lupi a Sant'Eufemia a Maiella, studiati da Luigi Boitani, che ha dato luogo ad un bellissimo documentario che ho avuto la fortuna di vedere (in seconda serata in uno dei canali Rai dell'era digitale). Sempre negli anni '70 sono arrivate delle leggi per impedire caccia, bracconaggio, e vietare pratiche crudeli (bocconi avvelenati, lacci, ecc..).
Pietro non é il tuo caso e non mi riferisco a te, ma in molti credono (o comunque sono condizionati) alla favoletta di cappuccetto rosso, senza mai aver letto nulla di attendibile al riguardo.
Ho fatto parte di una associazione naturalistica per molti anni (poi per ragioni di mancanza di tempo per tutto me ne sono distaccato, senza comunque perdere l'interesse).
I grandi predatori, sulle montagne venete, erano spariti tutti. Zero, non c'era più nulla. Cacciati e sterminati ancora nel 1800.
Non sono favolette, sono i fatti, dati dalla collaborazione anche dell'associazione di cui sopra, alla ricerca. Uno in particolare si occupava proprio di raccogliere le notizie di avvistamento del lupo e di verificarle, un altro si interessava della lince, altri dei grandi rapaci. Tutta gente ben lontana dalle varie ideologie, gente a cui interessava ed interessa solamente conoscere e documentare. (io mi occupo di insetti, per dire)
Il ritorno dei grandi predatori è cosa recente, i primi sporadici ed eccezionali avvistamenti vennero fatti circa vent'anni fa.
Adesso sono diffusi ovunque e, dalle mie parti, i lupi hanno già fatto piazza pulita dei mufloni, introdotti a loro volta quarant'anni fa dai cacciatori e che fino a qualche anno fa erano presenza infestante e alloctona.
 
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Ho fatto parte di una associazione naturalistica per molti anni (poi per ragioni di mancanza di tempo per tutto me ne sono distaccato, senza comunque perdere l'interesse).
I grandi predatori, sulle montagne venete, erano spariti tutti. Zero, non c'era più nulla. Cacciati e sterminati ancora nel 1800.
Non sono favolette, sono i fatti, dati dalla colaborazione anche dell'associazione di cui sopra, alla ricerca.
Il ritorno dei grandi predatori è cosa recente, i primi sporadici ed eccezionali avvistamenti vennero fatti circa vent'anni fa.
Adesso sono diffusi ovunque e, dalle mie parti, i lupi hanno già fatto piazza pulita dei mufloni, introdotti a loro volta quarant'anni fa dai cacciatori e che fino a qualche anno fa erano presenza infestante e alloctona.
Appunto. Il lupo c'era ed é stato cacciato dall'uomo; impedita la caccia, il lupo é tornato. Non mi sembra che parliamo di fatti anomali, ma del tutto normali.
 
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ottomilainsu

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Appunto. Il lupo c'era ed é stato cacciato dall'uomo; impedita la caccia, il lupo é tornato. Non mi sembra che parliamo di fatti anomali, ma del tutto normali.
Parliamo di un ritorno a distanza di oltre un secolo, la caccia era comunque vietata da tantissimo.
Il ritorno è stato favorito dall'abbandono della montagna, qui da me fino alla metà del 1900 ogni centimetro quadrato disponibile era coltivato,

paradisi-da-sotto.jpg

fin quassù, su "Le Pale", quella parte erbosa che si vede in foto, sulla montagna che ho dietro casa mia.. (no, la foto non è girata per far sembrare più ripido, la pendenza è quella, falciavano il prato legati con una corda per non cadere in basso)

le_pale_pendenza.jpg

Ma non sempre tornavano a casa...

lapide.jpg

Non c'era posto per lupi, ma nemmeno cervi, caprioli, tutto quello che era disponibile serviva agli uomini per poter vivere.
In mezzo secolo è cambiato tutto, oggi lassù ci andiamo in pochi, anzi, ci va solo qualcuno (anch'io, di tanto in tanto) e in certi posti passano anni prima che qualcun altro torni a passare.
Trent'anni fa cercarono a "Chi l'ha visto" uno che era scomparso lasciando il motorino in stazione, ultimo posto dove era stato visto.
Lo ritrovarono più di dieci anni dopo, era precipitato dalla cresta della montagna cercando di percorrere un sentiero. Venne identificato perché ne ritrovarono lo scheletro con ancora sulle spalle lo zaino con i documenti. Ma non era finito chissà dove, era caduto all'indietro cercando di superare un passaggio in arrampicata.
Questo aveva preso il treno, era salito in montagna con l'idea di farsi la traversata delle creste dell'Alpago.
Per quel sentiero non era passato nessuno, nel frattempo.
 

Maiella

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Parliamo di un ritorno a distanza di oltre un secolo, la caccia era comunque vietata da tantissimo.
Il ritorno è stato favorito dall'abbandono della montagna, qui da me fino alla metà del 1900 ogni centimetro quadrato disponibile era coltivato,

Vedi l'allegato 590622

fin quassù, su "Le Pale", quella parte erbosa che si vede in foto, sulla montagna che ho dietro casa mia.. (no, la foto non è girata per far sembrare più ripido, la pendenza è quella, falciavano il prato legati con una corda per non cadere in basso)

Vedi l'allegato 590623

Ma non sempre tornavano a casa...

Vedi l'allegato 590624

Non c'era posto per lupi, ma nemmeno cervi, caprioli, tutto quello che era disponibile serviva agli uomini per poter vivere.
In mezzo secolo è cambiato tutto, oggi lassù ci andiamo in pochi, anzi, ci va solo qualcuno (anch'io, di tanto in tanto) e in certi posti passano anni prima che qualcun altro torni a passare.
Trent'anni fa cercarono a "Chi l'ha visto" uno che era scomparso lasciando il motorino in stazione, ultimo posto dove era stato visto.
Lo ritrovarono più di dieci anni dopo, era precipitato dalla cresta della montagna cercando di percorrere un sentiero. Venne identificato perché ne ritrovarono lo scheletro con ancora sulle spalle lo zaino con i documenti. Ma non era finito chissà dove, era caduto all'indietro cercando di superare un passaggio in arrampicata.
Questo aveva preso il treno, era salito in montagna con l'idea di farsi la traversata delle creste dell'Alpago.
Per quel sentiero non era passato nessuno, nel frattempo.
Gianbattista Vico: "corsi e ricorsi storici". I tempi cambiano, e i processi naturali non sono immediati, ma alla natura occorrono anni (molti) per ristabilire ciò che l'uomo ha interrotto.
Posso dirti dalle cronache medievali, che la Maiella é stata abitata da eremiti, asceti, piccole congreghe di monaci, tra i più famosi il papa Celestino eremita in luoghi impervi e inaccesdibili. Vivere la montagna si é sempre fatto in passato, forse é oggi che non siamo più capaci.
 
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