Siamo in auto, sulla supertrada che ci porterà al punto di partenza, passiamo il tunnel di Quarto e, al ritorno all'aria aperta, piove a catinelle.
Paolo mormora: "e adesso?".
Io penso: "ma....... vorrà mica tornare indietro?" Il cielo è grigio, quasi nero, i boschi appena si vedono, ammantati da bianche nuvole basse, il termometro dell'auto segna 15°.
Fugato ogni dubbio, arriviamo S.Piero e scarichiamo l'auto io e Scratera, poco dopo ci raggiunge Luca, che ha gli occhi che si aprono a stento e le palpabre come bomboloni!
La mattinata continua ad essere grigia, anche se ora piove un po' di meno, non c'è anima viva in giro, sembra che il paese non abbia vita; saliamo lentamente per la salita di Fonteabate. Arrivati all'agriturismo notiamo un po' di movimento: una coppia esce dall'uscio e la salutiamo, ci rispondono a stento.
Continuiamo tranquillamente fino a Monte Piano ed iniziamo la discesa verso Rio Salso interrotti diverse volte dai numerosi cancelli che proteggono i recinti dei pascoli, ogni volta ci fermiamo, apriamo il cancello, passiamo le MTB, chiudiamo il cancello, ripartiamo; stessa cosa successa proprio su quella discesa un paio di settimane fa.
Arriviamo a Ca' di Veroli e svoltiamo sulla forestale verso Ponte del Faggio. Qui troviamo un gruppo di campeggiatori, svegli da poco, ci guardano di traverso e sembra sghignazzino, noi proseguiamo.
Saliamo fino al Passo del Vinco, io pedalo un comodo 32:30 che non di rado, diventa 32:34, arriviamo con molta tranquillità in vetta anche perché gli altri due attendono che io arrivi, pedalando ad un ritmo più tranquillo; decidiamo di non fermarci perchè piove: lo faremo sotto i cornicioni degli splendidi rustici di Casanova dell'Alpe.
Scherzo con l'illustre ospite, indicandogli la direzione in cui so ci sono le vette circostanti che sono tutte nasconde da nebbia e nuvole.
Siamo all'imbocco della discesa di Siepe dell'Orso e scendiamo con circospezione: le pietre viscide ci fanno subito capire che è meglio tenere alto il livello di guardia; mentre scatto alcune foto sento rumore di MTB dietro di noi; poco dopo, di nuovo fermi ci raggiungono due bikers, uno con la divisa degli Uomini duri ed un altro che ci fa capire di avere deciso lui il percorso; si rinfranca del fatto di non essere gli unici pazzi sulla discesa di Siepe dell'Orso, io tralascio di dirgli che in pochi mesi è già la seconda volta che la percorro in queste condizioni. Scendiamo insieme; non se la cavano male ma anche loro sono evidentemente frenati dalle condizioni del fondo. A Pietrapazza, sotto una pioggia che è diventata diluvio, ci salutiamo: loro rientrano alle auto lasciate a Poggio alla Lastra, noi saliamo verso il Monte Carpano.
Anche oggi la salita di Pietrapazza lascia il segno; il sudore e la pioggia si uniscono e scendono a bagnarmi il viso. Conduce Paolo, io e Luca seguiamo; tengo il ritmo, solo a fine salita riesco a vendicarmi dal distacco accumulato a Strabatenza: trovo il mio rapporto e li sopravanzo di qualche centinaio di metri.
Ora tocca al Fosso Becca, anche questo percorso sotto abbondante pioggia: un paio di volte di troppo il piede mi finisce a terra, per il timore che le gomme scivolino via sulle rocce viscide.
Al nostro arrivo al parcheggio ormai ha smesso di piovere, ci togliamo gli abiti fradici e ci laviamo le gambe sotto l'acqua della fontanella. Mangio una brioche, bevo un sorso d'acqua e ripartiamo, dopo avere salutato Luca che andrà diretto a casa.
Riaccompagno il Kaiser in albergo, in auto mi dice di aver apprezzato i sentieri, nonostante il meteo.
Tutto qua!
Non mi vergogno per nulla a dirlo:
"peccato per chi non c'era!"