Punt ...non solo piacenza.......

miciolo

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ANELLO MONTE ANTOLA (GE-AL)

Per effettuare il giro di ieri abbiamo preso spunto da tracce presenti nella sezione Itinerari del Forum:

la traccia di Gigi58 che ricalca la gara a coppie dell'Antola Race con 2000 mt di dislivello:

https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/21412

e la traccia di Luicat che riduce il dislivello a 1300 mt:


Ne è uscito un mix di 44km x 1800 mt D+ molto impegnativo caratterizzato da un'infinità di sentieri e da un susseguirsi continuo di rilanci.

Lo start è da Casella, paese dell'entroterra ligure, dove su comoda strada asfaltata guadagniamo quota sino a Passo Incisa.



Dopo aver scaldato le gambe inizia il giro vero e proprio, tutto o quasi su sentiero; ritroveremo l'asfalto solo all'arrivo parecchie ore dopo.



A nostro avviso questo è il tratto + panoramico del giro:







L'ultimo tratto verso la chiesetta del Monte Antola diventa molto ripido e sassoso ma fortunatamente dura poco:



gli ultimi 50 mt di salita:



In cima al Monte Antola tanti escursionisti:





Da veri selvatici perdiamo subito quota alla ricerca di un posto tranquillo dove mangiare le nostre " barrette":







Ora inizia la discesa, anzi dovrebbe iniziare la discesa. A causa di alcune decisioni prese sul posto, non sempre esatte, in alcuni tratti ravaniamo:







Dopo alcuni tratti di sentiero non fattibile ritorniamo in traccia:





tra secolari castagni:







I tanti km di sentiero ed i diversi rilanci mettono a dura prova la nostra resistenza.



Quando ormai già pregustiamo la birra di fine giro l'ultima breve ascesa sul Monte Banca ci stronca:







Ora finalmente i rilanci terminano:



e siamo pronti x la birra + buona del mondo!!:



Come ha scritto Gigi nel suo report:

"e alla fine del giro non vedevo l'ora di trovare ancora un poco di strada bianca o bitume....ed è la prima volta che mi capita!!!!!"

confermiamo in toto!!!!
 
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gigi58

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....grandi!
Complimenti!....questo giro non era una passeggiata.
Quando lo rifacciamo?
 

gigi58

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BOSCO DI CORNIGLIO (Pr).
Parco regionale dei CENTO LAGHI.

M.te TAVOLA - LAGO SANTO - LAGONI - M.te NAVERT.

Era da anni che volevo andare nel parco dei Cento Laghi e Paolino in settimana mi ha dato l'occasione.
"Cosa dici ,sabato proviamo a fare questo giro?"
"0k....presente!"

Abbiamo preso spunto da questo giro di Rivara del bikemonkey di Parma,giro un po' datato ,ma non dovrebbe riservare spiacevoli sorprese.


Da questa traccia ,facciamo poi qualche correzione in aggiunta...il m.te Tavola e la salita al lago Santo ,tutta pedalata, sullo stupendo e altrettanto impegnativo sentiero 723 di M.Luigia....sentiero che Rivara non aveva inserito nel suo itinerario, ma aveva bypassato con la salita al lago tramite seggiovia.

Risultato....37 km per quasi 1700 mt di dislivello con "sicuri" tratti a spinta/portage sulla strappo finale del sentiero 723 in prossimità del Lago Santo e in parte, il tratto di sentiero dal Passo della Colla ,dopo i Lagoni, fino alla cima del M.te Navert.

Previsione risultate poi ,in parte, moooolto... ottimistiche!

Dal parcheggio del campo sportivo di Bosco,partiamo.
La salita, inizialmente in asfalto ,si tramuta ben presto in sterrata ,con pendenze significative....ma bene ho male, la si riesce a pedalare tutta.
In breve siamo in prossimità dei prati del M.te Tavola.




Raggiunta la quasi sommità, optiamo per un traverso, su bel sentiero, a raggiungere una sterrata che, dopo una breve discesa, si ricongiunge allo start del sentiero 723.



Il sentiero inizialmente è scorrevole, con brevi tratti "scorbutici", ma sempre piacevole.




Poi,man mano che si sale ,le difficoltà aumentano....


In prossimità del Lago Santo gli ultimi 200 mt di salita sono tutti a spinta,ripidi e su fondo davvero poco agevole!
Arriviamo al Lago Santo...lago di origine glaciale come tutti i laghi numerosi di questo parco.




Breve sosta e iniziamo quella che dovrebbe essere una delle due discese più belle del percorso...le Carbonaie!
Costeggiano il breve tratto di lago a raggiungere il sentiero.



E iniziamo la bella e scorrevole discesa.


Arriviamo così ai "Cancelli" e su sterrata, sempre in leggera salita, percorriamo il tratto che ci separa al secondo lago di giornata..."I Lagoni".



Sosta ristoratrice presso le rive del lago..



Riprendiamo la marcia costeggiando dapprima un breve tratto di lago.



Per iniziare l'ultimo tratto di sterrata che ci divide al Passo della Colla; salita che a breve risulterà bella "tosta".



Arrivati al Passo, due sentieri possibili per raggiungere il crinale per l'ultimo strappo alla vetta del m.te Navert.
Uno alto, più ripido e breve e uno basso più lungo e dolce.
Optiamo per quello basso e come sempre...scelta sbagliata!
Il sentiero sembra "fantasma"....da tempo nessuno lo percorre e la traccia è davvero poco visibile nell'erba alta e quel che è peggio....invece di salire leggermente....rimane in quota senza salire!
Raggiungiamo un angolo e quello che si presenta è un lungo e ripido tratto -sempre su traccia poco visibile -
a raggiungere la base dell'ultimo tratto finale per la vetta.




Raggiungiamo finalmente la base dello strappo finale e ora vediamo chiaramente il sentiero da percorrere per raggiungere la cima.




Ancora qualche breve tratto a spinta e siamo in vetta!




Il panorama a 360 gradi è stupendo...dalla cima si può ammirare tutto il crinale di numerose vette che dividono la Toscana dall'Emilia, tutte che superano i 1800 mt.....dal m.te Orsaro,Marmagna,Sillara e tante altre!





Iniziamo l'ultima lunga discesa di giornata, che dopo parecchi km ci condurrà allo start iniziale.
La parte iniziale per circa un terzo di percorso è bella, tutta in single
trak e oltrepassa altre cime, ma sempre ciclabili.


Dopo, purtroppo, si trasforma in sterrata, senza infamia e senza lode...




Bilancio della giornata comunque positivo.
Il dislivello di spinta/portage è stato notevole, vicino ai 300 mt, ma ne è valsa la pena!
Location stupenda ,che mi è servita per verificare la possibilità di altri trail in zona....già individuati per una prossima escursione!

Grazie a Paolino,compagno di escursioni ,sempre propositivo alla ricerca di nuove location e trail da percorrere!

Alla prox.
 

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miciolo

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A come ARTURO DH - Bobbio (PC)

Essendo Ila impegnata sabato con gli Esami di Maturità all'ultimo momento decidiamo di andare oggi domenica.

In che zona vai se cerchi qualcosa di nuovo? A Bobbio, borgo della media Val Trebbia, ultimamente molto gettonato da biker ed e-biker, ci sono trail capaci di soddisfare tutti i palati.

Oggi siamo andati a provare Arturo DH, un gran bel sentiero che scende nelle cascate del Carlone a monte di Bobbio.

Con noi ci sono, oltre all'inossidabile Paolino, Cesare e Stefania e x tutta la salita il Mefa.

Subito ci togliamo 800 mt di dislivello prima su asfalto e poi su sterrato/sentiero sino ad imboccare il nuovo trail:



Un saluto ed un ringraziamento a Paolo ed Andrea, trovati sul percorso con zappa e rastrello ad apportare gli ultimi ritocchi ad un sentiero che scorre per la maggior parte nel bosco su terra battuta.

Abbandoniamo, anzi il Mefa ci abbandona , alle prese con Kom vari, (al va trop fort!!):



e tra una foto e l'altra scendiamo anche noi:



il sentiero è perfetto, mai troppo difficile e super scorrevole:







un breve tratto su roccia:







qualche breve tratto ripido:





Guadiamo il Carlone e ci innestiamo sul Sentiero dei Lupi, decisamente + tecnico ed esposto x un brevissimo tratto:







Ora spintage x 10/15 minuti x raggiungere il trail della "Chiesa Vecchia"; decisamente troppo impegnativo con un paio di passaggi vertical che abbiamo fatto fatica a fare anche a piedi. Trail da lasciare ai giovani!!!

Col senno di poi meglio chiudere sulla parte bassa del Super RC, molto + scorrevole e divertente.

Una volta raggiunto l'abitato di Moglia, breve tratto asfaltato di trasferimento e siamo pronti x la divertente Moglia FR che già conosciamo.

Se decidete di percorrere i sentieri in zona fate molta attenzione a quelli nelle adiacenze delle Cascate del Carlone, oggi erano invasi da escursionisti di tutte le speci (...non le specialized), da quelli che si trascinavano pesanti frigor portatili a ragazze in infradito. ....e poi chiediamoci come mai quasi tutti i w.e. i soccorritori devono recuperare qualcuno!!
 
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Da dove si prende Arturo?
Settimana scorsa ho fatto Super Rc... x me molto scassato nella parte alta..mica sicuro di aver seguito la traccia giusta...
Sono un impiastro col gps
Confermo anch'io...il Carlone è ormai una spiaggia x turisti...
 
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Da dove si prende Arturo?
Settimana scorsa ho fatto Super Rc... x me molto scassato nella parte alta..mica sicuro di aver seguito la traccia giusta...
Sono un impiastro col gps
Confermo anch'io...il Carlone è ormai una spiaggia x turisti...
Ciao Max,
a questo link trovi la traccia che abbiamo seguito noi:
https://it.wikiloc.com/percorsi-mountain-bike/arturo-dh-fr-moglia-65152010
c'è un tratto di bici a spinta ma soprattutto c'è il tratto di discesa della "Chiesa Vecchia" che presenta un paio di punti o la va o la spaca.

Sempre da parte dell'ideatore dell'Arturo DH c'è anche questa traccia:
https://it.wikiloc.com/percorsi-mountain-bike/arturo-versione-beta-66329907
che ti fa evitare 10/15 minuti di bici a spinta ed il tyratto di discesa della Chiesa Vecchia.

Se guardi poi sul suo profilo puoi trovare altre tracce nella zona:
https://it.wikiloc.com/wikiloc/user.do?id=4154381
 

windfed

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grazie x le tracce, le provo sicuramente.. e sicuramente mi perderò!

ieri ho fatto un giro TRANQUILLO sul Pillerone.... talmente tranquillo che in salita nel boschetto ho perso l'equilibrio e mi sono ribaltato ... a valle....nei rovi!!
mica facile uscirne da solo...ero a gambe x aria con la ebike addosso...e ogni movimento... era un graffio!
cmq tutto ok...nulla di serio, ma in varie parti del corpo sembra sia stato attaccato da una ... colonia felina...
 

Andrea@

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Da dove si prende Arturo?
Settimana scorsa ho fatto Super Rc... x me molto scassato nella parte alta..mica sicuro di aver seguito la traccia giusta...
Sono un impiastro col gps
Confermo anch'io...il Carlone è ormai una spiaggia x turisti...
Un po ' più avanti verso la fontana dei Ramari. Sali da Cernaglia di Sopra e fai tutto il falsopiano; prima che la salita diventi tosta, vedrai il cartello
 
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Andrea@

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Valle del Carlone sopra Bobbio: Arturo, SuperRC, Al Fede, il Lupo, Dottor Mozzi, Chiesa Vecchia...
 
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Val Perino Caffè
quello di fianco alla banca?
mandami in privato il tuo nome...cosi ... te le prenoto e ti avviso!
se no passa qualcuno di li e ve le "ciuccia"

x le tracce.. scarico quella indicata da Miciolo e....vado a perdermi come sempre

cmq grande lavoro da trail builder....complimenti!!!
 

Andrea@

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Grazie... sono già contento così che ti piacciano. La birra beviamola assieme! Non è tutto merito nostro però alcuni fatti da zero come Arturo e Chiesa vecchia. Puliti Lupo, Al Fede e dottor Mozzi. Li trovi tutti su Strava. Gran lavoro fatto da altri versante Coli! Diciamo che c'è da divertirsi...
 

miciolo

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LAGO DELLE LAME (GE)

Ieri siamo andati a cercare il fresco nelle faggete che ricoprono i versanti dei Monti Aiona e Penna.

Grazie a Paolino, cittadino onorario del Monte Penna, ne è uscito un giro di circa 40 km x D+ 1300/1400 dove si è cercato di ridurre al minimo i tratti a spinta e i tratti con la bici in groppa.

Con noi ci sono anche Natan e Gigi.

Lo start è dal Lago delle Lame, qualche km appena sopra l'abitato di Rezzoaglio. Ci arriviamo dopo 1 ora e quaranta minuti di auto in una non proprio agevole Val d'Aveto. Bellissima Valle ma non adatta a chi soffre il mal d'auto!!

Subito guadagniamo quota su sterrata/sentiero:



sino a percorrere il sentiero che scende ai Laghi di Giacopiane. Sentiero trovato in condizioni non ottimali, molto scavato e con diverse piante da scavalcare nella sua parte iniziale:







Dopo aver costeggiato i Laghi di Giacopiane pullulanti di merenderos e campeggiatori alla ricerca di frescura, iniziamo la malefica sterrata che, sempre con pendenze mai eccessive, ci porta al Passo della Spingarda:



uno sguardo al Monte Ramaceto che sembra vicinissmo, ma non lo è:



I Laghi di Giacopiane appena lasciati:



salita fatta tutta sotto il sole:











Al Passo della Spingarda:



Qui abbiamo due opzioni: o saliamo sul Monte Aiona oppure si spalla un pochino sino a prendere il bel sentiero che passando tra i Monti Cantomoro e Nero porta a Passo Incisa.

Vai per la seconda soluzione:



Breve trasferimento alla Nave del Monte Penna, una depressione naturale che vagamente assomiglia allo scafo di una nave:



Altro breve trasferimento e siamo nella parte + selvaggia del giro, il Passo del Cerighetto sul versante Nord del Monte Aiona:



Il sentiero è in buone condizioni ed il tratto, dove solitamente il sentiero sparisce causa frana, è perfettamente percorribile:





Ora inizia la picchiata sul Lago delle Lame dove ci attendono birra e salamella.

Inizialmente il sentiero è molto flow:



x poi diventare molto + tecnico, con alcuni tratti ripidi dove un leggero strato di foglie ricopre sassi e massi di tutte le dimensioni:





Ed ecco i miei compagni di viaggio in attesa delle salamelle:



Grazie della compagnia e alla prossima.

PS: le foto non sono il massimo. Il PC di Ila, dove sono caricati i programmi di editing delle foto è in officina!!!
 
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mrslate

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Mondraker Crafty xr, Cube Touring Exc
Bellissimo giro come sempre quelli che pubblicate!
Un’altra variante potrebbe esser salire in cima all’Aiona e scender giù verso il lago delle Giacopiane
 

miciolo

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C come Crociglia C come Carevolo (PC)

Nel giro di sabato con Paolino abbiamo percorso i bei sentieri sullo spartiacque tra la Val Nure e la Val d'Aveto.

Ila assente giustificata a godersi il fresco della Val Rendena.

Lo start è da Salsominore in Val d'Aveto dove percorriamo la poco trafficata Statale a picco sul torrente sottostante.

Hemingway, appassionato di pesca, aveva considerato l'Alta Valle della Trebbia e la Val d'Aveto tra le Valli + belle del mondo:



Ce la prendiamo veramente comoda e dopo circa un'ora siamo a Boschi:



Oltrepassiamo anche l'abitato di Torrio e, dopo circa 20 km dalla partenza, iniziamo il vero giro da Passo Crociglia.

Una capatina sulla sommità del Monte Crociglia con il suo Angelo a ricordo dei ragazzi piacentini periti nella sciagura del Brentei nelle Dolomiti di Brenta:



un breve tratto dove i cinghiali con 4 ruote motrici hanno devastato ben bene:



il sentiero è comunque ben percorribile:





.... o quasi, ma è un breve tratto:





un po' anche a spinta:



e siamo in cima al Monte Carevolo:







Facciam fuori i panini e mettiamo i paramenti da discesa; anzi Paolino li mette, io mi accorgo che ho lasciato le protezioni a casa ed i guanti in macchina.
Poco male, già vado adagio ed in previsione delle ferie imminenti non ho intenzione di rischiare infortuni o rotture alla bici





stai pur sicuro che quando non vuoi che una cosa ti accada......

impatto contro un masso, carpiato in avanti, Paolino mi aiuta a districarmi dalla bici. Un breve controllo e stranamente non mi sono fatto niente. ....evvai!!!

Terminato il tratto + ostico in discesa riprendiamo a pedalare. Tento di cambiare rapporto e non succede nulla, il mio dito pigia il manettino e nulla; guardo meglio: manettino aperto in due con catena sul 51

X me il giro è terminato qui, il successivo sentiero che ricalca l'itinerario della marcia di Cattaragna l'ho fatto x inerzia, molto wild, molto bello ed in alcuni tratti molto tecnico





Una volta a Cattaragna, al fine di evitare complicazioni, decidiamo di scendere a Salsominore su asfalto.

Grazie a Paolino x l'idea e soprattutto x avermi tirato nei tratti in piano come si faceva da ragazzi con chi aveva la fortuna di avere il motorino.
.....lasciamo perdere che a momenti ci accoppiamo quando i due manubri si sono toccati, ...ma questa è un'altra storia; lo dico sempre che l'asfalto è pericoloso!!!!
 

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