Runner trovato morto in Trentino (pare ucciso da "animale di grossa taglia")

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MauroPS

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Si assolutamente d'accordo. Volevo solo dire che per me non sarebbe un tabù abbattarne un tot all'anno. Non ho idea però di quanto sia questo tot.

Voglio dire che non si deve ragionare per tutto bianco o tutto nero:

- o mio dio siao troppo antropizzati ammazziamo tutti gli orsi o noi o loro
- o mio dio poveri orsi nessuno li tocchi sono innocenti il bosco è loro

la verità sta in mezzo: non vanno eradicati ma non deve essere un tabù prendere in considerazione l'idea di abbatterne qualcuno
ti viene voglia di lasciarli tutti vivi solo per i commenti di qualcuno qua dentro, o di chi organizzava grigliate di orso a scopo elettorale.

per il resto penso siamo tutti d'accordo.

fermi alcuni punti però: si mette in atto ogni punto per salvaguardare il territorio degli orsi e per non farli sconfinare dove poi ci sono i runner a correre. orso e uomo non devono incontrarsi. questo prevede anche che non ci siano idioti a dargli da mangiare, che poi l'orso non ha più paura dell'uomo e secondo il protocollo va abbattuto.
 
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Non siamo riusciti a far mettere in sicurezza ( = ridurre in cattività ) un esemplare dopo un'aggressione, a danno di due cacciatori, nonostante il piano PACOBACE lo prevedesse. La LAV ha fatto ricorso e un TAR sempre meno obiettivo, ha decretato venisse liberato.
Lo stesso esemplare ha aggredito altre due volte, una dei forestali incaricati del monitoraggio, e una un ciclista che manco l'aveva vistA e che gli lasciava ampie vie di fuga. Anche qui, nessuna cattura. Nessuna messa in sicurezza.
Il collare si stava scaricando. Le associazioni ambientaliste e i veterinari si sono opposti alla sostituzione. Quindi nemmeno monitoraggio.

Alla QUARTA aggressione, dello stesso maledetto esemplare, ci è scappato il morto.

La Lega Antivivisezione sta maneggiando per riuscire a farla rilasciare, presentando perizie di parte di dubbissima validità scientifica, cercando di tirare per la collottola ancora una volta il TAR.
La LAV, che evidentemente ha recuperato un pelo di senso per la vergogna, si limita a chiederne il trasferimento in un rifugio.

In Italia, un piano di gestione pragmatico degli animali è IMPOSSIBILE. La pressione politica/sociale è troppo alta. I trentini sono solo 500.000, di cui meno della metà residenti in zone rurali a contatto con l'orso. In un ipotetico sondaggio nazionale, gli italiani col cuore a cuoricino di disneyana formazione, prevarrebbero. Ergo, dato che votano, politicamente non conviene dare seguito alle parti "scomode" del piano PACOBACE. Nessuno vuol vedere foto di orsetti uccisi. Nessuno vuol vedere tirare il collo a un pollo.
Però poi mangiano le coscette fritte...

I trentini che conosco, sono per l'abbattimento non per vendetta, ma per due ragioni fondate:

1- è stata introdotta una specie opportunista, onnivora, in un territorio privo di antagonisti e con ampie risorse alimentari. E prevedibile un fote incremento demografico. Prima o poi verremo al punto di dover programmare un piano di caccia come sta avvenendo in Slovenia, per preservare anche le altre specie che occupano la stessa nicchia ecologica, non solo gli uomini. Se non siamo nemmeno capaci di dare seguito a un abbattimento di un SINGOLO esemplare che ha ucciso un uomo, di attuare un piano previsto e sottoscritto, meglio fermarci qui, che si potrà solo andare in peggio. E' un banco prova di quanto davvero sia motivata la politica locale e nazionale, di seguire gli zoologi e mettere in minoranza i c.d. "ambientalisti" di maniera, anche quando sono da prendere scelte impopolari.

2- sono fermamente convinti che prima o poi un TAR che la liberi, lo troveranno. In fondo abbiamo avuto un TAR che ha decretato che la cura Stamina funzionava, imponendone l'attuazione a dei medici, che i vaccini provocano l'autismo e la correlazione tra tumori al cervello e telefoni cellulari, nonostante TUTTA la letteratura scientifica dica il contrario. Dei giudici che diano credito a una perizia raffazzonata, che dia però un buon riscontro mediatico, si trovano sempre. Da cui la richiesta dell'abbattimento: un'orsa morta non può essere liberata. Se vogliamo, è proprio la testardaggine dei c.d. "ambientalisti", che sta spingendo i più moderati verso posizioni favorevoli all'abbattimento.
Sono d'accordo.

Ma toglimi una curiosità su una cosa che non capisco, cosa intendi per "privo di antagonisti" ? Se è quello che penso io l'orso non ha predatori in natura, sicuramente non in europa. In qualche raro caso tipo un branco di grossi lupi nord americani può predergli un cucciolo o la tigre siberiana in asia sempre su un cucciolo, ma sono rari episodi, in Italia anche prima dell'uomo l'orso non credo avesse avuto dei predatori naturali..forse qualche antagonista sulle stesse risorse alimentari della foresta?
 

marika.f

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In natura, il numero di membri del vertice della catena alimentare, è determinato dalla disponibilità di cibo, non avendo predatori diretti. Se vi sono più specie che utilizzano la stessa fonte, si creerà un equilibrio e la popolazione sarà costante. I competitor, se ne hanno la possibilità, arrivano talvolta a lottare per occupare il territorio e scalzare l'altra specie.

Un esempio sono i rapaci. Aquile, falchi, pojane si contendono le stesse prede di volpi, furetti, tassi, ...
E non sono propriamente amichevoli gli uni con gli altri...

L'orso è un "grande predatore", perdipiù onnivoro. Gli unici competitor per le stesse fonti di cibo sono il lupo e l'uomo.
Solo che il secondo, è diventato fornitore di cibo per i primi due. E inoltre si è imposto di non perseguirli.
Da cui, l'impossibilità che si instauri un equilibrio naturale.
Soprattutto in trentino, dove tra allevamenti, arnie, frutteti, immondizia... le fonti alimentari sono numerosissime.
 

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In natura, il numero di membri del vertice della catena alimentare, è determinato dalla disponibilità di cibo, non avendo predatori diretti. Se vi sono più specie che utilizzano la stessa fonte, si creerà un equilibrio e la popolazione sarà costante. I competitor, se ne hanno la possibilità, arrivano talvolta a lottare per occupare il territorio e scalzare l'altra specie.

Un esempio sono i rapaci. Aquile, falchi, pojane si contendono le stesse prede di volpi, furetti, tassi, ...
E non sono propriamente amichevoli gli uni con gli altri...

L'orso è un "grande predatore", perdipiù onnivoro. Gli unici competitor per le stesse fonti di cibo sono il lupo e l'uomo.
Solo che il secondo, è diventato fornitore di cibo per i primi due. E inoltre si è imposto di non perseguirli.
Da cui, l'impossibilità che si instauri un equilibrio naturale.
Soprattutto in trentino, dove tra allevamenti, arnie, frutteti, immondizia... le fonti alimentari sono numerosissime.
Si si certo, è che mi sembrava quasi volessi dire che fosse innaturale per l'orso essere all'apice della catena alimentare in trentino, come se mancasse un'animale (che in passato magari c'era) che di cui non ero a conoscenza.

L'uomo ha sempre cercato di far fuori più orsi, lupi e linci possibili *, ha sempre fatto parte di questo equilibrio fino all'invenzione dei fucili, o meglio quando sono diventati sufficientemente precisi e affidabili. E' infatti tra '800 e primi decenni del '900 che abbiamo estinto o quasi estinto molti animali in giro per il mondo. Ormai siamo diventi troppo efficienti nell'uccidere per poterci ancora considerare parte dell'equilibrio. Che piaccia o meno dobbiamo uccidere l'eccedenza di orsi ma assolutamente non eradicarli completamente perchè sta anche a noi ormai conservarne la specie dall'estinzione visto che ci siamo tirati fuori dall'equilibrio delle parti.

*ma non pensiamo solo ai predatori in quanto pericolosi e da eliminare, anche stambecchi per mangiarli, salvati dall'estinzione per un colpo di culo cioè che il re aveva creato il parco del gran paradiso come personale riserva di caccia
 

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Si si è che mi sembrava quasi volessi dire che fosse innaturale per l'orso essere all'apice della catena alimentare in trentino, come se mancasse un'animale (che in passato magari c'era) che di cui non ero a conoscenza.

L'uomo ha sempre cercato di far fuori più orsi, lupi e linci possibili *, ha sempre fatto parte di questo equilibrio fino all'invenzione dei fucili. E' infatti tra '800 e primi decenni del '900 che abbiamo estinto o quasi estinto molti animali in giro per il mondo. Ormai siamo diventi troppo efficienti nell'uccidere per poterci ancora considerare parte dell'equilibrio. Che piaccia o meno dobbiamo uccidere l'eccedenza di orsi ma assolutamente non eradicarli completamente perchè sta anche a noi ormai conservarne la specie dall'estinzione visto che ci siamo tirati fuori dall'equilibrio delle parti.

*ma non pensiamo solo ai predatori in quanto pericolosi e da eliminare, anche stambecchi per mangiarli, salvati dall'estinzione per un colpo di culo cioè che il re aveva creato il parco del gran paradiso come personale riserva di caccia
La lince e stata avvistata, oltre a orso e lupo anche nel parco Alto Garda, limitrofe confine Trentino...e da li, ci è arrivata perchè disturbata dai troppi antagonisti del Trentino, in primis l' orso...ergo, una regolamentazione oltre che per la sicurezza umana, deve servire per allineare i delicati equilibri naturali a cui noi purtroppo abbiam messo mano.
 

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E' un banco prova di quanto davvero sia motivata la politica locale e nazionale, di seguire gli zoologi e mettere in minoranza i c.d. "ambientalisti" di maniera, anche quando sono da prendere scelte impopolari.
Marika condivido molto questo tuo passaggio. Dai molti post che ho scritto sapete come la penso circa gli orsi, cioé di quanto sia importante la gestione preventiva che, però, non esclude necessari interventi come l'abbattimento.
A tal proposito riporto un passaggio delle faq sull'orso redatto dal Parco Nazionale d'Abruzzo (compilato dai tecnici del parco in collaborazione con l'università La Sapienza): l'orso problematico provoca danni o è protagonista di interazioni uomo-orso con una frequenza tale da creare problemi economici e/o sociali al punto da richiedere un immediato intervento gestionale risolutivo.

Appare evidente come gli esperti siano a conoscenza che l'orso può provocare problemi, danni sociali ed economici, essere pericoloso per l'uomo. E in effetti non mi pare che il personale specializzato accreditato presso parchi e università abbiano detto di "salvare" Jj4, ma, giustamente, il contrario (cit. "immediato intervento gestionale risolutivo").
 
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La lince e stata avvistata, oltre a orso e lupo anche nel parco Alto Garda, limitrofe confine Trentino...e da li, ci è arrivata perchè disturbata dai troppi antagonisti del Trentino, in primis l' orso...ergo, una regolamentazione oltre che per la sicurezza umana, deve servire per allineare i delicati equilibri naturali a cui noi purtroppo abbiam messo mano.
Sbaglio o le linci avvistate in generale da quelle parti non possono che essere arrivate originariamente dalla Svizzera (dove è stata reintrodotta) o dalla Slovenia (dove non dovrebbe essersi mai estinta) ?

Quindi mi stai dicendo che la lince stava provando a colonizzare il trentino arrivando dall'estero e adesso per i troppi orsi e lupi si sta spostando precocemente in nuovi territori? Non sapevo di linci in trentino*, molto interessante.

*se non di sporadiche notizie di avvistamenti di qualche lince in dispersione dalla svizzera o slovenia ma non per il trentino in particolare ma un po' qua un po' là nel triveneto, ma mai notizie di colonizzazione effettiva
 
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Sbaglio o le linci avvistate in generale da quelle parti non possono che essere arrivate originariamente dalla Svizzera (dove è stata reintrodotta) o dalla Slovenia (dove non dovrebbe essersi mai estinta) ?

Quindi mi stai dicendo che la lince stava provando a colonizzare il trentino arrivando dall'estero e adesso per i troppi orsi e lupi si sta spostando precocemente in nuovi territori? Non sapevo di linci in trentino, molto interessante.
Credo si, sicuramente sono esemplari introdotti dalla Svizzera, che stan tentando di colonizzare l' arco alpino, ma in Trentino fatica a stare perchè troppo disturbata, ad oggi credo che in tutto il Trentino ci sian forse una o 2 linci...ecco che quindi il ragionamento del contenimento ( da te auspicato) della specie sul gradino più alto della catena, gioverebbe anche su altre specie. ;-)
 

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Credo si, sicuramente sono esemplari introdotti dalla Svizzera, che stan tentando di colonizzare l' arco alpino, ma in Trentino fatica a stare perchè troppo disturbata, ad oggi credo che in tutto il Trentino ci sian forse una o 2 linci...ecco che quindi il ragionamento del contenimento ( da te auspicato) della specie sul gradino più alto della catena, gioverebbe anche su altre specie. ;-)
Confermo che resto favorevole a gestire il superplus di orsi con abbattimenti per tutti i motivi che ci siamo già detti e su cui concordiamo ma riguardo a questo punto "sulla lince" permettimi di essere un po' scettico, mi sembra troppo bello che la lince si stia espandendo in Italia e che proprio per l'orso in trentino non ci stia riuscendo.

Sono scettico perchè da anni leggo di avvistamenti "una tantum" per l'arco alpino ma ancora non si parla di presenze riproduttive stabili in nord italia fuori da Svizzera e Slovenia.

Perchè la lince avrebbe scelto proprio il trentino per iniziare a insediarsi e riprodursi e perchè sarebbe proprio stata scacciata verso il garda infastidita dai troppi orsi? E poi, sbaglio o gli orsi non sono in tutto il trentino ma solo in alcune valli da cui sembra non escano?

Perchè non ha scelto prima l'alto adige dove gli orsi non ci sono? Che è pure più vicino alla Svizzera. Perchè non ha scelto una qualsiasi altra provincia italiana dell'arco alpino sul confine con Svizzera o Slovenia?

A naso le cose sono due: o la lince già c'è un po' ovunque in pianta stabile (essendo molto evasiva potrebbe esserci un ritardo nel constatarlo) oppure la lince non c'è se non in sporadiche comparsate un po' ovunque quando si fa un giro fuori patria (quindi prima deve saturare demograficamente le zone in Svizzera in cui si trova prima di colonizzare le valli italiane se non comparendo in sporadici avvistamenti).
 

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Confermo che resto favorevole a gestire il superplus di orsi con abbattimenti per tutti i motivi che ci siamo già detti e su cui concordiamo ma riguardo a questo punto "sulla lince" permettimi di essere un po' scettico, mi sembra troppo bello che la lince si stia espandendo in Italia e che proprio per l'orso in trentino non ci stia riuscendo.

Sono scettico perchè da anni leggo di avvistamenti "una tantum" per l'arco alpino ma ancora non si parla di presenze riproduttive stabili in nord italia fuori da Svizzera e Slovenia.

Perchè la lince avrebbe scelto proprio il trentino per iniziare a insediarsi e riprodursi e perchè sarebbe proprio stata scacciata verso il garda infastidita dai troppi orsi? E poi, sbaglio o gli orsi non sono in tutto il trentino ma solo in alcune valli da cui sembra non escano?

Perchè non ha scelto prima l'alto adige dove gli orsi non ci sono? Che è pure più vicino alla Svizzera. Perchè non ha scelto una qualsiasi altra provincia italiana dell'arco alpino sul confine con Svizzera o Slovenia?

A naso le cose sono due: o la lince già c'è un po' ovunque in pianta stabile (essendo molto evasiva potrebbe esserci un ritardo nel constatarlo) oppure la lince non c'è se non in sporadiche comparsate un po' ovunque quando si fa un giro fuori patria (quindi prima deve saturare demograficamente le zone in Svizzera in cui si trova prima di colonizzare le valli italiane se non comparendo in sporadici avvistamenti).
Da quel che so e che ho letto in giro, la lince c è, e proprio in Alto Adige è stata avvistata...che poi sia una bestia evasiva è assolutamente vero, calcola che a parte qualche esemplare prioritario, non tutti sono provvisti di radiocollare, quindi risulta alquanto difficile appurarne poi la presenza, se non con delle fototrappole a fortuna, come successo sull' Alto Garda, dove tra l' altro si dice anche che vi sia la presenza del Gatto selvatico, in val di Vesta, ma nessuno più ha approfondito la tematica, prassi tutta italiana, " ma si faremo, ma si vedremo, ma si ci impegneremo"...e intanto anni e denaro passan via che na bellezza...;-)
 

Maiella

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La lince in Abruzzo non si é mai estinta. Nel 2003 é stata accertata la presenza sulla Maiella dall'università La Sapienza (a circa 10 Km da casa mia).
Di seguito una lince avvistata nel Parco Nazionale d'Abruzzo
 
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Strelok

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Il quotidiano locale, sempre sul pezzo:
 

marcstr

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Il quotidiano locale, sempre sul pezzo:
andando avanti cosi ce li ritroveremo anche in pianura ,visto che manchera' il cibo per tutti gli orsi e lupi in montagna. ci sono migliaia di coniglietti in giro che proliferano a iosa . Gia' le volpi hanno cominciato a farsi vedere anche in paese ,Vedremo piu' in la come si evolvera' la faccenda .
 

Andrea80bz

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certo che ai cosiddetti "animalisti" non va mai bene niente.
 

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certo che ai cosiddetti "animalisti" non va mai bene niente.
Che ti aspettavi...
 

Enrico 70

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Tutto bene e tutto concordato, ma ...
... La Lega Antivivisezione sta maneggiando per riuscire a farla rilasciare, presentando perizie di parte di dubbissima validità scientifica, cercando di tirare per la collottola ancora una volta il TAR.
La LAV, che evidentemente ha recuperato un pelo di senso per la vergogna, si limita a chiederne il trasferimento in un rifugio. ...
... la LAV e la Lega Anti Vivisezione, non sono la stessa cosa?
 

Enrico 70

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La lince in Abruzzo non si é mai estinta. Nel 2003 é stata accertata la presenza sulla Maiella dall'università La Sapienza (a circa 10 Km da casa mia).
Di seguito una lince avvistata nel Parco Nazionale d'Abruzzo
Maiella, ma vuoi vedere che casa tua è diventato il nuovo centro del mondo ?!?! :loll:

... non so se gli amici Umbri saranno poi così contenti ...

:pirletto::smile:
 
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Maiella

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Maiella, ma vuoi vedere che casa tua è diventato il nuovo centro del mondo ?!?! :loll:

... non so se gli amici Umbri saranno poi così contenti ...

:pirletto::smile:
:))): no, il centro del mondo no, ma é una terra che ha subito processi di isolamento prolungato, che hanno dato luogo a delle particolarità che non si riscontrano soltanto in ambito naturalistico, ma, ad esempio, anche per alcune caratteristiche linguistiche. Ne consegue in genere che gli aspetti conservativi hanno prevalso fino a restituire integralmente una moltitudine di casi peculiari, tra i quali la lince.

Ti rimando all'articolo che a suo tempo riportò la notizia. Il rilevamento é avvenuto a Passo Lanciano; io vivo a Lettomanoppello, circa 10 Km più a valle. La notizia é del 2003 e puoi recuperarla dall'archivio del "Corriere della sera":

Daniele, figlio di Piero, ex presidente della Regione Lazio, registra il verso del felino scomparso. Lo studente Badaloni rintraccia la lince dell' Appennino. L' animale non più avvistato da oltre un secolo, era diventato quasi una leggenda.

Sui monti della Maiella a caccia di una lince. Non per ucciderla ma per svolgere una tesi di laurea, dimostrando che il felino è ricomparso sugli Appennini. Dopo tre anni di ricerche, tra freddo, pioggia e neve, l' obiettivo è stato centrato da Daniele Badaloni, 27 anni, studente all' Università di Roma Tre: il «gattone», scomparso dall' Italia da oltre un secolo, è stato finalmente rintracciato. Ad assegnare la «missione impossibile» al giovane zoologo è stato il suo relatore, Marco Bologna, entomologo con un nonno che fu guardacaccia nel Parco nazionale del Gran Paradiso. «Lui diceva che la lince l' aveva vista, ed era bellissima. Trovarla era un mio sogno di bambino che ho voluto trasferire a Daniele», spiega il professore, ordinario di ecologia animale. Il felino vive esclusivamente nelle Alpi, arrivato soltanto di recente da Slovenia e Austria; negli Appennini l'ultima segnalazione attendibile è del 1926. Altrimenti, per avere notizie prima di quella data bisogna risalire al 1840 quando, si racconta, l' ultima lince uccisa da un cacciatore. Poi solo leggende, dal 2000 in poi tutte catalogate da Daniele Badaloni, figlio del giornalista Piero, ex presidente della Regione Lazio. Nottate trascorse sulle montagne della Maiella, raccogliendo impronte, confrontandole. E ascoltando a lungo cacciatori di frodo e pastori, sicuri di aver avvistato l' animale. A lungo lo studente s'è appostato a Passo Lanciano, dove un insegnante di snowboard si era improvvisamente trovato davanti la lince, occhi luminescenti e pelo maculato. Per mesi Daniele ha disseminato esche di carne nei pascoli dell' Appennino, lanciando come richiamo un «vocalizzo» di lince registrato al Bioparco di Roma. La sera prima di mollare tutto perché scoraggiato e tornare a casa, il sospirato avvistamento. Buio pesto, fa freddo. A circa cento metri da lui, lo studente ode d' improvviso il lamento del predatore, qualcosa tra un ruggito e i miagolii d' amore dei gatti. Terrorizzato, punta il microfono direzionale e accende il registratore. La comunità scientifica è infatti severissima: occorre la prova che il richiamo ascoltato sia davvero quello della lince. Nei laboratori di Roma Tre viene poi comparato lo spettrogramma (in pratica la frequenza delle onde sonore registrate) del ruggito del felino della Maiella con quello del parente che vive nelle gabbie del Bioparco. Il grafico è lo stesso. Nessun dubbio: negli Appennini è tornata la lince. Alessandro Fulloni

Fulloni Alessandro


Pagina 47
(15 gennaio 2003) - Corriere della Sera
 
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