Raggi che si spezzano di continuo

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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Un appunto: i raggi, esperienza personale dopo decine di ruote assemblate e riparate, si rompono principalmente per tensione insufficiente.
La tensione dei raggi deve essere sempre la maggiore possibile, proprio per ridurre la sollecitazione di fatica che li fa rompere; sembra un paradosso, ma è un sofisticato concetto utilizzato largamente in tutte le applicazioni in cui si hanno sollecitazioni di fatica.
Personalmente non uso nemmeno io tensiometro, li sento a mano, e posso dire che tutte le ruote che mi sono assemblato per le mie bici (dal 1991 in avanti) non hanno avuto problemi di questo genere, mentre un paio di quelle comprate già fatte hanno visto i raggi durare ben poco.

Dove si sono rotti i tuoi raggi? Presso la testa, presso il filetto o altrove?
Inoltre i nippli migliori sono ancora quelli in ottone, peseranno qualche grammo in più ma la sicurezza che danno è decisamente superiore.
pienamente d'accordo anche io!

inviato dal mio Moto G Super Tacky
 

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Leggevo del tuo problema. Ti dico con farei io.

Smonta la ruota, butta raggi e niples e controlla il cerchio smontato. Se da smontato è dritto e non presenta nessuna crepa sospetta, falla raggiare di nuovo con raggi da 2-1,8-2, di qualità. Sapim sono ottimi, ad esempio. Cambia anche i nipples, se non ti importa del peso mettili in ottone.

E fattela montare da uno pratico, visto che non hai esperienza a "far ruote". Fatti anche dare un paio di raggi di ricambio delle varie lunghezze. Se li hai in casa, vedrai che non ne rompi più😁.
Se il cerchio è storto di suo, invece, compra un altro paio di ruote..... Delle vecchie butta tutto, mozzi a parte. Partire con cerchi storti, bozzati o dubbi, porta sfiga😂.
 
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giorgiof

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Un appunto: i raggi, esperienza personale dopo decine di ruote assemblate e riparate, si rompono principalmente per tensione insufficiente.
La tensione dei raggi deve essere sempre la maggiore possibile, proprio per ridurre la sollecitazione di fatica che li fa rompere; sembra un paradosso, ma è un sofisticato concetto utilizzato largamente in tutte le applicazioni in cui si hanno sollecitazioni di fatica.
Personalmente non uso nemmeno io tensiometro, li sento a mano, e posso dire che tutte le ruote che mi sono assemblato per le mie bici (dal 1991 in avanti) non hanno avuto problemi di questo genere, mentre un paio di quelle comprate già fatte hanno visto i raggi durare ben poco.

Dove si sono rotti i tuoi raggi? Presso la testa, presso il filetto o altrove?
Inoltre i nippli migliori sono ancora quelli in ottone, peseranno qualche grammo in più ma la sicurezza che danno è decisamente superiore.



Di base il tensiometro serve, oltre ai raggi bisogna tenere in considerazione i danni al cerchio.

È fondamentale se uno ha cerchi particolari come ad esempio cerchi leggeri e cerchi in carbonio.

Sui raggi io invece ho avuto esperienza di raggi troppo tirati che si spezzano e di solito si rompono sulla testa. Questo nel caso ci sia un delta di tensione accentuato rispetto alla media della tensione dei raggi della ruota di alcuni raggi.

Il caso tipico di manutenzioni frettolose che non controllano la media della tensione di tutti i raggi. Il delta dovrebbe essere max 10-15%
 
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ottomilainsu

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Dubito fortemente che si possa pretendere una accuratezza del 10% nella misura del tensionamento dei raggi.
Di conseguenza è una illusione sperare che siano tutti tesi alla stessa, identica maniera.
La problematica è insita nel principio di misura, che si affida alla flessione del raggio, con una base piuttosto corta; raggio che non può più essere considerato come un filo teso di flessibilità perfetta, situazione in cui la tensione è effettivamente in una relazione ben determinata con la freccia.
L'errore di misura è notevole, ed è influenzato da fattori quali la precisione del diametro del raggio, e dagli attriti vari che ci sono, tutt'altro che trascurabili.
Non dico che non serve a nulla, ma senza un uso ragionato è uno strumento quasi inutile.

I raggi non cedono sulla testa per eccessiva trazione, la rottura è per fatica e la fatica è più sensibile quando la tensione è bassa.
Un raggio teso provoca una deformazione rilevante nel mozzo ben prima di arrivare al limite della rottura.
Quando all'Ofmega provavamo a campione le flange dei mozzi in alcuni casi il foro si allargava al punto di far uscire la testa del raggio, negli altri comunque il rifollamento era tale che, anche se il raggio il raggio si rompeva prima, il mozzo era divenuto già inservibile prima della rottura.
Non parlo di mozzi di alta gamma in materiali esoterici, parlo di mozzi in lega leggera realizzati in ogni caso con alluminio di buona/ottima qualità (6082T6 forgiato).
Se questo accade al mozzo, pure il cerchio farebbe una brutta fine, con la rottura del foro e/o del nipplo.
Anche il cerchio, se la tensione è bassa, soffre di più le sollecitazioni, perché lo stato di compressione indotto dalla tensione dei raggi si oppone alla sollecitazione di flessione data dalle forze che si esercitano durante la marcia.

Ho cominciato a tirar ruote (*) quando la maggior parte dei cerchi erano ancora a canale semplice e non a doppia camera, con quelle ruote era difficile salire oltre una certa tensione perché la ruota letteralmente "scoppiava" ovvero collassava per eccessivo carico di compressione; il collasso era istantaneo e catastrofico, se avveniva in corsa.
I cerchi e i raggi si rompevano per fatica con notevole facilità, bisognava andare di fino con il lavoro per trovare il giusto equilibrio, e i tensiometri non si sapeva che cosa fossero.

(*) ero studente all'università, mi spostavo in bicicletta e rompevo una ruota in media ogni 2 - 3 settimane, causa condizione delle strade, guida non proprio soft, e ovviamente perché doveva essere un catorcio sennò la rubavano subito, quindi per non spendere ho imparato recuperando qualsiasi rottame che avesse una parvenza di rotondità. Quando uno si fa le ossa con roba del genere, montare un cerchio a doppia camera di sezione generosa e stabile è quasi un giochetto da bambini.
 

AlfreDoss

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Certo, bisogna usarlo con molto spirito critico e magari effettuare più misurazioni per avere dei valori attendibili, comunque il 10/ 15% a cui si riferiva credo fosse per il range entro cui dovrebbe oscillare il valore medio di tensionatura.
Non sarà il massimo della precisione ma qualcosa farà.

inviato dal mio Moto G Super Tacky
 

ottomilainsu

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Cercando ho trovato questo articolo.
E' in inglese, un po' lunghetto.
In sostanza mi trovo pienamente d'accordo.

http://www.wheelpro.co.uk/support/tensiometers/

Cito solamente le conclusioni:

- A tensiometer is not a magic cure for obtaining good wheels.
- If your wheels are working and do everything expected of them then you don't need a tensiometer. If your wheels are not working as intended then read the previous point!
- Without a means of checking them a tensiometer can only give you an approximation to the numerical tension and sometimes they can be a long way out.
- A dropped, damaged or worn out tensiometer is next to useless.
- If you want to give one a go then the low cost Park Tools tensiometer is okay, it's a simple design with not much to go wrong. The best and most accurate is the Wheel Fanatyk Jobst Brandt design.
- Some people use a tensiometer to check that the spokes in the wheel have equal tension, I prefer to pluck the spokes.

Traduzione:
- Un tensiometro non è la cura magica per avere buone ruote.
- Se le tue ruote stanno funzionando come si deve allora non hai bisogno di un tensiometro. In caso contrario rileggi il primo punto.
- Un tensiometro non calibrato dà solo una misura approssimata e a volte ben lontana dalla realtà.
- Un tensiometro caduto a terra, danneggiato o usurato è prossimo all'inutilità;
- Se ti accontenti, il park Tool va bene. Quello più preciso è il Wheel Fanatyj di Brand Jobst (accuratezza non migliore del 10%).
- Alcuni usano il tensiometro per equalizzare la tensione, io [l'autore dell'articolo] preferisco pizzicare (far suonare) i raggi.
 

giorgiof

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Certo, bisogna usarlo con molto spirito critico e magari effettuare più misurazioni per avere dei valori attendibili, comunque il 10/ 15% a cui si riferiva credo fosse per il range entro cui dovrebbe oscillare il valore medio di tensionatura.
Non sarà il massimo della precisione ma qualcosa farà.

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Corretto. Il tensiometro serve per avere una idea della tensione media e di vedere le deviazioni da questa da parte dei singoli raggi.

Una buona risorsa in italiano semplice e chiara per capire gli aspetti che influiscono sulle rotture secondo me è la seguente:

http://www.rialbike.com/magicpower/costruire-la-ruota-tensione-dei-raggi/

Bisogna privilegiare l'omogeneità del tiraggio per evitare gli strappi sulle teste dei raggi, oltre a tutta una serie di altre accortezze... leggetelo che secondo me è molto interessante
 

ottomilainsu

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Peccato che la discussione sulla forza supportata dai raggi sia totalmente sbagliata, perché parte dal presupposto che la tensione dei raggi sia pari a zero.
La ruota è una tensostruttura che sta insieme perché i raggi sono tesi e il cerchio compresso.
Pertanto la "meccanica" del sistema è tutt'altra cosa di quella presentata nell'articolo, e pure il libro di Boninsegna citato nella bibliografia su qualche punto non è proprio impeccabile.

P.S.: il carico di rottura dell'acciaio di un raggio inox (solitamente AISI304 o simile trafilato incrudito a freddo) è dell'ordine di 1100 - 1400 MPa in base alla qualità e alla lavorazione subita (1 MPa = 1 N/mm^2), non certo i 50-60 kgf/mm^2 indicati nell'articolo, valore tipico del "ferro" con cui si fanno le putrelle (S355 corrispondente al vecchio fe510, carico di rottura minimo garantito di 510 MPa).
Ho fatto eseguire delle prove di trazione per misurarlo.
 
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Cercando ho trovato questo articolo.
E' in inglese, un po' lunghetto.
In sostanza mi trovo pienamente d'accordo.

http://www.wheelpro.co.uk/support/tensiometers/

Cito solamente le conclusioni:



Traduzione:
- Un tensiometro non è la cura magica per avere buone ruote.
- Se le tue ruote stanno funzionando come si deve allora non hai bisogno di un tensiometro. In caso contrario rileggi il primo punto.
- Un tensiometro non calibrato dà solo una misura approssimata e a volte ben lontana dalla realtà.
- Un tensiometro caduto a terra, danneggiato o usurato è prossimo all'inutilità;
- Se ti accontenti, il park Tool va bene. Quello più preciso è il Wheel Fanatyj di Brand Jobst (accuratezza non migliore del 10%).
- Alcuni usano il tensiometro per equalizzare la tensione, io [l'autore dell'articolo] preferisco pizzicare (far suonare) i raggi.
Va beh, hai detto niente, hai "soltanto" citato Roger Musson, che è considerato un guru nella costruzione di ruote, il suo libro è alla settima edizione...

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giorgiof

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Peccato che la discussione sulla forza supportata dai raggi sia totalmente sbagliata, perché parte dal presupposto che la tensione dei raggi sia pari a zero.
La ruota è una tensostruttura che sta insieme perché i raggi sono tesi e il cerchio compresso.
Pertanto la "meccanica" del sistema è tutt'altra cosa di quella presentata nell'articolo, e pure il libro di Boninsegna citato nella bibliografia su qualche punto non è proprio impeccabile.

P.S.: il carico di rottura dell'acciaio di un raggio inox (solitamente AISI304 o simile trafilato incrudito a freddo) è dell'ordine di 1100 - 1400 MPa in base alla qualità e alla lavorazione subita (1 MPa = 1 N/mm^2), non certo i 50-60 kgf/mm^2 indicati nell'articolo, valore tipico del "ferro" con cui si fanno le putrelle (S355 corrispondente al vecchio fe510, carico di rottura minimo garantito di 510 MPa).
Ho fatto eseguire delle prove di trazione per misurarlo.

Il materiale dei raggi credo sia trascurabile visto che ipotizziamo che tutti i raggi siano dello stesso materiale.

Secondo me i punti da discutere sono:

1) il fatto che i raggi si rompano dalla testa, soprattutto i raggi non dritti

2) il delta di tensionamento rispetto alla media mette sotto sforzo proprio i raggi che hanno il delta maggiore

3) una ruota troppo tirata è soggetta a maggiori rotture rispetto a quella montata secondo i criteri del produttore (ovvero un tensiometro e controllando la tensione consigliata).

Gli aspetti poi di struttura e materiali dipendono da quanto complessi uno vuole fare i calcoli, ma sebbene imprecise mi piacciono le semplificazioni chiare.

Altrimenti ci sono le spiegazioni scientifiche (per chi ha tempo e voglia) che comunque sono alquanto complesse e imprecise allo stesso tempo:

http://people.duke.edu/~hpgavin/papers/HPGavin-Wheel-Paper.pdf
http://www.williamscycling.com/assets/images/product tech/Bicycle Wheel Spoke Lacing.pdf

Quello che traspare è che in un modello dinamico, non tutti i raggi hanno la stessa tensione durante la pedalata, la frenata e con il peso del rider sopra. Però nella realtà nessun raggio ha lo stesso pretensionamento, soprattutto in un caso come quello che stiamo discutendo ovvero quello di ruote usate e sistemate nel tempo.
 

ottomilainsu

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Secondo me i punti da discutere sono:

1) il fatto che i raggi si rompano dalla testa, soprattutto i raggi non dritti

2) il delta di tensionamento rispetto alla media mette sotto sforzo proprio il raggio più tirato

3) una ruota troppo tirata è soggetta a rotture come una ruota con basso tiraggio con una possibilità di rottura maggiore nel primo caso.

Gli aspetti poi di struttura e materiali dipendono da quanto complessi uno vuole fare i calcoli, ma sebbene imprecise mi piacciono le semplificazioni chiare.

Altrimenti ci sono le dimostrazioni scientifiche (per chi ha tempo e voglia):

http://people.duke.edu/~hpgavin/papers/HPGavin-Wheel-Paper.pdf

Il materiale dei raggi non credo sia trascurabile visto che tutti i raggi ipotizziamo siano dello stesso materiale.

1) Geometria

2) Non è scontato, e la variabilià è inevitabile

3) No, è l'inverso.

Quella non è una spiegazione "semplice e chiara", è un pastrocchio pieno di errori di concetto.

Il documento citato tratta della influenza dell'incrocio dei raggi sulla rigidezza della ruota e sulla sua resistenza a fatica.
 
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Da quello che ho capito leggendo in giro sembra che i raggi si spezzino sulla curva perché soggetti a forze di taglio (rispetto a quelli straight pull), soprattutto in caso di tensione non molto omogenea o poco tensionati.
Del resto mi viene da pensare che nonostante "l'anello debole" della catena sia il cerchio, perché in materiale più tenero rispetto all'acciaio, non per niente è a quello che bisogna fare riferimento per la tensione, si spezza il raggio perché soggetto a questo tira e molla continuo durante il funzionamento.

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ottomilainsu

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Più che taglio c'è flessione in quel punto.
La flessione innesca la rottura per fatica, la combinazione di taglio, trazione e flessione determina il cedimento finale.
Non per niente si sono studiati raggi dritti e altri sistemi, che in qualche caso hanno spostato solo il problema dalla testa del raggio al punto di fissaggio al mozzo.

Per la valutazione della effettiva resistenza del raggio, una volta nota la tensione statica (tensionamento) e la sollecitazione agente, occorre conoscere il materiale e disporre del diagramma di Goodman-Smith per quel materiale.
Così si può sapere se si è a rischio o meno.
Peraltro, credo che ci stiamo solo creando problemi.
Una ruota correttamente montata, con i raggi tesi a dovere, possibilmente omogeneamente, sarà senz'altro una ruota affidabile.
 

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I raggi li ho sempre visti rompersi nella piega e sono straconvinto che si rompano per fatica o perché sei capitato in raggi difettosi (capita in tutte le cose il difetto) o di scarsa qualità. E è presumibile che la fatica sia maggiore in una ruota tensionata poco. Se si rompe un raggio, per esperienza, li cambio tutti.

Quando per inesperienza ho tirato troppo i raggi (nessuno "nasce imparato") ho rotto il cerchio, crepa attorno al foro o strappato la bussola dal foro. Mai rotto il raggio.

Il tensiometro non cura tutti i mali, anzi. L'esperienza sopperisce ad esso. Cico detto "Roadadretta" fa ruote un po' per tutti qua in giro. Se ti fa le ruote lui, fidati che per un po' sei a posto. Se gli parli di tensiometro ti dice che, se hai avuto un buon maestro, del tensiometro poco o niente te ne fai. Lui non lo usa, anzi, proprio non ce l'ha. Cico non lavora in una boutique di bici in carbonio, ha una piccola ciclobottega di paese. Ma vengon da fuori a fare far le ruote😂.
 

giorgiof

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Più che taglio c'è flessione in quel punto.
La flessione innesca la rottura per fatica, la combinazione di taglio, trazione e flessione determina il cedimento finale.
Non per niente si sono studiati raggi dritti e altri sistemi, che in qualche caso hanno spostato solo il problema dalla testa del raggio al punto di fissaggio al mozzo.

Per la valutazione della effettiva resistenza del raggio, una volta nota la tensione statica (tensionamento) e la sollecitazione agente, occorre conoscere il materiale e disporre del diagramma di Goodman-Smith per quel materiale.
Così si può sapere se si è a rischio o meno.
Peraltro, credo che ci stiamo solo creando problemi.
Una ruota correttamente montata, con i raggi tesi a dovere, possibilmente omogeneamente, sarà senz'altro una ruota affidabile.


Visto che sul punto 1 siamo d'accordo.

Sul punto 2 avendo avuto esperienza di numerosi raggi che ho dovuto cambiare a causa di troppa tensione rispetto alla media, sono abbastanza convinto di questa cosa, avendo anche visto che altri corridori lo riportano (come il primo link, a parte i calcoli matematici discutibili ma riporta la mia stessa esperienza).

Un raggio più tensionato rispetto alla media degli altri raggi è più sotto stress. Una ruota più tensionata mette sotto stress i raggi (ovviamente penso c'entri la geometria del raggio e il carico che subisce quel raggio che probabilmente non è solo radiale ma è probabilmente anche laterale perchè probabilmente è stato tensionato maggiormente per compensare un cerchio che si è leggermente storto a causa della rottura precedente del raggio).

Riguardo al punto 3 se si fà il pretensionamento ad una forza estremamente alta questa andrà a danneggiare sia cerchio che raggi, poichè la forza si distribuisce su tutti i raggi. Immagino che ad una tensione molto bassa invece i nippli si tendano a svitare e la ruota si deformi e il cerchio si possa comprimere più facilmente. Qui mi riferivo al fatto che si diceva di non usare il tensiometro poichè "bastava" tensionarle un po' di più senza problemi.

Purtroppo non ho trovato una simulazione utilizzabile, ma per curiosità se trovo una qualche simulazione la provo volentieri.

Leggo volentieri the Bike Wheel, comunque sembra fantastico.
 

AmT2k10

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salve ,scrivo qui perchè ho ruote Bontrager Mustang tlr e sono 10 mesi che rompo di continuo raggi. O meglio, tendono ad allentarsi e sfilarsi dal nipplo. La cosa non è per nulla normale, infatti ciò accade ogni 400 km , raggio tutto storto e raggi da sistemare.
Ho cambiato diversi meccanici, ma niente, il problema non me lo hanno risolto (tra l'altro uno mi ha montato due raggi più lunghi e spessi rispetto agli altri e secondo me ha peggiorato solo la situazione.
Io sono un ignorante, credete che con una raggiatura completa possa risolvere?
Se sì quale sarebbe il costo? (pensavo magari ad un up se la spesa della raggiatura è elevata)
 

giorgiof

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3) No, è l'inverso.

Il documento citato tratta della influenza dell'incrocio dei raggi sulla rigidezza della ruota e sulla sua resistenza a fatica.

Il documento che ho linkato è invece molto interessante e ricco di riferimenti a numerosi paper e studi.

http://people.duke.edu/~hpgavin/papers/HPGavin-Wheel-Paper.pdf

Relativamente al punto 3) a pagina 10 "SPOKE STRAIN STATISTICS AND FATIGUE LIFE ASSESSMENT":

"In 1984 and 1985, fatigue tests on stainless steel bicycle spokes were carried out for Wheelsmith, Inc. at Stanford University. Constant cycle tests were conducted with pre-tensioning stresses of 174 MPa, 250 MPa, 343 MPa, 347 MPa, 424 MPa, and 501 MPa. Any correlation between the cycles to failure, N, and the pre-tensioning stress was obscured by random variations in N. The parameters a and b were determined from a least squares fit of fatigue data from 76 stainless steel bicycle spokes, shown in Figure 13 (using N as the dependent variable (Rice 1985)). Variations in the (dependent) variable N due to stress cycles of a constant amplitude, S, are modeled by the normally distributed random variable b, with average ¯b, and coefficient of variation Vb. For the data shown in Figure 13, a=-0.30 log(MPa)/log(cycle), ¯b=4.12 log(MPa), Vb=0.017. Using this data, the coefficient of variation of N is 0.74, for any constant value of S. This data is unique to the spoke material, the spoke geometry, and the spoke’s particular stress concentrations. In 68 spokes the failure occurred at the cold-worked elbow; in the remaining 8 spokes the failure occurred at the threads. The smallest stress cycle in the fatigue tests was 174 MPa, whereas the stress range from the road test data was 20 MPa to 150 MPa."

Su 76 ruote: 68 si sono rotte sulla testa, 8 sul nipple. Dato il tensionamento di 174 MPa, 250 MPa, 343 MPa, 347 MPa, 424 MPa, and 501 MPa il risultato migliore è stato dato dal tensionamento minore ??? ovvero 174 MPa.

Io da questo studio, capisco che i raggi su una ruota posteriore nel 90% dei casi si rompono sulla testa e con uno stress di tensionamento elevato.

Purtroppo, non trovo lo studio originario a cui viene fatto riferimento
 

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giorgiof

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salve ,scrivo qui perchè ho ruote Bontrager Mustang tlr e sono 10 mesi che rompo di continuo raggi. O meglio, tendono ad allentarsi e sfilarsi dal nipplo. La cosa non è per nulla normale, infatti ciò accade ogni 400 km , raggio tutto storto e raggi da sistemare.
Ho cambiato diversi meccanici, ma niente, il problema non me lo hanno risolto (tra l'altro uno mi ha montato due raggi più lunghi e spessi rispetto agli altri e secondo me ha peggiorato solo la situazione.
Io sono un ignorante, credete che con una raggiatura completa possa risolvere?
Se sì quale sarebbe il costo? (pensavo magari ad un up se la spesa della raggiatura è elevata)

Io ti consiglierei di togliere il copertone e far fare una revisione completa della tensione, come spiegano qui:

http://cyclingtips.com/2015/08/the-...nderstanding-the-importance-of-spoke-tension/

Io ti consiglierei di far rivedere completamente la tensione, questa va misurata per ogni raggio e resa omogenea mettendo eventualmente anche poi del frenafiletti blu.

Puoi farlo tu se hai gli strumenti, altrimenti vai da un wheelbuilder specializzato se ne conosci qualcuno o chiedi al forum. Rivedere la ruota non costa di solito molto.

I raggi probabilmente con poca tensione si svitano mandano la ruota fuori asse e vanno a caricare maggiormente gli altri raggi che poi si spezzano.

Come vedi la tensione ottimale ha uno scarto di max 10% per raggio (per lato) come mostrato dalla seconda immagine, E NON COME nella prima che c'è la situazione di partenza ovvero con scarti anche del 40% rispetto alla tensione consigliata dal produttore del cerchio:

fixing-tension.jpg
 

ottomilainsu

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Il documento che ho linkato è invece molto interessante e ricco di riferimenti a numerosi paper e studi.

http://people.duke.edu/~hpgavin/papers/HPGavin-Wheel-Paper.pdf

Relativamente al punto 3) a pagina 10 "SPOKE STRAIN STATISTICS AND FATIGUE LIFE ASSESSMENT":

"In 1984 and 1985, fatigue tests on stainless steel bicycle spokes were carried out for Wheelsmith, Inc. at Stanford University. Constant cycle tests were conducted with pre-tensioning stresses of 174 MPa, 250 MPa, 343 MPa, 347 MPa, 424 MPa, and 501 MPa. Any correlation between the cycles to failure, N, and the pre-tensioning stress was obscured by random variations in N. The parameters a and b were determined from a least squares fit of fatigue data from 76 stainless steel bicycle spokes, shown in Figure 13 (using N as the dependent variable (Rice 1985)). Variations in the (dependent) variable N due to stress cycles of a constant amplitude, S, are modeled by the normally distributed random variable b, with average ¯b, and coefficient of variation Vb. For the data shown in Figure 13, a=-0.30 log(MPa)/log(cycle), ¯b=4.12 log(MPa), Vb=0.017. Using this data, the coefficient of variation of N is 0.74, for any constant value of S. This data is unique to the spoke material, the spoke geometry, and the spoke’s particular stress concentrations. In 68 spokes the failure occurred at the cold-worked elbow; in the remaining 8 spokes the failure occurred at the threads. The smallest stress cycle in the fatigue tests was 174 MPa, whereas the stress range from the road test data was 20 MPa to 150 MPa."

Su 76 ruote: 68 si sono rotte sulla testa, 8 sul nipple. Dato il tensionamento di 174 MPa, 250 MPa, 343 MPa, 347 MPa, 424 MPa, and 501 MPa il risultato migliore è stato dato dal tensionamento minore ovvero 174 MPa. / Pardon questi sono gli stress di carico nei test, non il tensionamento... che probabilmente è quello consigliato

Io da questo studio, capisco che i raggi su una ruota posteriore e i raggi nel 90% dei casi si rompono sulla testa.

--- Riguardo a cosa succede se il tensionamento cambia rispetto al valore consigliato magari trovo qualcosa

Qualsiasi correlazione tra pretensionamento e durata è stata oscurata dalla variazione casuale della durata.
In altre parole, non sono riusciti a determinare una correlazione, anche perché scrivono che per prove più dettagliate non avrebbero avuto la possibilità di impegnare i macchinari.
Ovvio, con poche decine di prove, è impossibile trarre conclusioni universali.

Quello mostrato è il diagramma di Woehler sforzo-durata, e mostra che un raggio sollecitato con una tensione di ampiezza minore durerà di più di uno più sollecitato.
Tra l'altro noto che i valori di sollecitazione del grafico non corrispondono con quelli dati nell'articolo. C'è qualcosa che non quadra.
 

ottomilainsu

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Io ti consiglierei di togliere il copertone e far fare una revisione completa della tensione, come spiegano qui:

http://cyclingtips.com/2015/08/the-...nderstanding-the-importance-of-spoke-tension/

Io ti consiglierei di far rivedere completamente la tensione, questa va misurata per ogni raggio e resa omogenea mettendo eventualmente anche poi del frenafiletti blu.

Puoi farlo tu se hai gli strumenti, altrimenti vai da un wheelbuilder specializzato se ne conosci qualcuno o chiedi al forum. Rivedere la ruota non costa di solito molto.

I raggi probabilmente con poca tensione si svitano mandano la ruota fuori asse e vanno a caricare maggiormente gli altri raggi che poi si spezzano.

Come vedi la tensione ottimale ha uno scarto di max 10% per raggio (per lato) come mostrato dalla seconda immagine, E NON COME nella prima che c'è la situazione di partenza ovvero con scarti anche del 40% rispetto alla tensione consigliata dal produttore del cerchio:

fixing-tension.jpg

Mi piacciono questi discorsi.
Usano tensiometri che hanno un'accuratezza del 10% quando va di lusso, e poi mettono i valori con precisione allo 0,1%.
Ovvero, come dare i numeri buoni per giocarseli al lotto.
 

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