PETIZIONE per una full da 160mm 29er!

Vorresti una 29er full da 160mm?


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CROPCIRCLE

<b>29er Taleban</b>
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TO
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Perché indebolire i foderi quando si può lasciarli spessi come sono (la totem nella parte terminale superiore dei foderi, ha sezione perpendicolare all'asse degli steli a forma di goccia, cioé con già un'ispessimento dove parte l'archetto originale.
Piuttosto che togliere materiale in quel punto, sfrutterei l'ispessimento per fare un forellino cieco, filettato, nel magnesio, per tassellare il nuovo archetto al moncone del vecchio.
Non solo, ma eviterei di mozzare l'archetto esistente alla base, tornirlo e dimenticarlo, ma cercherei di tagliarlo il più in alto possibile, renderlo solidale al nuovo.

Se vuoi montare un archetto come quello nelle foto e fare un discreto lavoro devi per forza tornire i foderi rotondi perchè realizzare un collarino ovale (che poi il fodero è anche conico quindi ancora più complicato) sarebbe troppo complicato.

Se vuoi sfruttare l' archetto esistente aggiungendo delle "prolunghe" è un altro discorso ... tutto si può fare, ma poi deve anche essere affidabile e funzionale e non come ad es. questo: :smile:

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GIUIO10

Biker marathonensis
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treviso
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Sx Trail '09 e '11; RM Powerplay
Totem 29"...
(non smetto di scervellarmi, forse vanamente)
Se si taglia l'archetto, ma invece di filettare semplicemente dei fori nel magnesio, si "cerchia" il fodero, rinforzandolo con una fascia in allumino su cui ancorare l'archetto... credo che la soluzione sarebbe un po' più confortante.

Direi che ci sono due modi per modificare una Totem in '29" (naturalmente riducendo poi a corsa).
- 1) si buttano i foderi originali e si costruiscono (dal pieno) ex-novo: integrali (in un sol pezzo) è meglio lasciar perdere; come si costruivano le forcelle di 10 e passa anni fa, cioè con supporti ad interferenza e/o incollati ai "tubi"-foderi.
Non difficile ma costoso, se non hai "l'amico che".
- 2) intervenire sui foderi originali (sottili-sottili, leggeri-leggeri, fatti nel materiale col quale si fanno le "stelline" di Natale...) senza essere invasivi alla struttura: segare l'archetto attuale (più in alto possibile, forse dovendo asportare poco più di 3,5cm nella mezzeria rimane una velina...) e costruirne uno nuovo in composito, fasciando parte della "tubazione" nella parte alta e quel che rimane del ponticello. Creando una dima apposita (che mantenga le quote e le planarità) di sostegno ai "monconi" e fissando un"anima in espanso che riproduca il nuovo archetto, una volta preparato il fondo per l'ancoraggio della resina, uno specialista può "fasciare" e rendere così monolitico il tutto.
Più economico (nonchè empirico se chi lo fa non sa...).
 
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Direi che ci sono due modi per modificare una Totem in '29" (naturalmente riducendo poi a corsa).
- 1) si buttano i foderi originali e si costruiscono (dal pieno) ex-novo: integrali (in un sol pezzo) è meglio lasciar perdere; come si costruivano le forcelle di 10 e passa anni fa, cioè con supporti ad interferenza e/o incollati ai "tubi"-foderi.
Non difficile ma costoso, se non hai "l'amico che".
- 2) intervenire sui foderi originali (sottili-sottili, leggeri-leggeri, fatti nel materiale col quale si fanno le "stelline" di Natale...) senza essere invasivi alla struttura: segare l'archetto attuale (più in alto possibile, forse dovendo asportare poco più di 3,5cm nella mezzeria rimane una velina...) e costruirne uno nuovo in composito, fasciando parte della "tubazione" nella parte alta e quel che rimane del ponticello. Creando una dima apposita (che mantenga le quote e le planarità) di sostegno ai "monconi" e fissando un"anima in espanso che riproduca il nuovo archetto, una volta preparato il fondo per l'ancoraggio della resina, uno specialista può "fasciare" e rendere così monolitico il tutto.
Più economico (nonchè empirico se chi lo fa non sa...).
al di là del fatto che non escludo in un secondo momento di azzardare un cambio di piastra, con una rialzata, massiccia, cnc... per avere 180mm d'escursione...
Diciamo che la prima ipotesi avrebbe il vantaggio di poter allungare i foderi, senza ridurre la corsa. Pur ipotizzando di lavorare i foderi separatamente, predisponendo solo l'attacco per l'archetto avvitato/saldato tig, non si avrebbe un gran spreco di materiale come a farla integralmente dal pieno, e si avrebbe la bellezza e solidità del gioco di spessori (ricalcando la sagoma dei foderi originali) e dell'attacco freno e forcellini integrati nel monolite.
Ma è un casino da fare... cioé ci vuole uno scultore, non un operaio...

La seconda ipotesi mi piace, ma vorrei capire qualcosa di più sui materiali e sulla realizzazione della struttura dell'archetto nuovo.
Resina? carbonio? ci vuole un anima in alluminio da fasciare? ci sono limitazioni di raggio di piegatura delle fibre? che trattamenti superficiali vanno fatti sul magnesio per far aderire bene questi materiali? una "cottura" del carbonio non danneggerebbe il resto?
Qui la mia ignoranza tocca l'apice. Illuminami!
 

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al di là del fatto che non escludo in un secondo momento di azzardare un cambio di piastra, con una rialzata, massiccia, cnc... per avere 180mm d'escursione...

Cambio di piastra? (anche se è il punto negativo della Totem attuale, RS poteva fare assai meglio, vedi Fox, per esempio...). Qui andiamo ancora più sul difficile, piastra da calcolare, steli da trovare (seghiamo quelli della Fox '40?), piantaggio, cannotto...

Diciamo che la prima ipotesi avrebbe il vantaggio di poter allungare i foderi, senza ridurre la corsa.

Questo è vero, rifacendo i foderi ex-novo potresti mantenere i 180mm, inoltre potresti lavorare sull'offset, anche se avresti una monopiastra lunga 603mm (565mm+3":2)!
Tieni comunque presente che coi foderi originali almeno 1cm nella Totem lo puoi recuperare sostituendo la molla di contrasto con un tampone (più sottile) in gomma, nel tappo inferiore dello stelo sx e spessorando la molla di altrettanto, portandola così com'è a 190mm di escursione (coi rischi annessi e connessi, non fatelo! anche se con certi kit aftermarket ad aria succede...).

Pur ipotizzando di lavorare i foderi separatamente, predisponendo solo l'attacco per l'archetto avvitato/saldato tig, non si avrebbe un gran spreco di materiale come a farla integralmente dal pieno, e si avrebbe la bellezza e solidità del gioco di spessori (ricalcando la sagoma dei foderi originali) e dell'attacco freno e forcellini integrati nel monolite.
Ma è un casino da fare... cioé ci vuole uno scultore, non un operaio...

Archetto e parte alta dei foderi integrali, tubi porta scorrimenti, piedini con attacco pinza integrato, il tutto accoppiato e incollato: questa è la strada (vecchia, peraltro)!

La seconda ipotesi mi piace, ma vorrei capire qualcosa di più sui materiali e sulla realizzazione della struttura dell'archetto nuovo.
Resina? carbonio? ci vuole un anima in alluminio da fasciare? ci sono limitazioni di raggio di piegatura delle fibre? che trattamenti superficiali vanno fatti sul magnesio per far aderire bene questi materiali? una "cottura" del carbonio non danneggerebbe il resto?
Qui la mia ignoranza tocca l'apice. Illuminami!

Stuoia di carbonio (e/o carbonio/kevlar, più resistente alla trazione, specie nell'archetto), resina epossidica sono gli elementi principali di costruzione. La stuoia è duttile e si adatta, la stratificazione (di più pezze) permette di distribuire i carichi in modo mirato e di superare le difficoltà di forma, se necessario.
Gli specialisti (campo aeronautico, automotive racing ecc ) lavorano materiali pre-preg (preimpregnati) certificati (e con scadenza), autoclavi "spaziali", atmosfera controllata e chi più ne ha più ne metta, sarebbe il top.
Ma anche una cosa più artigianale va bene (se c'è l'autoclave è meglio, d'accordo), si può "compattare" il composito (leggi togliere l'aria, uno spurgo delle bollicine intrinseche alla resina e quelle che si formano intorno e all'interno della stuoia) sia per via meccanica (si "fascia" stretto con film plastici forati) che con semplici pompe del vuoto (si "insacchetta" il manufatto e si crea una pressione negativa, hai presente quelli da cucina o biancheria?).
L'anima si può fare in diversi materiali. Normalmente sono usati degli espansi a cellula chiusa, leggeri e resistenti anche se fragili. Nessuno ti impedisce di usare la balsa, comunque (tanto chiusa all'interno non marcisce!), insomma un materiale che puoi lavorare anche con un taglierino, per dare la forma (se riesci a fare una stereolitografia, visto che usi i cad 3d, e metterci quella...).
Per l'ancoraggio bisogna rendere la superficie "ricettiva": togliere la vernice, quindi carteggiare il magnesio e usare dei primer appositi.
Il carbonio (o meglio la resina) non va "cotto" (anche se per lavorazioni particolari e/o ridurre i tempi in autoclave si raggiungono temperature e pressioni elevate): la reazione chimica (della resina+catalizzatore) produce calore, ma non comporta problemi alla lega di magnesio.
 

Happykiller

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Ti stimo sempre di più. o-o :hail::hail:
Cambio di piastra? (anche se è il punto negativo della Totem attuale, RS poteva fare assai meglio, vedi Fox, per esempio...). Qui andiamo ancora più sul difficile, piastra da calcolare, steli da trovare (seghiamo quelli della Fox '40?), piantaggio, cannotto...


Già che faccio a pezzi i foderi, smembro anche la piastra originale, recupero steli e cannotto e ci faccio una piastra maggiorata, rialzata, con serraggi a vite.
Se col cannotto da 1,125" la totem 26" è cmq soddisfacente, se smembro una col cannotto da 1,5" e cambio la piastra, credo che il cannotto ciccione riesca senza problemi a resistere alla sollecitazione. Certo, piastra e telaio dovranno essere più massicci.

Questo è vero, rifacendo i foderi ex-novo potresti mantenere i 180mm, inoltre potresti lavorare sull'offset, anche se avresti una monopiastra lunga 603mm (565mm+3":2)!

Tieni comunque presente che coi foderi originali almeno 1cm nella Totem lo puoi recuperare sostituendo la molla di contrasto con un tampone (più sottile) in gomma, nel tappo inferiore dello stelo sx e spessorando la molla di altrettanto, portandola così com'è a 190mm di escursione (coi rischi annessi e connessi, non fatelo! anche se con certi kit aftermarket ad aria succede...).



Archetto e parte alta dei foderi integrali, tubi porta scorrimenti, piedini con attacco pinza integrato, il tutto accoppiato e incollato: questa è la strada (vecchia, peraltro)!




Stuoia di carbonio (e/o carbonio/kevlar, più resistente alla trazione, specie nell'archetto), resina epossidica sono gli elementi principali di costruzione. La stuoia è duttile e si adatta, la stratificazione (di più pezze) permette di distribuire i carichi in modo mirato e di superare le difficoltà di forma, se necessario.

Gli specialisti (campo aeronautico, automotive racing ecc ) lavorano materiali pre-preg (preimpregnati) certificati (e con scadenza), autoclavi "spaziali", atmosfera controllata e chi più ne ha più ne metta, sarebbe il top.
Ma anche una cosa più artigianale va bene (se c'è l'autoclave è meglio, d'accordo), si può "compattare" il composito (leggi togliere l'aria, uno spurgo delle bollicine intrinseche alla resina e quelle che si formano intorno e all'interno della stuoia) sia per via meccanica (si "fascia" stretto con film plastici forati) che con semplici pompe del vuoto (si "insacchetta" il manufatto e si crea una pressione negativa, hai presente quelli da cucina o biancheria?).

L'anima si può fare in diversi materiali. Normalmente sono usati degli espansi a cellula chiusa, leggeri e resistenti anche se fragili. Nessuno ti impedisce di usare la balsa, comunque (tanto chiusa all'interno non marcisce!), insomma un materiale che puoi lavorare anche con un taglierino, per dare la forma (se riesci a fare una stereolitografia, visto che usi i cad 3d, e metterci quella...).
Per l'ancoraggio bisogna rendere la superficie "ricettiva": togliere la vernice, quindi carteggiare il magnesio e usare dei primer appositi.
Il carbonio (o meglio la resina) non va "cotto" (anche se per lavorazioni particolari e/o ridurre i tempi in autoclave si raggiungono temperature e pressioni elevate): la reazione chimica (della resina+catalizzatore) produce calore, ma non comporta problemi alla lega di magnesio.
In sostanza... se sei in grado di fare un tale capolavoro... ti pago... me lo fai??? :-) :-o
Per piccoli oggetti avrei anche a disposizione una stampante 3D... :-) se può aiutare...
 

tex77

Biker superis
28/1/07
405
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Contea di Brescia
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Se vuoi montare un archetto come quello nelle foto e fare un discreto lavoro devi per forza tornire i foderi rotondi perchè realizzare un collarino ovale (che poi il fodero è anche conico quindi ancora più complicato) sarebbe troppo complicato.

Se vuoi sfruttare l' archetto esistente aggiungendo delle "prolunghe" è un altro discorso ... tutto si può fare, ma poi deve anche essere affidabile e funzionale e non come ad es. questo: :smile:

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SONO BASITO!!!!....incredibile....:smile:
 

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Biker pazzescus
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Scrivo poco e produco di più. ;-)
A parte una settimana di vacanza, anche se ho pochissimo tempo libero, mi son messo seriamente a prender misure e cercar soluzioni con autocad. Poi passerò al linkage per qualche verifica preliminare.
Se c'è qualcuno che ha la versione completa o qualche programma di calcolo un po' più cazzuto per verificare il sistema di sospensione.. potrebbe darmi una mano.
Nel frattempo, non appena avrò un disegno abbastanza definito, mi incontrerò con il telaista per parlare di leghe, sezioni, saldature, pesi, in modo da affinare il modello attingendo alla sua lunga esperienza.
Infine farò un calcolo "strutturale" o in SAP10 o in Straus7 (che forse è più preciso nella modellazione solida) per ottimizzare le sezioni e gli irrigidimenti. E' tutto ciò che posso fare con le mie conoscenze da ing edile/architetto.
Sottoporrò cmq il progetto ad un ing meccanico, che però non so quanto tempo ha da dedicarmi, essendo neo-papà.
Se qualche ing meccanico di voi vuol dilettarsi a contribuire... potremmo ottenere risultati migliori.
o-o

Le difficoltà del prototipo sono costituite anche dalla necessità di offrire una vasta gamma di regolazioni geometriche, in modo da poter testare la bici e trovare la configurazione migliore, che magari si discosta un po' da quella teorica calcolata.

Una volta trovato l'optimum, per un'eventuale produzione di altri telai, si potranno ridurre le regolazioni ad un numero più sostenibile economicamente, consentendo tra l'altro di risparmiare peso e fissare più solidamente certe parti.


Dovrà essere una bici per esplorazioni estreme, inarrestabile, senza limiti.
 

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Biker pazzescus
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Lac Leman
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Come odio lavorare 9-10 ore al giorno... non sulla mia bici!!! uff.
E' proprio uno spreco di tempo. A quest'ora avrei già un modello pronto per la produzione, se non dovessi perdere le giornate a LAVORARE! :loll: :-P

PS: attingerò volentierissimo alle vostre conoscenze! ;-)


Mentre per la forca rimango un po' perplesso sul da farsi.
Se trovassi una Dorado usata recente sarebbe la soluzione più affidabile.
Anche perché ci vorrebbe un sacco di tempo per sviluppare una modifica affidabile alla totem. E il tempo mi pare l'handicap più grande in questo progetto.
 

goxer

Biker superis
21/5/08
316
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Svizzera
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Scrivo poco e produco di più. ;-)


Se mi dai le misure esatte delle leve e della posizione dei perni potrei fare una simulazione (anche grafica) con excel.
(senza tenere conto delle deformazioni delle leve e del telaio...)
Se poi c`é anche la curva dell' ammortizzatore posteriore si potrebbe fare il calcolo preciso degli sforzi e della loro direzione...
 

Happykiller

Biker pazzescus
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Tutti i giorni mi danno l'anima per cercare una soluzione per la forca.
Vi risparmio l'elenco delle cose che sto facendo per ucire dallo stallo e vi chiedo invece se riuscite a farmi vedere una sezione longitudinale di una 36 o totem o 66 o lyric, perché vorrei capire se l'ipotesi di rifare i foderi è una strada assolutamente da scartare oppure, pur di avere una forca con un'idraulica e una rigidezza adeguata, si può ammettere lo sbatti di progettare, verificare, realizzare e usare con maggior peso una forca performante con foderi artigianali.
 

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