Purtroppo bisogna capire fino a quanto e quando si può rischiare di cadere in MTB, non è facile ma bisognerebbe essere in grado di percepire limiti e situazioni con adeguata oggettività, altrimenti il rischio va fuori controllo..
Mi rendo conto che una maggiore consapevolezza dei proprio limiti, evitare qualche passaggio per cercare di verificare "Il limite tecnico", e magari scendere invece che "provarci" sono forse la migliore garanzia per evitare cadute, ma sono anche una percezione difficile da acquisire in senso oggettivo quando affronti una discesa in prima persona...
Soprattutto quando si va per i 50 i jolly da giocare sono sempre di meno, è vero che come dice il mio amico se ti metti le
protezioni è perchè sai che rischi di cadere, e le protezioni aiutano ma non sempre va di lusso..
Sabato provo un passaggio tecnico di rocce, già provato 2/3 volte cavandomela con una scivolata sul finale ma niente di che. Il passaggio è una strettoia su roccia, discretamente ripida, non eccessiva, fondo infido perchè ci sono infiltrazioni di acqua che da un certo tratto rendono le rocce bagnate, dopo un po di sassi piu o meno sfalzati su passaggio obbligato c'è il drop finale con una roccia tonda a finire su terreno bagnato con un po di roccette in giro.
Il passaggio impressiona un po ma non è tecnicamente difficilissimo, come illustrato da un maestro, se tieni una buona posizione di base sui pedali, gambe flesse, gomiti aperti e flessi, centralità, reattività si passa semplicemente. In teoria facile ma in pratica...
Questa volta confido stupidamente in un piccolo abbrivo per non affrontare quasi da fermo il rock garden, ma probabilmente mi scompongo più del dovuto e il capitombolo finale sul drop è peggio del solito..
Vado giù faccia in avanti (la bici indenne me la trovo sopra di me, non so come), Il casco MIPS probabilmente mi salva la vita: botta sulla tempia (per fortuna il gyro con forma AM copre più di una "scodellina"
xt), casco segnato e ammaccato, un po di graffi sul volto e qualche botta tra braccio e anca.
tournamente continuo il giro sulle mie gambe non ho sintomi di confusione mentale, ma la sensazione è che sei stato miracolato...il gatto ha nove vite, ma io no penso di potermene giocare cosi tante ancora...
Una cosa è quando cadi e sbatti un arto, ma quando vai giù di testa, qualcosa di troppo non va, rimane il segno nello spirito più che nel corpo, dubbi su come e cosa pensare di affrontare nuovamente un uscita in mtb, se cercare un certo tipo di percorsi, lasciare perdere del tutto, continuare a cercare una tardiva "crescita" tecnica o limitarsi a fare le cose più semplici (trial con fondo di terra, non tropo tecnici)..
insomma il rischio di cadere c'è sempre, ma bisogna gestirlo e arginarlo, quando si supera il limite oltre al rischio per la salute rimane ili contraccolpo psicologico, si rimette in discussione tutto ciò che si è appreso o che si pensava di aver appreso, l'approccio, le priorità...
una caduta non è solo un incidente, ma compongono tanti fattori e non sempre si riesce a gestirli, purtroppo le conseguenze possono cambiare molto su uno sport dove la ricerca di un certo "Limite" è insite nella discesa su mtb...