speriamo tanto che le cose stiano così, che abbia fatto nomi, cognomi e spiegato le dinamiche di come il mondo del ciclismo fa ricorso massicciamente al doping, ma speriamo soprattutto che non abbia sparato nel mucchio, ma che abbia fornito prove ed informazioni riscontrabili, altrimenti si beccherà pure una vagonata di querele per calunnia e/o diffamazione.
In ogni caso, se ha parlato la sua carriera potrebbe essere finita. In tal caso dubito che almeno per un pò di anni sarebbe accolto in gruppo a braccia aperte o comunque tesserato da qualche squadra. Il tempo sarà galantuomo, staremo a vedere.
Infatti se hai letto tutto, ha già messo le mani avanti, "non so se tornerò al professionismo", "avevo un sogno, ora è tutto finito", queste sono parole sue, ma soprattutto mi sembrano parole di una persona ben conscia di quello a cui va incontro. Ad ogni modo, se i giornali di questi giorni stanno scrivendo la verità, non mi fraintendente ma, io dico senza alcun problema: "Onore a Riccò", se non altro perchè potrebbe essere davvero il primo a non limitarsi ad una "semplice" ammissione di colpa ma, a spiegare al mondo intero ed una volta per tutte, di come sia marcio il sistema. Tuttavia rimango dell'opinione che debba pagare per l'errore/orrore che ha commesso senza farsi troppi scrupoli.