A me sembra chiara e buona la regolamentazione nell'ambito dei bikepark e dintorni, ma porre divieti ai biker sui sentieri in generale (salvo specifica autorizzazione) mi pare estremamente negativa.
I sentieri che poi saranno autorizzati non potranno che essere xc o banali. Tutti i sentieri al di fuori dell'idea profana di ciclabilità verranno vietati.
Ritengo che potesse essere più opportuno vietare in alcuni periodi dell'anno quei sentieri particolarmente trafficati dai pedoni, dove effettivamente una convivenza promiscua sarebbe difficile.
In tutti gli altri casi, un appello al buon senso sarebbe dovuto bastare.
Piuttosto, per rendere applicabile una legge severa che colpisca chi il buon senso non vuole usarlo, sarebbe utile che la forestale o la polizia locale fosse contattabile facilmente per una segnalazione di comportamento non virtuoso, in modo che il biker screanzato, arrivato a valle, si possa beccare almeno una predica, se non una multa.
Se sulle paline con i cartelli dei sentieri la forestale o la comunità montana appiccicasse un adesivo con il numero di telefono di un ente di controllo locale, a costo infinitesimo, si avrebbe una forma di autocontrollo degli utenti della montagna.
Sapere che tutti sono controllori e controllati dovrebbe annientare automaticamente la voglia di mancare di rispetto alla natura e agli altri, senza bisogno di un cristo in divisa che pattugli aree sconfinate.
Questa legge è inapplicabile per la maggior parte dei casi. E' dannosa al rapporto tra pedoni e biker, perché li pone gli uni contro gli altri, invece di spingerli ad una pacifica convivenza.
Io non vedo tutto nero... ma un marrone intenso sì (fuori dai bikepark)...
Anzi... se arrivano i soldi, sempre più spot vorranno quei soldi e sempre più montagne verranno artificializzate. Speriamo con criterio.
I sentieri che poi saranno autorizzati non potranno che essere xc o banali. Tutti i sentieri al di fuori dell'idea profana di ciclabilità verranno vietati.
Ritengo che potesse essere più opportuno vietare in alcuni periodi dell'anno quei sentieri particolarmente trafficati dai pedoni, dove effettivamente una convivenza promiscua sarebbe difficile.
In tutti gli altri casi, un appello al buon senso sarebbe dovuto bastare.
Piuttosto, per rendere applicabile una legge severa che colpisca chi il buon senso non vuole usarlo, sarebbe utile che la forestale o la polizia locale fosse contattabile facilmente per una segnalazione di comportamento non virtuoso, in modo che il biker screanzato, arrivato a valle, si possa beccare almeno una predica, se non una multa.
Se sulle paline con i cartelli dei sentieri la forestale o la comunità montana appiccicasse un adesivo con il numero di telefono di un ente di controllo locale, a costo infinitesimo, si avrebbe una forma di autocontrollo degli utenti della montagna.
Sapere che tutti sono controllori e controllati dovrebbe annientare automaticamente la voglia di mancare di rispetto alla natura e agli altri, senza bisogno di un cristo in divisa che pattugli aree sconfinate.
Questa legge è inapplicabile per la maggior parte dei casi. E' dannosa al rapporto tra pedoni e biker, perché li pone gli uni contro gli altri, invece di spingerli ad una pacifica convivenza.
Io non vedo tutto nero... ma un marrone intenso sì (fuori dai bikepark)...
Anzi... se arrivano i soldi, sempre più spot vorranno quei soldi e sempre più montagne verranno artificializzate. Speriamo con criterio.