Nuova legge regionale sullo sci...e sulla mtb!

beppejump

Biker serius
12/10/04
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settimo torinese
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Scusate ma a questo punto mi pare che non ci stiamo capendo... chi e` che vuole andare a fare discese con risalite meccanizzate senza sottostare a queste regole?
Sono d'accordo che i maleducati esistono dovunque ed in tutte le discipline... pero`, almeno nella mia esperienza, sono pochi i maleducati che si fanno n-mila metri di dislivello... quindi ritengo che regolamentare i bike-park (in senso esteso) e vietare la pratica della discesa meccanizzata fuori da aree esplicitamente individuate potrebbe essere un inizio.
Come verificare se si fanno discese "illegali"? Non lo so... ho sparato la cavolata del divieto di trasporto bici, ma era una cavolata.[/QUOTE]

a me non risulta che siano pochi, basta andare a vedere dopo un fine settimana di gara una pista DH e un tracciato CC e vedere cos'è rimasto per terra.
Ho frequentato per anni sia gli uni che gli altri e ogni volta mi stupivo sempre di più.
 

shrdlu

Biker poeticus
7/2/03
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www.giovannimanca.com
@Happykiller:
Ci sono persone rispettose che guidano moto da corsa in modo rispettoso degli altri utenti della strada. Ma viaggiare oltre i limiti di velocita` e` vietato. PUNTO. Se vuoi fare gare ci sono i circuiti... se vuoi fare gravity ci sono i bike park. Se vuoi fare gravity su un sentiero che non e` un bike park, attivati per farcelo diventare, ammesso e non concesso che gli altri utenti/proprietari dei terreni te lo lascino fare. Cosi` facendo ci sarebbe un responsabile e varrebbe tutto quanto hai scritto nel tuo post precedente.Sul fatto che il gravity non sia distruttivo, permettimi di avere dei dubbi... tutto dipende dai numeri.
 

Domingosh

Biker meravigliosus
9/6/03
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Sarò tonto, ma mi pare che tanti, quasi tutti, siano stati chiari, ma ci riprovo

1. la circolazione dei veicoli a motore è libera ovunque, fatte salve eccezioni. In molte regioni e stati esteri queste eccezioni sono consuetudine e se non sei il proprietario della malga, oppure il fedele che nel giorno della festa si dirige alla cappella di qualche santo(dunque, deroga), in cima non ci arrivi se non con le tua gambe (es. S. Giorgio con deroga a chi fa parapendio, ma gli autorizzati sono quelli registrati)
2. quando si parla di cicloescursionismo non si mette il paletto dell'escursione, ma altri, ovvero il non-agonismo, il non-lucro del territorio (potremmo discuterne per rifugi e quant'altro, ma è un altro capitolo). Al centro, c'è la montagna e non l'uomo che ne è contorno. Manca dunque l'aspetto prettamente ludico
3. il CAI ha come interesse non far chiudere nessun sentiero. Chiede che il cicloecursionista sia paragonato all'escursionista a piedi(e non come fanno i sattini in trentino). Entrambe le categorie hanno dei precisi doveri
Rileggiti gli interventi di Apo(ha pochi messaggi..)
4. l'ultimo tuo paragrafo faccio fatica a capirlo, ma provo a risponderti;
mi pare chiaro che un comune/ente non faccia differenze. Una mtb è una mtb. Pone l'occhio, al massimo, su altre cose, abbondamente ripetute
Converrai, però, che in un gruppo di dhiller, ben pochi abbiano voglia di salire a pedali un monte (io quando "pedalo" la mia Giant da Dh, faccio fatica a fare 100 m lineari...), mentre i xcisti vorrebbero un sentiero liscio come l'olio ripulito pure di qualsiasi insetto lì residente. Forse, questo genera conflitto tra le parti, ma, ripeto, la mtb è uguale: due ruote, un telaio, etc etc
 

Domingosh

Biker meravigliosus
9/6/03
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a me non risulta che siano pochi, basta andare a vedere dopo un fine settimana di gara una pista DH e un tracciato CC e vedere cos'è rimasto per terra.
Ho frequentato per anni sia gli uni che gli altri e ogni volta mi stupivo sempre di più.

questo tuo post conferma che i due opposti, ovvero la pratica prettamente agonistica, non siano quanto ricerca il movimento cicloescursionista
Sono due fini diversi che usano lo stesso mezzo, la mtb
Stai ribadendo ciò che tu critichi. Rivedrei le tue posizioni e metterei un po' di chiarezza alle tue idee
 

resina65

Biker grossissimus
18/5/06
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imperia
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in linea di principio posso essere d'accordo con Happykiller che ha provato a dare dei prinicipi per regolamentare la questione
mi permetto solo di osservare che la maggioranza dei sentieri (furgonati) sono nati o comunque ripuliti appositamente per le mtb, tagliando alberi, rami, ecc... e in molti casi il lavoro finisce lì; mi pare molto difficile che il responsabile individuato si metta a mantenere chilometri di sentieri sparsi per una valle, che il responsabile si assuma responsabilità per sentieri dove possono passare tutti e non solo quelli del suo gruppo e soprattutto in Italia (purtroppo) si rischia di finire che nessuno farà mai una multa, ecc. e quindi ci sarà la totale anarchia che porterà al divieto assoluto per tutti
 

resina65

Biker grossissimus
18/5/06
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imperia
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aggiungo:
il problema della bici in montagna non credo nasca dai cicloescursionisti che si fanno 2000 metri di dislivello e poi scendono per i sentieri semplicemente per una questione di numero: cioè quelli che fanno questa "disciplina" sono relativamente pochi e quindi esiste solo un problema di attenzione verso gli escursionisti e verso il sentiero per cui il codice norba secondo me va benissimo.

Diversamente sono nati parecchi posti dove si possono in una sola giornata percorrere parecchi chilometri di discese su sentieri sempre diversi: qualcuno ha riadattato vecchi percorsi pedonali, qualcuno ne ha proprio realizzato di nuovi, ma la frequenza della percorrenza è ben diversa e mi permetto di dire anche la velocità media;
è quindi successo che uno taglia il tornante, l'altro passa nell'orto, a settembre ci sono i cercatori di funghi, fino a dicembre ci sono i cacciatori e poi ci sono sempre gli escursionisti che magari non passano proprio sullo stesso sentiero, ma nelle vicinanze e quindi rumore, maggiore disturbo, ecc.
La soluzione sarebbe in parte come dice happykiller e cioè nominare un responsabile e tutto quello che ne consegue, ma comunque regolamentare in generale questo tipo di attività "commerciale", magari contingentando le "licenze" e i luoghi perché pensandoci bene ecco che queste attività si possono fare a Finale, a S.Bartolomeo, a San Remo, in Valle Argentina, a Calizzano, a Upega, a Mondovì e sinceramente mi sembra un po' troppo
 

kikhit

Biker incredibilis
9/12/03
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Occam Lt, Alma

No, ma al Comune, e agli altri escursionisti interessa se qualcuno porta spesso per fine settimana consecutivi gente a scendere coi furgoni, a pagamento o non, sugli stessi sentieri, senza mai farci manutenzione, senza mai preventivare assienme agli enti locali limiti emodalità di utilizzo.
Mi sembra che qualche d'uno facesse proprio cosìin bassa val Susa..a buon intenditor..
 

Tano

Biker tremendus
Leggendo mi viene da replicare su troppe questioni, la "troppa chiarezza" di quanti qui scrivono è proprio l'oggetto della mia preoccupazione

Vediamo se riesco a fissare dei punti e farmi capire.
- Le regole commerciali, fiscali, della strada ci sono già. Bastano ed avanzano.
- Il buon senso, rispetto, senso della sicurezza è proprio di chi va in bici e nessuno lo può mettere in discussione.
- le eccezioni, mele marce ci sono sempre e non si fanno regole e leggi che vietano in toto, ma ci cerca di curare o togliere le mele marce.
- la definizione di un responsabile all'interno di un gruppo come di amici o a fini commerciali è piuttosto automatico e spesso intrinseco. Nel momento che c'è una qualche "organizzazione" quindi anche tra amici è possibile individuare un cosiddetto "responsabile". Quindi, se mai non avete provato, partecipate ad un'attività organizzata, discesa/turistica/culturale/ecc. e poi valutate voi?
E' ovvio che i responsabili sono già (o perlomeno dovrebbero esserlo) preparati ed attenti nel fare in modo che tutto vada per il meglio, nel mantenere e curare i percorsi e che soprattutto non si vadano ad intaccare gli interessi di altri. E' quello che attualmente accade in Italia praticamente su ogni sentiero che in qualche modo è particolarmente adatto alla MTB.
Finale igure e forse è l'unica eccezione, non fa la differenza se non per il fatto che il Comune con il patrocinio di Provincia e Regione offre contributi per la manutenzione. Ma anche lì, checchè se ne dica, i problemi ovviamenti sono molti: cacciatori ed escursionisti, responsabilità solo per citarne alcuni.

Sono le normali ed ovvie attenzioni che automaticamente si mettono in atto se si vuole continuare a fare quel lavoro/attività in quel posto, ma come più in generale anche in altri.

La questione è che bisogna mettere al centro del problema non la montagna ma l'uomo. In questo senso il CAI per me stà sbagliando di grosso. Che faccia le propri inziative sociali senza andare a rompere e danneggiare chi, rispettando le leggi e il buon senso, vuole farlo a titolo commerciale. Il CAI ha cercato di fare e fatto già troppi danni in altre sue specializzazioni (vedasi, sci, guide alpine, arrampicata, ecc.)

Cosa c'entrano le attività in alta/bassa/media/montagna, cosa c'entrano attività a scopo di lucro o fatte in modo amicale, cosa c'entra il numero dei biker che percorrono i sentieri.
Perchè su un sentiero ci possono essere migliaia di escursionisti a piedi e su una strada migliaia di auto e su un sentiero non ci possono essere migliaia di bike. Si tratterà eventualmente solo di stabilire delle regole se e quando si verificano dei problemi o meglio provare anche a prevenirli.

Il punto è che in questa discussione si intravede sempre e chiaramente una avversione di una "parte" verso chi ha protezioni più eclatanti (caschi integrali, corpetti, ecc) e la possibilità di raggiungere luoghi con mezzi meccanizzati per fare della MTB un mezzo da utilizzarsi prevalentemente in discesa.
Questa politica lasciamola fare però a quelli che gestiscono i bike park che ne potrebbero avere tutto l'interesse.

La mia paura è che una siffatta legge, come pure gli atteggiamenti che emergono in questa discussione non facciano altro che risolversi nell'interpretare, voler dettare e successivamente nell'accettare norme fatte per essere poi violate (vedasi Pavaglione che è al momento l'unico precedente di casa nostra).

cito in ordine sparso:
3. il CAI ha come interesse non far chiudere nessun sentiero. Chiede che il cicloecursionista sia paragonato all'escursionista a piedi(e non come fanno i sattini in trentino). Entrambe le categorie hanno dei precisi doveri
Mi spiace ma chi va in bici non può essere in alcun modo paragonato ed equiparato all'escursionista a piedi. I doveri possono essere equivalenti ma gli intendi gli scopi, gli obbiettivi, se mi permettete, fanno parte della mia libertà ovviamente nel rispetto delle leggi, degli altri e del buon senso.

Converrai, però, che in un gruppo di dhiller, ben pochi abbiano voglia di salire a pedali un monte (io quando "pedalo" la mia Giant da Dh, faccio fatica a fare 100 m lineari...), mentre i xcisti vorrebbero un sentiero liscio come l'olio ripulito pure di qualsiasi insetto lì residente. Forse, questo genera conflitto tra le parti, ma, ripeto, la mtb è uguale: due ruote, un telaio, etc etc
Il problema è sali come vuoi e scendi come vuoi sempre nel rispetto delle leggi, degli altri e del buon senso.
Dovè il conflitto chi vuole sentieri lisci se ha buon senso e segue le leggi sceglierà sentieri a lui piacenti. Se vuoi e puoi pedalare pedali, diversamente utilizzi le opportunità che meglio ti aggradano per raggiungere i tuoi obiettivi (la Dentera, le funivie, i furgoni, le auto, l'eleicottero, ecc.).
Queste regole ci sono già basta applicarle se serve, come a Pavaglione.

Le gare/eventi/test hanno già la propria regolamentazione basta attenersi a quella. Non stiamo parlando di questo!

@Tano: ma perchè volere a tutti i costi trasportare l'attività gravity in media montagna? Non sarebbe sufficiente fare l'attività a bassa quota (es. bassa val susa) senza impestare ulteriormente i sentieri montani?

E poi come ci arrivi in alto? Facciamo un esempio: la bella discesa che parte dal passo della Mulattiera e ti porta a Bardonecchia come la renderesti fruibile al FR? Elicottero?

Siamo realisti: la montagna agli escursionisti o agli alpinisti, la bassa quota anche alle discipline più strettamente legate alla velocità... ovviamente concertando il tutto con le amministrazioni locali mettendo chiari cartelli sul rischio che si corre risalendo il sentiero a piedi... lasciando perdere però i sentieri storici frequentati abitualmente da escursionisti. Prendendosi ovviamente l'onere di manutentare i sentieri e di evitarli quando fangosi per ritardare i fenomeni di erosione... Magari si riuscirebbe anche a fermare l'accesso dei mezzi motorizzati con la "scusa" che ci sono le mtb in movimento

Un discorso senza alcun senso. Chi sono gli appestati? Sarebbero quelli come me? Ma tu la montagna te la sei comprata o sei nell'amministrazione della Via Lattea o chi altro?
Se in montagna voglio andarci per prendere il sole non lo posso fare? Se voglio portare 50 vecchietti in alta montagna con un furgone/pullman a prendere aria e sole non lo posso fare?
Ma va là...


Allora mettendo al centro l'uomo e quindi in questo caso il Biker dove e quali sono i veri problemi che causa chi va in discesa?
Crea incidenti sui sentieri? Non mi pare che accada. Accadono più incidenti nei parchi cittadini con bambini anziani e quant'altri.
Crea dissesti ecologici? non mi pare, è invece dimostrato che non è assolutamente vero. Risultati analoghi se non peggiori si hanno con gli escursionisti a piedi ed animali.

Allora se il problema vero è anche e per qualcuno solo una questione di "razzismo" verso chi non è come voi e cioè caschettino, guantino, bicino, ecc. o di chi non concepisce che ognuno può trovare soddisfazione in modo diverso...
mi spiace, lo leggo tra le righe, ve lo si vede in faccia quando vi si incontra e vi combatterò per quanto mi è possibile. (ovviamente senza alcun riferimento a nessuno in particolare, vuole essere un discorso generale).
 

rooby-doo

Biker forumensus
7/8/03
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Ai margini di Côni in via Trullallero
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Graziella
Tu sì che sei saggio...
come già dibattuto ieri a pranzo con Salgo
al momento in Provincia di Cuneo (intesa come amministrazione) non è che ci sia alcuna intenzione di limitare o sanzionare, visto che sui sentieri della Granda non ci sono grossi problemi di coesistenza tra pedoni e cicloescursionisti.
Riguardo ai bikepark, sicuramente questa legge andrà a beneficio dei loro utilizzatori che "dovrebbero" ritrovarsi in futuro su percorsi/ostacoli creati con un minimo di buon senso e sicurezza.
A parer mio, se mai ci sia una categoria a rischio, è proprio quella dei "furgonati" che si trovano a ripetere con assidua frequenza gli stessi sentieri, creando quel senso di affollamento e fastidio a chi nei boschi ci va a piedi.
Indi per cui chi gestisce tali servizi è bene che prima di "marcare" il proprio territorio, senta le autorità competenti della zona: noi ne abbiamo un ottimo esempio qui in val Pesio, dove i ragazzi che gestiscono le risalite hanno preventivamente contattato provincia, comune, parco, ecc. prima di buttarsi nell'avventura.
 

kikhit

Biker incredibilis
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esatto, hai indicato chiaramente quale sia il vero problema, e quale l'unica soluzione.
 

kikhit

Biker incredibilis
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Salgomasudo

Biker grossissimus
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Uno manca un giorno e deve leggere interventi per un'ora intera...ma quanto scrivete...

In ordine sparso:

@Tano
non è un discorso di tipo di bici o di abbilgiamento; il discorso è piuttosto su che tipo di utilizzo fai del territorio.
Converrai che se vado a pedali in montagna questo we sceglierò di andare nel posto X e fare la discesa Y
Salirò una volta fino in cima sudando arrivato in cima mi gusterò il mio panino, mi metterò le protezioni e il casco e via in discesa, gustandomi i passaggi e la velocità nel rispetto degli altri utenti che mi capiterà di incontrare fermandomi in caso di incrocio con i pedoni, salutando iquelli che nel bosco o nei prati ci lavorano e arrivato al fondo caricherò la bici in macchina e felice e contento cercherò il bar più vicino per birra e panino...
Il we successivo ancdò a percorrere il sentiero Q e il we dopo quello K e così via e prima di ritornare a fare il sentiero Y passeranno enne mesi
Risultato: 10 biker hanno percorso il sentiero in discesa Y....


Se invece in montagna ci vai con il furgone, arriverai al posto Z scaricherai le bici dei 5/10 biker che indossate protezioni e caschi inizieranno a fare il sentiero W in discesa a velocità "controllata" perchè è la prima discesa che magari nessuno ha mai fatto prima...

Arrivati in fondo ricaricherai le bici e via per il secondo giro, ma questa volta invece dei una velocità "controllata" alcuni punti li farai più veloce perchè conosci il sentiero e perchè hai capito la linea giusta...e poi una terza volta con ancora più velocità e una quarta e così via fino a fine giornata....

Risultato: 10 biker hanno percorso il sentiero W 5 volte ciscuno per un totale di 50 passaggi in un solo giorno, con ogni volta una velocità di percorrenza più elevata.

Se io fossi il proprietario del terreno dove vedo passare 50 biker in un solo giorno, biker che magari hanno anche messo a repentaglio la sicurezza mia o dei miei animali ecco che corro dal Sindaco e chiedo che in sentiero W venga vietato alle bici...
Il Sindaco vivendo ed essendo eletto anche dal mio voto, sicuramente emette ordinanza di divieto...

Quindi vedi che il problema non è il tipo di bici utilizzata, nè il tipo di guantino o di caschetto...ma solo l'utilizzo del territorio...

Adesso, come ti ho già scritto in altro intevento, vuoi creare un percorso da utilizzare come sentiero gravity PUOI hai il disposto dell'art. 31 comma 4 che te lo permette...

perchè continui a creare inutili polemiche, fai quello che dice la legge, fatti nominare gestore responsabile, rispetta quello che ti viene richiesto in termini di tutela e responsabilità verso gli utenti e i terzi... e poi avrai il tuo bellissimo sentiero da fare a cannone tutte le volte che vorrai con il tipo di mezzo che preferirai...

Se c'è una categoria tutelata dalla nuova legge siete voi che ricercate questo tipo di sentieri per un utilizzo gravity.

Ciò comporterà sicuramente degli oneri che oggi ti sono estranei ma finalmente avrai modo di poter fare ciò per cui hai scritto da lungo tempo su questo forum, non sei sempre stato tu che hai chiesto di formare un comintato per far sentire la voce di chi intende la bici come diveritmento in discesa??ADESSO PUOI FATTI PARTE ATTIVA CON LE AMMINISTRAZIONI LOCALI E INDIVIDUA E GESTISCI I PERCORSI PER UTILIZZO TIPO BIKE PARK HAI UNA LEGGE CHE TE LO PERMETTE smettila di fare solo polemica e rimboccati le maniche

Diversamente non puoi sperare di poter continuare ad utilizzare tutti i percorsi come vorresti fare adesso senza che ci sia una sorta di regolamentazione...

@Rooby

Per meglio capire la questione provincia di Cuneo se riesci organizzami un incontro con l' assessore allo sport
 
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Happykiller

Biker pazzescus
4/3/05
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Lac Leman
broadbandsports.com
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Sentinella
Nell'individuare un responsabile, avere un'autorizzazione, fare le cose alla luce del sole, consente un maggiore controllo.
Se il Comune rilascia una certa autorizzazione, può anche porre dei limiti di utilizzo, individuando dei percorsi ad esclusivo traffico pedonale ed imporre che tutti i trails usati per fare le discese devono avere una manutenzione paragonabile a quella richiesta per i bikepark.
In questo modo se i percorsi sono innumerevoli e le persone a girare sono tutto sommato poche, la libertà rimane ampia, la manutenzione richiesta è minima, ecc.
Se i trails sono meno, la gente che scende è tanta, la Forestale sa a chi rivolgersi per pretendere della manutenzione.

In questo modo si avrebbe un controllo molto maggiore del territorio...

Io credo che, se non è LA Soluzione, è cmq un enorme passo avanti che ridurrebbe drasticamente il numero dei malandrini..



Il problema è sempre e solo il numero di quanti ci passano (per questo sono contrario allo sviluppo e divulgazione della MTB e del FR.. siam già troppi :-P).
Tante volte ho fatto giri escursionistici con enduristi che bloccavano le ruote ad ogni curva... e alura!? non va bene così! cioé, va bene perché alla fine sono poche le persone che transitano sul tal sentiero, ma anche questo non fa bene al trail.
Sia per andare a cannone, sia per incapacità, fa danni chiunque.
A chi fa gravity si può imporre manutenzione a chi non ha fretta, una frenata un po' più progressiva... ma come fai?! alla fine è quasi più facile controllare i bikepark e affini che non l'escursionista indisciplinato.
Quindi smettiamo di puntare indici gli uni contro gli altri.

I danni maggiori li fanno quelli che scendono tante volte su un certo sentiero? ok, estendiamo le regole dei bikepark, lasciando agli enti locali stabilire insieme ai responsabili autorizzati quali sono:
- i sentieri ad esclusivo traffico di bici (che abbiano tutti i crismi, segnalazioni, cartelli, ecc);
- i sentieri vietati alle bici (in cui si privilegia il pedone, in quanto itinerari molto frequentati);
- i sentieri promiscui (da trattare come i bikepark per quanto riguarda la manutenzione, con la normale attenzione al traffico pedonale meno frequente).

Diritti e doveri.


Io difendo tutti i freeriders che amano esplorare, che amano fermarsi a contemplare lo spettacolo della natura, che amano droppare dove capita, che amano far correre la bici in posti impensabili, ma che hanno rispetto del luogo, delle persone che incontrano. Io ho parecchi amici che vivono la montagna così e trovo sbagliato vietare loro di praticare questa disciplina in modo indiscriminato.

Io sono sempre per educare responsabilizzando, non vietando ciecamente.
o-o

(e intanto quoto Salgomasudo(eunpopuzzo) )
 

Salgomasudo

Biker grossissimus
25/6/03
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A sti' turineis... scendono nella "bassa" e pretendono di far razzia di cuneottere...
in coda, pliiiiiiiiiiiiiiis!

P.S. la si potrebbe invitare per la Sospellata

OT on

Anche no con tutti voi in mezzo l'incontro potrebbe non essere altrettanto "satisfattivo" non ci sarebbe la possibilità di poter "tirar fuori i giusti argomenti" per una pianificazione delle strategie da adottare

A presto e grazie per l'ospitalità di ieri

OT off
 
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Moderatur cartesiano
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Moderatur
27/2/03
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una nera e l'altra pure
Vista la delicatezza ed i risvolti della vicenda citata, sarebbe meglio usare altri argomenti per dibattere il rapporto tra uomo e natura.
 
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Little Eagle

Biker superis
1/11/08
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@Tano, ma non solo
non capisco perché parlando di questa legge si debba tirare di mezzo il CAI. A parte che ti ha già risposto Apo sul fatto che mtb e escursionismo ora per il CAI sono praticamente equiparati (passa la stessa differenza che c'è tra l'escursionismo estivo e quello invernale con le ciaspole): mi pare che nell'estensione del testo piemontese il cai non c'entri nulla, a differeza di quello che fece la sat per il trentino.
Che poi la Commissione LPV debba fare qualcosa per capire cosa significa definire i percorsi "ciclopedonali" è un altro discorso: lo stesso possono fare tutte le altre associazioni così come i privati cittadini.
Piuttosto, ma questa è una lettura trasversale, si potrà dire che la legge ha sancito il riconoscimento del cicloescursionismo come (l'unica?) pratica di mtb che può coesistere con altre attività e condividerne i percorsi: in questo caso sono d'accordo con te che il CAI ha una parte attiva perché, a quanto ne so io, al momento è l'unica associazione che abbia tentato di definire questo tipo di attività, facendosene carico.
Questo non significa contapposizione tra le diverse anime del mondo della mtb: solo mette in chiaro diritti e doveri. Nei bikeparks la mtb ha pieni diritti, al di fuori no: ci sono anche doveri per la civile convivenza.
 

Little Eagle

Biker superis
1/11/08
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Western Alps
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Appunto, è ora di finirla con queste contrapposizioni tra diverse anime della mtb.
piuttosto vorrei capire cosa significa "mettere al centro l'uomo": spero che non sia sinonimo di "metto al centro il mio modo di vedere le cose", oppure "il mio egoismo", cioè "quello che a me pare e piace".
Se metti al centro l'uomo (non solo il biker che cerca solo il divertimento) riconoscerai che al centro ci sta il pedone che condivide con te il percorso, il montanaro che con quel prato ci vive, il fungaiolo che cerca i frutti del sottobosco.
Quindi è giusto mettere al centro l'uomo e non il biker, per un rispetto reciproco che poi diventa anche rispetto per "l'ambiente" in senso lato.
A me pare che, leggendo il testo della legge, i praticanti di specialità gravity e fun abbiano di che rallegrarsi: finalmente potranno avere spazi adeguati per potersi divertire e allenare. Piuttosto chi deve preoccuparsi è l'amante dell'escursionismo, che rischia di vedersi estromesso dalla montagna e relegato sulla ciclabile del pinerolese grazie a chi in passato ha messo al centro non l'uomo ma solo il proprio momentaneo tornaconto.
 
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ApoBike

Biker serius
14/9/06
195
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Venaria
picasaweb.google.it

Mi pare davvero che siamo ad una convergenza pressoche' assoluta circa i paletti fondamentali che vorremmo chiarire, ribadire e esprimere nel caso in cui fosse necessario farlo...
Quoto Eagle, ma e' come se lo facessi per il 99% di questo forum, e parlo a livello personale, in questo momento ne' per conto del CAI ne' di alcuna cricca.

Provero' a riassumere quelli che ritengo gli elementi fondamentali da cui partire per stendere i nostri "articoli":

1- La montagna E' di chi la rispetta (amplieremo, ma ci siamo capiti)

2- Frequentazioni 'massive' delle terre alte non gia' regolamentate dalla Legge Regionale in oggetto, sono assolutamente da regolamentare (esempio bike-parks e risalite furgonate ripetute con precisa e determinata regolarita' e comprovato e verificabile danno al territorio privato o demaniale)

3- Gli utilizzatori di mezzi a basso/bassissimo impatto ambientale montano -quali la MTB- che vengano usati con le stesse modalita' e rispetto di norma utilizzati nella pratica dello escursionismo alpino, ne assumono di fatto gli stessi diritti, eccezione fatta per casi isolati e verificabili da denunciarsi alle autorita' competenti

4- Si assume il codice NORBA/CAI MTB (o quello che vedremo magari di raffinare in seguito e NON importa affatto se in parte copiato), quale codice di autoregolamentazione disciplinare per il cicloescursionista in MTB, in difetto della applicazione del quale valgono le norme citate in quesi articoli nonche' in quelli della citata Legge Regionale e sanzioni relative (da scrivere probabilmente)

>>> Proposta proposta proposta
Dal mio punto di vista sono pronto a proporre nelle Sedi opportune e con il diritto di parola che ci verra' concesso (questa volta parlo di CAI MTB), che:

il censimento della sentieristica -effettuato da una Commissione di esperti- sia volto UNICAMENTE alla identificazione delle sole aree, sentieri, tracce, boschi che debbano essere OGGETTO di specifica regolamentazione autorizzata in quanto identificabili come luoghi ad alta frequentazione che al momento del censimento fosse ritenuta da proteggere da tale fruizione massiva. Va da se' che sino a che tale specifica regolamentazione non verra' redatta e posta in essere, i fruitori cicloescursionisti come su definiti, potranno transitare in tali aree.
<<<

Siccome al momento non mi viene in mente altro -di piu' da aggiungere-, a livello di paletti fondamentali, ritengo che da qui si possano gia' sviluppare una bella serie di possibili articoletti...

Da qui si potrebbe partire per 'smontare' la iniziativa (per ora sibillina) della legge di regolamentare e censire pochi sentieri in regione dove 'relegare' i cicloescursionisti. Ben vengano invece le iniziative Regionali atte a definire, censire ed identificare specifici sentieri "ciclopedonali" opportunamente palinati di interesse per cosi' dire piu' turistico.

-In short-: dobbiamo far vedere che: praticando la nostra passione per la MTB, con la nostra esperienza, le nostre forze (le diverse associazioni), il nostro rispetto per l'ambiente, ci siamo auto-regolamentati, perche' vogliamo bene e facciamo bene al territorio e all'incentivazione dell'utilizzo corretto dello stesso, divertendoci in sicurezza.

Tutto questo puo' coesistere con l'agonismo nelle sue diverse specialita' della MTB ed i bike parks sempre se soggetti alle opportune regolamentazioni e responsabilita' da parte degli enti organizzatori / gestori degli stessi.

Che ne dite ?
ciau Apo
 
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