Punt ...non solo piacenza.......

miciolo

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day 1


Dopo l'indigestione di sentieri natural-tecnici del Monte Carmo decidiamo di percorrere trail dove il divertimento viene messo al primo posto senza rischiare l'osso del collo ad ogni curva; ed a Finale siamo nel posto giusto!!
Per questa escursione scegliamo il lungo Rollercoaster, più di 6 km di compressioni, saltini, paraboliche che ti fanno arrivare in fondo con il sorriso a 32 denti.

Tanto divertimento ha anche un rovescio della medaglia; la lunga risalita su asfalto che da 0 mt ti porta ai 1000 mt della partenza del Rollecoaster con un traffico di shuttle che farebbe impallidire anche le tangenziali di Milano nelle ore di punta.
Nelle due ore che impieghiamo per raggiungere il Din, se vi dico che 50 shuttle ci hanno superato, non credeteci;
sono molti di più!! I carrelli stracarichi di bici sono trainati da ogni sorta di mezzo. Si va dai furgoni, ai Defender d'epoca, agli autoblindo.
Fortunatamente la grande abbondanza di trail ci permette di non trovare traffico sui sentieri e soprattutto di non essere asfaltati da biker in prova speciale durante le nostre pause per le foto.

Il Rollercoaster è bellissimo e ci lasciamo un po' andare



















Arriviamo strafelici a San Pantaleo dove ci spostiamo sull' Altopiano della Caprazoppa dove ci sono un paio di trail, il Bondi e l'XMan che non abbiamo mai fatto. ....Sono 7 anni che manchiamo da Finale.

Abbiamo qualche problema di navigazione che superiamo grazie a Ila che, prima di intraprendere un nuovo itinerario, si studia sempre la morfologia del territorio.

Dirvi dove finisce Bondi e dove inizia XMan comunque mica l'abbiamo capito!! ma siamo riusciti a portarli a termine nonostante l'avvicinamento non sia stato molto pedalabile











qualche tratto flow c'è, solo le curve a sinistra però, quelle a destra sono invece molto più strette!!



Terminiamo il trail e ci trasferiamo con bici a mano nel centro di Finalborgo dove birra e "panino succulento" (cit.Ila) non ce li toglie nessuno.

Dentro a Finalborgo è stato bellissimo, biker di ogni età, uomini, donne e bambini di tutte le nazionalità, tutti con la loro bike al seguito. Si respira proprio aria di mtb.
...però non si pedala, anche gli e-biker a Finale furgonano!!!
 

miciolo

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FINALE LIGURE
day 2

Per questa escursione cerchiamo trail che siano il più drenanti possibile dopo la pioggia del giorno prima.
I sentieri del comprensorio delle Manie fanno al caso nostro, anche se il panoramico trail DH Donne è chiuso a data da destinarsi.

Partiamo quindi da FinalBorgo e risaliamo da San Bernardino sino ad intraprendere la liscia sterrata che ci porta al primo trail di giornata: il Cà del Vacchè.
Dal nome del trail si può dedurre che i "pericoli" principali sono le mine lasciate dai quadrupedi al pascolo.



Il trail si snoda tra tratti "preistorici" e tra muretti a secco







alcuni scorci con i caratteristici vicoli liguri tra gli ulivi









Arriviamo a valle, via le protezioni ed iniziamo a risalire lungo la Val Ponci su asfalto e poi sterrato dei Ponti Romani



Risaliamo sino all'imbocco del trail Andrassa che percorriamo tutto d'un fiato



Segue la dura salita delle Terre Rosse



finalmente uno scorcio anche sulla costa verso Noli



e giù sulle paraboliche del Toboga utilizzato nella 24 ore



breve trasferimento



sino ad intercettare il trail che credo si chiami Brighella, trovato bagnato e con alcuni passaggi non semplici



Dopo aver chiuso il giro sulla Briga, arriviamo prima in spiaggia



e poi direttamente nel centro di FinalBorgo dove chiudiamo definitivamente la pratica a suon di birre e panini con salsiccia tra un multietnico popolo di biker.
 

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day 2

Per questa escursione cerchiamo trail che siano il più drenanti possibile dopo la pioggia del giorno prima.
I sentieri del comprensorio delle Manie fanno al caso nostro, anche se il panoramico trail DH Donne è chiuso a data da destinarsi.

Partiamo quindi da FinalBorgo e risaliamo da San Bernardino sino ad intraprendere la liscia sterrata che ci porta al primo trail di giornata: il Cà del Vacchè.
Dal nome del trail si può dedurre che i "pericoli" principali sono le mine lasciate dai quadrupedi al pascolo.



Il trail si snoda tra tratti "preistorici" e tra muretti a secco







alcuni scorci con i caratteristici vicoli liguri tra gli ulivi









Arriviamo a valle, via le protezioni ed iniziamo a risalire lungo la Val Ponci su asfalto e poi sterrato dei Ponti Romani



Risaliamo sino all'imbocco del trail Andrassa che percorriamo tutto d'un fiato



Segue la dura salita delle Terre Rosse



finalmente uno scorcio anche sulla costa verso Noli



e giù sulle paraboliche del Toboga utilizzato nella 24 ore



breve trasferimento



sino ad intercettare il trail che credo si chiami Brighella, trovato bagnato e con alcuni passaggi non semplici



Dopo aver chiuso il giro sulla Briga, arriviamo prima in spiaggia



e poi direttamente nel centro di FinalBorgo dove chiudiamo definitivamente la pratica a suon di birre e panini con salsiccia tra un multietnico popolo di biker.
Grazie mille x la pazienza e la compagnia.
 
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day 3


per questa escursione partiamo da Feglino con lo scopo di raggiungere l'ex Base Nato da dove partono diversi trail, tutti all'insegna del flow.

Per raggiungere l'ex Base Nato ci sarebbe una comoda strada asfaltata ma noi, allergici al bitume, ci complichiamo un attimo la vita con una poco battuta sterrata che inizialmente parte bene, ma successivamente diventa in gran parte a spinta



Arriviamo all'ex Base Nato ed il clima è invitante :-(



Brevissima risalita e siamo sul Crestino, su le protezioni, fanc...le foto e per una volta tanto scendiamo anche noi senza soste.

I successivi trail Cravarezza e Ingegnere sono spettacolari per curve e controcurve, tutto all'insegna del flow, eccetto qualche breve passaggio su roccia





Arriviamo giù a Feglino e non contenti risaliamo ancora i primi duri tornanti sino a chiudere l'escursione con l'ultimo trail di giornata; le nostre intenzioni sono quelle di percorrere il trail Oribago ma all'inizio del sentiero troviamo un cartello con indicato "Passaggio a Nord Ovest".

Usciamo indenni anche da quest'ultimo trail ed iniziamo invano a cercare un luogo dove poterci riprendere con una birra.

Purtroppo l'orario non è dei migliori, è il momento della pausa pranzo degli shuttle e del loro carico di biker ed ogni buco di bar è strapieno.

Vabbè sarà per la prossima volta!! :medita::prost:
 

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day 4

ed eccoci arrivati all'ultimo giorno del nostro breve ma intenso soggiorno a Finale Ligure.

Il giorno prima ha piovuto e la nostra intenzione è quella di salire pedalando sino al Colle del Melogno, scendere sui trails Isallo Exstasi e Revenant, risalire ancora pedalando sino al Din e scendere sul Toboga di Canova.

Purtroppo la sera prima troviamo sulla chat di Telegram, dove è indicata la percorribilità dei trails, l'avviso che la parte bassa di Isallo Exstasi e la parte bassa del Toboga saranno chiuse alle 13 per le prove di un rally.

Due risalite non riusciamo a farle, visti i tempi ristretti e dobbiamo scegliere quale discesa fare. Il Toboga già lo conosciamo e di conseguenza la decisione è scontata: si va di Isallo Exstasi e di Revenant.

Parcheggiamo la Ilamobile proprio all'arrivo dei trails Toboga e Revenant ed iniziamo a salire prima su asfalto con zero traffico e poi su sterrata. Così facendo evitiamo un bel tratto della strada del Colle del Melogno molto trafficata dagli shuttle.

Sterrata piacevole da percorrere



Con molta calma arriviamo al Colle del Melogno



Ed iniziamo la comoda risalita su strada militare nella Foresta della Barbottina, una splendida faggeta



Arrivati in prossimità del Bric Merizzo e dei resti dell'omonimo Forte iniziamo a scendere.

Ma qualcosa non torna, ci accorgiamo ben presto di non essere sul sentiero giusto, gruppi di sturmtruppen sfrecciano sul trail a circa 100 metri sopra di noi. Brevissima ravata e ritorniamo in traccia.

Il trail in alcuni tratti è bagnato ma poca roba se pensiamo che il giorno prima ha piovuto.

Ce la prendiamo veramente comoda, ci fermiamo per qualche foto cercando di non essere asfaltati da chi sta scendendo come non ci fosse un domani.





Isallo exstasi è un trail completo, 5 km di sentiero prevalentemente flow con brevi passaggi su roccia





in alcuni tratti non sembra neanche di essere al mare







Terminato Isallo Exstasi iniziamo subito il trail Revenant.
Anche questo trail relativamente scorrevole



Arriviamo alla fine del trail, pochi mt e siamo all'auto.
 

miciolo

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APPENNINO LIGURE (PC-PR-GE)



partiamo per questa escursione dalla nostra Alta Val Nure parcheggiando le auto un paio di Km dopo l'abitato di Selva in corrispondenza dell'imbocco del sentiero del Flagello che però noi non percorremo.

Volevamo vedere il foliage ma purtroppo siamo arrivati tardi, ormai i faggi sono già in tenuta invernale e le foglie sono tutte a terra



Risaliamo la sterrata che con alcuni strappi importanti ci porta a Passo Crociglia.
Qui faremo gli unici 500 mt lineari su asfalto.

Breve tratto di sentiero



e siamo pronti per scendere alla base della Ciapa Liscia



sulla piana non è ancora arrivato il sole e fa decisamente fresco, sentiamo il ghiaccio e la brina che scricchiolano sotto le nostre ruotone



la portata dell'acqua che sgorga direttamente dalla parete di roccia, grazie alle ultime piogge, è bella copiosa



Arriviamo in un altro posto magico, la Valle Tribolata dove sembra che la montagna sia esplosa disseminando massi ovunque.

.... e qui scatta la gara a chi riesce a scalare i pinnacoli di roccia :omertà:





Smaltite le voglie dei "rocciatori" ora ci tocca la risalita ai 1597 mt del Groppo Rosso, splendida montagna sopra Rocca d'Aveto

Sono circa 25 minuti di bici a spinta e a spalla





Dalla sua cima si vede gran parte dell'arco alpino e aguzzando la vista notiamo una nostra conoscenza di quest'ultima estate: il Monviso



il posto è spaziale



tra pareti strapiombanti



con il Monte Maggiorasca a sorvegliare



è un giro adatto anche a chi soffre di vertigini, ...basta non avvicinarsi ai baratri







saliamo anche sulla vicina cima del Monte Roncalla che, con i suoi 1680 mt, sovrasta la Ciapa Liscia



qui Paolino fa gli esercizi per la sua schiena :omertà:



e giù verso Fontana Gelata





ignoriamo la deviazione per il vicino Lago Nero e dopo un'altro tratto di bici in spalla arriviamo alla Sella della Costazza



Iniziamo a salire verso la cima del vicino Monte Bue

dietro a Paolino uno scurissimo Monte Nero famoso per i suoi pini mughi e x la sua inciclabilità



ed anche i 1775 mt della cima del Monte Bue sono raggiunti



breve discesa sul tratto iniziale della vecchia pista da sci



e dura risalita ai 1800 mt della cima del Monte Maggiorasca, nostra cima Coppi odierna







i tratti esposti anche qui non mancano



distese di boschi a perdita d'occhio



scendiamo sino ad intercettare il sentiero che riporta a Prato Cipolla



i faggi ai lati del sentiero sembrano tanti soldatini schierati



Facciamo una breve deviazione per raggiungere un altro luogo magico: la Rocca del Prete

alle spalle di Paolino il Maggiorasca su cui siamo saliti qualche minuto prima



anche qui pareti strapiombanti







A dire il vero Paolino avrebbe in canna anche altre due cime: il Monte Picchetto ed il Martincano ma, vista l'ora, decidiamo di saltarle e di rientrare alle auto per il bel sentiero che ripassa a Fontana Gelata.

Ci voleva un'escursione del genere, fatta con i nostri tempi tra le meraviglie del nostro Appennino.

Unica nota: il flow sui sentieri secondari e sui tratti non pianeggianti è sparito.
Presumo che questi tratti di sentiero, durante le ultime intense precipitazioni, si siano trasformati in canali ed ora sono molto scavati.
Sono sempre percorribili ma occorre prestare un briciolo di attenzione in più!
 
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COGOLETO E I SUOI TRAIL (GE-SV)



Bella trasferta in Liguria alla ricerca di trail asciutti e di clima mite.

Già alle 7:30 di mattino in Autostrada si passa da 1 grado nell'entroterra ai 14 gradi della costa e si sta decisamente bene.

Oggi vogliamo salire a Prariondo, appena sotto la cima del Monte Beigua e cercare di inanellare più trail possibili.

Partiamo da Cogoleto da uno dei pochi parcheggi a pagamento che d'autunno/inverno diventano liberi.

Condividiamo un breve tratto di Via Aurelia con diversi stradisti; noi in versione estiva, loro in tenuta invernale.

Iniziamo a risalire per San Giacomo e tra una chiacchiera e l'altra arriviamo alla prima breve discesa: la DH Gatti



Superiamo l'Eremo del Deserto, il Muraglione e a Faie iniziamo la bella sterrata che porta a Prariondo.



Appena sbuchiamo fuori dal bosco si aprono i panorami sulla costa









con calma arriviamo a Prariondo, dove troviamo il Rifugio chiuso



Appena sotto il Rifugio parte il trail Pigo, molto lungo e vario dove si alternano tratti flow a tratti ripidi belli impegnativi con belle vedute sul Mar Ligure e sulla costa sottostante

tratti flow



il Mar Ligure



tratti un po' meno flow





i tratti iniziali di sentiero nel bosco non sono ben visibili a causa delle foglie ormai cadute



all'aperto invece nessun problema di navigazione





trail mai impossibile ma comunque sempre bello impegnativo











Giungiamo a Sciarborasca, percorrendo il divertente trail Nascio Alto, in prossimità di una Trattoria da dove provengono invitanti profumi culinari.

Ma non ci possiamo fermare, risalendo qualche centinaio di mt di dislivello con un anello riusciamo a percorrere i brevi trail up and down vasca cagna, garescio, curletti, uguale rosso, cuniasso e ciappe

inizio di garescio



inizio di curletti



uguale rosso, dopo il Pigo, il breve trail più bello



inizio ciappe



siamo di nuovo a Sciarborasca dove rimangono gli ultimi trail di giornata: maluea, infermieri e beuca









Ed ecco il giusto finale!!



Nel complesso una bella escursione su sentieri liguri belli scorrevoli tranne Pigo e Uguale Rosso che presentano alcuni tratti impegnativi ma mai impossibili.
Grazie ai compagni d'avventura e a Cogoleto Outdoor per la manutenzione dei sentieri

A questo link l'elenco dei sentieri in zona:

https://www.cogoletooutdoor.it/sentieri

e QUI la nostra traccia in formato GPX
 
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MALGA AVALINA (TN)



Per questa escursione in veste invernale lo start è da Roncone, una frazione del comune di Sella Giudicarie a 842 mt di altezza in Trentino.

La meta dell'escursione è il Dosso dei Morti a 2183 mt ma sappiamo già in partenza che sarà impossibile arrivarci vista la neve caduta nelle settimane passate.

Comunque partiamo ed iniziamo ad affrontare le dure rampe iniziali, fortunatamente su asfalto, che ci portano alle poche baite di Bondone di Sotto e di Sopra



ci troviamo nell'area dell'orso, che sarà senz'altro in letargo, ma noi abbiamo i nostri mini-campanacci sui manubri che segnalano sempre la nostra presenza



I nostri timori di trovare neve in quota sono avvalorati anche dalla poca strada fatta insieme a questo sky-biker



Superiamo agevolmente qualche pianta caduta



ma ben presto capiamo che ci sarà da spingere; sopra i 1600 mt sui versanti a nord la neve è presente



ma appena cambiamo versante ed usciamo all'aperto la situazione migliora



con il Gruppo del Brenta sullo sfondo



sui versanti assolati la quota neve è ben più alta



riusciamo a percorrere alcuni tratti in sella





Arriviamo ai 1970 mt di Malga Avalina e del suo Laghetto



davanti a noi il Dosso dei Morti, non è distante ma c'è neve e desistiamo



facciamo qualche foto con il lago completamente gelato





coi tetti della malga



e con il maestoso Gruppo del Brenta



Dopo esserci alleggeriti dei nostri panini partiamo per la discesa.

Inizialmente su asfalto che non riusciamo a bypassare, abbiamo cercato in rete ma non abbiamo trovato alternative su sentiero





Dopo aver perso qualche centinaio di mt di dislivello su asfalto, imbocchiamo una piacevole sterrata che si trasforma successivamente in sentiero



Arriviamo con diversi tagli a Forte Corno



e sempre cercando di limitare al massimo l'asfalto improvvisiamo su sentieri ancora in veste autunnale



Arriviamo a Roncone, dopo un giro di 26 km circa con un dislivello poco più di 1300 mt con una buona parte di bici a spinta per la neve.

I posti sono stupendi, con Ila ci siamo ripromessi di tornarci nel periodo estivo per studiare un itinerario che passi a ridosso delle creste. ....abbiamo visto che ci sono dei sentieri che sembrano molto interessanti!!!
 
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I CALANCHI DI FONTANA MARENGA E LA STAMPA (PC)



rientriamo alla base dopo il gelido soggiorno in Trentino per percorrere l'impegnativo itinerario di Fontana Marenga nella medio-alta Val Trebbia.
Itinerario impegnativo sia per le salite che per la difficoltà delle discese.

Lo start è dal comodo parcheggio in piazza a Marsaglia a circa 50 minuti da Piacenza, se avete la fortuna di trovare verdi i semafori degli innumerevoli cantieri che si trovano sulla SS45 dopo Bobbio.

La salita è un mix tra la strada asfaltata che porta al Passo del Mercatello ed un paio di tratti off road. Il primo su sterrata, il secondo su sentiero un po' wild. Comunque restando sull'asfalto si può evitare.



Dopo aver superato l'abitato di Castelcanafurone altro tratto off road con un breve intermezzo di asfalto sino a Castelvetto.

Saliamo sempre in direzione Monte Aserei su comoda sterrata



sino ad arrivare a Fontana Marenga. Con alcuni strappi importanti giungiamo ai piani da dove, nelle giornate limpide, si può vedere gran parte dell'arco alpino.

Dietro le antenne del Monte Penice risalta il Massiccio del Rosa





Ed arriviamo ai Calanchi, molto scenografici ed anche ......molto ripidi, soprattutto il primo.







la vista sulla Val Trebbia è spettacolare



ma bisogna guardare dove si mettono le ruote











Perdiamo quota su sterrata sino alla Chiesa di Barche dove ci innestiamo sulla strada che porta all'abitato di Rosso

Da Rosso parte il bel sentiero che, con parecchi tratti a spinta, ci porta a Metteglia.



su questo sentiero occorre prestare la massima attenzione; non è difficile ma è poco battuto ed una caduta dal lato sbagliato non è salutare







Sbuchiamo nei prati che sovrastano Metteglia



Passiamo nell'abitato, ancora un brevissimo tratto "tranquillo" ed ora si fa sul serio sul tecnico e vario sentiero denominato " La Stampa".

La Stampa parte dai 1000 mt di Metteglia e scende ai 330 di Marsaglia con un susseguirsi di tratti su roccia e tratti nel bosco anche molto ripidi che possono mandare in crisi i bikers non abituati a questa tipologia di percorso. In alcuni tratti il sentiero è anche molto scavato dalle moto e dall'acqua. La parte in discesa appena prima di arrivare al guado del torrente è veramente impestata ed è l'unico tratto che facciamo a piedi (saranno 50 mt lineari).











Arrivati quasi in fondo facciamo una breve A/R per vedere in lontananza il borgo di Brugnello a picco sul Trebbia



e l'argenteo Trebbia



Ultimo tratto su mulattiera



costeggiamo un torrente ed arriviamo vivi a Marsaglia.

QUI traccia GPX dell'escursione.
 
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MONTARLONE (GE)



Per questa escursione partiamo da Gorreto, primo comune in provincia di Genova che si incontra percorrendo la "scorrevole" Statale 45 della Val Trebbia.

Alle 8:30 il termometro segna un bel -4° amplificato dal primo tratto in piano su asfalto all'ombra.

Dopo esser passati nei borghi di Rovegno e di Pietranera iniziamo finalmente a salire sulla bella sterrata che, con pendenze regolari, ci fa prendere quota.



con il Monte Alfeo alle spalle con una spruzzata di neve



dopo qualche tratto a spinta arriviamo in prossimità della ns. meta







ed eccoci sulla cima del Montarlone





nonostante non sia una cima elevata, siamo a 1500 mt di quota, il panorama a 360° è superlativo.

sulle cime più alte dell'Appennino Ligure: il Monte Bue ed il Monte Maggiorasca



sulle praterie del Monte Crociglia e sull'aspro Monte Ragola



ci giriamo e troviamo tutti i monti della Val Trebbia dove spiccano l'Alfeo ed il Lesima con la sua palla radar sulla cima



belle vedute anche sul Monte Penna ed il Monte Aiona

e sul Mar Ligure



Iniziamo la discesa





giù la testa!!



la faggeta con una spolverata di neve





Aggiriamo il Montarlone e ci portiamo sulla discesa delle Ciappe, discesa in alcuni tratti molto tecnica e ripida, tutta su roccia















Arrivati alle case di Foppiano dopo aver guadato il torrente, scendiamo qualche centinaio di mt e ci raccordiamo sulla seconda discesa di giornata: la Chiesetta

qui entrambi i GPS ci abbandonano, il freddo non è amico delle pile, comprese quelle di scorta nello zaino.
Oppure abbiamo messo nello zaino delle pile scariche.... :omertà:

prima parte della Chiesetta molto bella come al solito







seconda parte invece molto ma molto rovinata dall'acqua, con profondi canali che obbligano a scendere dalla bici.

Arriviamo a Gorreto interi ma sarà dura far ritornare Ila in sella se persisteranno le temperature sotto zero!!!:beautifu: :rosik:

Ormai le si addice molto di più la Riviera!! :il-saggi:
 

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Per questa escursione partiamo da Gorreto, primo comune in provincia di Genova che si incontra percorrendo la "scorrevole" Statale 45 della Val Trebbia.

Alle 8:30 il termometro segna un bel -4° amplificato dal primo tratto in piano su asfalto all'ombra.

Dopo esser passati nei borghi di Rovegno e di Pietranera iniziamo finalmente a salire sulla bella sterrata che, con pendenze regolari, ci fa prendere quota.



con il Monte Alfeo alle spalle con una spruzzata di neve



dopo qualche tratto a spinta arriviamo in prossimità della ns. meta







ed eccoci sulla cima del Montarlone





nonostante non sia una cima elevata, siamo a 1500 mt di quota, il panorama a 360° è superlativo.

sulle cime più alte dell'Appennino Ligure: il Monte Bue ed il Monte Maggiorasca



sulle praterie del Monte Crociglia e sull'aspro Monte Ragola



ci giriamo e troviamo tutti i monti della Val Trebbia dove spiccano l'Alfeo ed il Lesima con la sua palla radar sulla cima



belle vedute anche sul Monte Penna ed il Monte Aiona

e sul Mar Ligure



Iniziamo la discesa





giù la testa!!



la faggeta con una spolverata di neve





Aggiriamo il Montarlone e ci portiamo sulla discesa delle Ciappe, discesa in alcuni tratti molto tecnica e ripida, tutta su roccia















Arrivati alle case di Foppiano dopo aver guadato il torrente, scendiamo qualche centinaio di mt e ci raccordiamo sulla seconda discesa di giornata: la Chiesetta

qui entrambi i GPS ci abbandonano, il freddo non è amico delle pile, comprese quelle di scorta nello zaino.
Oppure abbiamo messo nello zaino delle pile scariche.... :omertà:

prima parte della Chiesetta molto bella come al solito







seconda parte invece molto ma molto rovinata dall'acqua, con profondi canali che obbligano a scendere dalla bici.

Arriviamo a Gorreto interi ma sarà dura far ritornare Ila in sella se persisteranno le temperature sotto zero!!!:beautifu: :rosik:

Ormai le si addice molto di più la Riviera!! :il-saggi:
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Per questa escursione partiamo da Gorreto, primo comune in provincia di Genova che si incontra percorrendo la "scorrevole" Statale 45 della Val Trebbia.

Alle 8:30 il termometro segna un bel -4° amplificato dal primo tratto in piano su asfalto all'ombra.

Dopo esser passati nei borghi di Rovegno e di Pietranera iniziamo finalmente a salire sulla bella sterrata che, con pendenze regolari, ci fa prendere quota.



con il Monte Alfeo alle spalle con una spruzzata di neve



dopo qualche tratto a spinta arriviamo in prossimità della ns. meta







ed eccoci sulla cima del Montarlone





nonostante non sia una cima elevata, siamo a 1500 mt di quota, il panorama a 360° è superlativo.

sulle cime più alte dell'Appennino Ligure: il Monte Bue ed il Monte Maggiorasca



sulle praterie del Monte Crociglia e sull'aspro Monte Ragola



ci giriamo e troviamo tutti i monti della Val Trebbia dove spiccano l'Alfeo ed il Lesima con la sua palla radar sulla cima



belle vedute anche sul Monte Penna ed il Monte Aiona

e sul Mar Ligure



Iniziamo la discesa





giù la testa!!



la faggeta con una spolverata di neve





Aggiriamo il Montarlone e ci portiamo sulla discesa delle Ciappe, discesa in alcuni tratti molto tecnica e ripida, tutta su roccia















Arrivati alle case di Foppiano dopo aver guadato il torrente, scendiamo qualche centinaio di mt e ci raccordiamo sulla seconda discesa di giornata: la Chiesetta

qui entrambi i GPS ci abbandonano, il freddo non è amico delle pile, comprese quelle di scorta nello zaino.
Oppure abbiamo messo nello zaino delle pile scariche.... :omertà:

prima parte della Chiesetta molto bella come al solito







seconda parte invece molto ma molto rovinata dall'acqua, con profondi canali che obbligano a scendere dalla bici.

Arriviamo a Gorreto interi ma sarà dura far ritornare Ila in sella se persisteranno le temperature sotto zero!!!:beautifu: :rosik:

Ormai le si addice molto di più la Riviera!! :il-saggi:
Concordo con la signora Ilaria
 

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OSERO IN BIANCO (PC)



Per questa escursione ritorniamo bambini sfruttando la nevicata del giorno e della notte precedente.

In pianura ha piovuto ma sui nostri monti dovrebbe esserci proprio la misura giusta di neve: 10/15 cm.
Almeno così sembra dalle webcam sparse nella nostra Provincia.

Vuoi non andare??

Ci troviamo a Bettola, nella media Val Nure, sotto un cielo grigio ma sappiamo che, una volta superata la coltre di nuvole, lo spettacolo sarà assicurato.

I primi km su asfalto con neve pressata scorrono rapidi sino a prendere la deviazione sterrata che ci porta alle case dei Ronchi



finalmente oltrepassiamo le nubi e ci catapultiamo in un'atmosfera fiabesca





molti tratti sono a spinta





io e Ila abbiamo qualche difficoltà con i pedali e con gli attacchi che si riempiono di neve, mentre Luca, sempre con attacchi (ma di un'altra marca) e Paolino con i flat vanno senza problemi



un mare di nuvole ricopre l'intera valle sotto di noi







Arriviamo alla Cappelletta e deviamo a destra per intraprendere la sterrata che porta in cima al Monte Osero a 1300 mt.

Inizialmente riusciamo a pedalare nonostante i 20 cm di neve ma poi ci sono le rampe che facciamo a piedi anche con l'asciutto



Arriviamo sulla sella che divide il Monte Cogno dal Monte Osero



le ultime dure rampe





...e siamo in cima





Breve pausa e via in discesa









Discesa impegnativa su sentiero sino all'abitato di Montosero





dove, dopo un ultimo tratto a spinta, iniziamo la picchiata su Bettola tutta su sentiero





Purtroppo perdendo quota rientriamo nelle nuvole



Ed in un attimo siamo alle auto.

La traccia che abbiamo seguito è QUESTA

Avviso ai naviganti: dei ponti fatti con i bancali, ne è rimasto solo uno che è comunque molto malmesso. Noi non ci siamo fidati a passarci in cima. Prestate attenzione perchè si trova alla fine di una ripida discesa.
Nell'ultimo tratto ricordo sempre la presenza del tubo nero dell'acqua che, se preso male, vi può stendere.

Come al solito è finita da veri atleti al vicino bar tra panini e birre!!!
 

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Per questa escursione ritorniamo bambini sfruttando la nevicata del giorno e della notte precedente.

In pianura ha piovuto ma sui nostri monti dovrebbe esserci proprio la misura giusta di neve: 10/15 cm.
Almeno così sembra dalle webcam sparse nella nostra Provincia.

Vuoi non andare??

Ci troviamo a Bettola, nella media Val Nure, sotto un cielo grigio ma sappiamo che, una volta superata la coltre di nuvole, lo spettacolo sarà assicurato.

I primi km su asfalto con neve pressata scorrono rapidi sino a prendere la deviazione sterrata che ci porta alle case dei Ronchi



finalmente oltrepassiamo le nubi e ci catapultiamo in un'atmosfera fiabesca





molti tratti sono a spinta





io e Ila abbiamo qualche difficoltà con i pedali e con gli attacchi che si riempiono di neve, mentre Luca, sempre con attacchi (ma di un'altra marca) e Paolino con i flat vanno senza problemi



un mare di nuvole ricopre l'intera valle sotto di noi







Arriviamo alla Cappelletta e deviamo a destra per intraprendere la sterrata che porta in cima al Monte Osero a 1300 mt.

Inizialmente riusciamo a pedalare nonostante i 20 cm di neve ma poi ci sono le rampe che facciamo a piedi anche con l'asciutto



Arriviamo sulla sella che divide il Monte Cogno dal Monte Osero



le ultime dure rampe





...e siamo in cima





Breve pausa e via in discesa









Discesa impegnativa su sentiero sino all'abitato di Montosero





dove, dopo un ultimo tratto a spinta, iniziamo la picchiata su Bettola tutta su sentiero





Purtroppo perdendo quota rientriamo nelle nuvole



Ed in un attimo siamo alle auto.

La traccia che abbiamo seguito è QUESTA

Avviso ai naviganti: dei ponti fatti con i bancali, ne è rimasto solo uno che è comunque molto malmesso. Noi non ci siamo fidati a passarci in cima. Prestate attenzione perchè si trova alla fine di una ripida discesa.
Nell'ultimo tratto ricordo sempre la presenza del tubo nero dell'acqua che, se preso male, vi può stendere.

Come al solito è finita da veri atleti al vicino bar tra panini e birre!!!
Grazie a tutti x la giornata
 

marco del lest

Tutto fuorché il bitume
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234
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Val Nure
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OSERO IN BIANCO (PC)



Per questa escursione ritorniamo bambini sfruttando la nevicata del giorno e della notte precedente.

In pianura ha piovuto ma sui nostri monti dovrebbe esserci proprio la misura giusta di neve: 10/15 cm.
Almeno così sembra dalle webcam sparse nella nostra Provincia.

Vuoi non andare??

Ci troviamo a Bettola, nella media Val Nure, sotto un cielo grigio ma sappiamo che, una volta superata la coltre di nuvole, lo spettacolo sarà assicurato.

I primi km su asfalto con neve pressata scorrono rapidi sino a prendere la deviazione sterrata che ci porta alle case dei Ronchi



finalmente oltrepassiamo le nubi e ci catapultiamo in un'atmosfera fiabesca





molti tratti sono a spinta





io e Ila abbiamo qualche difficoltà con i pedali e con gli attacchi che si riempiono di neve, mentre Luca, sempre con attacchi (ma di un'altra marca) e Paolino con i flat vanno senza problemi



un mare di nuvole ricopre l'intera valle sotto di noi







Arriviamo alla Cappelletta e deviamo a destra per intraprendere la sterrata che porta in cima al Monte Osero a 1300 mt.

Inizialmente riusciamo a pedalare nonostante i 20 cm di neve ma poi ci sono le rampe che facciamo a piedi anche con l'asciutto



Arriviamo sulla sella che divide il Monte Cogno dal Monte Osero



le ultime dure rampe





...e siamo in cima





Breve pausa e via in discesa









Discesa impegnativa su sentiero sino all'abitato di Montosero





dove, dopo un ultimo tratto a spinta, iniziamo la picchiata su Bettola tutta su sentiero





Purtroppo perdendo quota rientriamo nelle nuvole



Ed in un attimo siamo alle auto.

La traccia che abbiamo seguito è QUESTA

Avviso ai naviganti: dei ponti fatti con i bancali, ne è rimasto solo uno che è comunque molto malmesso. Noi non ci siamo fidati a passarci in cima. Prestate attenzione perchè si trova alla fine di una ripida discesa.
Nell'ultimo tratto ricordo sempre la presenza del tubo nero dell'acqua che, se preso male, vi può stendere.

Come al solito è finita da veri atleti al vicino bar tra panini e birre!!!
Ieri ero anch'io sopra alle nuove...
OSERO IN BIANCO (PC)



Per questa escursione ritorniamo bambini sfruttando la nevicata del giorno e della notte precedente.

In pianura ha piovuto ma sui nostri monti dovrebbe esserci proprio la misura giusta di neve: 10/15 cm.
Almeno così sembra dalle webcam sparse nella nostra Provincia.

Vuoi non andare??

Ci troviamo a Bettola, nella media Val Nure, sotto un cielo grigio ma sappiamo che, una volta superata la coltre di nuvole, lo spettacolo sarà assicurato.

I primi km su asfalto con neve pressata scorrono rapidi sino a prendere la deviazione sterrata che ci porta alle case dei Ronchi



finalmente oltrepassiamo le nubi e ci catapultiamo in un'atmosfera fiabesca





molti tratti sono a spinta





io e Ila abbiamo qualche difficoltà con i pedali e con gli attacchi che si riempiono di neve, mentre Luca, sempre con attacchi (ma di un'altra marca) e Paolino con i flat vanno senza problemi



un mare di nuvole ricopre l'intera valle sotto di noi







Arriviamo alla Cappelletta e deviamo a destra per intraprendere la sterrata che porta in cima al Monte Osero a 1300 mt.

Inizialmente riusciamo a pedalare nonostante i 20 cm di neve ma poi ci sono le rampe che facciamo a piedi anche con l'asciutto



Arriviamo sulla sella che divide il Monte Cogno dal Monte Osero



le ultime dure rampe





...e siamo in cima





Breve pausa e via in discesa









Discesa impegnativa su sentiero sino all'abitato di Montosero





dove, dopo un ultimo tratto a spinta, iniziamo la picchiata su Bettola tutta su sentiero





Purtroppo perdendo quota rientriamo nelle nuvole



Ed in un attimo siamo alle auto.

La traccia che abbiamo seguito è QUESTA

Avviso ai naviganti: dei ponti fatti con i bancali, ne è rimasto solo uno che è comunque molto malmesso. Noi non ci siamo fidati a passarci in cima. Prestate attenzione perchè si trova alla fine di una ripida discesa.
Nell'ultimo tratto ricordo sempre la presenza del tubo nero dell'acqua che, se preso male, vi può stendere.

Come al solito è finita da veri atleti al vicino bar tra panini e bir
 

miciolo

Biker obiettivus
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piacenza
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POGGIO ALTO (PC)



la neve che ha imbiancato i nostri monti si sta sciogliendo e non è semplice trovare un itinerario che ci possa permettere di pedalare senza infangarci troppo.

....ma non si può stare a casa in un giorno di ferie!!!

Quando ci sono queste condizioni la Val Perino è un'ancora di salvezza.

Partiamo come al solito dal parcheggio di Perino, iniziando a pedalare i primi km del Passo del Cerro che ben presto abbandoniamo per la più soleggiata sterrata che ci porta a Villanova





dura salita sino al Rifugio Maramotti ed alle Ex Cave di Amianto



Solitamente percorriamo la strada bassa che è completamente pedalabile sino alla fontana di Ghini di Aglio, ma non questa volta!!

Iniziamo a spingere le bici sul sassoso sentiero che taglia in diagonale le ultime propaggini del Monte Mangiapane



qualche tratto lo si pedala









ma i tratti a spinta e di portage non mancano



Arriviamo alla sella del Monte Mangiapane



dove cerchiamo di raggiungere la cresta per dirigerci successivamente verso la nostra meta odierna: il Poggio Alto



la salita non è per niente agevole, il sentiero è un canale scavato dalle moto e dall'acqua



forza Paolino!
ancora un ultimo sforzo!



ed il Poggio Alto con i suoi 1237 mt è nostro



Su le protezioni ed iniziamo la discesa che per un breve tratto ricalca la via di andata







Abbandoniamo il sentiero e grazie ai gps tagliamo per la faggeta innestandoci sulla prima discesa: il Green Caz

con un ultimo sguardo al nostro Poggio Alto



la parte alta ha un fondo perfetto



diversi tratti innevati sono ancora presenti



il fondo è logicamente umido ma le gomme tengono alla grande







Arrivati al termine del Green Caz ci spostiamo sulla Costalunga dove troviamo il fondo più scivoloso grazie al passaggio delle moto



ignoriamo una nostra vecchia conoscenza: il Pistino del Monte Armelio per scendere su mulattiera di sassi ai Boioli

Breve trasferimento e siamo sull'ultima discesa: il Covid Trail



Il Covid Trail ha un fondo iper drenante e, a parte le primissime curve che per noi vecchietti sono troppo "tecniche", è garanzia di divertimento sino alla fine.

Breve trasferimento su asfalto e siamo al Bar tra birre rosse e panini "succulenti" (cit.Ila). :prost:

Non carico deliberatamente la traccia perchè ci tengo alla pelle. :paur:
Il giro è lungo 29 km per 1200 mt di dislivello di cui circa 700 sono a spinta/spalla su fondo non proprio agevole.
Le discese invece sono il Top!!
...anche le birre del bar di Perino :-P:
 
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sabato scorso ho pestato la prima neve al lago Nero, oggi è già sparita tutta me....da
 

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miciolo

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BOBBIO (PC)



ritorniamo sui divertenti e panoramici trail di Bobbio, sponda destra della Trebbia, alla ricerca di fondi drenanti dove sia possibile pedalare senza infangarci troppo.

Partiamo alle 8:30 da Bobbio con un bel -2° e cerchiamo di scaldarci sulla strada asfaltata che porta a Coli. Oltrepassiamo il paese ed ai Peveri ci scaldiamo sul serio sulla bella sterrata che ci fa guadagnare quota.



Nostra prima meta è il Lagon Trail, un sentiero molto divertente con prima parte nel bosco



seconda parte fuori dal bosco







nella prossima foto dietro a Paolino si intravede la cresta che faremo in seguito sul trail denominato "I Calanchi"



Purtroppo le cose belle terminano sempre troppo presto e ci ritroviamo di nuovo in salita su una sterrata che stavolta presenta dei tratti veramente duri



La dura sterrata termina al Santuario di Sant'Agostino, breve trasferimento e iniziamo la seconda discesa di giornata: DH Peveri che seguiremo sino all'intersezione con l'asfalto



dopo aver raggiunto l'asfalto risaliamo un attimo ed iniziamo il trail "i Calanchi", che reputo uno dei più belli della zona







finalmente siamo sulla cresta!!



















Il tratto ripido dopo la cresta l'abbiamo trovato più scavato del solito per poi ritornare ok nell'ultima parte



Ora non ci resta che spostarci sull'ultima discesa di giornata: i Cannoni o Costa del Cannone







Non prendiamo la variante che porta sulle lastre del Cai 159 temendo di trovarle umide e scivolose e proseguiamo seguendo la traccia originaria.

Nel frattempo la temperatura si è alzata ed anche il fondo è diventato in alcuni punti fangoso, ma niente di che





Arrivati alle auto, carichiamo le bici e via verso il nostro solito terzo tempo!!! :prost:

La traccia da cui abbiamo preso spunto è QUESTA
 

Classifica generale Winter Cup 2024

Classifica giornaliera dislivello positivo