Scusate se mi intrometto, ma ho seguito con attenzione le questioni da voi poste sul problema della convivenza con le moto da enduro sui Colli Euganei e vorrei dire un paio di cose, possibilmente senza essere insultato a prescindere, in quanto endurista.
Quando in una determinata area l'utilizzo dei percorsi da parte delle moto li rende inutilizzabili agli altri utenti è evidente che c'è un problema che va risolto. Quello che però a me fa sempre specie è vedere che non si riesca mai a valutare la situazione in maniera razionale, senza ricorrere ai soliti luoghi comuni e insulti, quando le soluzioni più semplici le si ha sotto il naso.
Visto che moto e bici sugli stessi percorsi non vanno d'accordo, perché non separarli? Perché non tentare di dividersi i percorsi? Si può concordare che, ad esempio, vada definito insieme agli enduristi un percorso segnato da concedere alle moto, pari ad almeno, per ipotesi, il 20% della lunghezza totale dei percorsi.
E' chiaro che ci sarà sempre lo stronzo che girerà dove vuole, senza targa e con lo scarico aperto, però più il percorso che sarà concesso alle moto sarà lungo e divertente (nei limiti del possibile), più saranno gli enduristi ad accettarlo, rimettere a posto targhe e scarichi, e isolare lo stronzo in questione.
Molti enduristi sarebbero pronti a farlo, piuttosto che continuare a fare guardia e ladri con la Forestale, ma la situazione già critica è inutilmente esasperata dalle leggi regionali estremizzate che si vedono al nord, che praticamente vietano anche solo di mettere una sola ruota sull'erba a bordo delle strade statali.
In questo modo il problema in parte potrebbe essere arginato e voi potreste dire di aver fatto il vostro per andare incontro alle richieste degli enduristi.
Per il resto, in particolare rumore e inquinamento, rispondo alle citazioni qua sotto.
Non ti sei mai posto la domanda per qual motivo sono vietate? Forse perchè l'unico scopo che hanno è di rovinare i sentieri, procurare rumori molesti per persone e soprattutto animali, produrre ulteriore smog anche nei boschi e parchi come se già quello nelle strade non fosse sufficiente, rischiare di venire investiti?
Ebbene sì, gli enduristi sono profondamente malvagi: il loro scopo non è affatto divertirsi, bensì è quello di distruggere, disturbare e ferire.
Scherzi a parte, quella dell'inquinamento è una questione che lascia il tempo che trova. Lo smog presente nel parco proviene (e non credo di dovertelo spiegare) dalle zone industriali e dalle città, e di sicuro eliminando drasticamente le 20 moto che ci girano dentro al sabato non avresti riduzioni rilevabili.
E poi, fammi capire: emettere gas di scarico in città, dove è presente molta gente, è meno grave che in montagna, dove ve n'è pochissima? Fare 300 km in auto per andare a camminare o pedalare in montagna è meno inquinante che fare 100 km con una moto da 250 cc?
forse perchè fanno inutile rumore e fumo nauseabondo...
forse perchè senza moto "non muovono un passo"...
Questi sono i soliti luoghi comuni che non portano da nessuna parte.
Il rumore è in buona parte limitabile montando scarichi omologati, che rispondono a normative sempre più stringenti. In 20 anni di enduro ho sempre montato scarichi a norma, ma nessuno mi ha mai controllato che lo fosse. Forse era il caso di iniziare da questi controlli, piuttosto che dal sequestro delle moto.
Meno male poi che c'è burdenbike, che conosce personalmente tutti gli enduristi, e sa esattamente cosa fanno questi pigroni quando non vanno in moto.
ma come cavolo si fa a paragonare la costruzione di un comprensorio sciistico con dei dementi che infrangono le leggi girando in moto dove nn si puo'
Infatti non c'è paragone: i comprensori sciistici hanno un impatto ambientale complessivo (costruzione, impianti di riscaldamento, messa in movimento degli impianti) decisamente superiore a tutto l'enduro che viene praticato in Italia anche "dove nn si puo". Il fatto che sia perfettamente legale non implica che un comprensorio sia un elemento a basse emissioni.
Comunque sui sentieri che hai appena citato c'è sempre qualche biker, che un paio di volte l' anno si rompe il culo per tenerle pulite e praticabili, rischiando anche delle denuncie
Si fa tanta retorica intransigente contro le violazioni di legge da parte degli enduristi ("la legge è legge, non si viola e basta!!"), e poi si sorvola sulle violazioni da parte dei bikers. Forse bisognerebbe, in entrambi i casi, fare meno gli intransigenti e cercare di capire come le leggi andrebbero riviste, sia per chi mantiene il bosco, sia per gli enduristi.
non voglio assolutamente darla vinta a 4 sfigati in moto e ''sento'' che ci sono molte tensioni tra bikers e motociclisti...prima o poi si arriva a scontri fisici che sarebbe un disastro:rosi:
sarebbe magnifico che partecipasse anche ''la controparte''
anche se mi risulta difficile immaginare come ciò potrebbe portare a qualche tipo di risultato se non quello di fare casino
cioè le cose sono semplici: c'è una legge e noi chiediamo che venga fatta rispettare
se ''la controparte'' vuole ottenere la riapertura dei sentieri alle moto: che si dia da fare ma la cosa non mi riguarda,anzi
Beh, gli auspici per l'incontro erano dei migliori: prima dai agli enduristi degli "sfigati", poi vorresti che partecipassero all'incontro, ma allo scopo solo di dirgli che di quello che sostengono loro non te ne frega un cazzo. Come può finire male un incontro nato così bene?
E poi magari all'incontro hai anche gridato: "Vergogna! Gli enduristi non sono venuti!"