La creazione dei percorsi attrezzati deve avvenire in maniera coaudivata da: operatori turistici + istituzioni + volontari + società private già esperte in maniera .... basta che tra di loro si instauri un dialogo costruttivo seguito poi dal FARE e non dal litigare come qui accade anche solo per prendersi il "merito"...
Il ritorno economico certo non è di quelli con cifre a 6 zeri già l'anno dopo ma si sà chi ben comincia in queste cose poi ne trarrà tanti bei frutti che potranno cogliere da distribuire a tutta la comunità locale.
Non sò voi, ma penso di si.. vi siete accorti quante comunità qui da noi stanno praticamente sparendo?? Nell' interno ormai non si vede nulla per creare occupazione se non il loro territorio stesso, con le loro tradizioni, manufatti tipici, modi di preparare, presentare e cucinare certi prodotti enogastronomici... sinceramente io la panada di Berchidda, il pirichitto di Selargius, il culurgiones di Arzana ecc. non li trovo così buoni come in costa Smeralda (ebbene sì ho fatto la caxxata di andare in ristorante a Poltu Qualtu!!!).
Noi, non dobbiamo essere gelosi di tutto questo, dobbiamo solo farlo conoscere, saperlo presentare bene in maniera ordinata e composta non svendere al primo riccone di turno. Internet da questo punto di vista può essere solo di aiuto ma ovviamente con Internet i cartelli non si mettono, le stradelle non si auto-sistemano serve che ognuno di noi analizzi meglio cosa lui stesso può fare e dare così un piccolo contributo e portare a conoscenza gli altri di quello che ha fatto non di quello che vorrebbe far fare agli altri. In un paese civile questo è cio che accade e che fà crescere e arrichire la comunità. La conoscenza, l'istruzione e l'educazione sono alla base di tutto ciò.
Parlando con gli amichetti crucchi mi hanno fatto capire che alla base del problema sul turismo sardo in genere non c'è la mancanza di materia ma la scarsa propensione al fare squadra tra i vari "giocatori"... in primis i politici, poi gli operatori stessi locali. Inoltre loro stessi rimangono meravigliati come mai le grosse strutture non fanno capo a persone/società Sarde ma dietro ci sono sempre Milano, Verona, Torino, Roma.... quando in Germania si decide di fare ferien in Sardinien la prima cosa che cercano è un sardo emigrato (vi assicuro che di là è pieno) per parlare in Italiano in modo da chiamare le strutture piccole, in primis i B&B e i campeggi... difficile che troviate tedeschi ai resort Mobigest. Loro cercano posti di nicchia, immersi nel territorio, non qualcosa di finto, ma vorrebbero trovare il tutto un pò meglio fruibile. Mi hanno fatto vedere loro stessi un volantino in tedesco inviato da una agenzia turistica Italiana che metteva il sentiero di CALA FUILI per CALA LUNA tra i percorribili a piedi (OK) e in MTB!!! Roba da matti!!! Così non si può andare avanti... così sembra che stai solo cercando di sfilare i soldi dalle tasche.
Il ritorno economico certo non è di quelli con cifre a 6 zeri già l'anno dopo ma si sà chi ben comincia in queste cose poi ne trarrà tanti bei frutti che potranno cogliere da distribuire a tutta la comunità locale.
Non sò voi, ma penso di si.. vi siete accorti quante comunità qui da noi stanno praticamente sparendo?? Nell' interno ormai non si vede nulla per creare occupazione se non il loro territorio stesso, con le loro tradizioni, manufatti tipici, modi di preparare, presentare e cucinare certi prodotti enogastronomici... sinceramente io la panada di Berchidda, il pirichitto di Selargius, il culurgiones di Arzana ecc. non li trovo così buoni come in costa Smeralda (ebbene sì ho fatto la caxxata di andare in ristorante a Poltu Qualtu!!!).
Noi, non dobbiamo essere gelosi di tutto questo, dobbiamo solo farlo conoscere, saperlo presentare bene in maniera ordinata e composta non svendere al primo riccone di turno. Internet da questo punto di vista può essere solo di aiuto ma ovviamente con Internet i cartelli non si mettono, le stradelle non si auto-sistemano serve che ognuno di noi analizzi meglio cosa lui stesso può fare e dare così un piccolo contributo e portare a conoscenza gli altri di quello che ha fatto non di quello che vorrebbe far fare agli altri. In un paese civile questo è cio che accade e che fà crescere e arrichire la comunità. La conoscenza, l'istruzione e l'educazione sono alla base di tutto ciò.
Parlando con gli amichetti crucchi mi hanno fatto capire che alla base del problema sul turismo sardo in genere non c'è la mancanza di materia ma la scarsa propensione al fare squadra tra i vari "giocatori"... in primis i politici, poi gli operatori stessi locali. Inoltre loro stessi rimangono meravigliati come mai le grosse strutture non fanno capo a persone/società Sarde ma dietro ci sono sempre Milano, Verona, Torino, Roma.... quando in Germania si decide di fare ferien in Sardinien la prima cosa che cercano è un sardo emigrato (vi assicuro che di là è pieno) per parlare in Italiano in modo da chiamare le strutture piccole, in primis i B&B e i campeggi... difficile che troviate tedeschi ai resort Mobigest. Loro cercano posti di nicchia, immersi nel territorio, non qualcosa di finto, ma vorrebbero trovare il tutto un pò meglio fruibile. Mi hanno fatto vedere loro stessi un volantino in tedesco inviato da una agenzia turistica Italiana che metteva il sentiero di CALA FUILI per CALA LUNA tra i percorribili a piedi (OK) e in MTB!!! Roba da matti!!! Così non si può andare avanti... così sembra che stai solo cercando di sfilare i soldi dalle tasche.