Nuova legge regionale sullo sci...e sulla mtb!

kikhit

Biker incredibilis
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Ed in ogni caso, per come la leggo io, si parla solo di percorribilità dei sentieri segnati: i percorsi non segnati restano liberi.

esatto, quelli raccolti nel catasto regionale. Domani sera dovremmo avere un incontro in cui un ragazzo che ha contatti con un incaricato a rilevare i sentieri, ci darà maggiori delucidazioni, pero.

Poi ho seri dubbi che abbiano intenzione di censire tutti i sentieri,a anche perchè con tutta la fittissima rete di mulattiere e sentieri di bassa e media montagna qui in Piemonte, gli ci vorrebbero decine di anni...

Sicuramente però tutto il gta, che ha dei tratti molto belli e significativi per i biker di qui, verrà censito, più tutti i sentieri di alta quota, che sono già stati recentemente catalogati dalla Provincia di Cuneo per esempio, che ha già una sua specie di catasto.

Invece,in località come Bardonecchia per esempio, che già negli anni scorsi ha creato un bikepark servito da impianti, ed accanto ad esso ha tracciato, nei valloni del suo comune, 400km di strade e sentieri come itinerari escursionistici per la mtb, non dovrebbero esserci problemi.
Anche perché ho idea che la Regione delegherà i Comuni per individuare percorsi idonei.
 

loiety

Biker superis
16/5/05
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piemonte
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punto 1. se l'arva è spento, o è un arva economico, e si sa bene che ci sono arva a 200 euro che fanno quello che possono, se i compagni non sanno usarlo, ecc, serve a nulla. sotto una valanga in media si vive per non più di mezz'ora, e arva/pala/sonda servono per 'lautosoccorso, fatto dal gruppo, perchè in certi posti prima di riuscir a dare allarme passa parecchio tempo.
Le dotazioni dal testo di legge sono individuali, nonsi parla di gruppo, e non vi è obbligo di fare scialpinismo in gruppo, anche se il buonsenso invece dice di sì.

punto 2. l'idoneità al sentiero non penso proprio venga stanbilita per la sicurezza, idoneità tecnica, ma per interessi turistici, economici, di interferenza con attività 'pedonali', ecc.

Leggendo bene tutta la legge, ci si rende conto che ciò che va oltre il recepimento dlla legge nazionale del 2003, e che riguarda la sicurezza, si evince come essa sia stata redatta per il principale scopo di erogare fondi alle società di gestione degli impianti,e di sgravarele stesse da tutta una sere di responsabilità.

Che mi risulti in fase di discussioe della proposta di legge, non sono stati invitati a presentare le proprie valutazioni né associazioni scialpinisti e affini (come il cai), né associazioni ciclistiche, ma rappresentanti di sciclub e gestori degli impianti...

1)
Capisco relativamente poco di bici ma per lo skialp mi sento di dire la mia. Quello che dici non è del tutto corretto. Ci sono ARVA molto economici che costano poco in quanto analogici, che hanno una migliore potenza in uscita e capacità di ricezione di quelli fighissimi e costosi. Testato da me medesimo. E nelle mani di un utente skillato sono più performanti degli altri nel caso di più sepolti. Certo che dei digitali monoantenna economici mi fiderei poco, ma sopratutto in ricerca.
2) Certamente quello che tu dici corrisponde a quanto accaduto e forse allo spirito della legge. Quello che osservavo erano invece delle conseguenze indesiderate, nel momento in cui si darà incarico a qualcuno di dire quale sentiero va o meno per la pratica della mtb.
Un esempio pratico: si deve decidere la percorribilità del sentiero 559: noi tutti diremmo di si, ma poi se qualcuno scendendo si fa male .... di chi è la responsabilità ? Ora è solo di chi ha deciso di scendere, domani lo sarà anche di chi lo ha dichiarato percorribile ... o no ?
 

kikhit

Biker incredibilis
9/12/03
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Occam Lt, Alma
1)
Capisco relativamente poco di bici ma per lo skialp mi sento di dire la mia. Quello che dici non è del tutto corretto. Ci sono ARVA molto economici che costano poco in quanto analogici, che hanno una migliore potenza in uscita e capacità di ricezione di quelli fighissimi e costosi. Testato da me medesimo. E nelle mani di un utente skillato sono più performanti degli altri nel caso di più sepolti. Certo che dei digitali monoantenna economici mi fiderei poco, ma sopratutto in ricerca.
2) Certamente quello che tu dici corrisponde a quanto accaduto e forse allo spirito della legge. Quello che osservavo erano invece delle conseguenze indesiderate, nel momento in cui si darà incarico a qualcuno di dire quale sentiero va o meno per la pratica della mtb.
Un esempio pratico: si deve decidere la percorribilità del sentiero 559: noi tutti diremmo di si, ma poi se qualcuno scendendo si fa male .... di chi è la responsabilità ? Ora è solo di chi ha deciso di scendere, domani lo sarà anche di chi lo ha dichiarato percorribile ... o no ?


-mi riferivo proprio ai digitali economici...e vedrai che con l'obbligo se ne venderanno tanti di questi, intanto per molti l'importante sarà averli nello zaino, in modo da non prendere multe. E ciò sarà vero soprattutto per chi fa fuoripista con impianti, 'categoria' che n genere ha meno spirito 'di montagn' e di sicurezza rispetto allo scialpinista 'tipo', che già ora ha con se e sa usare i dispositivi di sicurezza.

-se qualcuno scendendo si fa mel, e ciò non è dovuto a strutture artificiali sul seniero, si aggiusta, come capita in auto se percorri una strada e va a sbattere contro un palo, posizionato secondo il corretto cds.
Altrimwenti tutti i pedoni che si prendono la storta su un sentiero in montagna potrebbero fare cause a destra emanca per risarcimenti danni.
Qui si tratta i responsabilità individuale, e basta.
 

loiety

Biker superis
16/5/05
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piemonte
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-se qualcuno scendendo si fa mel, e ciò non è dovuto a strutture artificiali sul seniero, si aggiusta, come capita in auto se percorri una strada e va a sbattere contro un palo, posizionato secondo il corretto cds.
Altrimenti tutti i pedoni che si prendono la storta su un sentiero in montagna potrebbero fare cause a destra e manca per risarcimenti danni.
Qui si tratta i responsabilità individuale, e basta.
Io la penso come te però speriamo. Speriamo che lo pensi anche chi classificherà i sentieri ed eventualmente qualche giudice.
Ma certe attività fintanto che ci sono dei pazzi che la pensano in questo modo
http://www.codacons.it/articolo.asp?idInfo=110357&id=
possono essere messe a rischio...
In ogni caso se tu senti un qualsiasi sindaco che emette le ordinanze che noi giudichiamo giustamente idiote, sapresti anche di una sequenza assurda di richieste risarcimento danni che ricevono che sono, anche nei casi più impensabili, spesso spalleggiate dai giudici ... :(
 

Happykiller

Biker pazzescus
4/3/05
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Lac Leman
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Sentinella
Non si può escludere dalla discussione il CAI e le associazioni ciclistiche e invitare al tavolo delle trattative solo chi viene coinvolto dai finanziamenti.
Tra l'altro, è il CAI che spesso si occupa in modo quasi esclusivo della manutenzione dei sentieri con finanziamenti quasi sempre insufficienti.

la provincia di Biella ha già fatto un censimento molto dettagliato dei sentieri del suo territorio, con tanto di mappa digitale e numeri, lunghezza e durata dei percorsi.
I sentieri ciclabili sono già stati individuati, ma sono ovviamente una percentuale ridicola rispetto a quelli effettivamente percorribili.
Se venisse a concretizzarsi un divieto di circolazione sugli altri sentieri, l'unico cambiamento rispetto alla situazione attuale è che sarebbero tutti fuorilegge. Punto. Non è che qualcuno desisterà dal percorrere quei bellissimi singletrack. Il controllo è palesemente impossibile.

Penso che se non si verificano situazioni di conflittualità tra pedoni e bikers (e mucche, aggiungerei :-)), non sia utile andare ad appesantire il corpo normativo con regole inapplicabili.

Altro discorso è proporre un catasto di sentieri cicloescursionistici, utile allo sviluppo turistico del territorio, che non può prescindere dalla collaborazione delle associazioni ciclistiche, del CAI e delle comunità montane.

Sulle responsabilità dubito che qualcuno debba accollarsi l'onere di risponderne per qualunque tipo di sentiero.
Piuttosto penso sia utile, senza bisogno di avvocati ed assicurazioni, rendere disponibile negli uffici informazioni delle valli un avviso di eventuali pericoli sorti improvvisamente, come frane, smottamenti, ponti caduti, che creino pericoli incalcolabili a priori. Questo eviterebbe agli escursionisti di cacciarsi nei guai su sentieri teoricamente percorribili (a piedi o in bici, non importa).

Sono già tante le località che propongono giri in mtb e credo che a nessuno sia venuto in mente di accusare qualcuno per una caduta su un sentiero proposto.
In autostrada è logico pretendere di non trovare buche profonde, ma sui sentieri che pretese si possono avanzare?!
 

Tano

Biker tremendus
...è successo.
Le previsioni che da anni ci si impegnava a manifestare cominciano ad avverarsi.
Chi ci credeva e chi non, siamo ora tutti maledettamente interessati e costretti a credere ad una legge che come avete ben evidenziato è tutta da interpretare e probabilmente avrà ben poco a vedere con le esigenze di chi va in bici.
Sarà il solito utile strumento di potere...
Il grosso pericolo è che non siamo assolutamente pronti con un'organizzazione trasversale che possa contrastare gli interessi locali e ne subiremo le conseguenze.
Il problema è che in bici oltre ad andare sul proprio giardino si preferisce, per fortuna, quello degli altri...
Quindi come al solito solo i forti poteri prevarranno, ma con le loro proprie e "personalizzate" regole e che serviranno principalmente a soddisfare solo alle "loro" esigenze.

La vedo dura, possibili reazioni di incompatibilità tra mtb e pedoni, tra mtb e attraversamenti stradali, tra mtb e insediamenti abitativi, tra mtb e animali, tra mtb e cacciatori, tra MTB e mtb... Insomma chi più ne ha piu ne metta.

La vedo dura, se non l'ampia possibilità e offerta di cricetare e di farci del male (ovviamente senza risarcimenti) in grandi gabbie, "biciodromi" a pagamento che poco hanno e sempre più avranno a vedere con pratica sportiva della mtb che abbiamo inteso fino ad ora.
 

Salgomasudo

Biker grossissimus
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Art. 31.

(Mountain−bike)

1. L'area sciabile, ivi comprese le piste di cui all'articolo 4, comma 2, lettere a), b), c), d), e) e f), può essere impiegata anche per la discesa con la mountain−bike nel periodo estivo su tracciati esclusivamente destinati a tali attività e denominati bike park. La gestione degli stessi può essere effettuata dai gestori delle piste o da altro soggetto pubblico o privato. I gestori dei bike park, anche ai fini della manutenzione dei tracciati esistenti e delle nuove realizzazioni, possono attivare il procedimento di cui all'articolo 14.

2. Al di fuori di tali aree, i tracciati destinati a bike park devono essere preventivamente individuati ed autorizzati da parte dei comuni anche ai fini dell'individuazione del soggetto gestore.

3. I tracciati destinati a bike park devono essere annualmente mantenuti in ordine a garantire la corretta regimazione delle acque superficiali al fine di preservare i pendii dall'innesco di fenomeni di dissesto idrogeologico direttamente derivanti dall'erosione del suolo connessa al continuo passaggio dei mezzi.

4. Tali tracciati devono essere adeguatamente segnalati in tutto il loro sviluppo ed interdetti all'escursionismo pedestre. Possono attraversare altre infrastrutture viabili destinate al passaggio di veicoli, mezzi meccanici o pedoni. Tali intersezioni devono essere preventivamente segnalate a cura dei soggetti gestori dei tracciati sugli stessi tracciati e sull'infrastruttura attraversata. I conducenti delle mountain−bike, approssimandosi ad una intersezione, devono usare la massima prudenza al fine di evitare incidenti riducendo la velocità e usando i segnalatori acustici previsti. Devono inoltre dare precedenza ai mezzi ed ai veicoli che percorrono le infrastrutture ed ai pedoni in fase di attraversamento del tracciato.

5. Al di fuori dei tracciati individuati come bike park nei quali il transito è esclusivo, il passaggio delle mountain−bike è altresì autorizzato per attività di cicloescursionismo su tutte le strade, strade interpoderali destinate all'uso promiscuo da parte di veicoli, animali e persone. E' altresì consentito il transito delle mountain−bike per attività cicloescursionistiche sui sentieri costituenti la rete sentieristica regionale nell'ambito di itinerari ciclopedonali escursionistici. Le caratteristiche, le modalità di individuazione di tali itinerari e di regolamentazione comportamentale in funzione dell'uso promiscuo sono disciplinati per mezzo di appositi provvedimenti della Giunta regionale.

6. I gestori dei bike park sono responsabili della gestione e della manutenzione esclusivamente dei tracciati dei bike park al fine di garantire la sicurezza degli stessi nella fruizione da parte dei frequentatori. I gestori dei bike park e delle piste non sono responsabili degli incidenti che possano verificarsi nei percorsi di cui al comma 5 ancorché serviti dagli impianti medesimi.


Non vedo grossi problemi per le esigenze di chi va in bici intesa come escursionismo/AM

Le limitazioni possibili sono solo relative alle aree intese come bike park fuori dagli spazi utilizzati d'inveno per lo sci (cricetodromi) per le quali ritengo sia corretto che il Comune competente per territorio ponga dei limiti (vd Pavaglione) se riterrà opportuno farlo.

Il comma 5 evidenzia che tutta la percorrenza oggi già effettuata sulla rete delle strade interpoderali e sulla rete dei sentieri sarà consentita con l'eccezione delle aree che la Giunta Regionale espressamente vieterà.
Quindi ove non espressamente vietato e segnalato il resto sarà sempre percorribile.

Rimane un unico dubbio come deve essere interpretato il secondo comma Al di fuori di tali aree, i tracciati destinati a bike park devono essere preventivamente individuati ed autorizzati da parte dei comuni anche ai fini dell'individuazione del soggetto gestore.

Che cos'è un bike park al di fuori delle aree sciistiche invernali?

E' sufficiente che vi siano strutture artificiali, coma passerelle e drop per rendere il percorso bike park?
E' rilevante il metodo utilizzato per raggiungere l'attacco del sentiero per renderlo bike park (furgoni vs pedali)?
Questo è IMHO l'unico dubbio per la corretta applicazione delle regole, per il resto mi sembra una regolamentazione sensata, che in alcuni punti addirittura sembra ripresa dal codice IMBA (vd onere di gestione del sentiero e del regime delle acque), che individua necessariamente un gestore responsabile che potrà utilizzare il territorio facendosi carico degli oneri di tracciatura, segnalazione e manutenzione, ponendo in parte fine all'abuso dei sentieri da parte di chi oggi li utilizza come piste di allenamento, traendoci guadagno senza alcuna contropartita
 

sembola

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Il comma 5 evidenzia che tutta la percorrenza oggi già effettuata sulla rete delle strade interpoderali e sulla rete dei sentieri sarà consentita con l'eccezione delle aree che la Giunta Regionale espressamente vieterà.
Quindi ove non espressamente vietato e segnalato il resto sarà sempre percorribile.

A me sembra che il comma 5 dica tutt'altro, cioè:

1) sulle strade interpoderali le mtb possono girare
2) sui sentieri (segnati) possono girare nell'ambito di itinerari ciclopedonali escursionistici, esplicitamente individuati e disciplinati.

Quindi: sui sentieri della rete escursionistica (= segnati) solo se espressamente autorizzati. Su tutti gli altri sentieri nessun vincolo.
 

kikhit

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A me sembra che il comma 5 dica tutt'altro, cioè:

1) sulle strade interpoderali le mtb possono girare
2) sui sentieri (segnati) possono girare nell'ambito di itinerari ciclopedonali escursionistici, esplicitamente individuati e disciplinati.

Quindi: sui sentieri della rete escursionistica (= segnati) solo se espressamente autorizzati. Su tutti gli altri sentieri nessun vincolo.

anche a me sembra così, e anche ai consiglieri regionali con cui ho avuto modo di parlare.
Appena riesco cercherò un contatto in Giunta per avere maggiori delucidazioni.
 

maxgastone

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Bello vedere che una legge scritta dalla regione "sembri" anche chiara ai suoi consiglieri... ma invece di scrivere in cavilloso non si potrebbe una buona volta scrivere in modo chiaro e semplice quello che si vuole prescrivere e regolamentare?

Si parla di eliminare la burocrazia ma la Borbonità è lunga a morire... purtroppo!
 

Salgomasudo

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A me sembra che il comma 5 dica tutt'altro, cioè:

1) sulle strade interpoderali le mtb possono girare
2) sui sentieri (segnati) possono girare nell'ambito di itinerari ciclopedonali escursionistici, esplicitamente individuati e disciplinati.

Quindi: sui sentieri della rete escursionistica (= segnati) solo se espressamente autorizzati. Su tutti gli altri sentieri nessun vincolo.

Non concordo con la tua interpretazione.

Il comma è IMHO chiaro

"posso circolare sulla rete dei sentieri regionali nell'ambito degli itinerari ciclopedonali escursionistici individuati

Il regolamento della Giunta Regionale disciplinerà le norme di comportamento nel caso di uso promiscuo del sentiero"

Se l'impronta che hanno manifestato di seguire con l'applicazione dei principi IMBA sulla manutenzione dei senieri la applicano anche alle norme di comportamento in caso di uso promiscuo (precedenza ai pedoni, moderare la velocità, cortesia e rispetto) mi trovano perfettamente d'accordo (non cambia nulla rispetto ad oggi)
 

sembola

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Bello vedere che una legge scritta dalla regione "sembri" anche chiara ai suoi consiglieri... ma invece di scrivere in cavilloso non si potrebbe una buona volta scrivere in modo chiaro e semplice quello che si vuole prescrivere e regolamentare?
Come ho già scritto, a me la formulazione del comma 5 sembra chiara anche adesso, ma bastava mettere la specificazione di luogo prima del soggetto e lo sarebbe stato molto di più.

D'altronde la "cultura" è considerata una cosa inutile...:zapalott:
 

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"possono circolare sulla rete dei sentieri regionali nell'ambito degli itinerari ciclopedonali escursionistici individuati
Appunto, nell'ambito di tali itinerari esplicitamente individuati. Quei sentieri segnati che ne rimanessero fuori non sarebbero percorribili in bici.


Il regolamento della Giunta Regionale disciplinerà le norme di comportamento nel caso di uso promiscuo del sentiero"
Ovviamente, se gli itinerari sono ciclopedonali e insistono sulla rete sentieristica (= sentieri segnati) sono per forza ad uso promiscuo (ciclopedonali). Il che indirettamente conferma che gli altri sentieri segnati NON sono ad uso promiscuo ma riservati agli escursionisti a piedi.
 

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appunto, solo su quelli individuati. se su 20 sentieri in una vallata ne individuano 2, solo su quei due si potrà circolare in bici.

Non mi convince questa interpretazione

L'itinerario ciclopedonale escursionistico è quello che scelgo per arrivare da A a B

Se questo percorso tra A e B utilizza sentieri "censiti" e il mio utilizzo è escursionistico come espressamente dice la norma non sono vincolato all'utilizzo del sentiero X inserito nell'Anello di Cippalippa ma IMHO posso utilizzare tutti i sentieri che avrò in mente di percorrere nel rispetto delle regole comportamentali che verranno delineate dovendo evitare solo quelli espressamente riservati all'uso esclusivo dei pedoni
 

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In Italia le leggi sono fatte per essere aggirate, non per essere rispettate. Per questo non sono chiare.

A questo punto prendiamo ciò che c'è di buono nella normativa riguardante i bikepark e per il resto continuiamo come prima, rispettando natura e persone ...e nessuno ci verrà a rompere, anche perché la frittata è troppo facilmente rivoltabile.
 
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Non mi convince questa interpretazione

L'itinerario ciclopedonale escursionistico è quello che scelgo per arrivare da A a B

Tutt'altro. Gli itinerari ciclopedonali escursionistici sono solo quelli individuati con appositi provvedimenti della Giunta regionale: a me sembra piuttosto chiara questa cosa.



A questo punto prendiamo ciò che c'è di buono nella normativa riguardante i bikepark e per il resto continuiamo come prima, rispettando natura e persone ...e nessuno ci verrà a rompere, anche perché la frittata è troppo facilmente rivoltabile.
Io non ne sarei così sicuro, magari non incontrerai mai una guardia forestale, ma se la trovi puoi essere multato. Di fatto tutti i sentieri segnati non inclusi in "Itinerari ciclopedonali escursionistici" diventano proibiti...:omertà:
 

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L'itinerario ciclopedonale escursionistico è quello che scelgo per arrivare da A a B

Se questo percorso tra A e B utilizza sentieri "censiti" e il mio utilizzo è escursionistico come espressamente dice la norma non sono vincolato all'utilizzo del sentiero X inserito nell'Anello di Cippalippa ma IMHO posso utilizzare tutti i sentieri che avrò in mente di percorrere nel rispetto delle regole comportamentali che verranno delineate dovendo evitare solo quelli espressamente riservati all'uso esclusivo dei pedoni


no, come itinerario, almeno per quanto ha fin'ora fatto la regione anche in altri ambiti, intende un percorso definito, stabilito, segnalato, su un determinato sentiero, identificato come ciclopedonale.
 

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