News Notte all'addiaccio nella neve per due biker dispersi nel Savonese

andy_g

Biker poeticus
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Comunque dai siamo tutti bravi a fare il "la so iiiiiio" su cosa bisognava fare e non fare, e io mi porto l' accendino e il telo con dentro i lumini dei morti (??) e le mutande con le maniche lunghe e la carta topografica con la bussola. Tutto giusto per carità però fate la prova di orientamento con carta e bussola in un bosco senza avere punti di riferimento noti...io ci ho provato e mi sono augurato di non avere mai questo tipo di necessità "sul campo" sopratutto se in montagna con il freddo e la notte che arriva in fretta!
Poi ammettiamo anche che una qualche cazzata l' abbiamo fatta più o meno tutti quanti dai. Io per lo meno qualcuna ammetto di averla fatta, voi non so...
In realtà quando ci si mette anche un pò la sfiga, il cambio repentino del tempo, o qualche altro fattore esterno poi sono proprio caxxi amari per tutti, anche per i più esperti.
Un paio di esempi: due escursionisti varesini, marito e moglie di mezza età, assidui frequentatori delle gite del CAI (quindi non proprio giovani inesperti) una decina di anni fa perirono sul Monte Bar (si proprio quello che vediamo spesso nei video di @marco). Era novembre, non c'era ancora neve, eppure li ritrovarono morti assiderati un paio di giorni dopo sul versante opposto a quello dove avrebbero dovuto essere.
Un caro amico Istruttore Nazionale di Sci-Alpinismo, uno dei massimi esperti di valanghe in Italia (ha scritto anche dei libri e teneva corsi anche a guide alpine) morto proprio sotto ad una valanga per un banalissimo errore: si era "solo" dimenticato di accendere l' ARTVA in partenza...Senza dimenticare come è finita una banalissima scivolata di un utente di questo forum un anno fa circa...
Con ciò voglio solo dire che, senza sapere direttamente da loro cosa sia successo, è difficile sapere quale sia stata la causa di questa brutta avventura finita fortunatamente bene, nonostante tutto.
Però secondo me ci sta anche che ognuno dica la sua o racconti le sue esperienze, in alcuni casi anche interessanti, perché se devo solo leggere che due ci stavano per rimettere le zampe nel Savonese e il perché sono affari loro, mi guardo piuttosto i grafici della borsa che se mi dice culo ci guadagno anche due soldi...
 
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mb70

Biker popularis
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lucca
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s
Sarebbe interessante sapere dai due cosa è accaduto. Ci sono delle regole imprescindibili quando si va in montagna. Organizzare il percorso e calcolare i tempi. Cibo e bevande, telo termico, lampada frontale, kit di primo soccorso, lasciar detto a una persona di fiducia dove si va e quando si torna. Previsioni meteo verificate. Per quanto riguarda il cellulare si sa che con il freddo la batteria si scarica molto in fretta.
 
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VINS61

Biker assatanatus
15/10/20
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CANNODALE FLASH 29 SI
Comunque dai siamo tutti bravi a fare il "la so iiiiiio" su cosa bisognava fare e non fare, e io mi porto l' accendino e il telo con dentro i lumini dei morti (??) e le mutande con le maniche lunghe e la carta topografica con la bussola. Tutto giusto per carità però fate la prova di orientamento con carta e bussola in un bosco senza avere punti di riferimento noti...io ci ho provato e mi sono augurato di non avere mai questo tipo di necessità "sul campo" sopratutto se in montagna con il freddo e la notte che arriva in fretta!
Poi ammettiamo anche che una qualche cazzata l' abbiamo fatta più o meno tutti quanti dai. Io per lo meno qualcuna ammetto di averla fatta, voi non so...
In realtà quando ci si mette anche un pò la sfiga, il cambio repentino del tempo, o qualche altro fattore esterno poi sono proprio caxxi amari per tutti, anche per i più esperti.
Un paio di esempi: due escursionisti varesini, marito e moglie di mezza età, assidui frequentatori delle gite del CAI (quindi non proprio giovani inesperti) una decina di anni fa perirono sul Monte Bar (si proprio quello che vediamo spesso nei video di @marco). Era novembre, non c'era ancora neve, eppure li ritrovarono morti assiderati un paio di giorni dopo sul versante opposto a quello dove avrebbero dovuto essere.
Un caro amico Istruttore Nazionale di Sci-Alpinismo, uno dei massimi esperti di valanghe in Italia (ha scritto anche dei libri e teneva corsi anche a guide alpine) morto proprio sotto ad una valanga per un banalissimo errore: si era "solo" dimenticato di accendere l' ARTVA in partenza...Senza dimenticare come è finita una banalissima scivolata di un utente di questo forum un anno fa circa...
Con ciò voglio solo dire che, senza sapere direttamente da loro cosa sia successo, è difficile sapere quale sia stata la causa di questa brutta avventura finita fortunatamente bene, nonostante tutto.
Capisco che di montagna orientamento e temperature neve sia uno zero completo da quello che scrivi ,ma non si l'unico ,nello sci alpinismo nelle escursioni invernali a piedi in bici con la cariola bisogna tassativamente tenere presente l'imprevisto ,la temperatura non dà scampo
in montagna la sfiga =morte la fortuna è il principio di congelamento se non ci lasci qualche dito
Non importa se sei a 700 o 4000 mt se è estate o inverno se vai in montagna con i tacchi a spillo in estate e in bici nella neve in inverno la situazione è la stessa muori congelato (altre cause a parte ) perchè se ti perdi e viene la nebbia :prega:
Se non ti sai orientare se non sai prendere riferimenti se non conosci la cartografia ...o stai a casa o :prega:

In estate avrebbero girato come trottole puntando al mare e dopo 12 ore a piedi da qualche parte sarebbero arrivati ,in estate al mare ci fai il bagno in inverno se cadi in acqua hai 1 minuto prima dell'ipotermia .poi pensala come ti pare
La copertina come la chiami tu a 1000 mt in questa stagione se ti storti una caviglia a 10 km nei boschi ti permette di sopravvivere ,
Io personalmente son finito 2 volte sotto valanga(in 45 anni di alpinismo) e sono per fortuna ancora vivo primo per l'arva accesa poi per l'avalong 12 minuti di respiro ,poi esiste la sfiga e perso molti amici per quella ,ma un conto è la sfiga un conto la distrazione e la superficialità (il mio vuole essere un consiglio non una critica bada bene )
All'ultimo mio amico morto in montagna ho aperto una piccola palestra di roccia in ambiente alpino(ai piedi del Rosa) a quota 2000mt purtroppo gli insegnai ad arrampicare e gli trasmisi quell'insana passione
 
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yura

Redazione
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Orbea Rallon
Però secondo me ci sta anche che ognuno dica la sua o racconti le sue esperienze, in alcuni casi anche interessanti, perché se devo solo leggere che due ci stavano per rimettere le zampe nel Savonese e il perché sono affari loro, mi guardo piuttosto i grafici della borsa che se mi dice culo ci guadagno anche due soldi...
Si si su questo effettivamente questo concordo anch'io, ci mancherebbe...quello che invece non mi piace (problema mio) è il fare delle supposizioni su quello che sia successo per giudicare. Tutto qui.

In bocca al culo della Balena e del Lupo per i soldi in borsa !!!
:-|
 

Tronicox

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Ma dai, chissà, forse ci siamo anche incrociati, giriamo quattro o cinque volte l'anno da quelle parti, sia a piedi che in bici.
Zona molino mengozzi direzione Falterona,o tiravento?
Da Fiumicello sali la forestale per Pian dei Visi, la segui tutta fino alla fine, poi da li parte il 261 per Pian del Grado la prima parte è ancora carrozzabile, fino alla località Porcini, ci sono due baite sui tornanti, la mia è la seconda.
Io ci vado circa tre volta l'anno, purtroppo la distanza è tanta per me. Ma sono più di 20 anni che ci giro. Un paradiso :}}}:
Scusate per lo OT
 

yura

Redazione
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Capisco che di montagna orientamento e temperature neve sia uno zero completo da quello che scrivi ,ma non si l'unico ,nello sci alpinismo nelle escursioni invernali a piedi in bici con la cariola bisogna tassativamente tenere presente l'imprevisto ,la temperatura non dà scampo
in montagna la sfiga =morte la fortuna è il principio di congelamento se non ci lasci qualche dito
Non importa se sei a 700 o 4000 mt se è estate o inverno se vai in montagna con i tacchi a spillo in estate e in bici nella neve in inverno la situazione è la stessa muori congelato (altre cause a parte ) perchè se ti perdi e viene la nebbia :prega:
Se non ti sai orientare se non sai prendere riferimenti se non conosci la cartografia ...o stai a casa o :prega:

In estate avrebbero girato come trottole puntando al mare e dopo 12 ore a piedi da qualche parte sarebbero arrivati ,in estate al mare ci fai il bagno in inverno se cadi in acqua hai 1 minuto prima dell'ipotermia .poi pensala come ti pare
La copertina come la chiami tu a 1000 mt in questa stagione se ti storti una caviglia a 10 km nei boschi ti permette di sopravvivere ,
Io personalmente son finito 2 volte sotto valanga(in 45 anni di alpinismo) e sono per fortuna ancora vivo primo per l'arva accesa poi per l'avalong 12 minuti di respiro ,poi esiste la sfiga e perso molti amici per quella ,ma un conto è la sfiga un conto la distrazione e la superficialità (il mio vuole essere un consiglio non una critica bada bene )
All'ultimo mio amico morto in montagna ho aperto una piccola palestra di roccia in ambiente alpino(ai piedi del Rosa) a quota 2000mt purtroppo gli insegnai ad arrampicare e gli trasmisi quell'insana passione

Forse (quasi sicuro visto il mio livello cul-turale) mi sono espresso male io: ho scritto che tutti i suggerimenti dati dai vari utenti sono cose giuste, telino di emergenza compreso (mi lascia molto perplesso accendervi all'interno le candele, non so chi lo abbia scritto, ma ammetto di non avene mai avuto bisogno e quindi non ci ho mai provato.
Quello che avrei dovuto sottolineare che è poi il succo di tutto il discorso è la frase finale: "Con ciò voglio solo dire che, senza sapere direttamente da loro cosa sia successo, è difficile sapere quale sia stata la causa di questa brutta avventura finita fortunatamente bene, nonostante tutto."
Quindi se ne deduce che sparare sentenze sul perchè e percome basandosi solo sul sentito dire PER ME è sbagliato, anche perchè come si legge qualche post sopra, i giornalisti spesso (molto spesso) come fonti di notizia prendono le comari del paesino (visto che siamo i Liguria mi permetto di citare il SOMMO) e riescono persino a riportare le PERSONE SBAGLIATE !!!

"Capisco che di montagna orientamento e temperature neve sia uno zero completo da quello che scrivi ,ma non si l'unico"...

Proprio zero completo magari no, non fosse altro che per l'età (se il 61 è il tuo anno di nascita siamo quasi coetanei) :-) sul tuo M.te Rosa ho fatto la Via degli Italiani alla Parrot, la Cresta Signal passando dalla Grober, Cresta Rey...poi mi sono dato più all' arrampicata su roccia...Lo sci-alpinismo l' ho praticato fino ad un paio di anni fa...fino a quando le ginocchia non mi si sono smontate qualcosina l' ho combinata.
Lo dico non per far curriculum, mi sento un Normal-man qualunque, ma solo perchè nonostante sia tanti anni che vado in montagna in tutte le stagioni, ritengo che in caso di problemi seri il riuscire a cavarsela è un insieme di fattori e non solo teoria. E' ovvio che quando si va in zone sconosciute bisogna aver tutti gli strumenti del caso, carta, bussola e altimetro, come è ovvio che bisogna saperli utilizzare. Ma l' utilizzo sotto stress e senza punti di riferimento noti non è quello che ti insegnano ai corsi con il sole e in tutta tranquillità...tutto qui...e comunque la distrazione ed il far la cazzata CAPITA A TUTTI come mi hai confermato anche tu.

Con stima
 
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Tronicox

Biker ciceronis
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Zona Poggio bini/ bidente delle celle/Porcini;-)
@Tronicox pensa che a me arrivano i whatapps a pian del grado...:nunsacci:
:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: il mondo è piccolo, Porcini.
Infatti per usare il telefono salgo su fino a Cascina Torni, ci vogliono circa 10 minuti a piedi, la chiamiamo la cabina telefonica;-)
A pian del Grado hanno la casa dei parenti di mia moglie e mia suocera.

Per tornare in tema, a me capita spesso di girare solo nel Parco, e mi porto sempre nello zaino la Cartina di carta:mrgreen: e una scorta extra di cibo, oltre all'abbigliamento consono alla stagione in cui giro. Oltre a protezioni e integrale se vado a fare discese tecniche. Ma quando vado da solo cerco di non andare mai oltre le mie possibilità, e in discesa sto attento molto di più del solito.
 
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andy_g

Biker poeticus
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Si si su questo effettivamente questo concordo anch'io, ci mancherebbe...quello che invece non mi piace (problema mio) è il fare delle supposizioni su quello che sia successo per giudicare. Tutto qui.

In bocca al culo della Balena e del Lupo per i soldi in borsa !!!
:-|
Su questo non ci piove. Tanto più che anche chi prende ragionevoli precauzioni ed ha una buona esperienza la cazzata la può sempre fare. L'intento deve essere sempre quello di confrontarci costruttivamente per capire se ciò che facciamo è adeguato, non di demolire gratuitamente il malcapitato di turno sulla base di informazioni inconsistenti.
 
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rolly

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24/10/07
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Bologna/Capoliveri
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Specialized Epic cannondale moterra
Ora ho letto di esperienze hard montagna alta,vie pericolose,sopravvissuti e no a valanghe ecccc
Sci alpinismo e da pista ho fatto moltissimo ma quando cala la nebbia solo Dio e la fortuna ti aiutano..
Non ho fatto né scalate né alpinismo.
Però tra ciò che è estremo e la vicenda del thread ce ne passa......
Questa del 3d è una grave sottovalutazione delle condizioni e del tempo,distrazione (cell scarichi) eccc
 

hal

Biker serius
22/3/05
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saronno
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Qualcosa mi sfugge...
Dal primo articolo sembra che i due siano riusciti a chiamare i soccorsi, prima che si scaricasse il cellulare. Se fosse vero, come mai i soccorsi non sono riusciti a raggiungerli prima della notte? ancora di meno mi torna che li abbiano trovati il giorno dopo con le tracce GPS...dei cellulari scarichi?
Mi sembra che manchi un passaggio che non viene detto. Mi verrebbe da pensare (ma è solo una possibilità) che non siano riusciti a comunicare "efficacemente" ai soccorsi la loro posizione. Magari seguivano la traccia sul cellulare, quelle che condividiamo un po' tutti, caricate "per nome", che però il soccorso alpino non conosce. Le conosce, forse, con il codice del sentiero. Immagino la scena Biker: "stavamo scendendo dalla Roller Coaster"...povero soccorritore che vola in elicottero ma non va in bici: "ma è il sentiero 5a o 41bis" (per dire due codici a caso, non so quali siano quelli giusti).

Magari una caduta, qualcosa di rotto, devo chiamare i soccorsi ed aspetto ore? (può capitare a chiunque e con tutta la programmazione possibile)

Ora mi installo Where Are U. Pirla a non farlo prima
Una possibilità sarebbe di cercare i nomi veri dei sentieri, se ci sono chiaramente. Ed indicarlo se condivido una traccia. A volte si fa, altre no.
Poi cercherei un'app che mi dia le coordinate cartografiche (gradi-primi e secondi) che chiunque possa interpretare, e che possa indicare a voce al 112 visto che le chiamate d'emergenza usando qualunque antenna/operatore disponibile. Questo per quando siamo in due o funzioni il cellulare.

PS: giusto per dare qualche idea. In alcuni paesi i sentieri sono tutti mappati ed univocamente tracciati, sono caricati su googlemaps come qualunque altra strada (condivido la posizione ed il navigatore ti ci porta, anche in mezzo al bosco, inclusa l'altimetria) ed è obbligatoria un'assicurazione che copre il recupero (ca 15-20€ all'anno, a memoria).
PPS: poi...provocazione: poi magari trovo anche un uso ai razzi a paracadute da diporto scaduti (occupano lo spazio di una pompetta, ogni 3 anni vanno sostituiti, non si sa come smaltirli e chi ha anche solo una vasca da bagno galleggiante non sa cosa farsene) per quando sono da solo.
 
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sideman

Biker pazzescus
19/9/05
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Firenze/Castelfranco di Sopra
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Su questo non ci piove. Tanto più che anche chi prende ragionevoli precauzioni ed ha una buona esperienza la cazzata la può sempre fare. L'intento deve essere sempre quello di confrontarci costruttivamente per capire se ciò che facciamo è adeguato, non di demolire gratuitamente il malcapitato di turno sulla base di informazioni inconsistenti.
Infatti, che abbiano fatto una cazzata o no, che le info siano vere o differenti, poco importa, l'importante è che se ne parli in quanto è la sottovalutazione che porta ea prenderti certi rischi che potresti evitare con minimi accorgimenti.

Quindi parliamone, a prescindere dai 2 liguri
 

Mauro-TS

Biker d'acqua dulza
7/5/04
1.323
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Ticino (CH)
www.ticinosentieri.ch
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Spectral 29 LTD
Però secondo me ci sta anche che ognuno dica la sua o racconti le sue esperienze, in alcuni casi anche interessanti, perché se devo solo leggere che due ci stavano per rimettere le zampe nel Savonese e il perché sono affari loro, mi guardo piuttosto i grafici della borsa che se mi dice culo ci guadagno anche due soldi...
Prendo spunto da questo messaggio e dire la mia, o meglio, riportare la citazione di una guida alpina, formatore di guide che in un corso ci disse:
"In montagna puoi fare tutto sbagliato e ti va bene, ma anche tutto giusto e ti va male. Ricordate che la probabilità della prima é molto più bassa della seconda".

Da questa affermazione si capiscono tre cose importanti: La fortuna può giocare un ruolo determinante ma non é sempre presente all'appello. Ci sono aspetti imponderabili che anche i più esperti non sono in grado di valutare e di mettere in conto (p.es. meteo). È sicuramente meglio prendere tutte le precauzioni oggettivamente necessarie per ridurre il rischio poiché, comunque vada, meglio avere dei rimpianti che dei rimorsi.

PS il senno di poi é un scienza esatta!
 

Tronicox

Biker ciceronis
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Qualcosa mi sfugge...
Dal primo articolo sembra che i due siano riusciti a chiamare i soccorsi, prima che si scaricasse il cellulare. Se fosse vero, come mai i soccorsi non sono riusciti a raggiungerli prima della notte? ancora di meno mi torna che li abbiano trovati il giorno dopo con le tracce GPS...dei cellulari scarichi?
Mi sembra che manchi un passaggio che non viene detto. Mi verrebbe da pensare (ma è solo una possibilità) che non siano riusciti a comunicare "efficacemente" ai soccorsi la loro posizione. Magari seguivano la traccia sul cellulare, quelle che condividiamo un po' tutti, caricate "per nome", che però il soccorso alpino non conosce. Le conosce, forse, con il codice del sentiero. Immagino la scena Biker: "stavamo scendendo dalla Roller Coaster"...povero soccorritore che vola in elicottero ma non va in bici: "ma è il sentiero 5a o 41bis" (per dire due codici a caso, non so quali siano quelli giusti).

Magari una caduta, qualcosa di rotto, devo chiamare i soccorsi ed aspetto ore? (può capitare a chiunque e con tutta la programmazione possibile)

Ora mi installo Where Are U. Pirla a non farlo prima
Una possibilità sarebbe di cercare i nomi veri dei sentieri, se ci sono chiaramente. Ed indicarlo se condivido una traccia. A volte si fa, altre no.
Poi cercherei un'app che mi dia le coordinate cartografiche (gradi-primi e secondi) che chiunque possa interpretare, e che possa indicare a voce al 112 visto che le chiamate d'emergenza usando qualunque antenna/operatore disponibile. Questo per quando siamo in due o funzioni il cellulare.

PS: giusto per dare qualche idea. In alcuni paesi i sentieri sono tutti mappati ed univocamente tracciati, sono caricati su googlemaps come qualunque altra strada (condivido la posizione ed il navigatore ti ci porta, anche in mezzo al bosco, inclusa l'altimetria) ed è obbligatoria un'assicurazione che copre il recupero (ca 15-20€ all'anno, a memoria).
PPS: poi...provocazione: poi magari trovo anche un uso ai razzi a paracadute da diporto scaduti (occupano lo spazio di una pompetta, ogni 3 anni vanno sostituiti, non si sa come smaltirli e chi ha anche solo una vasca da bagno galleggiante non sa cosa farsene) per quando sono da solo.
Bisogna fare molta attenzione a quello che scrivono i giornali, nella maggior parte dei casi le loro informazioni sono peggio di quellle trasmesse per tradizione orale.
Nei casi di montagna per esempio, se è intervenuto, è sempre meglio leggere il resoconto del Soccorso Alpino e Speleologico che da una analisi asettica e dettagliata del tipo di intervento.

Io non ho faccialibro, ma sulla pagina ufficiale del Soccorso Ligure si trova qualche informazione dell'intervento, e si scrive che hanno passato la notte al freddo e nella neve con telefoni scarichi. Forse chi ha faccialibro riesce a raccattare qualche informazione in più.
 
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hal

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22/3/05
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Bisogna fare molta attenzione a quello che scrivono i giornali, nella maggior parte dei casi le loro informazioni sono peggio di quellle trasmesse per tradizione orale.
Nei casi di montagna per esempio, se è intervenuto, è sempre meglio leggere il resoconto del Soccorso Alpino e Speleologico che da una analisi asettica e dettagliata del tipo di intervento.

Io non ho faccialibro, ma sulla pagina ufficiale del Soccorso Ligure si trova qualche informazione dell'intervento, e si scrive che hanno passato la notte al freddo e nella neve con telefoni scarichi. Forse chi ha faccialibro riesce a raccattare qualche informazione in più.
hai assolutamente ragione. della stampa c'è da diffidare. Qualcosa non torna nelle notizie. E quando si sarà chiarito il caso, non se ne parlerà più.
Sul sito FB del soccorso alpino non ho visto molto...un trafiletto di poche righe... "due biker smarriti ieri sera"...raccomanda di portare il cellulare ben carico ed i power bank. Qualche altro commento + o - utile, ma pochi dettagli sulle problematiche per individuarli...qualche foto che mi ha fatto venir freddo solo a pensarci.
 
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Tronicox

Biker ciceronis
27/4/12
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SCOR 4060 ST IL PACHIDERMA GRIGIO
hummm non ho visto molto...un trafiletto di poche righe... "due biker smarriti ieri sera"...raccomanda di portare il cellulare ben carico ed i power bank. Qualche altro commento + o - utile, ma pochi dettagli sulle problematiche per individuarli...
qualche foto che mi ha fatto venir freddo solo a pensarci.
Effettivamente ho cercato anche sul sito, ma non ho trovato nulla. Strano perchè di prassi viene emesso un comunicato ufficiale con un resoconto. Per lo meno il soccorso Speleo Lombardo fa così. Magari le altre regioni fanno diversamente.
 

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