QUI la traccia GPX dell'escursione sul Monte Aiona
Ciao Claudio,TRAIL BRACCONIERI + FRANA + DINAVOLO (PC)
quando il meteo è variabile, come in questo week end lungo, non ce la sentiamo di rischiare con lunghe trasferte.
Preferiamo ripercorrere i sentieri "di casa" della bassa-media Val Trebbia svalicando nella vicina Val Nure.
Così con calma, sotto un cielo grigio, con Paolino ci troviamo nella piazza antistante la Chiesa a Rallio. Non seguiremo una traccia, qui non ce n'è bisogno.
Partiamo subito in direzione Casa Nuova o Ca' Donnino dove su un paio di rampe scaldiamo i "motori".
Raggiungiamo, sempre su comoda sterrata, l'abitato di Gattavera, l'Oratorio del Castellaro e l'abitato degli Ammaini
Single track infiniti, con alcune rampe impegnative, scorrono sotto le nostre ruote
Prima di arrivare al Monte Barbieri breve ravanata per taglio del bosco con legna ovunque.
Arriviamo in Val Nure.
Su le protezioni e prendiamo il non evidente imbocco del trail Bracconieri.
Prestare attenzione perchè anche questo sentiero è interrotto nella sua prima parte per taglio del bosco; bisogna prendere una traccia alternativa poco evidente e soprattutto con un muro molto ripido.
Dopo esserci districati intercettiamo la sterrata che ci porta sull'altra discesa di giornata: il trail Frana
parco giochi nei Calanchi
Passiamo in prossimità del Castello di Spettine
perdendo ulteriore quota sull'ultimo tratto del trail Bracconieri
Ora non ci resta che risalire sino alla cima del Monte Denavolo.
Passiamo nei calanchi sopra a Casaleto
A Chiulano, dove facciamo tappa alla fontana e scambiamo due chiacchiere coi local
e finalmente siamo in cima
ora giù per la bella discesa prima in pineta,
poi su roccia
Rientriamo alle auto percorrendo un tratto di sentiero fatto anche all'andata, passando però per Case Camia.
Il Denavolo non delude mai!!!
X me giro stupendo, grazie a tutti x la compagnia.MONTE PRACABAN E LAGHI DEL GORZENTE (AL)
ecco il fotoreport dell'escursione nel Parco Naturale Capanne di Marcarolo in provincia di Alessandria.
L'itinerario, che si trova facilmente in rete, non presenta numeri proibitivi (lunghezza km 46 per poco più di 1400 mt. di dislivello) ma per me è stato veramente impegnativo da un punto di vista fisico.
lo start è dal comodo parcheggio di Cirimilla dove subito paghiamo la non conoscenza di questi luoghi.
Partiamo comodamente alle 9:30 e dopo oltre 5 km e 200 mt di dislivello ci accorgiamo che stiamo seguendo la traccia dalla parte contraria!! Vabbè poco male, ritorniamo alle auto e iniziamo a risalire sul versante giusto. ....anche se a fine giro quei malefici 200 mt di dislivello fatti in più si faranno sentire eccome!!!!!
Dopo un brevissimo tratto in asfalto iniziamo una comoda sterrata con alcune ripide rampe dove guadagniamo quota verso il Monte Pracaban
per un lungo tratto siamo nel bosco
finchè la vegetazione sparisce e si aprono i panorami
si alternano tratti pedalati a tratti a spinta
e siamo sul Monte Pracaban a 946 mt di altezza, punto più alto dell'escursione
Ora inizia la bella discesa
Raggiungiamo l'asfalto che percorreremo sino ad intraprendere la strada forestale che punta nella vallata del Gorzente in direzione di Lago Bruno, bacino artificiale.
Inizialmente la strada sterrata è molto facile e rilassante ma poi i giochi cambiano ed il sentiero diventa alquanto impegnativo.
La sfida è cercare di stare in sella il più possibile tra sassi di tutte le dimensioni con una pendenza praticamente nulla
Arriviamo ad una galleria non illuminata ma breve
e dopo aver fatto rifornimento di acqua alla Casa della Direzione passiamo sull'altro versante su comoda sterrata vista Lago.
la sterrata continua sempre in piano in un bellissimo ambiente
per poi diventare sentiero
Alcuni tratti sono in erba e questo vuol dire presenza assicurata di zecche!!
Scendiamo nel torrente Gorzente e dopo un facile guado riprendiamo il sentiero che, sul lato opposto, costeggia il corso d'acqua
anche in questo tratto si alternano momenti dove il sentiero è su terra a momenti dove invece la roccia la fa da padrone
Una volta ritrovato l'asfalto dobbiamo risalire e qui vado in una crisi fotonica. La pendenza non è proibitiva ma non ne ho proprio più!!
I miei compagni vanno come dei treni ed io invece mi trascino...
Mi ripiglio alla Cascina Fei con una mezza chiara del Birrificio artigianale di Genova Faber. La birra più buona del mondo!!!
A malincuore lasciamo la Cascina ma ora ci aspettano ancora una decina di km prevalentemente in discesa, tutti su una veloce e a tratti panoramica sterrata, per raggiungere la Località Cirimilla dove abbiamo lasciato le auto.
Itinerario che potrà essere apprezzato da tutti quei MTBiker che hanno l'escursionismo come primo obiettivo. Dal Monte Pracaban la vista è fotonica e nella Vallata del Gorzente si passa in luoghi veramente selvaggi.
Non consigliato ai downhiller in quanto non ci sono discese degne di nota e neanche agli amanti della pedalata rotonda in quanto i su e giù dalla bici sono parecchi.
Per "l'angelone" intendi la statua di santa Barbara?Bobbio (... ormai una bike area!)
S.Agostino DH
nei giorni scorsi ha viaggiato veloce la news di questo nuovo nuovo trail ...che ha anche una derivazione "panorama".
Facile trovarlo (non mi sono perso nemmeno io): si sale alla chiesa, si continua verso l'angelone, quasi 1km dopo sulla sinistra c'è un'area picnic... da lì si sale ( un pezzo a piedi..) e si arriva alla partenza.
Oggi ci siamo incontrati con Grip e Riccardo... quest'ultimo alla prima uscita "in salita".
Le mie foto? sempre brutte... vi metto un video per capire l'effetto "panorama" del trail in vetta.
Vedi l'allegato 591142
In zona poi ... i trail sono ormai tantissimi, facili o impegnativi... consiglio a tutti di provarli!!
si certo, proprio quello!Per "l'angelone" intendi la statua di santa Barbara?
In bocca al lupo e tanti auguri di pronta guarigione. Che ci piaccia o no qualche infortunio in questo sport è da mettere in conto ed io non sono certo la persona adatta a darvi buoni consigli sulla prevenzione, visto che giro sempre da solo.... però lasciare i para stinchi a casa è il miglior modo per non rovinarli....LAGORAI DA CIMA PRIMALUNA AL PRONTO SOCCORSO
Altro fotoreport di un'escursione nei Lagorai ahimè non finita bene.
Bello barzotto parto con la fidata Ila dal solito Cenon di Sotto in Val Campelle su asfalto che ben presto finirà in direzione Malga Cenon di Sopra. Percorriamo una bucolica sterrata che si trasforma in uno dei pochi sentieri flow presenti nei Lagorai.
Sempre in sella arriviamo al Rifugio Caldenave
che oltrepassiamo in direzione della bella piana dove un torrentello scende con le sue acque limpide
Finita la piana ora sappiamo che ci aspettano circa 500 mt di bici in spalla per raggiungere Forcella Ravetta, nonostante tutti gli escursionisti incontrati abbiano tentato di dissuaderci dal farlo.
il primo tratto è abbastanza pesante, il sentiero sale immerso nella vegetazione bassa ed a volte passare con la bici in spalla è un problema.
Finalmente usciamo allo scoperto e questo è il sorriso di Ila, perfettamente a suo agio con i suoi scarponi da Super Pippo
questo tratto intermedio non è difficile
basta fermarsi ogni tanto a riprendere fiato
(dietro a Ila si intravede nella prox foto la nostra Forcella)
comunque il dislivello c'è e prima o poi bisogna salire
riusciamo a tirare ancora il fiato su una splendida piana dove diamo anche due colpi di pedale
ora resta l'ultimo tratto ma ormai la fatica manco la sentiamo talmente siamo presi da quello che ci appare ai nostri occhi
Forcella Ravetta raggiunta e non è stata poi così dura come dicevano tutte le persone incontrate!!!
e allora, visto che ne abbiamo ancora, prendiamo un bel traverso in direzione di diversi laghetti che vediamo sul versante opposto
il sentiero non arriva direttamente ai Laghi ma fa un ampio giro scollinando anche su un Passo o una Forcella e ....sarà per un'altra volta!!!
Ritorniamo alla Forcella Ravetta e anzichè seguire la traccia decidiamo di alzarci sulle creste
ed ecco il primo volo, mi parte l'anteriore e rimpiango le protezioni dimenticate a Piacenza.
Fortunatamente è solo una sbucciatura
Si continua alternando tratti di portage a tratti pedalati
i resti dei baraccamenti della Prima Guerra sono ancora evidenti
Arriviamo sui piani erbosi di Cima Primaluna
Arriviamo finalmente alla discesa sul Bivacco Argentino con la Valsugana sotto di noi
Ila nel frattempo si prepara per la discesa, ginocchiere, casco integrale e soprattutto parastinchi da calciatore
sino al Bivacco Argentino è una di quelle discese in erba e scavate che odio proprio e che facciamo a piedi.
Finalmente ora inizia la discesa vera su un largo sentiero impestato di sassi di tutte le dimensioni
Ad un certo punto della discesa qualcosa blocca il pedale destro, non cado ma un sasso affilato come un bisturi mi taglia sulla tibia per una quindicina di cm. Il taglio è profondo ed i lembi della ferita distanti, di sangue fortunatamente ne esce poco.
Nel frattempo arriva infermier Ila che, dopo un attimo di smarrimento, passa all'azione e mi incerotta la gamba.
I primi metri sono frastornato, preferisco scendere a piedi alternando brevi tratti in sella dove il sentiero lo permette. E' un sentiero difficile, è un continuo alzare la bici per superare ostacoli.
Come un automa arrivo all'alloggio a Cenon di Sotto e Ila non mi fa neanche entrare in casa.
Si va di filata al più vicino Pronto Soccorso di Borgo Valsugana.
Qui vengo preso in carico subito e dopo appena un'ora sono già fuori con ferita medicata e ricucita, vaccinazione antitetanica ed immunoglobuline fatte. Dei veri professionisti !!!
Qualche considerazione finale:
se avessi avuto i parastinchi come Ila non mi sarebbe successo nulla
con lo sport che facciamo siamo sempre a rischio di ferirci ed il tetano non è scomparso
Un grazie inoltre al Personale del Pronto Soccorso di Borgo Valsugana che si è dimostrato efficiente e competente.
Un grosso grazie alla soccorritrice Ila che non si è lasciata impressionare dal taglio e mi ha permesso, con la sua medicazione, di raggiungere la civilità a valle.