Market ha scritto:
drlove ha scritto:
Andiamo avanti.
Su richiesta di Market che ha seguito qualche nostro consiglio vorrei aggiungere:
della lista che mi hai richiesto conosco bene solo Iron Maiden e Ac/Dc, dei quali se devi cominciare ti consiglierei
Iron Maiden - Live after death (possibilmente in vinile perche mi sembra che nel CD ci siano meno pezzi a meno che ci sia qualche versione remasterized che li contenga tutti come nel vinile)
Ac/Dc - Live!
Deep Purple - live in japan (semplicemente perchè è il miglior album live della storia!)
Poi una volta ascoltati questi potrai proseguire nelle discografie classiche.
ac dc ho back in black e ho imoarato back in black( a suonarlo)
degli irons ho killers rock in rio e un best of anke s mi sto facendo powerslave.........la vita dello scaricatore è dura
ehm dell ascoltatore...... %$)) %$)) %$))
beh se qualcuno riesce a mandarmi qualche discografia sarei contento
ecco cosa mi è piaciuto
anthrax
iron maiden
pennywise lagwagon anti flag
good riddance
shandon racìncid ska p...........
ac dc... nofx
system of a down millencolin e x adesso bon
Ok Market, dopo il capitolo Anthrax (incompleto) passo ad un altro capitolo (sempre incompleto), questa volta sugli Iron Maiden: inutile negarlo, fu il primo gruppo metal che ascoltai: ricordo ancora che mi misi d'accordo con un mio compagno di classe che il giorno successivo al nostro comune proponimento di cominciare a sentire il metal ci saremmo recati separatamente al negozio di dischi del paese e avremmo scelto ciascuno un lp degli Irons, che poi ci saremmo scambiati; il risultato fu che io tornai a casa con The Number Of The Beast e lui con Killers.
Da quel momento in poi iniziò la mia fine; non credo di aver mai ascoltato tanto un disco come killers (che puntualmente registrai)... Forse Reign In Blood, Melissa, Don't Break The Oath, Hell Awaits, Master Of Puppets non sono molto lontani dal numero di ascolti ma killers ebbe su di me un impatto incredibile.
I dischi degli Irons che ti consiglio sono quelli che hanno segnato la loro carriera, dagli albori della N.W.O.B.H.M. alla metà degli anni 80, ma forse il mio è più un giudizio soggettivo e affettivo. Sta di fatto che per me gli Irons finiscono con il 1986 incluso; tutto quello che hanno fatto dopo non mi piace per niente e non lo considero.
Oggi parlerò dei due lps fatti dagli Irons con Paul Di'anno alla voce:
1) IRON MAIDEN: Omonimo - 1980 - EMI
Disco del debutto, con Steve Harris (b), Dave Murray (g), Clive Burr (d), Paul Di'anno (v) e Dennis Stratton (g); erano i tempi del Ruskin Army Pub di Londra, prima che iniziasse il sodalizio professionale con il produttore Martin Birch (lo storico producer del live Made in Japan dei Deep Purple), figlio di un periodo ben contraddistinto nella fervente Inghilterra, la patria della N.W.O.B.H.M. Dopo qualche anno di oblio dovuto alla ritrosia da parte delle case discografiche ad assumere un gruppo come questo tra le loro fila, a causa all'allora strapotere imperversante del Punk nel mercato locale, ebbe la sua prima chance questo quintetto molto dotato tecnicamente , soprattutto nelle chitarre soliste e nel basso (superiore alla media di molte bands della N.W.O.B.H.M., che spesso molto puntavano sull'impatto e sulla semplicità nelle composizioni e negli arrangiamenti) e assai promettente dal punto di vista compositivo. Si potrebbero scrivere pagine e pagine su quest'argomento, ma mi limiterò a caldeggiare vivamente l'acquisto di questo disco STORICO per il metal, che da questo momento in poi non sarebbe più stato lo stesso.
Brani come Transylvania, Phantom Of The Opera, Remember Tomorrow, Iron Maiden e Prowler parlano da soli: tanta, tanta, tantissima energia, unita a assoli lancinanti e pirotecnici e ad una produzione superiore agli standards di tanti gruppi contemporanei, oltre che una grandissima personalità compositiva ed immediatezza genuinamente espressiva.
2) IRON MAIDEN: Killers - 1981 - EMI
Dopo il grande debutto, ecco arrivare l'album più violento che gli Irons abbiano mai fatto e che mai più ripeteranno: questo disco è una bomba assoluta, non perde un colpo e ha insita una furia distruttiva da spavento!!! Il sound si fece più cattivo, pesante, oscuro, cupo e dannato, e l'avvento di Adrian Smith alla seconda solista in luogo di Stratton consistette nella seconda novità di spicco (consideriamo che poi, negli anni a venire Smith scriverà parecchio materiale), anche se gran parte del materiale proposto portava ancora la firma del bassista Harris, la vera mente e anima della band. Epici furono i duetti solisti di Smith e Murray e perfino la voce di Di'anno sembrò diversa da quanto ascoltato nel debutto: sostanzialmente molto molto più heavy! Fu qui che fece la sua prima comparsa Martin Birch in qualità di produttore (e si sente) e dopo questo albums gli Irons iniziarono il loro primo World Tour, che tra gli altri paesi toccò anche il Giappone, come testimonia il mini lp "Maiden Japan", uscito poco prima del loro terzo album The Number Of The Beast.
Brani come Drifter, Genghis Khan, Murders In The Rue Morgue, Killers, Wrathchild, Innocent Exile e Purgatory restano indelebilmente impressi nella mente di chi ama questo genere, a mio modesto parere. Sono passati più di vent'anni dalla prima volta che ho sentito questo disco ma, se mi permetti, ti consiglio VIVISSIMAMENTE il suo acquisto: non te ne pentirai!!! Killers rules!!!
Ok, ora devo andare: alla prossima, con il resto della discografia degli Irons, da The Number Of The Beast (1982) a Somewhere In Time (1986).
Se avrai pazienza di leggermi ovviamente... %$))
Ciao
:-? :-? :-?