Mission Bolivia: 15 giorni nelle Ande in mtb

marcopastore

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Salerno
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che figata,vorrei andarci anch'io,che bellissimo,goduria allo stato puro,solo il ricordo supera il piacere che si puo provare di persona,gia... il ricordo ci dona delle emozioni che di persona almeno per me non proviamo perche distratti da cio che facciamo
 

marco

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Il sentiero degli Inca, denominato Takesi, termina presso una miniera di ferro le cui entrate nei tunnel fanno venire i brividi solo a guardarle. Da lì proseguiamo per "Il Castillo", la residenza di Josè Luis Tajada Sorzano, presidente della Bolivia durante gli anni trenta, quando ci fu la guerra fra Paraguay e Bolivia. Proprio 500 prigionieri di guerra paraguayani costruirono questa casa nel 1935, in cui il presidente visse con la sua famiglia per diversi anni.

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Il castello è ancora in gran parte originale, mobili compresi. Sedie, tavoli, quadri e biliardo, fra le altre cose, sono le stesse di 70 anni fa. C'è solo il nostro gruppo nel castello e, dopo una bella cena, gli attuali proprietari ci raccontano di perchè si creda che questo castello sia abitato dai fantasmi.
Innanzitutto si dice che il presidente usò 4 prigionieri di guerra per farsi costruire un tunnel che portasse dal castello ad un posto sicuro e segreto. Quando la galleria fu terminata, un abitante del posto ispezionò il lavoro insieme ai 4 prigionieri e li rinchiuse nel tunnel con un masso. Lì morirono. L'abitante del posto morì da lì a poco e così l'ubicazione della galleria rimane segreta fino ai giorni nostri. Infatti, l'ingresso alla galleria non fu mai ritrovato.

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Intermezzo rideristico - trail dalle parti di La Paz

Quando la residenza fu terminata e la guerra svolgeva al termine, la Bolivia dovette firmare un trattato di pace in cui dette una gran porzione del proprio territorio al Paraguay, dato che era la perdente. Questo trattato fu firmato proprio qui, nella biblioteca.
Il presidente, nel frattempo, aveva un'amante con cui si incontrava in segreto presso la cascata del tucano, non lontano dal castello. La moglie scoprì l'intrallazzo e si potevano sentire le liti della coppia, che abitava nella stanza più in alto del castello. Sfortunatamente per il presidente egli dovette scappare dalla Bolivia, dato che c'era qualcuno pronto a fargli le scarpe per avere ceduto così tanto territorio al Paraguay, e si rifugiò in Cile con la famiglia. All'amante disse, prima di partire, che sarebbe tornato da lì a poco e che avrebbero potuto vivere nel castello. Passarono gli anni e del presidente l'amante non seppe più nulla, fin quando non ricevette la notizia che era morto d'infarto.
Anche l'amante morì. Ci sono tre versioni sulla sua morte: morì di dolore, oppure si gettò dalla cascata del tucano, oppure scomparve misteriosamente.

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Intermezzo rideristico - trail dalle parti di La Paz

Più in là negli anni, quando anche la moglie del presidente morì, alcuni ospiti del castello dissero di aver visto i fantasmi dei 3 morti. Una specie di triangolo amoroso post-mortem. Il fantasma dell'amante non si vide mai in casa, ma sempre sul sentiero che porta alla cascata. I fantasmi del presidente e di sua moglie, invece, si dice vaghino per il castello. Se una coppia dorme nella loro stanza, si dice che smettano presto di stare insieme. Se invece qualcuno dorme nella stanza dei bambini può, nel sonno, sentire di venir abbracciato affettuosamente. E c'è poi chi dice di sentire delle voci che litigano provenire dalla stanza più in alto.
Il posto è molto affascinante, situato nella giungla boliviana in una valle molto ripida. Io ho dormito come un sasso e non ho sentito nessun fantasma. Forse perchè dormivo nella stanza degli ospiti?

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Intermezzo rideristico - trail dalle parti di La Paz

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The world's most dangerous road

Il giorno dopo saliamo in jeep fino all'imbocco della cosiddetta "strada più pericolosa del mondo". Fortunatamente qualche anno fa è stata costruita una variante più sicura, per cui questo tracciato, ora, viene usato solo da ciclisti (ce ne sono centinaia ogni giorno!) e dalle jeep degli organizzatori del tour. La strada, di per sè, è una carrareccia larga circa 3 metri e lunga una trentina di chilometri (tutti in discesa) che non presenta difficoltà tecniche per chi sa andare in bici e ha una bici dotata di buoni freni. Per tutti gli altri, invece, diventa una cosa abbastanza pericolosa, come le molte croci poste al bordo della strada testimoniano. Negli ultimi 10 anni sono morti circa 15 ciclisti qui in discesa, vuoi perchè qualcuno è sceso dalla bici dalla parte del burrone e ci è finito dentro, vuoi perchè qualcuno, per risparmiare qualche dollaro, si è affidato ad una delle compagnie boliviane supereconomiche che ti danno le bici con i V-Brake le cui gommine si staccano.

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La strada è lunga, dato chi la fa tutta parte da quota 4700 metri e arriva a 1100 metri di altitudine, per un totale di 63 km di discesa. I primi 28 km sono asfaltati e tranquilli, poi ci si tuffa nella giungla, dove le nuvole la fanno da padrone e il fondo diventa bagnato. Si passa presso dirupi spaventosi, così come spaventoso è passare presso la casa di Klaus Barbie, criminale nazista catturato alla fine degli anni 80 proprio in Bolivia. Non meno suggestivo è vedere i campi di coca situati sui versanti opposti alla strada e dove di notte, delle volte, si vedono centinaia di luci che transitano sui sentieri per portare il prodotto finito in valle.

In valle, invece, la musica cambia e ci troviamo in una specie di campeggio molto particolare in cui si salvano gli animali finiti vittime di bracconaggio. Scimmie, pappagalli, serpenti, orsi. C'è un po' di tutto, oltre ad un'atmosfera molto alternativa e che invita allo sciallo assoluto. Noi dormiamo in una specie di bungalow, dove di notte si sentono un sacco di rumori di animali. Giungla.

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Renè

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Rob

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Joe


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Renè

Adesso siamo di nuovo a La Paz, dove staremo fino a domani sera. Abbiamo infatti in mente di fotografare un bel road gap, oltre che raidare per alcuni sentieri spaziali della zona.
Abbiamo chiesto ad Alistair di farci un preventivo per offrire il viaggio che stiamo facendo noi a chiunque volesse venire qui. Il prezzo è sui 1300 Euro tutto incluso tranne il volo e la birra: mangiare, dormire, shuttle, guide. Vi posso assicurare che ne vale la pena, questo è uno di quei viaggi che non si dimenticano più e che fà felice ogni mountain biker che si rispetti. Più in là vi darò altre indicazioni per prenotare il tutto. Alistair è il proprietario di www.gravitybolivia.com. Dire che è in gamba è poco.

Piccolo aggiornamento sulla bidi, di cui sto abusando ogni giorno:
- il mio reggisella Crank Brothers Joplin si è bloccato durante la discesa sulla death road a causa del tanto fango ricevuto e al fatto che continuavo ad alzarlo e ad abbassarlo. Ci ho messo un po' d'olio e sembra funzionare meglio, per ora.

- I miei cerchi Spank Subrose hanno preso due belle botte su dei sassi in discesa. Il posteriore ha un bel bozzo (ho bucato in quel frangente, snakebite), l'anteriore un bozzo più piccolo. Penso che siano troppo teneri.

Il resto va che è una meraviglia.

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A 4650 metri di quota
 
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cousin.a

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immagino che le foto sul blog di joe siano anche le tue(spettacolari),cmq adesso mi guardo il sito gravitybolivia e le foto della strada+pericolosa in piena attività!!
 

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