Punt ...non solo piacenza.......

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DA CARISOLO A MADONNA DI CAMPIGLIO CON RIENTRO IN SINGLE TRAIL
Breve report per breve giretto

Sto per rientrare nella calda pianura, ma non voglio partire prima di aver pedalato il mio consueto itinerario che attraversa Madonna di Campiglio. Con i turisti in arrivo alcuni giri sono off limits nel periodo estivo, ma mi tengo qualche sentiero poco frequentato per non rinunciare al piacere di qualche discesina impegnativa.
So che Carlo è appena arrivato qui a Carisolo, ha un giro sul Garda pronto per il giorno dopo, ma non lo lascio in pace e gli chiedo di farmi compagnia. Ha una bici in prestito in attesa della sistemazione della sua e accetta volentieri l'invito per famigliarizzare con il nuovo mezzo.

Raggiungiamo Sant Antonio sulla strada vecchia chiusa alle auto e, tra una chiacchera e l'altra, sulla bella forestale, ci troviamo in centro a Madonna. Su asfalto raggiungiamo uno dei luoghi più frequentati dalle famigliole di escursionisti: la passeggiata al rifugio Ritorto.
Al rifugio lo spettacolo, anche se in controluce, è sempre maestoso. Il Brenta non finisce mai di stupire!
Ci perdiamo in chiacchere come se volessimo ritardare il rientro. La giornata è bellissima e si gode un bel fresco a 1750 metri

DSC08236.JPG

Ci avviciniamo alla discesa decidendo di tagliare il tratto acquitrinoso calpestato dalle vacche che porta ai ruderi della Milegna e di scendere sulla forestale per provare un altro sentiero.
Un po' di equilibrismo e un po' di spintage e ci ritroviamo sul trail che scende verso Sant Antonio di Mavignola

DSC08238.JPG

DSC08241.JPG

Il sentiero non è molto curato. troviamo tronchi caduti e cespugli invasivi che rallentano la discesa.
Carlo si può permettere di spostare un "alberello"...

DSC08244.JPG

Un po' delusi riprendiamo la nostra corsa, ma all'incrocio successivo il sentiero si presenta bello rasato e invitante

DSC08245.JPG

Qualche radice e qualche piccolo ostacolo rendono la discesa piacevole fino a Sant'Antonio.
Per tornare a Carisolo giochiamo sui divertenti tagli della strada vecchia

DSC08246.JPG

Nessun escursionista sui sentieri, 1000 di dislivello, una ventina di km e un po' di allenamento tecnico di cui io ho sempre bisogno...

Grazie a Carlo della compagnia!
 
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MONTE AIONA - TREVINE

Oggi essendo solo, ho deciso di fare giro esplorativo alla ricerca di sentieri e panorami inediti nei posti che preferisco consapevole della possibilità che oltre a pedalare dovrò anche spingere / spallare.:mrgreen:
Partenza dalle Casermette del Penna direzione Passo Incisa dove entro in faggeta e percorro un tratto per me inedito AVML verso il Passo dei Porciletti. La prima breve parte in discesa nei faggi è carina ma poi è un alternarsi salire e scendere dalla bici per le rocce e canali sul sentiero con tratti pedalati. Incontro la fontana del Becio e il Passo dei Porciletti dove imbocco sentiero a destra, lasciando AVML diretta alle Scalette e al Bocco, per evitare di perdere troppo quota anche se sembrava bella scorrevole. IMG_20210710_074858.jpg Però anche qui alcuni tratti sono scorrevoli e divertenti ed arrivo alla rocca dei Porciletti dove il panorama è da fiaba con vista mare sullo sfondo:sbavon: IMG_20210710_075233.jpg
Prendo sentiero a destra verso prati monte nero e qui è impossibile pedalare ... si spinge fino a quasi Prato Mollo
IMG_20210710_081017.jpg
Poi verso Passo Spingarda con salita sulle Cime del monte Aiona. Prima parte pedalando e l'ultima spingendo.
Inizia la discesa e dopo il Passo PredeLame mi sono diretto su AVML ... c'è qualche tratto da spingere ma superati il Monte delle Lame e Abeti la discesa diventa fluida fino a incrociare la sterrata che sale dal Lago delle Lame appena sotto il Passo della Gonella
Veduta da AVML
IMG_20210710_092300.jpg
Raggiungo il Passo delle Lame e tengo la sinistra sulla sterrata ed all'altezza di lavori di taglio bosco scendo a destra in direzione Laghi di Giacopiane. Questo tratto in discesa su calaia aperta per il taglio legna non mi è piaciuta; termina nelle faggete dove il sentiero è contrassegnato da cartelli MTB ed è diretto ai laghi. Però ho preferito rimanere in quota percorrendo un sentiero a sinistra che mi riporta sulla sterrata che sale dai laghi (esce contrassegnato cartello MTB SS).
Avendo voglia di esplorare sulla sterrata noto un imbocco appena accennato di un sentiero che scende dal passo PredeLame... Vuoi non prenderlo.. per vedere le condizioni del sentiero... E' praticamente tutto a spinta per dh+ 200/250.
Il sentiero è wild ..la prossima provo in discesa...
IMG_20210710_110714.jpg
Nuovamente al Passo PredeLame
IMG_20210710_112439.jpg
proseguo dritto verso ancora AVML ma stavolta imbocco bel sentiero in discesa a destra che per me è un classico.. che mi porta sul sentiero... direzione Cirighetto. Passato il lato franoso dell'Aiona dove faccio rifornimento di acqua, il re di coppe mi trovo alla segheria del Penna. Qui decido di salire (ultimo tratto a spinta) al lago del Penna e spazzolare le cibarie nello zaino.:-)
IMG_20210710_124842.jpg
Non volendo perdere quota, ho ravanato nel bosco a spinta in direzione del sentiero che sale dalla nave. Raggiunto... qui si spalla fino a raggiungere sentiero 871. dove prendo sinistra (a destra sale al Pennino e Penna ...sentiero attrezzato) verso monte Trevine parte a spinta e a spalla...
Vista al Penna
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Vista al Trevine

IMG_20210710_135741.jpg
Ora inizia la bella discesa tutta nei faggi con cui raggiungo il rifugio Faggio dei Tre Comuni dove imbocco il sentiero che mi porta in discesa ad incrociare più a valle a destra la "ciclopista" del Penna, la strada asfaltata passando davanti alla sorgente del Ceno che mi riporta al Passo del Chiodo e quindi alle Casermette dove mi merito birra e panino col salame.
Il giro così fatto è di km 47 e dh+ 1650 (parte anche a spinta / spalla) in 7 hr.
 

windfed

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Alpe di Villandro (BZ)
un posto per me totalmente sconosciuto, che mi ha sorpreso per la varietà dei percorsi.
C'è un altopiano molto grande, raggiungibile in auto dove ci si può sbizzarrire con facili percorsi XC.
Ma ci sono anche sentieri molto divertenti da Allmountain e se si vuole ravanare...si trova anche quello.
A me è piaciuta molto, c'è 1/10 del turismo di altre note località e zero impianti di risalita.
Scusate x la ebike...

Qualche foto...purtroppo non rendono tutta la bellezza dei panorami e dei trail.
20210711_164008.jpg 20210710_115719.jpg 20210710_131235.jpg 20210711_174209.jpg 20210710_130940.jpg 20210711_173412.jpg 20210710_132135.jpg 20210710_125928.jpg 20210711_170425.jpg 20210710_131635.jpg
 
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miciolo

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COLLE DEL VALLONETTO
VALLE STURA DEMONTE (CN)




Dopo 4 anni ritorniamo in Valle Stura, una delle Vallate Piemontesi che + si presta al cicloescursionismo in MTB.
4 anni fa avevamo lasciato parecchi giri da fare ed è giunta l'ora di colmare questa lacuna.

Il primo giro è un itinerario classico e la traccia la potete trovare un po' su tutti i siti di mtb e di cicloalpinismo.
Comunque il nostro sito di riferimento quando veniamo da queste parti è https://www.cicloalpinismo.com/ che come sempre ringraziamo.

Il nostro start è dalla località Castello di Pietraporzio, un gruppo di case appena sopra al paese da dove iniziamo subito a salire x portarci sul bel sentiero balcone Lou Viage:



Arriviamo così in quota ad intercettare la bella sterrata in Località Moriglione S.Lorenzo che porta al Colle di Salsas Blancias, forse la via di arroccamento + comoda x intraprendere il nostro itinerario.

La sterrata alterna tratti in cui sale dolcemente a tratti in cui si inerpica con maggiore pendenza, passando anche in tratti prativi caratterizzati dalle fioriture del periodo:









E siamo ai 2526 mt del Colle di Salsa Blancias:



Ci abbassiamo di 100 mt lineari ed iniziamo il tratto + bello del giro, un sentiero di stampo militare che con lunghi traversi ci deposita al Colle del Vallonetto:

dietro fa capolino la dolomitica Meja con le sue pareti strapiombanti:



La Meja a destra ed il Monviso sullo sfondo:



qualche tratto lo si fa a piedi ma x la maggior parte il sentiero è esposto ma ben pedalabile:











X non farci mancare una cima saliamo sul Gias (mt 2556):

10 minuti a spinta/spalla:



foto ricordo:



e giù su un sentiero super scorrevole!!!









unico tratto dove bisogna stare attenti è il guado del Rio Servagno dove il sentiero è franato, ma saranno si e no 15 mt:



il sentiero diventa sempre + bello, il flow lascia spazio alla roccia e a tornatini da farsi in rapida successione:









Arriviamo vivi alla Statale di fondo valle che abbandoniamo subito percorrendo prima la strada che costeggia il tunnel al cospetto delle Barricate e poi su una rilassante sterrata scendiamo a Pietraporzio.
...meno rilassanti i 100 mt D+ fatti a fine giro x raggiungere Castello di Pietraporzio.

Durante tutta l'escursione abbiamo incontrato:
zero escursionisti
2 biker in mtb
6 e-biker.
Logicamente tutti prima del Colle di Salsas Blancias, una volta lasciata la comoda sterrata solo i gipeti ci hanno fatto compagnia:

 

miciolo

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BECCHI ROSSI
VALLE STURA DEMONTE (CN)




Giro relax, mica tanto, x raggiungere i 2261 mt dei Becchi Rossi, montagna sulla dx orografica della Valle Stura famosa x i bunker militari ancora in ottimo stato di conservazione.

Lo start è come al solito da Castello di Pietraporzio dove su inerbito sentiero raggiungiamo il fondovalle e poi risaliamo sulla tranquilla sterrata che porta a Pontebernardo.

Veloce asfalto sino all'isolato abitato di Murenz e poi di nuovo sterrata con vista sulle Barricate:



La sterrata ben presto si trasforma in sentiero dove un po' si pedala e un po' si spinge:



arriviamo ai primi bunker:



breve visita, necessaria una frontale:



e via ancora su:



Ila si fotografa diecimila varietà di fiori tra cui spicca il giglio martagone:



L'ultimo tratto è tutto a spinta sino al Colle dove in 5 minuti si arriva sulla cima dei Becchi Rossi:



Panino al volo e giù x la discesa:







discesa sul Rio Forneris non semplice con l'ultimo tratto molto inerbato:





attraversiamo il torrente



e breve spintage x guadagnare quota:





e su un sentiero bello flow raggiungiamo l'abitato di Ferrere:





perdiamo quota su un tappeto di aghi di pino:



ritorniamo su un'altra sterrata all'abitato di Murenz da dove parte il bel sentiero che ci catapulta giù a Pontebernardo:





Scendiamo a Pietraporzio dove una buona birra ci carbura e ci dà le energie x affrontare gli ultimi 100 mt D+ x arrivare a casa.

Poi, non è mica stato tanto un giro relax, i nostri 1600 mt D+ li abbiamo portati a casa!!!
 
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miciolo

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PASSO DI SCOLETTAS E COLLE DI STAU
VALLE STURA DEMONTE (CN)


Il tardo pomeriggio del giorno prima la bandiera occitana, sul colle davanti a noi, sventola su un cielo reso cupo dalla tempesta imminente (foto non lavorata, i colori sono reali!!!):



Per fortuna la mattina successiva il cielo è sgombro da nubi e via si parte!!

Lo start come il solito è da Castello di Pietraporzio che a fine giro ci assicura sempre i soliti 100 mt di dislivello in salita che ti fanno ringraziare di aver scelto questa location come base!!!

Dopo aver raggiunto Pietraporzio attraversiamo lo Stura ed iniziamo la ripida salita in direzione Piani della Regina.

La sterrata, di stampo militare, ci fa guadagnare quota in un ambiente selvaggio:



nei pressi del "Lou Merze Gros" , un antico larice a cui gli esperti attribuiscono un'età di 650 anni:



la sterrata è un'autentica opera di ingegneria militare:



in prossimità del Passo un tornante in galleria:



in vista del Passo troviamo una ex caserma adibita a Rifugio (chiuso):



E siamo ai 2.223 mt del Passo Sottano di Scolettas:



Da segnalare una fonte dove ci si può dissetare prima della bella discesa.

Inizialmente discesa bella rilassante:







Abbandonando i prati il sentiero inizia a scendere in modo deciso e a farsi decisamente + tecnico:





Arriviamo in prossimità del Rifugio Talarico a 1.750 mt.

Ora x raggiungere i 2.500 mt del Colle di Stau c'è da stringere i denti:

Ila sempre sorridente....



qualche tratto del sentiero è molto stretto e si fa prima a caricarsi in groppa la bici:



qualche tratto lo si pedala anche:



...e siamo in cima!!.
Il Colle di Stau è nostro!!



Alleggeriamo gli zaini facendo fuori i nostri panini e siamo pronti x la discesa.
Discesa completa, con tratti flow (pochi), tratti tecnici, ripidi, tornanti, tornantini, gradoni, un mare di filo spinato a ricordo di tempi passati. C'è di tutto e non puoi distrarti un attimo:















Scendiamo sino al ponticello sul Rio Forneris da dove parte un sentiero inizialmente poco visibile ma che ben presto si trasforma in una divertente sagra del tornante:







Ritroviamo la civiltà nei pressi del Villaggio Primavera di Bersezio, qualche centinaia di mt di Statale ed evitiamo il tunnel transitando sulla strada adiacente proprio sotto alle Barricate:



Una volta raggiunto Pontebernardo percorriamo la rilassante sterrata che ci conduce al Bar di Pietraporzio.

Birra di fine giro che smaltiamo sull'infernale salita che ci riporta a Castello, la nostra base.

Per affrontare questo giro bisogna essere belli motivati,
abbiamo unito due itinerari in uno percorrendo 31 km con un dislivello di 1900 mt, con salite dure dove x diversi tratti abbiamo spinto e con discese belle pepate!!
 

windfed

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Oggi ho fatto ARTURO DH e CHIESA VECCHIA.
Il primo è entrato nella mia personalissima TOP TRAIL List, bravissimo Andrea, ottimo lavoro!

Il secondo....aveva ragione Claudio...infatti sul secondo VERTICAL.... ho perso il controllo alla fine... e mi sono fatto un bel buco sulla tibia con i flat...zampillavo sangue .
Un amico che era con me ha poi tirato una bella facciata....
Insomma...se va avanti così il soprannome del trail potrebbe diventare
NON È UN TRAIL X VECCHI.
 

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Il secondo....aveva ragione Claudio...infatti sul secondo VERTICAL.... ho perso il controllo alla fine... e mi sono fatto un bel buco sulla tibia con i flat...zampillavo sangue .
Un amico che era con me ha poi tirato una bella facciata....
Insomma...se va avanti così il soprannome del trail potrebbe diventare
NON È UN TRAIL X VECCHI.
Mi dispiace vi diate fatti male... in effetti Chiesa vecchia è un po' tecnica... e sopratutto vietato freno anteriore
 

miciolo

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Il secondo....aveva ragione Claudio...infatti sul secondo VERTICAL.... ho perso il controllo alla fine... e mi sono fatto un bel buco sulla tibia con i flat...zampillavo sangue .
Un amico che era con me ha poi tirato una bella facciata....
Insomma...se va avanti così il soprannome del trail potrebbe diventare
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Spero nulla di grave x tutti e due.
Ormai siamo troppo vecchi x certe cose :il-saggi:
 

Andrea@

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tutto sotto controllo....niente di grave.
niente freno anteriore...mi ha sbilanciato una gobbetta a metà del vertical e ho perso il pedale....
e la reazione dell'ormai 60enne.... è da bradipo.
Quella "gobbetta" è da prendere con dolcezza ;-)...e le elettriche non aiutano per via del peso. Per fortuna nulla di grave
 
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COLLE OSEROT - VAL STURA DEMONTE (CN)



Altro bell'itinerario in alta quota in questa magica valle che è la Valle Stura di Demonte.

La partenza è dal solito Castello di Pietraporzio ma, a differenza delle precedenti escursioni, la truppa è cresciuta.

Con noi c'è Andrea ( @grip82 qui sul forum). Andrea condivide con noi la malattia x i giri alpini, anche quelli + "disagiati", anzi siamo noi il + delle volte a fermarlo cercando di rendere gli itinerari + consoni alla nostra età di quasi sessantenni. :il-saggi:

La salita iniziale è la solita sterrata sino al Colle di Salsas Blancias che abbiamo già percorso nel giro del Colle del Vallonetto:



Una volta raggiunto il Colle scendiamo di poco e ci innestiamo sulla sterrata dell'Altopiano della Gardetta:





con La Meja che sempre ci accompagna:



Raggiungiamo il Rifugio Gardetta e l'omonimo Passo a 2435 mt. in compagnia di un promettente biker:



l'ultima rampa:



Da adesso in avanti inizia la parte + bella del giro, lunghi traversi costruiti dal Genio Militare che ancora oggi sono pedalabilissimi eccetto qualche breve tratto dove frane e slavine hanno distrutto il sentiero:





i brevi tratti non ciclabili:





Oltrepassiamo il Passo di Rocca Brancia a 2620 mt.:



gli ultimi tratti a spinta:



e siamo alla nostra meta odierna: il COLLE OSEROT a 2640 mt.:





Per la discesa ci sono due opzioni:
la prima scende nel Vallone di Servagno
la seconda invece passa x la Bassa di Terrarossa ed arriva a Bersezio.

Entrambe le discese sono bellissime, noi optiamo x la seconda:

altro traverso da sogno:





Passaggio "aereo" sul bel laghetto dell'Oserot:



Raggiungiamo la Bassa di Terrarossa:





e giù su un impegnativo quanto divertente lunghissimo single trail sino a Bersezio:





Da Bersezio evitiamo il + possibile l'asfalto percorrendo sentieri e sterrate che ci depositano a Pietraporzio x la meritata birretta.

Poi, da buoni masochisti abbiamo sempre la solita rampa di 100 mt dislivello x salire alla frazione Castello.

In totale sono circa 41 km x 1800 mt D+ dove la bellezza dei luoghi fa passare in secondo piano la fatica.

Come sempre ringraziamo i ragazzi di Cicloalpinismo da cui abbiamo preso spunto anche x questa bella escursione.
 

miciolo

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GIRO DEI LAGHI - ANELLO S.ANNA
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Questa escursione è una delle + complete che si possono fare in Val Stura; presenta salite pedalabili con un centinaio di mt D+ di bici a spinta, lunghi traversi su vecchie sterrate militari in ottimo stato di conservazione e discese belle tecniche che possono soddisfare anche i palati + esigenti. Il tutto condito da 4 Passi o Colli e da una miriade di Laghi.

Lo start è dal bivio tra la strada che porta al Santuario di S.Anna e la strada che porta al Colle della Lombarda e quindi in Francia.
Nei pressi c'è una fontana dove è possibile rifornirsi d'acqua.

Il Santuario meta di numerosi turisti:



Subito imbocchiamo la bella sterrata che passa a Malga d'Orgials e che dolcemente ci fa salire in direzione Colle della Lombarda



Iniziamo il continuo saliscendi a ridosso del confine di Stato sulla panoramica Testa Grossa del Caval con alcuni tratti in salita veramente duri:



Ora la traccia punte giù decisa sul Laghetto del Colle di Sant'Anna con alcuni passaggi dove è salutare scendere dalla bici:



Risalita su strada militare sino al Passo di S.Anna (2305 mt)





Ora inizia il tratto + bello del giro, caratterizzato da lunghi e pedalabilissimi traversi:





Occiù solo a non volar di sotto!!



Anche il Col du Lausfer (2430 mt) è raggiunto:

[

bella picchiata sui sottostanti Laghi:



altro Lago e stavolta anche un pò di portage:



sino al Col du Saboulè (2460 mt)





da dove parte un altro traverso da urlo, molto semplice ma anche molto esposto:









Oltrepassiamo il Passo Tesina ( 2400 mt) ed iniziamo la bella discesa puntando il il Lago di Sant'Anna



Su una tecnica e sassosa mulattiera perdiamo quota avvicinandoci al Santuario:



Rientriamo alla punto di partenza percorrendo un ruspante sentiero GTA :



Nel complesso un gran bel itinerario, uno dei + pedalabili in zona pur restando nel complesso impegnativo.

Se effettuato nel week end, come abbiamo fatto noi, prestare attenzione ai numerosi escursionisti sia italiani che francesi che percorrono l'anello dei Laghi.
 

Andrea@

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Da oggi tutte le curve di Arturo nella parte alta hanno una sponda... per i primi giorni vi chiediamo di usare un po' di calma nell'affrontarle perché si devono ancora assestare... ma appena la pioggia ci aiuterà... attenzione ai bikevelox :-D
 

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STUMPJUMPER / SCALE / SPARK / STOIC
Ciao a tutti..
Domani mattina max ore 8 in sella parto da Piancasale alla scoperta della Costa del Cannone e poi risalire per fare il Materano Trail... Se qualcuno si vuole aggregare ben venga...
PS: bici muscolare, ormai bisogna precisare
 

miciolo

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COLLE PANIERIS e COLLE DEL FERRO
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Altra perla da aggiungere agli itinerari sin qui percorsi nella magica Val Stura; stavolta affronteremo il Colle Panieris (2.675 mt.) ed il successivo Colle del Ferro ( 2534 mt).
Essenziale x la riuscita del giro la coincidenza di diversi fattori: meteo stabile, buona compagnia e soprattutto non avere cronometri in testa ed essere disposti a qualche sacrificio in termine di bici a spinta o in groppa.
Se tutti questi fattori saranno presenti passerete una splendida giornata in luoghi che mai pensereste di fare in bike o con la bike.

La nostra solita partenza da Castello di Pietraporzio e poi su verso il Rifugio Talarico su comoda asfaltata a traffico zero.

Dopo il Rifugio la salita si fa + dura, salita che ben conosciamo x averla percorsa la settimana scorsa x raggiungere Passo Stau.
Si pedala e si spinge in un ambiente unico:









Al bivio x il Passo Stau teniamo la sinistra sino a raggiungere i resti della Caserma:



gli ultimi 50 mt sopra la Caserma si porta:





sotto lo sguardo attento del padrone di casa, al sicuro un centinaio di mt + in alto:



Raggiungiamo i resti della Teleferica che serviva x approvvigionare la Caserma:



ed ora possiamo scendere al Passo Panieris:



occiù che protezioni e casco in caso di caduta servono a ben poco....



Bisogna inoltre prestare attenzione al tanto filo spinato ancora presente:



Il giro già bello di suo ora diventa stupendo, una cavalcata di cresta alternando tratti pedalati a tratti di portage:











sopra ai Laghi di Vens in territorio transalpino:



Siamo sul confine, il versante dei Laghi si trova nel Parco del Mercantour dove eloquenti cartelli ci avvisano che l'utilizzo di qualsiasi mezzo, bike compresa, è vietato.
Peccato!! Il sentiero in territorio francese è veramente invitante, liscio come un biliardo ma non ce la sentiamo di rischiare e continuiamo sul nostro itinerario di cresta "tra alti e bassi":







nella prox foto si vede a dx il sentiero che dobbiamo prendere, forse siamo stati troppo in cresta.....



ma con le dovute cautele ritorniamo sulla retta via:





Arriviamo al Colle del Ferro da dove parte la nostra lunghissima discesa, un'indigestione di single track:

si alternano tratti tecnici a tratti dove possiamo rifiatare:







dagli spalti alcuni spettatori non paganti rigorosamente distanziati in ottemperanza alle norme attuali:



la discesa prosegue sempre bella impegnativa:





finalmente si respira:







Scendiamo lungo il Rio Forneris e quasi a fine giro Ila squarcia la sua gomma posteriore, taglio di circa tre cm sul fianco: irreparabile sul posto. ...ma grazie agli inserti che utilizziamo nelle gomme riesce a terminare il giro anche con lo pneumatico sgonfio.

In tutto sono circa 33 km x 1700 mt D+, un'itinerario da fare assolutamente x gli amanti del cicloalpinismo "soft".
 

Classifica generale Winter Cup 2024

Classifica giornaliera dislivello positivo