Punt ...non solo piacenza.......

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Gorreto-Gifarco
oggi ho ripercorso una traccia che mi aveva passato @miciolo, in estate mi piace andare "al fresco" dell'alta valtrebbia, in territorio ligure.
La salita meglio affrontarla la mattina sul presto, il tratto in discesa è quasi tutta in ombra nel bosco.
Ci sono alcuni tratti di asfalto... ma ne vale la pena x i trail che si percorrono, si fanno 3 discese tutte impegnative e divertenti e altri passaggi flow... ma occhio ai sassi smossi.

Al solito le mie foto fanno , se cercate nei post precedenti trovate lo stesso giro by Miciolo/Paolino.

Qui un paio di scatti della discesa "croccante" dal bosco del Gifarco, in alcuni punti danneggiato dall'acqua (questa volta i motoenduristi non c'entrano).
Molto bella la discesa finale verso Gorreto.

20230716_102238.jpg 20230716_102805.jpg
Un piccolo problema tecnico: reggisella AXS.... x la prima volta in 3 anni la batteria era scarica... non avevo controllato...
mai più elettronica al telescopico
(ho risolto, collegando la batteria del cambio ).

E poi...
... mi sono "premiato" all'arrivo
(Tagliolini al cinghiale a Gorreto)

20230716_122242.jpg
 

miciolo

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I LAGORAI NON SI IMPROVVISANO....



dopo non so quanti ripensamenti causa previsioni meteo che cambiano ogni 1/2 ora, decidiamo di partire per uno dei giri ripiego che Ila ha costruito proprio per queste occasioni. Il giro, sulla carta, è breve: 12 km per 800 mt di dislivello.

Il radar meteo prevede due passaggi di fronti temporaleschi rispettivamente alle 14:00 e alle 17:00.

Con noi oggi c'è Andrea, che non ne ha avuto abbastanza del Tour del Gran Combin fatto qualche giorno fa.

Sono le 9:00, partiamo in auto con destinazione Passo Manghen; abbiamo poco tempo, dobbiamo finire il giro prima dell'arrivo dei temporali, ma cosa vuoi mai che siano 12 km per 800 mt di dislivello!!!

Alla partenza di Passo Manghen alzo i miei calzettoni che mi dovranno proteggere la ferita alla gamba di qualche giorno fa



Partiamo con destinazione Forcella Ziolera e notiamo subito dalle paline che i tempi di percorrenza indicati non sono molto rassicuranti.

I primi tratti si pedalano anche



e poi capiamo il perchè dei tempi così alti sulle paline segnaletiche!!

Vabbè si porta, ma l'ambiente è spettacolare e non ci pesa











Qualche breve tratto lo si percorre in sella



Aggiriamo Cima Ziolera e siamo pronti per la prima breve discesa





in questo breve tratto non bisogna soffrire l'esposto





grazie ad un brevissimo tratto ferrato riusciamo a passare





e siamo alla nostra prima meta odierna: la Forcella Ziolera



sempre su tratti esposti e dalle vedute mozzafiato stiamo in sella









ma il portage è sempre predominante



riusciamo ancora a pedalare dei bei traversi







Ed arriviamo in ordine alla Forcella Pala del Becco dove proseguiamo in un mare di sfasciumi sul sottostante Lago di Montalon per poi risalire all'omonima Forcella



Nel frattempo il meteo cambia ed inizia a piovere, fortunatamente non in maniera forte

Quello che non cambia è la pedalabilità dei sentieri



Oltrepassiamo la Piana delle Fave ed il sottostante Lago delle Buse.

Dal Lago parte un sentiero delirio che ci riporta al Passo Manghen dove abbiamo lasciato l'auto





Arriviamo alle 18 passate ed abbiamo percorso solo 12 km con 800 mt di dislivello fatti quasi tutti in portage sia in salita che in discesa.

I Lagorai, posti bellissimi e selvaggi ma anche poco biker friendly, se esci dai canonici tracciati!!!

Dopo Forcella Ziolera, in rete non si trova nulla in merito alla ciclabilità dei sentieri che abbiamo percorso ed a fine giro abbiamo capito il perchè!!! :soffriba:

Grazie ad Andrea per la compagnia e per le foto.
 

miciolo

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LAGORAI, L'EPILOGO



Il giorno in cui sono finito al Pronto Soccorso, da Forcella Ravetta abbiamo notato un bel sentiero sull'altro versante che all'apparenza sembra ciclabile e ci siamo imposti di non percorrere un itinerario che non sia stato collaudato da un biker.

In nostro aiuto arriva questa traccia pubblicata da Loris @SID65 con cui avevamo condiviso un'escursione sul Grostè nel Gruppo del Brenta:

http://tc.mtb-mag.com/traccia.php?id=473114

Analizzando la traccia c'è un piccolissimo particolare che non si può ignorare: Sid e company hanno impiegato più di 10 ore. Sono stati fermi circa un'ora a Malga Rava di Sopra per temporale. Ed il resto? ...dove l'hanno impiegato tutto questo tempo per percorrere 30 km per circa 1500 mt di dislivello?

Con questo tarlo in testa partiamo appena fuori Bieno alla conquista di Forcella Fierollo ed iniziamo a salire prima su asfalto e poi su sterrata; belle rampe mettono alla prova le nostre gambe già belle martoriate dai giri precedenti



saliamo ancora, un cartello indica via di arroccamento. Penso "se è una strada militare senz'altro avrà pendenze umane e si salirà senza problemi"
...quanto mi sono sbagliato!!!

la sterrata finisce ed inizia il sentiero, il genio militare ha costruito la strada in leggera pendenza ma la natura pian piano si sta riprendendo i suoi spazi e senza manutenzione questo è il risultato:



Spingere la bici comporta molta fatica, ma anche mettendola sulle spalle non cambia molto, è un continuo inciampare in sassi e buchi nascosti dalla vegetazione.
Il tutto condito dalla fastidiosa presenza di mosche e tafani pronti a pungerti



Finalmente usciamo da questo delirio ed arriviamo ai Piani sopra i Laghi di Bela Venezia ormai ridotti a stagni



Ora la bici finisce in spalla percorrendo un classico sentiero alpino che con un paio di soste ci porta alla nostra Forcella a 2246 mt.







finalmente siamo in cima, l'ambiente è spettacolare





anche qui parecchi resti di manufatti risalenti al periodo della Prima Guerra compresa una galleria che spacca in due la montagna mettendo in comunicazione le due valli senza uscire allo scoperto





Ora finalmente si scende, alcuni tratti sono a piedi ma prestando attenzione si riescono a fare diversi tratti in sella





Sotto a Ila Malga Rava di Sopra con il suo Laghetto



siamo nella parte più bella del giro









per poi diventare infattibile per un lungo tratto



Raggiungiamo Malga Rava di Sotto e finalmente si inizia a scendere su un sentiero che sembra a tutti gli effetti ciclabile





ed ecco quello che non ti aspetti, davanti a noi decine di alberi caduti nei forti temporali delle notti scorse ci sbarrano la strada.



Che fare? indietro non si può tornare, è da troppo tempo che scendiamo; non resta che cercare di proseguire.

Tra nuvole di zanzare aggiriamo gli schianti. Non senza difficoltà finalmente ritroviamo il sentiero e fortunatamente le piante cadute terminano.

Nello scendere alterniamo tratti nel bosco a tratti su forestale in quanto il sentiero in diversi punti non siamo riusciti a vederlo.

Arriviamo sfiniti a Bieno e toh, abbiamo impiegato 9 ore anche noi!!!

Gran bel posto i Lagorai ed è tutto vero quello che trovi in rete, se resti su strade forestali e sentieri bassi tutto ok; appena ti alzi il lato selvaggio di questi luoghi prende il sopravvento e respiri la storia ma ...in bici ci sono delle belle noci da rompere!!!
 
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Adesso mi rendo conto che mi sono eclissato dal forum...vedo solo adesso Claudio e Ila, mi dispiace ci avrei tenuto d'incontrarvi.
Sarà per la prossima, certo che come epilogo ve la siete cercata...:pirletto::rosik::°°(:...uno dei giri più strani che abbia mai fatto nella mia carriera...era un explo...la ex militare è quasi scomparsa, era più pulita quando l'abbiamo fatta noi.
 

miciolo

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MAGICO APPENNINO LIGURE



ecco il fotoreport di uno dei giri più belli e più appaganti che si possa fare sui monti più alti del nostro Appennino.
Ci troviamo, morfologicamente parlando, nell'Appennino Ligure anche se questa escursione si snoda tra le province di Piacenza, Parma e Genova.

E' un giro di quasi 30 km per 1340 mt di dislivello interamente su SINGLE TRACK dove ci sono solo 250 mt lineari di bitume!!!
E' un continuo up and down dai 1300 mt ai 1800 mt di quota tra sentieri sempre all'insegna del flow dove si alternano splendide faggete a pareti strapiombanti.

Lo start è dal Passo dello Zovallo a 1405 mt che segna il confine tra le Province di Parma e Piacenza.
Qui ci accoglie un'aria bella frizzantina e si sta da Dio, 14 gradi ed un meteo perfetto.

Il Passo dello Zovallo non è vicinissimo, circa 1:20/1:30 da Piacenza, ma stavolta il viaggio non mi è assolutamente pesato in quanto fatto in compagnia di Paolino e Rinaldo grazie al suo Ducatone, su cui abbiamo caricato bici e bagagli.
Luca, che nel frattempo ci ha raggiunto dalla Lombardia, completa il quartetto.

Attraversiamo la strada ed iniziamo a salire, sempre su bel sentiero CAI, in direzione Lago Nero a 1540 mt,



qualche brevissimo tratto a spalla o a spinta sino alla Costazza



Stavolta decidiamo di non salire sul Monte Bue, ma di aggirarlo su uno scorrevole sentiero



Breve risalita, all'inizio durissima, e siamo in visto del Monte Maggiorasca a 1800 mt.



dove troneggia la statua della N.S. di Guadalupe



Passiamo sull'altro versante sotto le antenne ed i ripetitori posti sulla cima del Maggiorasca





prestando sempre la massima attenzione a dove mettere le nostre ruote.



Perdiamo quota per risalire poi verso il punto panoramico del Monte Croce Martincano a 1724 mt



i sentieri sono in uno stato strepitoso e si alternano passaggi in faggeta a passaggi in prateria



Sotto di noi l'abitato di Santo Stefano d'Aveto e tutta la Val d'Aveto



Altro posto bello strapiombante è la Rocca del Prete a 1466 mt; qui è possibile trovare arrampicatori attratti dalle pareti verticali attrezzate con diverse vie



Dopo aver raggiunto Prato Cipolla e Fontana Gelata ci spostiamo verso Passo Crociglia dove percorriamo gli unici 250 mt di asfalto, prima di dirigerci verso un altro posto magico: la Ciapa Liscia.



maestosa



Appena sotto alla parete da dove sgorga una sorgente di acqua gelida, decidiamo di alleggerire gli zaini svuotandoli dei nostri panini e recuperiamo le forze.

Ora per un breve tratto si spinge sino ad imboccare la particolare Valle Tribolata





Ora c'è il tratto più "duro" del giro, circa 200 mt di dislivello di bici a spinta per raggiungere la nostra prossima meta: il Groppo Rosso a 1597 mt



anche qui belle vedute e belle pareti



ultima fatica di giornata: la breve risalita sul Monte Roncalla sulla sommità della Ciapa Liscia a 1658 mt



Ora si rientra sempre sul bel sentiero a Fontana Gelata ed a ritroso, su tratto percorso anche all'andata, al Passo dello Zovallo.



Se a qualcuno interessa qualche boletus aestivalis c'è,
Rinaldo è impressionante per come riesce a vedere i funghi andando in bici!!



io non ci provo neanche!!
Solo puzzolentissimi Phallus impudicus



Grazie ai miei compagni d'avventura e alla prossima!! :}}}:
 

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Biker serius
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prov. Piacenza
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bici a due ruote
Bel girotto quello di ieri, nelle zone che prediligo!! Fantastico!! :-)
Completo di tutto!! Posti top, bici, addirittura qualche funghetto, amicizia e allegria.. finita come sempre in :prost:
Unico neo.. la mancanza della nostra Ila:-)
Torna presto... che io da fotografo valgo pochinoo. :nunsacci:
Grazie ragazzi per la bella giornatona!!! :celopiùg:
 

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Tutto fuorché il bitume
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Val Nure
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Bel girotto quello di ieri, nelle zone che prediligo!! Fantastico!! :-)
Completo di tutto!! Posti top, bici, addirittura qualche funghetto, amicizia e allegria.. finita come sempre in :prost:
Unico neo.. la mancanza della nostra Ila:-)
Torna presto... che io da fotografo valgo pochinoo. :nunsacci:
Grazie ragazzi per la bella giornatona!!! :celopiùg:
L'acqua della Ciappa Liscia è eccezionale....per tenere in fresco la birra IMG_20230528_122512_904.jpg
 

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Gorreto-Montarlone (GE)
un altro giro in alta valtrebbia, dove si trovano boschi ombrosi, single trail divertenti e discese "croccanti" , con pietre a "sfasciume" (si dice così?) Che sembra di essere sulle Alpi a 2500m.
20230729_105808.jpg
Consigliatissima anche la trattoria del paese

Ormai è nota la mia incapacità a fare report e foto... x cui vi segnalo quello di @miciolo , perfetto x foto e descrizioni su questa traccia, anche se il mio giro ha una parte finale differente (passo x rifugio Foppiano e scendo poi al paese).
Messaggio contenuto nella discussione '...non solo piacenza.......' https://community.mtb-mag.com/t/non-solo-piacenza.311900/post-9284817
 
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MONTI AIONA E PENNA (PR/GE)



lo start di questa escursione è dal Rifugio Casermette del Penna sul confine tra le province di Parma e Genova dove alle 8:45 con Paolino, Andrea e Natan sono in sella.
Anche questo itinerario di circa 35 km per 1500 di dislivello si sviluppa su single trail e strade forestali con assenza completa di bitume.

Subito su un gran bel sentiero scorrevolissimo denominato Pallino Verde raggiungiamo Re di Coppe, località da dove parte la sterrata per il Passo della Spingarda



Ora grazie al lavoro degli e-bikers, che hanno addolcito il sentiero con curve e controcurve, si può salire, con buona gamba, sulla vetta del Monte Aiona stando in sella.

Come nelle precedenti escursioni, anche oggi ci troviamo nelle nuvole e dobbiamo ringraziare Paolino, conoscitore di questi luoghi ed i nostri GPS





Arriviamo al Passo Pre' de Lame



iniziamo a scendere sul versante dell'Aveto sempre su scorrevoli sentieri





sino ad intersecare il sentiero che porta al Passo del Cerighetto sul versante Nord del Monte Aiona



Ad un certo punto decidiamo di scendere per andare a vedere la Cascata della Ravezza formata dal torrente Rezzoaglio

Inizialmente il sentiero parte molto ripido



poi un tratto intermedio da favola ed un tratto finale bruciafreni

con una breve deviazione si arriva alla Cascata



e con un bel traverso raggiungiamo successivamente il Lago delle Lame

dove reidratiamo i liquidi persi...



Ora su sterrata prima e su sentiero poi ci portiamo ancora verso il Passo del Cerighetto





Breve trasferimento a Passo Incisa ed iniziamo l'ultima fatica di giornata: l'ascesa del Monte Penna.
La salita non è lunga, sono circa 250 mt di dislivello su un sentiero che, come per il Monte Aiona, è stato lavorato per facilitare l'ascesa ai mezzi elettrici. Di questo anche noi ne beneficiamo; prima si spallava, ora è sufficiente spingere la bici.

Si spalla solamente nell'ultimissimo tratto in prossimità della vetta





Vetta raggiunta!!



Ora per la discesa non ci sono alternative, scartiamo a priori la Via Ferrata e di conseguenza non ci resta che seguire la via fatta in salita





Su tranquilla sterrata rientriamo alle auto dopo una piacevole sosta al Rifugio :prost:

Grazie a Paolino, ormai local ad honorem della zona e a Andrea e Natan per la compagnia e le foto!! :yeah!::yeah!:








 

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MONTE RAGOLA E LAGHI MORENICI (PC)



per non rischiare l'escursione causa meteo stavolta decidiamo di non girare sabato ma oggi domenica.

Ieri, sabato, il rischio di trovare nuvole basse era molto accentuato, confermato poi dalle webcam.
Andare di domenica, per noi vecchietti non è il massimo; non hai il tempo di recuperare e lunedì bisogna presentarsi belli pimpanti al lavoro!! :cry:
...ma per stavolta facciamo questo sforzo!! :yeah!:

e così alle 8:45 con Paolino e Andrea parto da Ferriere per percorrere l'itinerario 10 della vecchia guida di Ila sotto un cielo senza una nuvola.

Andrea, a dire il vero, è arrivato con un cospicuo anticipo che gli ha permesso di farsi con calma una seconda colazione e di approvvigionarsi di torta di patate per il pranzo della giornata.

L'itinerario 10 della guida di Ila è un itinerario completo, circa 1000 mt di dislivello, salite belle toste e discese relativamente tranquille.
Inoltre siamo in Alta Val Nure e pedaliamo in uno dei tratti più caratteristici della Valle con Prato Grande, Lago Bino e Lago Moo.

Iniziamo a salire su asfalto, con qualche auto di troppo e superiamo gli abitati di Canadello e Rocconi sino ad intraprendere la dura sterrata che ci porta a Pian Meghino

qui incontriamo pacifici local desiderosi solo di qualche coccola



Nel salire vediamo di aggiungere un pò di pepe all'escursione salendo sulla cima del Monte Ragola a 1712 mt.

Che versante facciamo? Il lato + ciclabile è senz'altro sul versante di Prato Grande; molto + ostico invece il versante lato Passo dello Zovallo.

Al bivio dove occorre prendere la decisione non ci fermiamo neanche. Le nostre ruote sono già dirette verso il Passo dello Zovallo!!!





nella prox foto il Monte Ragola si mostra in tutto il suo splendore :maremmac:



Pausa di riflessione: ma perchè dobbiamo scendere al Passo dello Zovallo per poi risalire sul sentiero di cresta??
meglio tagliare nei pascoli!!!
ed inizia lo spintage




finalmente arriviamo alla palina segnaletica: Monte Ragola 45 minuti, sentiero per escursionisti esperti
...tutte cose che comunque già sapevamo :medita:

prime difficoltà nel passare gli stretti varchi tra i recinti di filo spinato
...ma il filo spinato non era vietato?? :nunsacci:



E finalmente le bici stanche di essere pedalate finiscono sulle spalle.
I metri di dislivello di portage non sono molti, circa 300 ma sono belli impegnativi



e si Andrea, bisogna salire proprio in mezzo alle rocce!!!



pian piano si sale



bisogna superare qualche balzo di roccia ma siamo nella norma





una prima croce ci segnala che manca veramente poco alla cima e che i tratti + "caratteristici" li abbiamo portati a casa!!



e anche la cima è raggiunta; meteo spaziale, grazie alla giornata tersa distinguiamo benissimo le cime + alte del nostro Appennino ed aguzzando la vista, anche se non è il mio caso, si riconoscono le sagome del Gruppo del Rosa e del Monviso.



E iniziamo la discesa







non sono state tutte rose e fiori, ben presto il sentiero è diventato per me inciclabile, per un lungo tratto ho spinto la bici anche in discesa causa sentiero invaso dalla vegetazione bassa e dai massi. Va detto però che Andrea ne ha fatto una buona parte in sella!!!

Arriviamo a Prato Grande dove troviamo il rifugio logicamente chiuso e scendiamo sulla sterrata che conduce a Lago Bino tra mandrie al pascolo



Ci riforniamo di acqua alla sorgente in testa al Lago e percorriamo la sponda destra alla ricerca di un posto tranquillo dove pranzare

Sulla gamba destra di Andrea i segni delle zone umide a monte del Lago :mrgreen:



Il Lago è coperto dalle ninfee gialle o nannuferi :saccio:



Stavolta Andrea cambia versante con + circospezione senza impantanarsi nelle "zone umide" del lago




Su tecnico sentiero raggiungiamo la bucolica prateria di Lago Moo prestando attenzione a dove mettere le ruote: elevato pericolo di mine antiuomo vista l'elevata presenza di quadrupedi al pascolo



Continuiamo a scendere seguendo fedelmente la traccia dell'itinerario di Ila, trovando i sentieri un pò chiusi ma perfettamente percorribili.

Il guado del Nure a monte dei Perotti



Dovete però prestare attenzione perchè ci sono in giro molti esseri vaganti!!



Il giro termina in una affollata e chiassosa Ferriere causa manifestazione Mercanti di Qualità; che abbandoniamo in un nano secondo per concentrarci sul nostro terzo tempo!! .. e qui grazie a Paolino!!

Nel complesso un buon allenamento in vista di tutto quello che mi ha preparato Ila per le prossime ferie che si preannunciano ....."impegnative" :prega:
 

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Bobbio-Arturo DH
Il trail è in forma smagliante, grande lavoro dei Trail builder della zona!
GRAZIE X IL VOSTRO IMPEGNO!
Oggi ho girato in zona, ravanando un po' per trovare la nuova parte superiore che hanno aggiunto... (ha un nome?), poi trovato in zona "Ramari"....c'è il cartello e non l'avevo visto!!
Il trail è da vero "enduro", specie la parte finale quando si immette sul Carlone.

(in zona Colleri...... okkio ai tafani!)
 

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