News MTB in Trentino: divieti!

marco10

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penso di aver letto tutti post, ma chiedo scusa in anticipo se ripeto cose già scritte.
credo che a questa discussione manchino due punti:
1°) le reali ragioni che hanno portato all'approvazione di questa legge. chi la proposta e con quali motivazioni, chi l'ha approvata (ovviamente la maggioranza del consiglio) e perchè ha accettato le motivazioni apportate.

2°) oramai è una legge approvata e, secondo me, battersi per abrogarla è una battaglia persa. perchè se l'hanno approvata ci sono delle motivazioni che hanno convinto i politici che sono più i pro dei contro (stabilire per chi sarebbe importante), quindi, convincerli del contrario sarà dura. si rischia un muro contro muro tra le istituzioni (organizzate e riconoscibili) e i bikers (non organizzati e di difficile definizione).allora ritengo più proficuo cercare di modificare la legge esistente. portare avanti un discorso del tipo "siamo d'accordo con voi che l'mtb in montagna vada regolato, ma visto che avete steso la legge senza consultarci (da questo forum risulterebbe che la maggior parte dei bikers non si riconosce nelle federazioni) vorremmo portare il ns. contributo".
a questo punto portare avanti proposte che non ci vietino l'uso dei sentieri ma che lo regolamentino, esempio:
- obbligo dell'uso del casco
- precedenza a chi sale
- limiti di velocità nei sentieri o mentre si incrociano altre persone
- portare sempre con sè il cell x chiedere o prestare soccorso
- ecc. ecc.
cioè quelle regole che bene o male già ora esistono ma che nessuno a mai messo per iscritto.
in conclusione cercare di cambiare la forma per non cambiare la sostanza (libertà di mtb)
 

Ser pecora

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marco10 ha scritto:
penso di aver letto tutti post, ma chiedo scusa in anticipo se ripeto cose già scritte.
credo che a questa discussione manchino due punti:
1°) le reali ragioni che hanno portato all'approvazione di questa legge. chi la proposta e con quali motivazioni, chi l'ha approvata (ovviamente la maggioranza del consiglio) e perchè ha accettato le motivazioni apportate.

2°) oramai è una legge approvata e, secondo me, battersi per abrogarla è una battaglia persa. perchè se l'hanno approvata ci sono delle motivazioni che hanno convinto i politici che sono più i pro dei contro (stabilire per chi sarebbe importante), quindi, convincerli del contrario sarà dura. si rischia un muro contro muro tra le istituzioni (organizzate e riconoscibili) e i bikers (non organizzati e di difficile definizione).allora ritengo più proficuo cercare di modificare la legge esistente. portare avanti un discorso del tipo "siamo d'accordo con voi che l'mtb in montagna vada regolato, ma visto che avete steso la legge senza consultarci (da questo forum risulterebbe che la maggior parte dei bikers non si riconosce nelle federazioni) vorremmo portare il ns. contributo".
a questo punto portare avanti proposte che non ci vietino l'uso dei sentieri ma che lo regolamentino, esempio:
- obbligo dell'uso del casco
- precedenza a chi sale
- limiti di velocità nei sentieri o mentre si incrociano altre persone
- portare sempre con sè il cell x chiedere o prestare soccorso
- ecc. ecc.
cioè quelle regole che bene o male già ora esistono ma che nessuno a mai messo per iscritto.
in conclusione cercare di cambiare la forma per non cambiare la sostanza (libertà di mtb)

Concordo:-o
 

sembola

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marco10 ha scritto:
penso di aver letto tutti post, ma chiedo scusa in anticipo se ripeto cose già scritte.
credo che a questa discussione manchino due punti:
1°) le reali ragioni che hanno portato all'approvazione di questa legge. chi la proposta e con quali motivazioni, chi l'ha approvata (ovviamente la maggioranza del consiglio) e perchè ha accettato le motivazioni apportate.

2°) oramai è una legge approvata e, secondo me, battersi per abrogarla è una battaglia persa. perchè se l'hanno approvata ci sono delle motivazioni che hanno convinto i politici che sono più i pro dei contro (stabilire per chi sarebbe importante), quindi, convincerli del contrario sarà dura. si rischia un muro contro muro tra le istituzioni (organizzate e riconoscibili) e i bikers (non organizzati e di difficile definizione).allora ritengo più proficuo cercare di modificare la legge esistente. portare avanti un discorso del tipo "siamo d'accordo con voi che l'mtb in montagna vada regolato, ma visto che avete steso la legge senza consultarci (da questo forum risulterebbe che la maggior parte dei bikers non si riconosce nelle federazioni) vorremmo portare il ns. contributo".
a questo punto portare avanti proposte che non ci vietino l'uso dei sentieri ma che lo regolamentino, esempio:
- obbligo dell'uso del casco
- precedenza a chi sale
- limiti di velocità nei sentieri o mentre si incrociano altre persone
- portare sempre con sè il cell x chiedere o prestare soccorso
- ecc. ecc.
cioè quelle regole che bene o male già ora esistono ma che nessuno a mai messo per iscritto.
in conclusione cercare di cambiare la forma per non cambiare la sostanza (libertà di mtb)

Prendo spunto dal post di Marco10 per dire la mia, ho seguito il topic dall' inizio, o meglio dai tempi dei divieti di Arco.

Quali sono le motivazioni? Indubbiamente qualche motivo contro l'uso indiscriminato della mtb esiste. Così come ci sono persone che non osservano le leggi scritte, ce ne sono che non rispettano il buon senso e l'educazione. Il guaio (per noi) è che in Trentino la SAT è un potere forte, con forte radicamento sul territorio e con una forte identità, non per nulla non ha mai cambiato il nome nonostante la totale integrazione con il CAI. La motivazione reale, per quanto poco razionale, è che la SAT vede di malocchio tutto ciò che diverge dalla propria concezione della montagna: il "rampichino" con la montagna non c'entra nulla, quindi fuori dai piedi, specie se si tratta di gente di fuori.

Per tornare agli spunti forniti da Marco10, reputo sostanzialmente inutile tentare di "contrattare" con la Provincia o la SAT. In primo luogo perchè occorrerebbe rappresentare un interlocutore forte, sul tipo della IMBA e simili negli USA, con migliaia di soci da far pesare nella trattativa e con risorse finanziarie adeguate per ricorrere ai TAR quando necessario. Inoltre temo che, se si esclude la zona di Arco, i biker rappresentino un frazione molto, molto piccola delle presenze turistiche totali del Trentino e che siano un target sacrificabile di fronte alle pretese della SAT che, non ci dimentichiamo, di fatto gestisce la rete sentieristica vale a dire uno dei principali motivi di attrazione di una località turistica di montagna.

Temo che vada a finire così: le località "toccate" chiederanno ed otterranno la deroga, e tutti gli altri ciccia. Oppure, molto più probabilmente e molto più in linea con lo spirito "italico", ad Arco la forestale farà finta di non vedere.
 

Ser pecora

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sembola ha scritto:
Temo che vada a finire così: le località "toccate" chiederanno ed otterranno la deroga, e tutti gli altri ciccia. Oppure, molto più probabilmente e molto più in linea con lo spirito "italico", ad Arco la forestale farà finta di non vedere.

Vero. E alla fine mi rendo conto che buona parte della colpa è di ci va in bici:
-innanzitutto perchè spesso manca il buon senso e l'educazione
-e poi perchè aldilà del baloccarsi su belle questioni tipo "cos'è il friraid?", siamo incapaci di fare alcunchè di utile, come riconoscerci come una qualche categoria, con interessi, obiettivi e regole comuni.
 

marco10

Biker poeticus
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quindi il potere forte, in questo caso, è la SAT (da profano mi domandavo cos'e, ora so anche questa).
quindi, per ottenere qual'cosa bisognerà scendere a patti con loro.
quindi resta il problema che i bikers non sono categoria e nessuno li ascolta.
e allora che si fà?
 

sembola

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marco10 ha scritto:
quindi il potere forte, in questo caso, è la SAT (da profano mi domandavo cos'e, ora so anche questa).
SAT = Società Alpinisti Tridentini

marco10 ha scritto:
quindi, per ottenere qual'cosa bisognerà scendere a patti con loro.
quindi resta il problema che i bikers non sono categoria e nessuno li ascolta.
e allora che si fà?

Ci si fa categoria, senza fare come i polli di Renzo...
 

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Solo per comunicare che anch'io ho inviato le email...e per confermare che dalle mie parti non ho mai sentito NESSUNO parlare di associazioni o categorie di biker che si occupassero di territorio....solo scuole o associazioni "senza" :smile: fini di lucro
 

muldox

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Io penso che se una legge è ingiusta si debba mirare alla sua abrogazione, altro che scappatoie in perfetto italian-style tipo "fatta la legge, trovato l'inganno ( e le deroghe )"! :wink:
E se, nonostante tutte le proteste, proprio non vorranno sentire ragioni, vorrà dire che si andrà altrove. Tutto sommato l'Italia è un paese prevalentemente montuoso, non esiste solamente il Trentino :saccio: .
 

Ser pecora

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muldox ha scritto:
E se, nonostante tutte le proteste, proprio non vorranno sentire ragioni, vorrà dire che si andrà altrove. Tutto sommato l'Italia è un paese prevalentemente montuoso, non esiste solamente il Trentino :saccio: .

Si, ma senza una qualche organizzazione si continuerà a razzolare nel vuoto. Ed il problema si ripresenterà cmq anche dalle altri parti. Finchè i "bikers" saranno solo tanti individui e non un qualcosa di definito a livello collettivo, imho non avranno nessun peso e nessun diritto.
 

marco

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appena ricevuta questa email da Trentino S.p.A. – Ufficio Stampa

Sui sentieri in sella alla mountain bike,
nuovi principi per rispettare i valori della montagna




Il connubio fra il Trentino e la mountain bike si fa più forte e consapevole. Il governo provinciale ha infatti fissato principi di buon utilizzo dei sentieri di montagna, un patrimonio di cui possono godere gli escursionisti “storici” che indossano gli scarponi e, nei contesti che lo permettono, quelli che la affrontano in sella alla bicicletta. L’obiettivo principale è quello di favorire una corretta fruizione della montagna e di confermare i principi e i valori ben noti da sempre a chi la frequenta con passione, in modo da tutelare gli escursionisti, gli stessi bikers e i sentieri, che soprattutto in alta quota necessitano di una grande manutenzione.
In Trentino esiste una fittissima rete di vie e itinerari costruiti dalla natura e dall’uomo nel corso dei secoli, che può essere percorsa anche in mountain bike, purché si tratti di percorsi naturalmente ciclabili, ovvero tutti quelli che presentano pendenze e dimensioni adeguate per questo mezzo meccanico. Gli unici tratti off limits saranno dunque quelli di alta montagna, che vengono utilizzati in particolare dagli appassionati di downhill.
Nessun divieto generalizzato, quindi, ma precise indicazioni per godere e valorizzare quell’elemento della proposta turistica – territoriale del Trentino, tanto apprezzato da migliaia di bikers che ogni anno frequentano i sentieri trentini.
È importante ricordare che sono previste deroghe per consentire collegamenti particolari e per realizzare circuiti in occasioni di manifestazioni sportive. I principi, infatti, sono stati studiati da un gruppo di lavoro del quale fanno parte anche i rappresentanti della Federazione Ciclistica Italiana e delle Apt di ambito, soggetti che hanno certamente a cuore il corretto sviluppo della pratica della mountain bike.
In Trentino le opportunità per gli amanti delle due ruote è decisamente ampia. Sul territorio esistono ben 4500 chilometri di comode strade forestali liberamente accessibili e una rete di piste ciclabili (di 400 chilometri) all’avanguardia sulla quale si trovano persino dei bicigrill. Le nuove norme non influiranno minimamente sulle scelte della gran parte degli appassionati.
«L’auspicio – afferma l’Assessore al turismo Tiziano Mellarini – è che questa significativa innovazione sia vissuta da tutti come un’occasione per confermare quei principi di rispetto dei valori noti a chi va in montagna. Il vero obiettivo di questa piccola riforma è quello di innestare nel più vasto pubblico la consapevolezza che il Trentino ha fatto una scelta di qualità, che non rappresenta una rinuncia, ma un valore per tutti: una scelta facile da condividere e rispettare».


Trento, 12/10/2005
Trentino S.p.A. – Ufficio Stampa

:espulso!:
Non hanno capito nulla.
 

muldox

Biker nirvanensus
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Assolutamente pietoso. Io però avrei un'idea: mandiamo i Sattini sui "....ben 4500 chilometri di comode strade forestali liberamente accessibili" e con le bici noi andiamo per sentieri. Che ve ne pare? :bum-bum-:
 

marco10

Biker poeticus
20/8/05
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allora io propongo di organizzare gare, ma con questo regolamento:

iscrizione gratuita (niente pacco gara però)
ognuno parte e arriva dove vuole
i concorrenti devono partire obbligatoriamente in un orario compreso tra le 08,00 e le 15,00 e devono arrivare obbligatoriamente tra le 10,00 e le 19,00
vanno percorsi non meno di 20km
i concorrenti devono comunicare i km percorsi, il tempo e il dislivello all'apposito sito internet, dopo di che verrà comunicato il vincitore in base ad un punteggio stabilito
primo premio: o-o no, neanche quella (iscrizione gratuita!)

p.s.: scusate se vi faccio perdere tempo, ma oggi è così :mrgreen:
 

Warlock

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Trento town
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marco ha scritto:
Gli unici tratti off limits saranno dunque quelli di alta montagna, che vengono utilizzati in particolare dagli appassionati di downhill.

Perchè tutti i downhillers ed i freeriders salgono ogni anno a quota 3000 sull'Adamello e scendono droppando seracchi e crepacci!!!!!

marco ha scritto:
Nessun divieto generalizzato, quindi, ma precise indicazioni per godere e valorizzare quell’elemento della proposta turistica.....

... credo di avere un altro concetto di precisione....

marco ha scritto:
...sono stati studiati da un gruppo di lavoro del quale fanno parte anche i rappresentanti della Federazione Ciclistica Italiana ..........

ma a chi hanno chiesto? Ai presidenti delle tante squadre di ciclismo su strada?

marco ha scritto:
In Trentino le opportunità per gli amanti delle due ruote è decisamente ampia. Sul territorio esistono ben 4500 chilometri di comode strade forestaliliberamente accessibili e una rete di piste ciclabili (di 400 chilometri)all’avanguardia sulla quale si trovano persino dei bicigrill.

Si commenta da sola.....


Grazie Mamma Provincia ! Mi avete finalmente aperto gli occhi.... grazie di cuore!!!!!!
 

KORKI

Moderatur
16/7/04
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marco ha scritto:
appena ricevuta questa email da Trentino S.p.A. – Ufficio Stampa

Sui sentieri in sella alla mountain bike,

nuovi principi per rispettare i valori della montagna



<.....cut....> etc etc

:espulso!:
Non hanno capito nulla.

Stessa identica mail arrivata a me. Questi hanno fatto una mailing list.
 

Trinità

Biker popularis
13/11/03
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Pergine Valsugana
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Tipica soluzione all'italiana quindi (traduco la mail di Marco, che arriverà pure a mè ...)

Loro fanno una legge che se applicata alla lettera (perchè va applicata così sennò che legge è ?) non ti permette di andare da nessuna parte.
Secondo mè la provincia non era molto d'accordo (non tanto per amore dei bikers ma per i soldi) ma la SAT è riuscita ad imporre una cosa che se impugnata ti mette in torto sempre.

Detto questo, il tutto vale (e vorranno farlo rispettare) solo per alcuni sentieri, solo per alcuni posti.
 

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