...che spesso (ma non sempre) ci arrivano, come il sottoscritto, mettendo la bici sulla dentiera.E anche di bikers, in parte della tribù
...che spesso (ma non sempre) ci arrivano, come il sottoscritto, mettendo la bici sulla dentiera.E anche di bikers, in parte della tribù
quante opere dell'uomo che consideriamo mirabili non sarebbero mai state realizzate senza spianare un po' la natura...
E' dal secolo dei Lumi che viviamo senza interruzione questo Evo che mette al centro l'uomo e la natura al suo servizio.vigeva una concezione antropocentrica dell'universo che legittimava qualsiasi tipo di opera e intervento da parte dell'uomo sull'universo accessibile tutto.
5000 anni? Non credo che il cemento armato possa durare tanto, nessuno al mondo sa quanto possa durare... ma 5000 anni sono proprio tanti...tra 5000 anni, posto che siano ancora in piedi, magari qualcuno troverà belli anche i casermoni di campo smith... a noi, per ora, non è dato sapere...
...e la parte mancante della montagna (ma poichè praticamente non c'è più nessuno che la vista intera non esiste più la mutilazione), ma come ho detto, ritengo le opere belliche, e le loro conseguenze, fuori contesto....le opere esternamente visibili sono, a parte qualche trinceramento, costituite dalla ben più recente stazione di arrivo della funivia...
5000 anni? Non credo che il cemento armato possa durare tanto, nessuno al mondo sa quanto possa durare... ma 5000 anni sono proprio tanti...
il minimo per trasformare una porcheria in un rudere di grande valenza antropologica ed archeologica....
tettabeta
Cosa possiamo fare concretamente SUBITO per rimettere a posto tutto, senza usare servizi segreti, massoneria, Ior, psicofarmaci e veline ?
Dov'e' che cambiano le utopie in euro, che all'iper non me le prendono ?
Bughi
...poi pero' c'è questo tuo stucchevole integralismo ...
sicurmente fondato su valori solidi e condivisibili ma se poi non cambia niente tanto vale difendere il "minimo sindacale", accettare il modo in cui viviamo... ritagliarsi un proprio spazio per ricaricare le batterie.
diversamente dovremmo tornare all'epoca in cui si facevano saltare i tralicci dell'alta tensione.
Peace & Love
teorie? che teorie? e tu hai le tue?... trovate per caso nell'uovo di pasqua o nell'incarto dei baci perugina? se c'è una cosa che non è stata fatta è proprio sciorinare teorie... semmai punti di vista, fatti concreti, riflessioni....Originalmente inviato da teoDH
A me delle vostre teorie sull'ambiente non frega una mazza, ho le mie teorie, che non ho ne tempo ne voglia di espriemere in questa sede, tanto è come parlare alle rocce. A me da fastidio questa sistematica stigmatizzazione di chi fa freeride, di va in discesa per divertirsi, di chi ama il cancello pesante e il casco integrale.
E quando leggo queste cose, rispondo...
quindi (almeno su questo) concordi con molti degli interventi sin quì fatti....? non trovi?Per il resto, vado in montagna come ci sono andato per 30 anni, con ammirazione e rispetto per quello che vedo, nel mio piccolo cerco di fare quel che si può per mantenere la montagna pulita e affascinante come la trovo...
non hai smesso di lottare contro i mulini a vento, non erano mulini a vento... guarda meglio.... hai solo smesso di lottare... una tua scelta, secondo me miope tanto da farmi dubitare fortemente tu l'abbia mai fatto davvero......ho smesso da tempo di combattere con i mulini a vento, tanto mentre io raccolgo una cartaccia su un sentiero, una piattaforma petrolifera esplode e stermina migliaia di chilometri quadrati di mare, e succede anche perchè io e te abbiamo un automobile.
tra il far saltare qualcosa e l'accettare supinamente il mondo in cui si vive c'è un oceano di possibilità... il fatto che siano (relativamente) poco note non è casuale....
se vuoi il singletrack incontaminato con paesaggi mozzafiato te lo devi cercare per benino, difficile trovarlo proprio dietro casa e senza sforzo non credi? ecco qui è la stessa cosa....
il "minimo sindacale" viene costantemente eroso e si fa sempre più minimo... l'avrai notato?
ed anche quel "minimo sindacale" non è stato ne concesso ne regalato ma duramente conquistato salvo poi essere dato per scontato (errore grandissimo!) e male e poco difeso... mhhhh....
e si vede che al giorno d'oggi è più difficile trovare il singletrack dei propri sogni che andare sull'everest (quanti morti quest'anno?)scusami ma sorrido a questa cosa : anche scalare l'everest ormai è diventato alla portata della vicina di casa.
basta solo pagare.
nulla, nulla... nulla che non diamo per scontato pensando che "sia sempre stato così" o che sia "piovuto dal cielo"...cosa abbiamo conquistato scusa ???
e dov'e che la mia personcina è stata integralista o estremista? mi citeresti un passaggio? senza considerare che le famose conquiste di cui prima (ma più in generale si potrebbe dire ogni conquista significativa) sono state ottenute proprio da gente che veniva tacciata di essere "estremista" e se non fosse per costoro si che saremmo all'età della pietra...e poi la coscienza ambientale un pochettinoè cambiata.
Condivido parecchie cose anche di quelle che dici tu : vorrei solo sottolineare che l'integralismo non porta a nulla.
Ma se la gente gira in macchina, per lavoro, per piacere o anche solo per cazzeggiare servono le strade
è proprio perché stiamo con i piedi ben piantati nella terra che diciamo certe cose, non stiamo parlando di strane ed "originali" teorie...Ok, questi sono gli estremi, ma stiamo con i piedi per terra e chiediamoci la nostra società di cosa ha bisogno.
il fatto che per te (dico per te ma in realtà riguarda una larga maggioranza di persone) la scelta sia ristretta a queste due opzioni dicotonomiche la dice lunga sull'ottimo lavoro che hanno compiuto in questi anni per (decostruire e poi) "formare" cittadini modello e fornire "orizzonti" tanto artificiali quanto largamente condivisi....Vogliamo tornare ai tempi della clava ???
Cazzo, li si che l'ambiente era incontaminato.
cosa puoi fare di concreto?
studia, pensa, confrontati, agisci, agitati (in senso buono...), cerca di tradurre quelle "utopie" nel quotidiano anche quello più semplice e banale, "rompi le balle", pretendi quello che puoi (e che devi) pretendere da chi dice di rappresentarti, di servirti, di protteggerti.
Non chiamatemi fratello, non sono della tribù!
Ovvero confessioni occidentali di un biker controcorrente
Sono un ribelle, un miscredente, un misantropo, un estremista. Lo diventai per difendermi dallidiozia del mio mondo adolescenziale fatto di paninari e baciapile quando non di paninari-baciapile che erano luniverso intero del cattolicissimo liceo della prima cintura nel quale mi ero ritrovato confinato.
La Domenica e la montagna erano il mio rifugio. Imparai a conoscere, a scoprire e a gioire della scoperta. In silenzio. Sviluppai le mie regole: antitetiche, lapidarie ed inviolabili.
Così, mentre i miei pii e vestitissimi compagnucci si recavano a frequentissimi ed interminabili ritiri spirituali (ero lunico a non andare) per compiacere lecclesiastico corpo docente io vagavo per boschi e pendii, fiero di rivendicare il mio diritto a farmi i cazzi miei almeno la domenica, con o senza il beneplacito di Dio, e forse perfino disposto a sopportare che per questo qualche suo ministro della fede provvedesse ad interrogarmi puntualmente ogni lunedì dovendo farmi scontare il mancato incasso della mia confessione -invariabilmente incentrata sul numero di volte in cui uno si toccava nella settimana- prima della messa serale di fine ritiro.
Avendo legato il concetto di montagna a una scelta esistenziale, il mio approccio diventò elitario, estremista, selettivo. Essa era diventata una sorta di luogo sacrale dove si affermava la mia indipendenza dalle regole della società civile. Parallelamente a questa visione -distorta o meno che fosse e sia- si sviluppava la mia idiosincrasia per tutto quanto di urbano il turista della domenica volesse portare sulla montagna: la 127 da lavare in riva al torrente, le radio, i palloni da calcio, i tavolini delle orde barbariche che infestavano i prati armate del più spaventoso ordigno che il merendero anni 80 fu capace di inventare: il pizzamatic, una specie di bomba a gas spalleggiabile e in genere utilizzata per cucinare en plein air caponate,pizze,milinzani e quantaltro. Alla stessa stregua motociclisti, fuoristradisti e quanti non riuscivano ad accontentarsi di stare per un attimo in silenzio ma dovevano portarsi fin lassù un qualunque sonoro ricordo del mondo civile quasi a scongiurare il latente pericolo di dover ascoltare per un attimo i loro pensieri a causa dellassenza di rumore.
Già alla montagna ci si può adattare come facevano i pastori o portarci per qualche ora la propria più o meno invasiva e discutibile civiltà.
Gli anni, è ovvio, limano un po gli spigoli, ma quegli stessi pensieri non mi abbandonano mai del tutto nel vedere che la montagna è sempre più fruita in modo consumistico e sempre più in tale modo si cerca di venderla a masse via via crescenti.
Per questo abbiamo fior di riviste a celebrare le gesta di truzzetti stranieri di indiscutibile bravura vestiti per far tendenza più che sport per uniformarsi a questi e sembrare altrettanto bravi occorrerà calarsi completamente nella parte prevista e canonizzata: il biker si vestirà adeguatamente, userà con proprietà lo slang caratteristico, ascolterà musica in linea con il trend più o meno adrenalinico di quanto applicato sul campo, in una specie di continua e precisa adesione al manifesto ideologico che sancisce i requisiti minimi per essere parte della tribù.
Se sarete dei dirtisti o dei friraider da baikpark allora vi toccherà avere sempre in cuffia o in amplificazione tipo stadio la tecno o un miscuglio di suoni,rumori & rutti tipo rap anche se vi trovate al margine di un bosco, anche se sarete in un posto nel quale, per una volta, varrebbe la pena di aver dimenticato a casa il frastuono della civiltà insieme allimprobabile guardaroba fatto di cappellini di lana da calcare sugli occhi e di braghe dal cavallo troppo basso per pensare davvero di poterci cavalcare una bicicletta.
La teoria del requisito minimo per essere omologato al volere modaiolo tribale mi sconvolge così come la promozione di tutti quegli enti (commerciali e istituzionali) che cercano, attraverso lo stesso tipo di immagini evocative, di proporre al grande pubblico la montagna esclusivamente come un terreno di gioco senza voler nemmeno prendere in considerazione che essa è prima di tutto un ecosistema naturale che talvolta reca tracce importanti di culture e civiltà umane passate la cui esplorazione potrebbe avere perlomeno un valore aggiunto per lofferta turistica.
Lapproccio consumistico svilisce la montagna. Un pendio alpino non può e non deve essere posto alla stregua di una rampa da allenamento piazzata in un sordido contesto suburbano con il doveroso contorno di graffiti di varia natura e con limmancabile filodiffusione di suoni, rumori & rutti sempre troppo sonora.
Il marketing consumista cerca il grande numero, leconomia di scala, lottimizzazione delle risorse, lindustrializzazione del processo produttivo dellofferta.
Il grande numero è inversamente proporzionale alla fatica necessaria.
Il grande numero è inversamente proporzionale alla qualità dellofferta.
Il grande numero conterrà per postulato un numero più elevato di idioti.
La montagna non è fatta per i grandi numeri, se io piscio contro un larice non succede niente, se ci pisciamo in cinquecento il larice muore.
Volenti o nolenti progresso porterà sempre più persone in montagna con sempre meno fatica e queste saranno sempre meno preparate a rapportarsi con lambiente naturale in quanto sempre meno disposte a sacrificare qualcosa per conoscerlo.
Si consoliderà sempre di più la figura indefinita di un eroe della domenica globale, abbigliato con schinieri e corazze al pari di un principe acheo, combatterà su cavalcature ipertecnologiche le sue battaglie su pochi campi universalmente riconosciuti idonei da un grande numero di guerrieri e potrà comodamente rifocillarsi concludendo le sue tenzoni sulle terrazze di altrettanti ristori strategicamente posti alla fine di ogni discesa ove, indipendentemente che egli si trovi a Whistler mountain o in Valle di Susa, gli verrà servito lo stesso cheese-burger con le stesse patatine fritte perché la cultura del territorio, come è noto, si fa anche a tavola e perché a questo tipo di eroe fregherà sempre meno della cultura e delle tradizioni del posto che avrà la fortuna di ospitare le sue luminose gesta.
Niente di male, è economia. Però mi spiace che montagne come le mie, ricche di storia, di tradizioni ,di limpidi esempi di indipendenza politico-culturale e della possibilità di raccontare una parte di tutto ciò attraverso i loro sentieri abiurino ancora una volta qualsiasi riferimento alla loro peculiarità territoriale volendo presentarsi al grande pubblico soltanto come una trentina di percorsi attrezzati (campi di battaglia?) per eroi della domenica utili in fondo per scendere senza perdersi sulla cassa un qualche anonimo fast food dalta quota.
E vero che infondo andiamo tutti in bicicletta, ma nessuno mi chiami fratello, non sono della tribù.
Vostro
Bikerciuc
e no, non stiamo parlando ne dei dhiller mannari ne dei friiraider mutanti... sorry...
pensavo si fosse capito molti post fa....
Qui da noi, ad esempio, molta gente si vedrà penalizzata dalla nuova autostrada "Pedemontana" che costruiranno.
Ma se la gente gira in macchina, per lavoro, per piacere o anche solo per cazzeggiare servono le strade, sopratttutto quando nel 2010 c'è una sola strada che collega Varese,Como e Bergamo.
Sempre qua in zona ci sono scempi tipo quello che ho citato di Consonno, oppure ancora un grattacielo costruito nel nulla ai Pian dei Resinelli a 1200 mt.
Ok, questi sono gli estremi, ma stiamo con i piedi per terra e chiediamoci la nostra società di cosa ha bisogno.
Vogliamo tornare ai tempi della clava ???
Cazzo, li si che l'ambiente era incontaminato.
guarda qui in Brianza cosa è stato fatto ad esempio [URL]http://www.consonno.it/[/URL] nessuno si è fatto mancare nulla.
ribadisco che fino ad un certo punto (direi almeno al 70÷80%), sono pienamente d'accordo con il tuo pensiero : poi pero' c'è questo tuo stucchevole integralismo ...
sicurmente fondato su valori solidi e condivisibili ma se poi non cambia niente tanto vale difendere il "minimo sindacale", accettare il modo in cui viviamo (entro certi limiti anche le grandi opere del passato erano "semplicemente" funzionali alla società stessa) e ritagliarsi un proprio spazio per ricaricare le batterie.
diversamente dovremmo tornare all'epoca in cui si facevano saltare i tralicci dell'alta tensione.
Peace & Love