News MTB in Trentino: divieti!

  • La Specialized Stumpjumper arriva al numero 15, cioé alla sua quindicesima ediuzione, cambiando forma del telaio, escursione e soprattutto sospensione posteriore, perché adesso troviamo un ammortizzatore sviluppato dal marchio americano in collaborazione con Fox, il Genie.
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nonnocarb

Redazione
11/11/03
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Merano
www.meranobike.it
Ciao ragazzi.
Vorrei passare in we a fiera di primiero: trovo in zona sentieri facili facili da fare in mtb (vado via con la ragazza e due bici...).
Ho cercato un po' e richiesto info all'apt locale, ma ho trovato poco nulla: qualcuno gha indicazioni?
Grazie

Non è la sezione giusta dove chiedere, comunque...
Mi sembra impossibile che non ti abbiano risposto, a me hanno mandato due belle cartine, molto ben fatte, prova a scrivere all'azienda per il turismo s.Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi, www.sanmartino.com, ti mandano tanti begli itinerari e la ciclabile che passa da Fierao-o
 

sembola

Moderatur cartesiano
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Moderatur
27/2/03
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Siena
www.sembola.it
Bike
una nera e l'altra pure
Sapete cosa significa quella bella E là in mezzo?
In Italiano significa che le due caratteristiche devono essere presenti
:saccio:entrambe:saccio:
nello stesso tratto e non singolarmente!!!!!!
quindi i tratti vietati devono essere SIA > del 20% SIA più stretti della lungh della BC!!!!!! Se in un tratto sono del 22% ma sono larghi 2 metri e in un altro sono da 90 cm ma son del 12% si possono percorrere!!!!!!!! Senza scendere (a meno che non si incontri qualcuno, ovviamente, il rispetto e sacro!!!)

Ehm... no, in italiano significa un'altra cosa (purtoppo). E' consentito se ci sono la condizione1 (pendenza < 20%) e la condizione2 (larghezza); quindi se una sola delle due condizioni non c'è il sentiero non è consentito = è vietato. Se ci fosse stato scritto "O" allora sarebbe come dici tu.
 

Trinità

Biker popularis
13/11/03
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Pergine Valsugana
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E' da un pò che non leggo questo topic, ne ero stato partecipe all'inizio.
Poi su solobike.it è uscita questa notizia
http://www.solobike.it/visualizzanotizia.php?news_id=54671

cioè che in valtellina i sentieri li aprono e non li chiudono, titolo più che eloquente, sulla figura che ha fatto la nostra provincia.

Un girettino di mail a Mellarini &c con allegato il link sarebbe un pensiero gentile...
 

ironleg

Biker superis
8/1/04
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Matelica (MC)
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Non esiste limite alla conoscenza .......... alla CULTURA .......... alla capacità .......
Basta solo avere voglia di guardare oltre il muretto..... (Leopardi lo chiamava siepe, ma tanto era lo stesso) ......
Però bisogna averlo quel minimo indispensabile di Cultura, di conoscenza e di capacità!!!
Se non lo si ha ............
....... peggio per loro. Tanto la gente pedala lo stesso. Se non è da loro, sarà da un'altra parte!!!
 

maxgastone

Biker spectacularis
17/10/05
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Novi Ligure (AL)
maxgastaldi.wordpress.com
Non esiste limite alla conoscenza .......... alla CULTURA .......... alla capacità .......
Basta solo avere voglia di guardare oltre il muretto..... (Leopardi lo chiamava siepe, ma tanto era lo stesso) ......
Però bisogna averlo quel minimo indispensabile di Cultura, di conoscenza e di capacità!!!
Se non lo si ha ............
....... peggio per loro. Tanto la gente pedala lo stesso. Se non è da loro, sarà da un'altra parte!!!
Vero... è sono sempre in aumento le sezioni CAI che annoverano tra le loro attività la mtb :mrgreen:

... alla facciazza loro :sculacci:. Che si tengano ben stretta la loro ottusità e il loro mondo dorato, tanto il mondo fa a volentieri a meno di loro :mrgreen:
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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Valtellina
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Bike
Cube Stereo 29
Trinità;1556078 ha scritto:
....in valtellina i sentieri li aprono e non li chiudono...

Premesso che a me la cosa non può che fare piacere, qualche considerazione è comunque d'obbligo:
se si esclude l'area Bormio-Livigno, dove la mtb viene "spinta" già da tempo con buoni risultati, nella rimanente parte della valle i sentieri vedono ben pochi bikers nell'arco di un anno, specie se parliamo di sentieri "veri" e non di sterrate ( comunque sempre più rare grazie alla "lungimiranza" dei locali amministratori affetti da asfaltite ). In certe zone del Trentino, tipo l'area circostante il Garda, la situazione è ben diversa.
Al momento, per quanto posso riscontrare, la tolleranza nei confronti dei bikers in Valtellina è totale. Direi che in genere sono addirittura visti con simpatia ( in più occasioni mi è capitato di dover rifiutare l'invito a farsi un "cicchetto" passando in prossimità di baite ).
Adesso, anche grazie ad alcuni gruppi di appassionati provenienti da varie parti della valle, sembrerebbe stia nascendo la volontà di ripulire e rendere noti alcuni sentieri. Questo probabilmente porterà ad una maggior frequentazione degli stessi, anche da parte di gente proveniente da fuori. Perchè il feeling nei confronti dei bikers da parte della popolazione rimanga invariato è però necessario usare il cervello. Non si chiede nulla di particolarmente limitante, perchè se si escludono le aree più note ed i periodi di funghi, la frequentazione dei sentieri è veramente scarsa. Evitare però di scendere alla Peat quando si incontrano pedoni, o di fare i piccoli Bender in prossimità di baite o centri abitati, sarebbe auspicabile se vogliamo che la situazione rimanga rosea com'è ad oggi. Direi che questo topic è abbastanza illuminante sui pericoli che si corrono, e certi interventi sintomatici della stupidità che si annida anche fra le nostre fila.
 

maxgastone

Biker spectacularis
17/10/05
21.482
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Novi Ligure (AL)
maxgastaldi.wordpress.com
...Questo probabilmente porterà ad una maggior frequentazione degli stessi, anche da parte di gente proveniente da fuori. Perchè il feeling nei confronti dei bikers da parte della popolazione rimanga invariato è però necessario usare il cervello. Non si chiede nulla di particolarmente limitante, perchè se si escludono le aree più note ed i periodi di funghi, la frequentazione dei sentieri è veramente scarsa. Evitare però di scendere alla Peat quando si incontrano pedoni, o di fare i piccoli Bender in prossimità di baite o centri abitati, sarebbe auspicabile se vogliamo che la situazione rimanga rosea com'è ad oggi. Direi che questo topic è abbastanza illuminante sui pericoli che si corrono, e certi interventi sintomatici della stupidità che si annida anche fra le nostre fila.
Ben detto o-o
 

zena

Biker superioris
5/11/04
975
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GENOVA
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. Perchè il feeling nei confronti dei bikers da parte della popolazione rimanga invariato è però necessario usare il cervello. Non si chiede nulla di particolarmente limitante, perchè se si escludono le aree più note ed i periodi di funghi, la frequentazione dei sentieri è veramente scarsa. Evitare però di scendere alla Peat quando si incontrano pedoni, o di fare i piccoli Bender in prossimità di baite o centri abitati, sarebbe auspicabile se vogliamo che la situazione rimanga rosea com'è ad oggi. Direi che questo topic è abbastanza illuminante sui pericoli che si corrono, e certi interventi sintomatici della stupidità che si annida anche fra le nostre fila.[/quote]

Sono d'accordo con te, chi ha voglia di tirare, lo faccia ma nei posti giusti, cioè in pista, e sempre rispettando le altre persone sia a piedi che in bici. o-o
 

601

Biker serius
1/6/05
135
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Lago di Garda
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Da domani, al Casinò, tutto per il turismo in bici

Mountain bike in fiera


Si aprirà domani pomeriggio ad Arco la prima edizione di Mountain & Bike, la Fiera delle vacanze in bici, una manifestazione nuova in Italia, interamente dedicata alle proposte di turismo con la bicicletta, aperta al pubblico e agli operatori. La proposta del Trentino e dei suoi ambiti turistici, tutti rappresentati, sarà in prima fila, forte dei 400 chilometri di piste ciclabili realizzati dal Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale della Provincia Autonoma di Trento e delle centinaia di percorsi per le mountain bike. All'evento promosso dall'Amsa di Arco, da Ingarda e dall'assessorato provinciale al turismo e organizzato dalla Società Mito Eventi srl di Trento hanno dato l'adesione oltre settanta espositori sia del settore bici che del settore turistico. Cuore della manifestazione sarà il Palazzo del Casinò di Arco: all'interno e all'esterno della storica struttura sorgerà un vero e proprio «villaggio» delle bici e delle vacanze che accoglierà i diversi espositori e potrà essere visitato dal pubblico già da domani pomeriggio. Numerosi appuntamenti spiccano nel programma di questa tre giorni dedicata alle vacanze in bici: convegni, tavole rotonde, presentazioni, momenti di intrattenimento e spettacolo con il campione di bike-trial Alberto Limatore, un workshop riservato agli operatori, e anche la pedalata enogastronomica «In bici…naturalmente» in programma domenica 7 ottobre sulle strade dell'Alto Garda trentino e della Valle dei Laghi. Tra i convegni da segnalare quello su «Imprenditorialità e cooperazione» (venerdì 5 ottobre),quello nazionale dei Maestri di Mtb e Ciclismo fuoristrada della Federazione Ciclistica Italiana (sabato 6 ottobre), la presentazione del Progetto interregionale del percorso cicloturistico "Alpi-Garda-Mare" e del Progetto BiciDoc di San Patrignano (sabato 6 ottobre), la terza edizione del forum «Giornate del turismo europeo» sul tema «Il Trentino ed i mercati europei» e la presentazione dei Campionati del mondo di Mountain Bike 2008 in Val di Sole (domenica 7 ottobre).
 

marco

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Oggi è una giornata di festa.
L'Assessore all'ambiente di Arco MIORI se ne è andato! :}}}::}}}::}}}::}}}::}}}:

Ho ricevuto questa mail da un local:


ti scrivo per dirti che ad arco, in seguito allo scandalo di alcuni
lavori abusivi in una sua proprietà, hanno fatto dimettere l'assess.
miori (ambiente turismo e sport); lui ha provato a rimanere fino
all'ultimo sulla poltrona ma lo hanno fatto fuori i suoi compagni per
non saltare tutti quanti.

ti ricordo che, a parer di molti, sotto miori nell'area di arco sono
stati realizzati i peggiori lavori di rifacimento/distruzione di
parecchi sentieri che una volta erano bellissimi singletracks ed ora
sono autostrade di cemento. inutile dire che da buon socio sat ha
anche appoggiato tutte le loro scelte lagnose e assurde...
 

marco

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poveri sattini! :hahaha:

Dall'Adige:
«La Sat non conta più nulla»
Anche la sezione di Arco sul piede di guerra Il presidente: «Non siamo idioti utili sempre»

di MICHELE COMPER ARCO - La Sat anche ad Arco sul piede di guerra. Dall'ultima riunione del direttivo esce un grido d'allarme forte e netto: basta abusare della montagna, basta all'uso turistico della montagna che ne sta segnando la fine. «La verità è che non contiamo nulla: ci occupiamo di montagna con amore e anche con competenza - dice il presidente Bruno Calzà - ma nessuno ci tiene in considerazione. Le decisioni le prendono altri, senza neanche chiederci un'opinione, il più delle volte senza la decenza d'informarci. Mi riferisco ai comuni, alla Provincia, a tutti i soggetti istituzionali che si occupano di montagna». Perché? «Perché tutte le scelte vanno verso un turismo impattante, di massa - continua Calzà - che nulla ha a che fare con la montagna. E il punto di vista della Sat nessuno lo vuol sentire. Lo scempio ambientale che abbiamo visto in questi anni nel fondovalle si sta arrampicando sulle nostre montagne. Ormai la vera montagna, che è dimensione naturale, rispetto, silenzio, sta scomparendo. Scelte assurde, irresponsabili. Che pagheremo». Una posizione particolarmente dura che s'accompagna ai fatti: dall'ultima riunione di direttivo è uscito non solo il pieno appoggio alla linea del consiglio centrale (che ha abbandonato i sentieri della Paganella), ma un'analoga linea di comportamento. È così che potrebbero essere abbandonati molti sentieri del territorio arcense e rimossa la relativa segnaletica escursionistica. Alcuni sentieri hanno già il destino segnato: ad esempio, il numero 668 per tutto il tratto che attraversa il bosco Caproni (perché ormai troppo frequentato). Oppure il 409, quello che dal cementificio di Varignano conduce a «Bocca di Tovo» (percorso da bici e moto). «Come sezione arcense, abbiamo in gestione 22 sentieri per 110 chilometri - spiega il presidente Bruno Calzà - dei quali seguiamo la manutenzione e la segnaletica. Ogni sentiero sarà percorso e controllato, e quelli che non rispondono alle prerogative Sat saranno abbandonati». A essere «fuori» potrebbero essere non pochi: come mai? «Facciamo l'esempio del mountain bike - dice Calzà - premettendo che noi non solo non siamo contrari, ma amiamo la bicicletta. Quello che non va è il suo uso irrispettoso per la natura che la danneggia ed è anche pericoloso. La legge provinciale è stata fatta appositamente per essere disattesa: come si fa a dire no in bici oltre il 20 per cento di pendenza? Come se i sentieri avessero una pendenza costante. E i turisti un inclinometro sempre con sé. Ma la cosa paradossale è che è impossibile dare multe: la forestale non lo può fare, e non mi risulta che i vigili urbani frequentino i sentieri di montagna. La realtà è che la Provincia, per motivi di marketing turistico, vuole che il messaggio sia: in Trentino puoi usare la bici dovunque e liberamente. Quindi, i tratti dove le bici passano e rovinano il sentiero, non saranno più sentieri Sat». Insomma, sostengono Calzà & Co. che non c'è una volontà reale di difendere quel patrimonio unico che è la montagna, ma solo il turismo di massa a dettar legge. E dove questo è palese, la Sat fa un passo indietro e lascia ad altri la responsabilità. «Per noi è un vero dolore - dice Calzà - ma la misura è colma: non siamo disposti ad essere sempre gli utili idioti buoni per tutte e stagioni. La legge Bombarda sui parchi è osteggiata, e d'altra parte si avviano progetti distruttivi: come il piano di cosiddetto sviluppo di Tremalzo, il campo da golf in val Canali, i nuovi impianti di Folgaria. Per produrre neve artificiale si aumenta in misura esponenziale il consumo d'acqua. Nuove strade forestali portano sulle montagne un carico antropico insostenibile. La verità è che la montagna oggi è solo un business: ma questa sarà la sua fine. E sul lungo periodo a rimetterci saranno tutti: l'ambiente e i residenti, gli amanti della montagna e i turisti».


:kiss-my-:
 

Tasi e tira

Biker marathonensis
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Volano, Trentino
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"Perché tutte le scelte vanno verso un turismo impattante, di massa - continua Calzà - che nulla ha a che fare con la montagna".

...pulire sentieri e segnalarli...
...porta inevitabilmente il turismo di massa in quota...
...
...che cerchino di farsene una ragione...
...la montagna non è della SAT...




"Quindi, i tratti dove le bici passano e rovinano il sentiero, non saranno più sentieri Sat".

...non ci resta...
...che cominciare...
...a frequentare solo sentieri SAT...
 

orneo

Biker superis
28/8/03
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TN
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poveri sattini! :hahaha:

Dall'Adige:
«La Sat non conta più nulla»
Anche la sezione di Arco sul piede di guerra Il presidente: «Non siamo idioti utili sempre»

di MICHELE COMPER ARCO - La Sat anche ad Arco sul piede di guerra. Dall'ultima riunione del direttivo esce un grido d'allarme forte e netto: basta abusare della montagna, basta all'uso turistico della montagna che ne sta segnando la fine. «La verità è che non contiamo nulla: ci occupiamo di montagna con amore e anche con competenza - dice il presidente Bruno Calzà - ma nessuno ci tiene in considerazione. Le decisioni le prendono altri, senza neanche chiederci un'opinione, il più delle volte senza la decenza d'informarci. Mi riferisco ai comuni, alla Provincia, a tutti i soggetti istituzionali che si occupano di montagna». Perché? «Perché tutte le scelte vanno verso un turismo impattante, di massa - continua Calzà - che nulla ha a che fare con la montagna. E il punto di vista della Sat nessuno lo vuol sentire. Lo scempio ambientale che abbiamo visto in questi anni nel fondovalle si sta arrampicando sulle nostre montagne. Ormai la vera montagna, che è dimensione naturale, rispetto, silenzio, sta scomparendo. Scelte assurde, irresponsabili. Che pagheremo». Una posizione particolarmente dura che s'accompagna ai fatti: dall'ultima riunione di direttivo è uscito non solo il pieno appoggio alla linea del consiglio centrale (che ha abbandonato i sentieri della Paganella), ma un'analoga linea di comportamento. È così che potrebbero essere abbandonati molti sentieri del territorio arcense e rimossa la relativa segnaletica escursionistica. Alcuni sentieri hanno già il destino segnato: ad esempio, il numero 668 per tutto il tratto che attraversa il bosco Caproni (perché ormai troppo frequentato). Oppure il 409, quello che dal cementificio di Varignano conduce a «Bocca di Tovo» (percorso da bici e moto). «Come sezione arcense, abbiamo in gestione 22 sentieri per 110 chilometri - spiega il presidente Bruno Calzà - dei quali seguiamo la manutenzione e la segnaletica. Ogni sentiero sarà percorso e controllato, e quelli che non rispondono alle prerogative Sat saranno abbandonati». A essere «fuori» potrebbero essere non pochi: come mai? «Facciamo l'esempio del mountain bike - dice Calzà - premettendo che noi non solo non siamo contrari, ma amiamo la bicicletta. Quello che non va è il suo uso irrispettoso per la natura che la danneggia ed è anche pericoloso. La legge provinciale è stata fatta appositamente per essere disattesa: come si fa a dire no in bici oltre il 20 per cento di pendenza? Come se i sentieri avessero una pendenza costante. E i turisti un inclinometro sempre con sé. Ma la cosa paradossale è che è impossibile dare multe: la forestale non lo può fare, e non mi risulta che i vigili urbani frequentino i sentieri di montagna. La realtà è che la Provincia, per motivi di marketing turistico, vuole che il messaggio sia: in Trentino puoi usare la bici dovunque e liberamente. Quindi, i tratti dove le bici passano e rovinano il sentiero, non saranno più sentieri Sat». Insomma, sostengono Calzà & Co. che non c'è una volontà reale di difendere quel patrimonio unico che è la montagna, ma solo il turismo di massa a dettar legge. E dove questo è palese, la Sat fa un passo indietro e lascia ad altri la responsabilità. «Per noi è un vero dolore - dice Calzà - ma la misura è colma: non siamo disposti ad essere sempre gli utili idioti buoni per tutte e stagioni. La legge Bombarda sui parchi è osteggiata, e d'altra parte si avviano progetti distruttivi: come il piano di cosiddetto sviluppo di Tremalzo, il campo da golf in val Canali, i nuovi impianti di Folgaria. Per produrre neve artificiale si aumenta in misura esponenziale il consumo d'acqua. Nuove strade forestali portano sulle montagne un carico antropico insostenibile. La verità è che la montagna oggi è solo un business: ma questa sarà la sua fine. E sul lungo periodo a rimetterci saranno tutti: l'ambiente e i residenti, gli amanti della montagna e i turisti».

:kiss-my-:
Certo che è strano che parlino così tanto di quanto le bici rovinano i sentieri e così poco dello scempio fatto in nome dello sci. Solo in Paganella quest'estate sono stati completamente distrutti almeno due sentieri solo per portare una condotta d'acqua dal lago di Molveno fino alle piste, per l'innevamento artificiale.
 
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