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BMW_M_Power

Biker superioris
30/3/04
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Da tutta Italia
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Chi conosce i B.A.D. Big Audio Dynamite?

Vi elenco i gruppi che fanno parte della mia vita in ordine di importanza:

1) Bruce Springsteen

2) Simple Minds

3) Creedence Clearwater Revival

4) David Bowie

[/b]
 

Winterhawk

Biker grossissimus

Sì, è successo anche a me in fiera di vedere un vinile che sognavo da tempo e di non poterlo prendere... Talvolta ho fatto come te (e chi resiste sempre alle tentazioni?), altre volte ho scelto di aspettare così mi è successo di:
1) perdere definitivamente il titolo...
2) trovarlo successivamente a meno soldi... :-?
3) trovarlo successivamente molto più caro e quindi rinunciare
4) trovare una ristampa in cd e dire: mi prendo questa, almeno posso ascoltarlo... %$))

Su e-bay non ho mai provato... Un amico mi ha mostrato una volta le offerte sui vinili: c'erano pezzi interessanti, alcuni anche a prezzi ragionevoli (salvo incrementi da valutarsi per le successive offerte). Sono rimasto con il cuore alle vecchie liste cartacee, alle trattative via fax o telefono, anche con l'estero: Stati uniti, Germania, Inghilterra soprattutto. Ci sono ancora rivenditori per collezionisti che fanno liste cartacee. A volte non sono aggiornate, ma neanche i siti web (se li hanno) sempre lo sono.

Le fiere sono in netto declino già da parecchio tempo, andarci è solo un modo per passare mezza giornata in mezzo ai vinili con spirito nostalgico e con un pizzico di speranza (se non altro su certi tipi di titoli), oltre che per incontrare amici e appassionati...

Una cosa che mio fratello e io abbiamo fatto spesso sono i trade (gli scambi o baratti) con i rivenditori esteri: loro cercano i titoli italiani che da loro hanno valore (mentre qui c'è poca considerazione per certi pezzi, ampiamente sottovalutati o ignoti) e noi in cambio chiedevamo le loro produzioni che qui non si trovano facilmente e che hanno prezzi impossibili: tutto questo avveniva senza sborsare un cent, escluse le spese di spedizione per l'air-mail ovviamente (ognuno pagava le proprie). In questo modo siamo riusciti a portare a casa cose che altrimenti non avremmo mai potuto permetterci e che qui non si trovano in nessun modo. Non abbiamo mai avuto problemi, salvo qualche ritardo a volte. Le trattative avvenivano via fx o via e-mail per lo più...
Peccato che ora tanta merce di scambio utilizzata al suo tempo non si trovi più o sia stata "sgamata" da alcuni zelanti ricercatori che hanno pubblicato articoli o recensioni su internet... Gli affari sono stati fatti per lo più con le new discovery, cioè con materiale vecchio che era rimasto occultato per anni a tutti ed è stato poi scoperto e lanciato sul mercato. L'America è la terra delle scoperte, sembra non ci sia fine a questo mondo particolare e veramente sommerso. Ci sono migliaia e migliaia di autoproduzioni che quasi nessuno conosce... E' allucinante!
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
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1 successo....lacrime!
2 successo....gran sorriso!
3 successo....inkazzatura colossale!
4 mai successo
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
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vi succede di avere i "periodi musciali"? ovvero quei momenti della vita, che durano da qlc giorno fino anche a qualche mese, dove ascolti sempre e solo quello, perennemente, fino a che non ne puoi più!

a me succede abbastanza spesso! a parte i Cure che non so più un periodo ma una costante cronica

ad esempio....e qui ci saranno risate grasse.....uultimamente ascolto perennemente 2 dischi che non centrano un bel piffero l'uno con l'altro:

pink floyd - atom heart mother
duran duran - greatest hits

che bella accoppiata vero? vai con i pomodori!!!!!

 

lelebi

Biker popularis
3/7/05
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padova
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almeno da 3/4 anni a questa parte i miei preferiti....

ho letto un po' qua e là i vostri gusti...allora:

cure visti a padova nel dicembre '85
u2 visti a modena il 30(o 31) maggio dell'87
einsturzende neubauten visti a treviso nel settembre '89
dark tranquillity visti a milano nell'ottobre del '99
coldplay visti a milano nel novembre 2003 e ieri a verona
sigur ros visti a ferrara nel giugno 2003 e prossimamente (si spera) a bollate

qualcuno c'era a qualcuna di queste date? :-?
 

Winterhawk

Biker grossissimus

Niente pomodori, è normale!
Succede eccome: un tempo accadeva più facilmente di variare negli ascolti anche a me ma ora vivo i periodi in cui sento alcuni titoli con accanimento totale! :-?
Anche per i Cure è successo (e sta tuttora proseguendo)...
Poi si sono alternanati l'hard, l'heavy o il jazz o addirittura alcune cose di pop... :-x
 

Winterhawk

Biker grossissimus
L'altro ieri ho visto B.B. King a Udine: si concludeva la manifestazione Udine Jazz... Bel concerto, nonostante non sia proprio un amante del blues. Ma B.B. King ha fuso un pò di tutto con il blues classico e ha una gran dote di relazionare con il pubblico, gran senso dell'umorismo e estrema professionlità. La voce non tradisce affatto i suoi 80 anni, per non parlare dell'energia che sprigiona! Impossibile non apprezzarne la professionalità, la preparazione e il risvolto umano di artista vissuto e di maestro comunicatore di emozioni.
:eek:
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
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domanda: visto che in questo forum ci sono molti appassionati dei pink floyd, vi chiedo qual'è secondo voi il loro album migliore e perchè.

inizio io:

io divido la loro carriera in due parti ben precise: quella prima di dark side of the moon, e quella dopo.

l'album migliore della "prima parte" reputo sia Atom Heart Mother, per le sue arie psichedeliche e acide, per la melodia a tratti noise, per la comunicatività dell'intero disco

nella "seconda parte" reputo il migliore Whis You were here per tutte le composizioni con una continua tensione, un disco depressivo in alcuni tratti, e rabbioso in altri.

il disco della transizione, dark side of the moon appunto, per me non è la loro opera migliore....ora bestemmierò ma lo trovo un album molto "studiato a tavolino" per avvicinare le masse al loro suono, che prima era molto più ostico e chiuso...un album teso a commercializzare il gruppo. fans 50enni dell'epoca concordano spesso con me su questo punto
 

Winterhawk

Biker grossissimus

Per Atom Earth Mother e Wish You Were Here sono pienamente d'accordo, essendo due dei miei albums preferiti dei Pink Floyd, mentre quello che tu dici di Dark Side Of The Moon lo sentieri più vicino a lavori come The Wall, sinceramente. Quest'ultimo, a mio avviso, ha caratteristiche più commerciali, sebbene Dark Side Of The Moon sia senz'altro più fruibile che non il materiale precedente anche per chi non è affine al genere più sperimentale e psichedelico dei P.F. classici . E' comunque vero che in ogni album che ho ascoltato dei Pink Floyd c'è qualcosa che mi piace, anche in quelli che reputo un pò meno validi. Con gli ascolti sono arrivato fino a The Wall, dopo non li ho più seguiti molto.
 

fr_fabry

Biker serius
28/2/05
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spotorno
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la cosa incredibile dei pink floyd è che se anche da dark side of the moon tutti i dischi
sono come dice Panzer Division studiati a tavolino rimangono tutti delle opere grandiose.

secondo me il loro top lo raggiungono (sarò banale ) con the wall colonna sonora del film,
molto più graffiante ed irriverente e contro il sistema inglese di molti gruppi punk degli anni 70.
in pratica sono l'unica band che, se anche ha voluto commercializzare il proprio suono, è rimasta ad
un livello troppo al di sopra......
come ho già detto ascolterei un assolo di gilmour per ore ed ore .......


Hush now baby, baby, dont you cry. Mother's gonna make all your nightmares come true......
 

lelebi

Biker popularis
3/7/05
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mi racconti qualcosa di quella data? tour di Head on the door? The Top?
_________________
Panzer Division

be' quello è stato il mio primo concerto importante in italia (prima avevo già visto qualcosa a londra tipo un pezzo di springsteen - va be' era a wembley e ci sono entrato a metà pagando 2 sterline a quelli all'entrata - i cult e peter murphy - ex dei bauhaus -) non avevo la patente dato che ero minorenne e quindi assieme ad altri 3 amici abbiamo pagato il biglietto ad uno cui non fregava niente del concerto affinchè ci portasse con la sua macchina....
il tour era quello di the head on the door per cui fecero anche alcuni pezzi non propriamente indimenticabili (tipo the blood o six different ways) ma per il resto tutti i classici ad allora, dalle prime boys dont cry, three imaginary boys, 10:15, killing an arab, poi naturalmente charlotte sometimes (la nostra preferita....tempo fa ho preso il 7" su ebay!) ovviamente a forest (con "trascinamento" di basso finale che ci sembrò durare quarti d'ora...) , play for today, secrets, the walk and give me it
(queste due ultime non mi sono mai piaciute molto) mentre da pornography solo the hanging garden e una sorprendente e veramente cupa cold tra i bis....

ehi! non è che ho questa memoria di ferro! semplicemente registrammo il concerto con il walkman che ci eravamo portati a pezzi (tipo le pile di riserva dentro le scarpe, la cassetta nelle mutande...) perchè al tempo rompevano parecchio all'ingresso....
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
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Venezia Giulia.
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ahhhhh che goduria, grazie per il tuo racconto, è un vero piacere sentire queste storie...io ero troppo piccolo in quei tempi....che peccato non esserci stato. effittivamente head on the door non è proprio uno di quegli album indimenticabili (anche se the blood è uno dei singoli 7" + rari al mondo dei cure a causa del ritiro dagli scaffali!), però come al solito hanno fatto anche i pezzi storici. charlotte sometimes è davvero bella, ma a me piace anche Give me it con quel tiro di chitarra davvero potente (l'unica dei cure che faccio sempre suonare anche quando metto su vecchia roba punk).

se vai qualche pagina + indietro ho messo una foto di una parte della mia collezione di vinili dei cure......
 

Winterhawk

Biker grossissimus
Bene, dopo eoni di silenzio e tormentoso oblio, ecco che arriva il seguito della storia dei
Metallica (ovviamente in versione riassuntiva) a beneficio di tutti coloro che sono interessati.
Market mi perdoni per la latitanza, ma ora cercherò di rimediare con una bella descrizione:

3) MASTER OF PUPPETS (1986 - Elektra / Music For Nations)
Dopo l'uscita di Ride The Lightning, come già scritto precedentemente, il nome dei Metallica
cominciò a stabilizzarsi anche in europa, in un contesto musicale di transizione, che vedeva
il progressivo declino della N.W.O.B.H.M. e l'avvento di nuove forme d'espressione ed interpretazione
del genere musicale: proprio grazie ai Metallica, anche nel nostro continente cominciò a
prendere forma il movimento dello speed/thrash, soprattutto in Germania (nazione che in questo
genere fu pioniera in europa) ma anche in Svizzera e scandinavia. Bands come Running Wild, Sodom,
Destruction, Bathory e Hellhammer erano già operative nel 1984 con albums pubblicati e di lì a breve
sarebbero stati seguiti da numerosi epigoni più o meno noti, anche in Inghilterra (paese che non è
mai stato molto prolifico nel genere più estremo, se si esclude il death/grindcore a partire dalla
fine anni ottanta) con bands come Onslaught e, più avanti, Sabbat,tanto per citare due nomi famosi.
Un altro genere musicale che imperversava in quegli anni era l'hardcore/crossover: questo tipo di
musica, descritto qui a soldoni, fondeva elementi decisamente punk al metal più intransigente del
momento, e costituiva un movimento abbastanza nutrito, che interagiva spesso (anche in termini di
influenza musicale reciproca) con le bands speed/thrash.
Gli stessi Metallica, soprattutto Hetfield, erano influenzati da bands queli Dead Kennedys,
Discharge, Cryptic Slaughter, GBH, Minor Threat, Circle Jerks, Corrosion Of Conformity, D.R.I.,
Suicidal Tendencies, Agnostic Front, ecc.ecc... Moltissimi thrashers dell'epoca ascoltavano
l'hardcore e avveniva anche il fenomeno reciproco, celebrando così una sorta di alleanza storica
tra due movimenti da sempre fieri antagonisti (metal e punk).
Nel 1985 la band di San Francisco non pubblicò albums, in compenso si diede ad alcune tournee
dal vivo, ivi compreso lo show al Monster of Rock di Castle Donington svoltosi in data
17/08/1985; per loro fu un evento molto importante, dato che costituiva una delle primissime
aperture dei mass media e dei canali promozionali ufficiali ad una band che faceva un genere
musicale più heavy della media e incideva ancora per un'etichetta indipendente (non dimentichiamo
che ai Monster of Rock partecipavano solitamente bigs dalla fama mondiale, quindi come "vetrina"
era senz'altro un'occasione da non perdere per i Metallica). Fu da questo momento in poi che
le case discografiche superiori (le cosiddette major-labels) cominciarono a mettere gli occhi
addosso ai Metallica. L'indie label di Zazula, la Megaforce, nel frattempo si era assicurata
altri nomi famosi (Overkill, Anthrax), che parallelamente ai Metallica proponevano un genere
musicale orientato sul power/speed, ma stava per perdere il gruppo più importante e destinato,
nel corso degli anni a seguire, a ottenere un successo che nessuno avrebbe ipotizzato all'epoca
e che tuttora prosegue (grazie anche alla commercializzazione della band avvenuta dopo il quarto
album, purtroppo). In quel periodo i Metallica cercavano un cantante perchè James sperava di
alleggerire il suo compito, soprattutto dal vivo, e la band avrebbe voluto trovare una voce
che offrisse qualcosa di più, così contattarono dapprima Guy Speranza (frontman degli storici
Newyorkesi Riot che cantò in albums indimenticabili quali Rock City, Narita e, soprattutto,
il classico senza tempo Fire Down Under, uno dei primi albums di metal puro degli states, a
cavallo tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta) e poi John Bush degli
Armored Saint (band di metal classico statunitense) che però non acconsentirono alla richiesta
causa ritiro dalle scene musicali il primo e per fiducia nella propria band di appartenenza il
secondo.
La Elektra records vinse la sfida tra le case discografiche nella lotta per aggiudicarsi il
nome Metallica: già in passato si era resa disponibile ad annoverare tra le sue fila bands che
altrove erano state rifiutate in quanto troppo heavy (Riot nel 1981 e Metal Church nel 1984),
così per il quartetto di Lars & Co. era cominciata la temuta "prova del nove", in quanto
solitamente il passaggio ad una major costituiva potenzialmente la causa principale della
commercializzazione di un gruppo dai connotati estremi ma, come vedremo, le cose andarono
ben diversamente. Le registrazioni di Master Of Puppets iniziarono verso la fine del 1985,
in un clima di attesa frenetica da parte dei metal kids: anch'esso venne registrato in
europa, negli stessi Sweet Silence Studios di Copenhagen che diedero la luce al celebre
predecessore; questa volta la produzione avvenne senza Mark Withaker, ma sempre in collaborazione
con Flemming Rasmussen. Venne inoltre reclutato il famoso produttore tedesco Michael Wagener
che mixò l'album negli Amigo Studios di Hollywood a dicembre del corrente anno.
Stava prendendo forma uno degli album più significativi e importanti dell'epoca, pilastro
essenziale in ogni collezione che si rispetti in questo genere, nonchè esempio di maturità
compositiva, creatività, espressività e di capacità nel saper diversificare i brani senza mai
venir meno all'identità caratteristica del gruppo. Master of Puppets riunisce, evolve
e fonde quanto fatto in precedenza, costituendo così (a giudizio di chi scrive) l'apice
qualitativo toccato dai Metallica. I due lavori precedenti sono anch'essi storici, per
motivi diversi, come già descritto precedentemente, ma con quest'album i Metallica compiono
il passo decisivo che li guiderà sempre più verso una meritata affermazione a livello
planetario, senza che questo avvenga grazie a scelte di compromesso.
Ogni brano qui contenuto potrebbe essere discusso a lungo, ma su una cosa si può essere
certi: la banalità non fa parte di questo lavoro, in nessun istante rientrante nella sua
durata complessiva. Lo sforzo della band negli arrangiamenti, nella cura maniacale di
strutturare i pezzi è lodevole, perchè fino a quel momento nel metal la predominanza di
gruppi dalla semplicità per certi versi disarmante era pressochè assoluta, se si esclude
qualche eccezione (a tal proposito raccomando caldamente il debutto omonimo dei Metal Church,
band di Seattle che nel 1984 fece uscire un capolavoro nel genere power/speed, annoverando
tra le sue fila musicisti di prim'ordine). L'opener song Battery è un brano che ben
sintetizza la nuova attitudine dei Metallica: dopo la cupa e violentissima Fight Fire With Fire
del predecessore Ride The Lightning (che apriva a sua volta il disco) troviamo un brano che
ha quasi la valenza di un inno, senza perdere affatto in potenza e risultando ancor più
curato nella forma e nella durata che non la già ottima Fight Fire With Fire. Gli assoli di
Kirk Hammett sono sempre più incalzanti e vorticosi, assai ammirevoli per tecnica esecutiva
e suggestività dovuta al suo stile personalissimo che riesce molto abilmente ad entrare dritto
al cuore dell'ascoltatore, pur senza essere così "semplice" e immediato nella sostanza.
La successiva title track Master Of Puppets è una lunga cavalcata di quasi nove minuti,
con break lento centrale che inizia con harmony solo, seguito da assolo vero e proprio
a cura di Hetfield (semplice ma molto efficace) per proseguire con l'assolo vero e proprio
di Kirk, anche in questo caso veramente ineccepibile e concludersi con la ripresa del tema
iniziale: il testo del brano parla delle conseguenze nefaste dovute all'uso delle droghe.
La cattiveria e la precisione chirurgica dei brani sono penalizzate solo dall'ennesima
produzione deludente, nonostante il passaggio del gruppo ad una major. Il contributo compositivo
all'album è sempre più nutrito da parte di Burton e Hammett, i quali partecipano attivamente,
facendo così autentico "gioco di squadra", con il duo Hetfield/Ulrich per la creazione dei brani.
La sonorità, rispetto a Ride The Lightning, è mutata, ma a tratti è ancora cupa, pur privilegiando
una tendenza maggiore alla "pulizia" (che verrà ancor più elaborata con il disco successivo),
pur senza difettare in potenza. I tratti cupi sono ben presenti in The Thing That Should Not Be,
terzo brano dell'album, ispirato alle figure della cosmogonia fantastica Lovecraftiana, degna
erede della precedente For Whom The Bell Tolls e caratterizzata dalla cadenza rallentata oltre
che dall'alone minaccioso che ne permea l'atmosfera generale. Il primo lato del disco si chiude
con Welcome Home (Sanitarium), che prosegue la vena già sperimentata con successo nell'album
precedente tramite Fade To Black (critiche ottuse di certi ascoltatori a parte): si tratta
di un altro pezzo dall'incalzare sempre più marcato man mano che si estrinseca, permeato da
spunti e sensazioni piuttosto tristi: l'inizio è acustico, contrassegnato da un solo di apertura
melodico che ben introduce la voce di Hetfield (la quale, ad onor del vero, non è un gran
esempio di virtù in tal senso, pur restando dignitosa), poi il brano si fa man mano sempre
più grave, veloce e pesante, fino a culminare nello splendido solo finale di Hammett, un'altro
esempio di fattura pregevole, come tutto il materiale di quest'album.
La seconda facciata del disco si apre con'un altro pezzo lungo, Disposable Heroes, uno dei
capolavori del disco: in esso si condensano al meglio le molteplici caratteristiche che
costituivano ai tempi d'oro il marchio di fabbrica dei Metallica: potenza, melodia, cura e
perizia compositiva, velocità, risalto dei singoli musicisti della band nei vari frangenti
del brano, durata medio-alta che sembra però essere di gran lunga inferiore vista la scorrevolezza
del brano e, tanto per cambiare, altri solos dall'impatto incredibile: è difficile descrivere a
parole il cocktail che rende unico questo gruppo, è come se i singoli ingredienti fossero brevettati
e coperti da segreto... Molti cercheranno, e cercano tuttora, vanamente di imitarli.
Il pezzo successivo è anch'esso molto particolare: più che sulla velocità e sull'esplosività del
precedente, si basa su mid tempo molto heavy e tratta una tematica che all'epoca era tanto
controversa e dibattuta negli States: parlo dei predicatori, che qui vengono denunciati e
denudati per alcune loro poco nobili abitudini che poco hanno a che vedere con le belle parole
che sono soliti dire alla gente con intenti molto materiali e poco spirituali. L'inizio di
Leper Messiah (così si intitola il brano) consta di una lunga parentesi strumentale, molto
affascinante e ben riuscita, ma tutto il brano è lodevole per la varietà che lo contraddistingue
e per i riffs veramente accattivanti e caratteristici dei ragazzi di San Francisco.
La successiva Orion è strumentale, l'erede dell'immensa Call Of Ktulu, e non è certo da meno:
ancor più varia ed elaborata, si dipana su un incedere che alterna parti rallentate, momenti potenti,
pezzi acustici, harmony solos, assoli di chitarra e basso (grande Cliff!) in un contesto quasi
sognante ed irreale: non ha molto di cupo questo brano, a differenza dell'epica strumentale di
Ride The Lightning, però consta di un'atmosfera molto ben riuscita. La sua durata elevata e
la peculiarità di non contenere parti cantate l'ha di fatto estromessa dai live sets della band,
con mio infinito rammarico (ma vale anche per le altre strumentali dei Metallica).
E per finire, ecco che arriva la mazzata finale: Damage Inc. ricorda a tutti coloro che si
fossero scordati la vena più estrema della band che ha inventato un certo tipo di genere
musicale: ritmiche serratissime, velocità spaventosa, impatto violentissimo, quasi un urlo
thrash marchiato d'autore, che non lascia tregua: perfino il break centrale che precede
l'assolo è tremendo per durezza. E che dire dell'assolo di Kirk? Le sue scale vorticose e
velocissime trovano qui il terreno ideale e la sua grande abilità riesce ancora a fondere
melodia, velocità e tecnica con naturalezza sorprendente.
Si conclude così uno dei dischi che ha segnato un'epoca e che ha dato moltissimo in termini
di influenza: non si può prescindere da Master Of Puppets!
Buy It Or Die!

Ok, ora vado perchè non ho più tempo. La prossima puntata (la conclusiva) tratterà ciò che
è accaduto dopo Master of Puppets e l'ultimo album del quartetto californiano di cui mi occuperò:
...And Justice For All!

Buon ascolto a tutti!
 

Rudy63

Biker cesareus

...rischiando il banning perpetuo dal forum mi dichiaro abbastanza in disaccordo con quest'affermazione. :???:
O meglio, quanto detto è indubbiamente vero ma l'interpretazione che viene data è un po' troppo semplicistica e porta la gente a dire che con DSOTM i Floyd abbiano scelto un genere più popolare e meno sperimentale.

La distinzione è sottile ma abbastanza precisa: indubbiamente è vero che DSOTM è un album "diverso" rispetto ai primi, ma è altrettanto vero che quest'album è il risultato di tutte le sperimentazioni che erano state condotte e della evoluzione della loro maturità musicale.

In realtà quello che è sorprendente della intera discografia dei Floyd (almeno finché sono stati abbastanza insieme) è che ogni lavoro è significativamente diverso dal precedente ma ciò nonostante contiene i germi del successivo per cui, a seconda dell'ascoltatore può apparire consequenziale oppure completamente diverso.

E' anche per questo motivo che, almeno a me, è difficile dire quale sia il loro "migliore" lavoro, perchè in realtà ogni brano presenta delle specificità (in termini di suoni, melodia, tecnica etc.) che lo rende un piccolo capolavoro in assoluto. Ecco, girando la questione direi che mi è difficile dire quale brano "butterei via" in assoluto.

Per quanto mi riguarda sono poi un estimatore dei Floyd "minori" quelli, per intendersi, di More o di Obscured by the Clouds, che sono forse più 'rilassati' e che ci consegnano delle vere perle come "Cirrus minor" o "Wot's, uh the deal".

In altre parole, se mi chiedessero di salvare solo un album dei Floyd farei come l'asino di Buridano che morì di fame perchè non si decideva da quale mangiatoia cibarsi....

Vorrei chiudere qui questa digressione dicendo che è ormai quasi trent'anni che l'ascolto, ma l'incipit di Astronomy Domine (1967 !!!) mi stupisce sempre per come un brano di quasi quarant'anni fa abbia delle sonorità assolutamente contemporanee (e magari ce ne fossero...)
 

lelebi

Biker popularis
3/7/05
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marco ha scritto:
bloc party: li conoscete??? il loro album mi suona molto ma molto bene!!!

sì "silent alarm" è un buon disco; i bloc party li conosco per aver aperto i concerti degli interpol nel loro precedente tour in italia (quello di ottobre/novembre 2004). segnalo che saranno presenti all'independent days (che poi è un giorno solo) di bologna il 4 settembre prossimo e quella dovrebbe essere la loro unica data in italia...

a quel concerto ci saranno anche (ovviamente tra i tanti) the bravery e maximo park, altri 2 buoni album recenti non tanto lontani da bloc party...
 

KORKI

Moderatur
16/7/04
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BERGAMO
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Anzitutto il peggiore: A momentary lapse of reason.

Waters era già andato. Tuttavia, Gilmour ha ripreso alcune canzoni alla grande in Pulse. :-? (Vedi schitarrata finale di COnfortably numb).

Il mio preferito è THE WALL per la musica e per la storia che racconta, nella versione Is there anybody out there?.

Indubbiamente bello TDSOTM e WYWH.Mi piace anche The piper at the gates of down.

Questi sono forse gli album che si fanno apprezzare subito al primo ascolto, gli altri richiedono + tempo.

Molto bene anche the Division bell dove basta la chitarra per fare una canzona. Sembra che parli.
 
Stato
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