C'era un detto latino che conoscerai: post hoc, ergo propter hoc. In ambito scientifico (e l'economia, con tutti i limiti del caso, è una scienza) viene citato come esempio metodo errato, cioè il desumere una rapporto di causa-effetto dall' osservazione senza precise dimostrazioni.
Il prezzo è solo uno degli elementi di marketing, non l'unico e neppure il più importante. Altrimenti questa discussione non esisterebbe,avremmo tutti Canyon, Cube e Rose e Velocity non avrebbe dichiarato qualche tempo fa che per lui "andare in mtb significa pedalare una Santa Cruz" (
http://www.mtb-forum.it/community/forum/showpost.php?p=6359164&postcount=270).
Senza contare che a volumi di produzione e vendita diversi possono corrispondere livelli di prezzo diversi, diversi a loro volta da paese a paese.
Per dire, in Italia S'd fattura (dati 2013) 29.8 milioni di euro e Dorel Italia 17.3: Bonandrini 4.5.
Oppure, per citare un caso di un settore diverso, le BMW e le Porsche costano molto meno in USA che in Europa, eppure son le stesse identiche vetture (salvo dettagli insignificanti)
Ad ogni modo sì, C'dale sul mercato USA è posizionata in modo molto differente rispetto a quello italiano. Chiedi ad un americano se considera i prodotti di questo marchio come "prestigiosi", magari perchè li usa Clementz o Fontana, o se li vede come "bici di massa"
A me non interessa difendere DSB, che tra l'altro a mio parere sta gestendo molto male la comunicazione in ambito social a proposito di queste tematiche. Ma mi permetto per l'ennesima volta di far notare che i prezzi sono praticamente identici in tutta l'Europa.
A questo punto mi resta difficile credere a qualcosa di diverso da un prezzo imposto dagli USA ad un determinato livello che l'azienda ha definito come quello in grado di dare il massimo del profitto. E appunto per questo non vedo perchè se un domani al posto di DSB ci fosse un signore agli ordini di Roskopp e da lui stipendiato direttamente i prezzi dovrebbero calare...