Carissimi Cantanti, ho un sacco di cose da dirvi.
Alcune belle, altre così, così.
Quindi, preparatevi, perché andrò per le lunghe.
Ho risalito il GEP come da programma e tagliato una giungla di rovi.
I miei due avambracci sembrano fustigati !
Già dallinizio, in prossimità del bivio per il Canto (GEP 2), ho trovato grossi rami e tronchi di traverso, che però sono riuscito a tagliare o spostare (non so come ho fatto).
Il tratto a spinta adesso è ancora più impegnativo, per la presenza di 3 o 4 grossi alberi caduti. Uno in particolare, bisogna passargli sotto.
Per il momento non cè altro da fare, ma sono solo pochi metri di fatica.
Arrivato sopra la casetta abbandonata, ho trovato un nuovo sentiero, realizzato con mini escavatore, ancora li, accuratamente coperto.
Segno che i lavori non sono terminati.
Al ritorno ho scoperto che si tratta di un anello che passa da un casottino in muratura, ma mi sfugge lo scopo.
Speravo che portasse fino allasfalto, ma non sembra che proseguiranno verso il basso.
Detto anello si ricongiunge poco sopra al classico GEP, per poi lasciarlo e proseguire fino alla cascina S. Bartolomeo.
Una volta arrivato a S. Barbara e scambiato due, forse quattro, diciamo un centinaio .........
di parole con alcuni simpatici biker, ho preso la via della discesa classica, come ho descritto nel mio blog (
qui).
Linizio (quello tipo Kompressor) fino al Tronchi era totalmente chiuso e ho faticato parecchio per riaprirlo.
Anzi, stavo quasi per desistere.
Dal Tronchi in poi ho fatto alcune sistemazioni, ma ad un certo punto non sono più riuscito a ritrovare la vecchia traccia.
Probabilmente perché è esattamente il punto in cui ha inizio il tratto rilavorato con lescavatore.
Devo dire che la parte nuova mi ricorda certi trail da bike park (visti solo su pc) e, se poi il terreno subirà lazione delle stagioni, diventerà qualcosa di veramente bello.
Immagino che sarete già in fibrillazione per provarlo,
ma cè sempre un però.
Tanto lavoro ovviamente ha uno scopo ben preciso e spero sia solo quello di favorire lattività di taglio legna e manutenzione del bosco da parte dei proprietari.
Direi di lasciare che termino il grosso dei lavori, prima di andarci a frotte.
In ogni caso, vale ancora di più la regola di non considerare il Canto un bike park, perché non lo è, e non lo potrà mai essere.
Quindi, prudenza, prudenza, prudenza e rispetto per gli altri.
Salutate sempre, scusatevi per il fastidio arrecato e non fate discussioni con nessuno.
Mi sembra di avere detto tutto.
Grazie agli amici biker milanesi, che mi hanno regalato qualche istante di celebrità, riconoscendomi, stringendomi la mano e sopportando le mie lunghe chiacchierate.
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P.S.: perdonate eventuali "orrori" di battitura o periodi strampalati... .....