Secondo me è l'approccio della legge errato, prima vieta tutto e poi va in deroga su pressioni di poteri "forti", un approccio corretto secondo me, che poi è la logica che stiamo cercando di far passare in Abruzzo con i parchi, è "che tutto è permesso se non è specificatamente vietato", ovvero se un sentiero è particolarmente affollato, o in un ambiente particolarmente delicato, o con altre mille problemi oggettivi si vieta altrimenti resta percorribile con norme ben precise che, anche se differenziate, valgono per tutti escursionisti cicloescursionisti ecc., poi si può decidere di "pubblicizzare" solo alcuni sentieri al posto di altri per evitare il sofraffolamento di alcune zone.
Un'altra lotta che ho intenzione di portare in seno CAI è la contrarietà ai segnavia ad hoc per la bici... è come ghettizzarsi da soli, i segnavia sono sempre gli stessi e valgono per tutti (parlo di montagna e non bike park).
Ad esempio perchè allora non si vietano agli escursionisti tutti quei sentieri dove i tagli indiscriminati dei tornanti è stato letale per il "cotico erboso"?
Poi non ci si può affidare al buonn senso delle forze dell'ordine in quanto se un escursionista decide che deve sporgere denuncia o semplicemente protesta loro DEBBONO intervenire, poi pensiamo ad un'altra cosa, io non so voi ma io sono assicurato responsabilità civile ed infortuni, ora se accade qualcosa in un sentiero ufficialmente chiuso al transito della MTB cosa accade? la cosa più smeplice è che l'assicurazione non paga...
Ciao Gianluca