mah,
caro net-surfer...
mi fa incazzare soprattutto l'atteggiamento spocchioso che quelli che come te "sono disposti a prendere cartelle" tengono pensando che l'XC (o le altre discipline pedalate) siano una roba da 'frocetti' in tutina, al contrario dei vostri griffatissimi e vistosi elastici da mutanda D&G che quelli sì son da veri machos.
Tu credi che chi fa, chessò XC o All-mountain non abbia mai preso cartelle? o che non sia disposto a prenderne? tu credi che chi sale con le proprie forze si accontenti di faticare e non cerchi mai una crescita tecnica?
Non pensi che forse la nostra adrenalina possa risiedere nel tentare una discesa (o una salita) di cui, ciclisticamente,sciisticamente o alpinisticamente non si sa un tubo?
Pensi mica anche per caso che tutti i sentieri naturali siano belli ampi e spianati come quelli di un bike park?
Tu, mi sembra, ami la montagna come tutti quelli che preferiscono amarla con la sicurezza di un fuoristrada o di un seggiolino da seggiovia sotto il culo...si va 'into the wild' ma omettendo però di inquadrare tutta la civiltà che sta nel controcampo delle vostre inquadrature senza la quale la sensazione di 'smarrimento' vi farebbe vacillare di molto spocchia e coraggio.
Io amo la montagna come chi, andandoci, ha preso mille e mille bastonate morali e fisiche.
Come chi sa che non è il "fare un giro" l'obiettivo ma bensì raccogliere quel tesoro di colori, sensazioni, profumi,e stati d'animo che l'allontanarsi, per quanto possibile, dalle sovrastrutture consumistiche intese in termini di pago=pretendo, ci sa regalare. Tutto ciò inteso nel senso di riportarci ad una condizione di aperto confronto con ciò che di primordiale e ignoto è rimasto sul mondo e dentro di noi.
Le nostre filosofie sono differenti, quella che io credo migliore porta su poca gente consapevole e non lascia di certo credere che i monti siano solo un 'terreno di gioco' come un altro.
Non è così e fare qualsiasi sport in montagna non dovrebbe significare solo crogiolarsi nella propria soddisfazione personale dovuta alla chiusura di un trick riuscito per bene.
Dovrebbe piuttosto consentirci di comprendere lo spirito di un mondo che si sta perdendo e capire che non è la Natura ad essere il nostro teatro ma il nostro atteggiamento a consentire o meno che altri ne possano apprezzare i residui e risibili spazi che l'antropizzazione le lascia.
Leggevo in un altro thread la storia di un biker 'eroico' che a momenti fa cadere in un dirupo un bambino per fare il tempo su un sentiero naturale...
Ritengo un abominio non certo la crescita tecnica individuale, ma la regressione umana che talvolta la crescita tecnica comporta.
Crescete tecnicamente perchè è un dovere migliorare, ma è anche altrettando utile migliorarsi nel senso di diventare persone migliori umanamente... e ciò, per me riesce a significare soltanto rispetto, basso impatto,basso profilo, sudore e fatica.
Sto colmando la mia lacuna e leggendo tutto il topic, ho risp. di istinto, forse dovevo aspettare, in realtà la mia idea non sta cambiando più di tanto.
Il mio intento era quello di mettere in evidenza la bellezza e le degenerazioni di entrambe le discipline per far capire il fatto che hanno pari valore e sono solo diverse, non migliori o peggiori, come va vissuta la montagna non lo decidi tu, o io, si può vivere come si vuole con pari dignità purchè non si rompa le b...e agli altri.
Io nel mondo della mtb ci sono appena entrato (mi dirai allora cosa ne sai?) forse poco, ma a volte il non far parte di un mondo ti permette di guardarlo con più oggettività, per me uno che pedala 9 ore e si informa sulla storia dei ruderi o uno che gira backflip da un drop hanno pari dignità, ognuno si sta divertendo e sono felice per lui, perchè tu devi provare fastidio e tristezza per chi vive la montagna in modo diverso dal tuo? Hai tu il diritto di decidere come va vissuta? (sempre premesso che non si rompa le b...e agli altri, chiaro che se uno è pericoloso per gli altri sarebbe meglio che se ne stia a casa).
Quindi per come la vedo io le cose stanno così:
caso a: Tu ritieni che i "parkettari" abbiano la stessa dignità di chi vive la bici come te, allora sono d'accordo con te e ho frainteso il tuo report
caso b: Tu ritieni che il modo giusto di vivere la montagna sia quello con cui la vivi tu, e chi lo fa in modo diverso è triste o ti da fastidio, anche se non va a ledere la tua libertà di viverla a modo tuo, in questo caso ritengo che tu sia un po' egocentrico e xenofobo, e anche se non so molto del settore ho una brutta notizia per te: la tua "categoria" è più commeriale di quella dei downhiller, anche se pensi che sia il contrario.
Poi per favore concentrati su quello che scrivo e non su chi e come sono, visto che nn mi conosci e quindi per forza di cose non lo sai, le frasi del tipo "tu sei uno di quelli che" penso che nn piacciano a nessuno, se vuoi ti faccio un sunto della mia vita e poi ne discutiamo, ma penso che non glie ne freghi a nessuno della mia vita no? :D
Ah... non sono mai stato in un bike park.