L'ideale sarebbe proprio quello che dici tu e basta. Ed io non vedo solo cose negative nel rischiare di vederci chiudere i sentieri per colpa dell'aumentato numero di bikers. Potrebbe essere la miccia che ci faccia muovere il culo e ci faccia riunire in un qualche tipo di associazione senza campanilismi ed orticellismi vari che sicuramente esistono per spartirsi anche solo 20m quadrati di terreno, così da poter creare e mantenere finalmente una rete di sentieri per sole biciclette, in parallelo a sentieri condivisi (dove la precedenza è per i pedoni) ed in parallelo a sentieri SOLO pedonali. In Italia penso siamo indietrissimo su questi argomenti, in altri paesi sicuramente stanno già affrontando l'argomento in maniera pratica. L'esempio più innovativo ed esplicito che mi viene in mente per il nostro paese è la Paganella, che non è un bikepark, o meglio non è solo un bikepark, ma è una bike area, ben diverso. Sicuramente ci sono in altre zone esempi più o meno simili, ovviamente riguardano zone altamente "affollate", ma questa cosa dovrà necessariamente essere affrontata a livello capillare e quasi ovunque alla fine, se vogliamo sopravivere e divertirciL'ideale sarebbe creare sentieri distinti tra bici e pedoni, ma poi finirebbe che l'escursionista andrebbe su quelli per le bici e viceversa...
Qui in zona (alto vicentino) ho visto petizioni al CAI di gente che vorrebbe chiudere alle bici persino strade bianche (quella delle Montagnole basse, per chi conosce la zona di Recoaro 1000). Ogni anno torna la notizia del Trentino che potrebbe vietare alle bici la Strada degli Eroi, per arrivare in Pasubio, poi puntualmente scongiurata (e spero sempre!).
Però mi son chiesto più volte: il CAI giustamente (o la SAT, in trentino) detengono la gestione dei sentieri. Perchè non creare, non mettere in piedi, una specie di CAI anche per le MTB? Un'associazione che vada a sistemare i sentieri, li gestisca e possa dire: no, questo non si chiude. Sarebbe così fantascientifico?