Riflessione della sera, vi prego, non mi fraintendete.
Mi è capitato già un paio di volte, di fermarmi al termine di un trail, uno di quelli che ho riaperto (p.e. in compagnia di Luca) e vedere arrivare frotte di biker con il sorriso a 32 denti e lo sguardo raggiante di un bambino, che ha ricevuto il regalo che tanto aspettava.
Non so, mi da una sensazione strana.
Un misto di orgoglio e quasi gelosia, per qualcosa che sento un po' anche mio.
Mi vengono in mente i lavori fatti, metro dopo metro, le ore passate anche sotto la pioggia a riempire, tagliare, consolidare.
Poi penso alle centinaia di
ruote che passano su quel "sudore", noncuranti, indifferenti, inconsapevoli forse.
Vorrei dire a tutti: "Hei voi, sapete chi ha riaperto quel sentiero?"
Certe volte ci provo, con malcelato orgoglio, ma si sento quasi in imbarazzo.
Insomma, è un'uscita poco felice, non funziona, sembra di rinfacciarlo.
Alla fine però, credo che sia qualcosa di cui compiacersi e basta.
Adesso ci sono altri manutentori, molto più agguerriti del sottoscritto, o di altri occasionali come me, per fortuna aggiungo.
Vabbè, ho deciso, metterò la mia firma sugli interventi ai quali sono più legato, quelli fatti in solitaria.
Uno sul Tronchi c'è già, ma devo sostituirlo.
Il mio avatar, “ad imperitura memoria”, un po' per rivendicare una sorta di paternità, un po' per lasciare un segno.
Un giorno forse qualcuno li troverà e penserà “
... ma chi ca@@o avrà messo 'sto Willy in mezzo al bosco?”
Son soddisfazioni!