Seconda uscita stagionale a dir poco breve quanto funesta...alla bike per fortuna.
Domenica 04 Gennaio in compagnia di [MENTION=95929]VigBuck[/MENTION] partiamo da Vezzano per un giretto pomeridiano di circa 23 km e 1000 m di dislivello.
Ci portiamo a sud dell'abitato e attraverso le campagne saliamo sulla stradina ripida cementata sistemata da poco che in breve ci porta alle case di Fraveggio.
Nella parte ovest del paese seguiamo la stradina asfaltata piana che porta, dopo un ultimo tratto sterrato in salita, all'imbocco del sentiero Scal per Margone.
La nostra traccia a questo punto piega decisamente a sx per la prima discesa del giro...il sentiero scende ripidissimo con fondo ghiaioso, no smosso di più, con una prima serie di tornantini, difficilissimo da fare...le
ruote non tengono...nonostante questo scendiamo
e ad un certo punto...patatrac...rumore sordo sulla ruota posteriore...mi giro...cambio sbriciolato...probabilmente collassato dopo le infinite botte delle ultime annate.
Giro finito, mi dispiace soprattutto per l'amico Marco...arriviamo di lì a poco a S.Massenza...il tour prevedeva il passaggio in località Frassene sopra Calavino con bella discesetta tecnica e la chicca del giro con il sentiero 619B da Maso del Conzeta e il successivo rientro dal 618 a Vezzano.
Peccato sarà per la prossima...rientriamo a Fraveggio, io a piedi, lungo la stradina agricola asfaltata ma con la lieta sorpresa di una curiosa explo attraverso un sentiero che non avevo mai notato prima che ci ha permesso di ricollegarci alla stradina di campagna più alta e con la meravigliosa vista del lago di S.Massenza.
Rientriamo a Vezzano dopo ben 7 km e 260 m di D+
Dopo aver sistemato le bike, non contenti, ci siamo diretti a piedi a visionare la parte finale del giro salendo prima dal 618, scendendo poi dal 619B (sentiero davvero molto tecnico e a tratti esposto) e visitando infine la bella chiesetta restaurata di San Martino.
In conclusione che dire...se doveva succedere, meglio un inconveniente meccanico in questo tipo di giri che in altri, in posti più lontani e dai tracciati severi a cui ormai siamo abituati.