Quante volte cadete?

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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PandaLeo

Biker semper novus
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Stoic
per non cappottare e imparare a "mollare" i freni qualche consiglio...
- esperienza
- girare con chi è più bravo di te
- imparare a guidare a vista (ovvero sentieri nuovi) interpretando il tracciato e riprovando alcuni passaggi
i corsi sono utilissimi ma alcune cose puoi benissimo impararle da solo applicando queste regolette ;-) e qui torna utile la Guida MTB :spetteguless:
Preferisco fare sentieri nuovi, ma stranamente cado su quelli già fatti.
Se vado con chi é più bravo, difficilmente si ferma e mi dice come fare qualcosa(ricordiamo che il nostro é uno sport individuale dove devi dimostrare di averlo lungo, il manico)
L'esperienza cerco di farmela come anche un corso.
Ma grazie dei consigli!
 

mirko_jimbho84

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Cernusco Sul Naviglio
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Specialized Stumpjumper EVO 29 / Specialized Rockhopper 29 / Diverge Comp Carbon 2019
Preferisco fare sentieri nuovi, ma stranamente cado su quelli già fatti.
Se vado con chi é più bravo, difficilmente si ferma e mi dice come fare qualcosa(ricordiamo che il nostro é uno sport individuale dove devi dimostrare di averlo lungo, il manico)
L'esperienza cerco di farmela come anche un corso.
Ma grazie dei consigli!
per tutto quello scritto... la guida ti porta a far sentieri nuovi, ti porta alla "scoperta", alla guida a vista e pianifica il giro secondo le esigenze e le aspettative del "cliente"/rider ;-)
 

ooooook

Biker serius
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trento
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Preferisco fare sentieri nuovi, ma stranamente cado su quelli già fatti.
Se vado con chi é più bravo, difficilmente si ferma e mi dice come fare qualcosa(ricordiamo che il nostro é uno sport individuale dove devi dimostrare di averlo lungo, il manico)
L'esperienza cerco di farmela come anche un corso.
Ma grazie dei consigli!
sei uno grosso? hai una bici piccola? hai braccia scarse? vai poco in bici?
 

PandaLeo

Biker semper novus
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Sono magro, braccia medie, bici giusta frequenza di uscite da una a tre a settimana
Settimana scorsa ho iniziato un corso e credo che il problema grosso era la tecnica
 

andrea peter luciano

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Brugherio
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Cannondale Jekyll 4 2018
Io in genere cado molto spesso e alla mia età ci metto molto a riprendermi, quando mi riprendo :smile:
Ovvio che dipende da quanto ti spingi, se giri sempre mto vicino o tre quelle che sono le tue capacità e perché no, anche dalla sfortuna come è capitato a me con ultime 3 cadute.
Nel video vedi un over bar simulato, ma simulato per davvero e non a casaccio. Prima di riuscirci ci ho messo un ora e caduto come minimo 20 volte.

Vedi l'allegato 419456
WOW!!

A me viene naturale la capriola, e più di quella non ho tentato di fare!!
 
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greatkingrat

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Sempre, ogni volta che devo passare nel fango, o sbaglio punto di passaggio o ci arrivo troppo piano, o sbaglio qualche altra cosa che non so...
Vero è che col mezzo che ho va di lusso cadere solo nel fango...
 

manicomic

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REGGIO CALABRIA
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Targa ? almeno qualche numero?
Eh purtroppo non completa.
Ho provato a fare denuncia, visto che lì vicino ci sono delle telecamere, mi hanno chiesto un referto medico.
Non volevo demordere per una questione di principio, anche perché non é la prima volta che per correre rischiano di mettermi sotto, ed al pronto soccorso hanno scoperto che ho una frattura. Nulla di grave per fortuna. Spero solo che lo becchino ma ci spero poco.
 
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Arzi71

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SANTA CRUZ Hightower C
Buondì,
pedalo e scendo da ormai più di un anno, frequenza settimanale variabile, percorsi circa gli stessi perchè da casa ho diversi trails raggiungibili.
So cadere.
il problema è che tendenzialmente cado ad ogni uscita: perdere l'anteriore in curva, cappottarmi o altri imprevisti, finisce sempre che torno a casa avendo salvato la pelle e al punto che se non cado durante un' uscita mi sento di aver guidato come un pro.
Chiaro che sto imparando, ma siccome mi sembra di aver giocato tutti i jolly della vita, mi chiedo se in realtà è abbastanza comune cadere, magari non rovinosamente....perchè da come vedo quando faccio uscite in compagnia, una caduta è quasi un evento.
Voi quanto cadete?
Ciao, ci siamo confrontati ieri sul tema delle protezioni per il busto, quindi sai già che sono fresco di infortunio (per tutti: due costole rotte e lieve pneumotorace).
Però una discussione specifica sul tema delle cadute è decisamente interessante.
Nella mia relativamente breve carriera (giro da 4 anni, con una media di 2.500 km/anno), ho già accumulato tre infortuni significativi: taglio di una decina di centimetri all'avambraccio (13 punti), lesione del legamento collaterale ulnale del pollice desto (operazione e fisioterapia per 3 mesi) e quello più recente di cui ho detto sopra.
Ovviamente nel mezzo ci sono decine e decine di cadute, con danni di poco conto.
Tre considerazioni:
1. come hanno già detto in tanti, se vai per sentieri la caduta è solo una questione di tempo
2. non sempre alla cadute peggiori corrispondono gli infortuni più gravi
3. ogni volta che cadi ti devi illudere che non cadrai più, o che comunque non ti farai male, perchè se esci con la paura primo non te la godi, secondo guidi contratto, ed è ancora peggio
Però l'esperienza può portare anche a moderare alcuni parametri che possono concorrere a rendere le cadute potenzialmente dannose per la propria incolumità.
Nel mio caso, ad esempio, i miei tre infortuni mi hanno arricchito in questo senso:
- non mi butto "a vista" su passaggi apparentemente difficili se non li conosco (preferisco scendere e valutare da sotto)
- cerco di non lasciarmi il trail più difficile a fine giro (come hanno detto altri la stanchezza ti frega 9 volte su 10)
- i trail facili ma esposti sono subdoli (personalmente, per la dinamica della recente caduta, penso che li eviterò accuratamente)
Sicuramente anche la velocità aumenta la possibilità di infortunio serio in caso di caduta, ma per me questo non è mai stato un fattore da considerare perchè sono sempre stato una lumaca.
In conclusione, secondo me cadere fa parte del gioco, bisogna essere consapevoli di questo e della propria fragilità (su cui incide anche l'età), in modo da poter prolungare più a lungo possibile la pratica di questa disciplina stupenda, limitando ovvero il rischio di incorrere in lunghi periodi di stop.
Buone pedalate a tutti e buona guarigione a tutti gli infortunati!
Max
 

paolop72

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roma
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Orbea Occam TR M10 -upgraded
Purtroppo pago ancora con eccessiva frequenza qualche caduta di troppo e sono convinto che debbano essere episodi veramente eccezionali e non abitudinari, perchè la caduta è una circostanza che si presenta in fase di apprendimento e progresso ma è sempre la conseguenza di un errore:
L'errore può essere di tecnica (baricentro, posizione, braccia, piedi, flessione, gestione della curva o della pendenza) ,di set up della bici, o di inadeguata preparazione: meno sei performante fisicamente, sovrappeso, lento più sei esposto a errori indotti da stanchezza e poca reattività.

Molti esperti sostegno che siccome la caduta è la conseguenza di un superamento dei propri limiti tecnici, rappresenta una mancanza di consapevolezza o una incapacità di valutazione che sono rischiose e da evitare, ovvero bisognerebbe scendere (o salire) sempre nel controllo dei propri limiti, anche in fase di progressione o apprendimento Un eccessivo rischio o mancanza di consapevolezza non è ammissibile in certi percorsi e circostanze, se in un trail flow puoi magari permetterti una caduta con protezioni (dipende sempre cosa urti purtroppo) se stai facendo un passaggio in montagna su terreno difficile, esposto o strapiombi l'errore lo paghi con conseguenze tropo alte, fino a non poterlo raccontare.
Per questo a un certo livello di percorsi, bisogna avere il giusto compromesso di preparazione tecnica e fisica e di consapevolezza per affrontare in sicurezza i passaggi, meglio un tratto a piedi che una caudata letale..

La mtb trail/am/enduro è un sport molto performante e salvo per chi ha tecnica eccelsa la preparazione fisica è un'aspetto fondamentale, non solo la parte aerobica/resistenza di pedalata ma braccia, spalle, potenza delle gambe, reattività vanno adeguatamente implementate, soprattutto se si passano gli anta. Si spendono migliaia di euro per avere bici mezzo chilo più leggere e non ha senso presentarsi con 5-10 kg di zavorra adiposa addosso.

La caduta non è tanto dannosa in quanto tale ma per le possibili conseguenze, i danni sono inversamente persistenti e duraturi all'età (scrivo con magneto terapia alla spalla per alleviare dolori articolari da ripetute cadute sulla stesa), e anche una caduta quasi da fermo può avere conseguenze notevoli. Soprattutto i tempi di fermo obbligatorio e di recupero susseguenti all'infortunio generano un loop negativo di perdita di allenamento oltre che insicurezza.

Dissento assolutamente da chi ritiene superflui i corsi e la formazione. Premesso che sono validi solo se fatti con istruttori qualificati ed adeguati al tipo di esperienza richiesta, sono utili a tutti i livelli, e questa è una caratteristica comune a quasi tutti gli sport di dicessa.
Siccome la prima causa di caduta è il superamento dei propri limiti tecnici, alzare il limite tecnico individuale è sicuramente la migliore garanzia per ridurre il rischio, e difficilmente si migliora solo vedendo altri , perchè le impostazioni tecniche e i gesti da eseguire non sono così banali.
Molta gente scende affidandosi a coraggio , buona escursione di ammortizzatori, equilibrio o principi di guida motociclistica, molti meno scendono con una perfetta conduzione e capacità tecnica. Il percorso "preparato" del trail park è sicuramente il miglior contesto per fare pratica e crescere tecnicamente, ma i limiti si trovano soprattutto affrontano il trail/enduro su terreno naturale, dove la curva è magari irregolare e senza sponda, ill terreno non preparato, la tecnica dal cornering agli assetti sugli ostacoli fa tutta la differenza perchè non ci sono simmetrie, raggi di curve omogenee, rock garden "sicuri", anche il ritmo è assai più difficile da tenere.
Spesso ci si affida un po di velocità o abbrivio per passare ostacoli tecnici, che sicuramente agevola, ma in verità esser in grado di passare gli ostacoli a velocita minima richiede il corretto gesto tecnico, che andrebbe poi esercitato con la velocità di esecuzione non viceversa.

Infine dando per possibile la caduta, oltre a cercare di lavorare su tecnica e preparazione fisica (che consente anche miglior recupero dagli infortuni), la prevenzione "passiva" da sicuramente una mano,: un casco con buona copertura (tipo AM/trail) e magari MIPS, da unire a un integrale in caso di percorsi "spinti", utilizzo di ginocchiere in discesa e anche gomitiere pure nei percorsi dove "quelli bravi" non le usano (Una botta sul gomito è micidiale anche con impatti minimi), anche una protezione stinco con parastinco, calza con protezioni, etc aiuta molto perchè è un altro punto doloroso e facilmente esposto ad urti, non solo il micidiale pedale coi pin che si stampa sullo stinco, ma anche una scivolata urtando il telaio, una roccia che ruzzola etc.. Siccome la caduta classica dell'incapace (come avviene a me ) è il ribaltamento in avanti la protezione della schiena con un costoso zaino omologato o parlaschina è una altra possibilità di evitare danni pericolosi.
 

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Biker nirvanensus
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Purtroppo pago ancora con eccessiva frequenza qualche caduta di troppo e sono convinto che debbano essere episodi veramente eccezionali e non abitudinari, perchè la caduta è una circostanza che si presenta in fase di apprendimento e progresso ma è sempre la conseguenza di un errore:
Post molto lungo, ma in gran parte condivisibile.
Certo lontano dalle castronerie di chi afferma che cadere serve ad imparare ;-)
 

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