Ariecchime coi miei minireport di uscita :green:
Cominciamo con le novità del mezzo meccanico alla ruota posteriore, da testare oggi: nuovo cerchio (
Mavic XC717), nuovi raggi (
DT Swiss Competition 1.8-2.0), nuovi pattini freno (confesso di averli presi da Decathlon...), e nuovo copertone, Panaracer XC Fire Pro con inconfondibile banda laterale gialla.
Ore 11 circa, grottammare-cupra-menocchia. Salita della vigna (così l'ha chiamata Gabri tre settimane fa, quindi mi attengo
) fino in cima a sbucare sulla strada asfaltata che sale da Cupra verso Piazza di Coso. Abbigliamento di Filini... ehm no... abbigliamento: pantalone a tre quarti (ottimo per la giornata), maglia invernale maniche lunghe e maglia estiva a tutta zip. Ad inizio salita, con giornata discretamente calda, via maglia invernale e salgo con solo maglia estiva. Proseguo oltre Piazza di Coso e poco più su ritrovo un "amico" dei giorni in cui pochi rari e sparuti biker si avventuravano per le strade di campagna ed i sentieri di collina con le bici senza sospensioni e tutto acciaio, correva l'anno 1994 o 1995. L'amico in questione lo conosceranno già in tanti, come "IL MELETO". Tanto era il tempo passato che non ricordavo nemmeno più dov'era (di nuovo grazie a Gabri per avermelo indicato). In tutto questo tempo mi hanno sempre raccontato di gente che comunque lo prendeva sottogamba e ci si "sfragnava". Tsk tsk tsk
Avevo già visto tempo fa il meleto "nuovo" (anche lì, non sapendo che lo fosse). Stavolta volevo provare il meleto vecchio. Come me lo ricordavo: una discesa di terra bianca e ghiaiosa tipo vigna, scoperto dagli alberi nella sua parte più insidiosa, con profonde (e pericolose) canale dell'acqua piovana che ti facevano passare su una striscia di circa cinque centimetri che se la cannavi eri fottuto, e che poi scendeva a zig zag verso la Menocchia. Cosa invece ho trovato, a distanza di oltre dieci anni e più: una discesa iniziale ripida ma con un terreno molto più scuro e 'sottoboscoso'; ed in effetti la vegetazione è ora molto più rigogliosa di allora. Ma la canala carogna è ancora al suo posto, solo che adesso è al centro della strada e ti costringe a stare ai lati: con la complicazione che ai lati la vegetazione essendo più rigogliosa ti spinge verso il centro e verso la canala. Conclusione: all'epoca questo tratto me lo facevo a piedi; oggi, per non "sfragnarmi" essendo da solo, mi sono fatto questo pezzo a piedi di nuovo. Il meleto esige rispetto
Detto questo, il resto della discesa è un po' più 'orizzontale' di quanto ricordassi; la parte del meleto vero e proprio in particolare. C'è da domandarsi se sia poi davvero coltivato, perchè oggi per terra era una "spasura" di mele rosse e piccole pronte per il raccolto (credo siano mele annurche, e lasciarle marcire per terra è uno spreco, quindi se qualcuno ci passa nei prossimi giorni si porti una busta od un cestino che non si sa mai
). Comunque, discesa fino alla menocchia. Attenzione: il ponte prima di sbucare sulla menocchia vera e propria, che fino a questa estate era ancora asfaltato e quindi transitabile a piedi con la dovuta attenzione, ha perso tutto l'asfalto ed è rimasto solo con l'intelaiatura in ferro. E' sconsigliato avventurarvisi a piedi a meno di non essere acrobati circensi, quindi alla fine della discesa del meleto, sull'asfaltata per tornare verso Cupra girate a sinistra e fate il giro largo !
Infine: le novità meccaniche sembrano essere idonee all'uso desiderato, quidni non resta che pedalare...