Per pigrizia all’idea di mettere la bici in auto ho rimandato i “10 castelli in 100” ad altra data, optando per una Treviglio-Romanengo (per la sua rocca)-Tombe morte-Crema-Pandino-Treviglio, sulla carta di pari lunghezza.
Andata per sentieri e sigle track muntanbaiccosi (con Komoot ho scoperto che molte di quelle che chiamavo stradine di campagna vengono elevate al rango di "single track"
), gomma posteriore forata su tappeto di rovi, col
lattice in camera d'aria che ha impiegato il suo tempo a tappare il tutto (però funziona pure lì dentro) e lunga cincischiata alle tombe morte per scatti argentici.
Il ritorno è stato condizionato dal maestrale a tratti piuttosto robusto, tanto da consigliarmi di rinunciare alla tappa Pandino accorciando per una tratta più gravellosa (portando il consultivo a 85 km), e che ha massacrato media e gambe: la prima è scesa al valore finale di 18,5 Km/h, comunque non male, ma ora c'ho due cosce che sembrano fusi di pollo!
Qualche scatto: dalla Treviglio in silhouette di prima mattina ad una mia figura intera, per gentile disponibilità di uno sconosciuto biker.