Se ne leggono sempre di strampalate... il materiale più rigido, quello che flette di più, etc...
Una struttura, quale essa sia, ha la sua rigidezza, che entro certi limiti piuttosto ampi si può raggiungere anche con materiali diversi. Prendete un semplice tubo e realizzatelo in materiali diversi: calibrando il diametro e lo spessore di parete potete ottenere la stessa rigidezza a flessione. Materiali diversi, manufatto con la stessa prestazione (è un caso d'esempio, è chiaro che la prestazione non è solo la flessione semplice, ma può essere di resistenza a fatica, di torsione, di carico di rottura, etc...).
Un cerchio in composito, a meno che non lo si voglia - cosa che ha poco senso - non avrà mai la stessa prestazione di uno in lega di alluminio. Sarebbe un controsenso utilizzare un materiale e un processo poduttivo più costoso e complesso per ottenere le stesse prestazioni. I cerchi in composito sono più rigidi lateralmente perché così vuole il progettista, e se assorbono meno gli urti è perché lo desidera il progettista. Le leghe metalliche sono isotrope, perciò solo lavorando sulla dimensione e forma della sezione del cerchio il progettista può entro certi limiti modificare il comportamento del cerchio. E non finisce lì: il numero di raggi e il modo in cui sono innestati (straight pull o j-hook?) fanno un'enorme differenza in come si comporta una ruota e quanto è robusta e stabile nel tempo.
Se le
ruote in composito di oggi sono come delle putrelle è perché questo è ciò che è stato deciso da chi le ha progettate. Nulla gli vieta di farle più "comode", fermo restando che un cerchio molto "assorbente" finisce per caricare in modo diverso i raggi e dunque i mozzi e non è detto che ciò sia un bene o un male in senso assoluto (potrebbero essere più comodi, meno precisi, al costo di scaricare sui raggi una maggiore torsione e quindi favorire l'allentamento dei nippli).
Sulla rottura, poi, si può discutere. Meglio che il cerchio si spezzi oppure no? Per il portafogli è certo meglio che il cerchio regga qualsiasi tipo di urto. Per la propria incolumità non è detto che ciò sia vero: qualcosa che cede assorbe l'urto in modo plastico, almeno in una certa misura. Ogni incidente è a sé, e non è detto che in alcuni casi non sia meglio che il cerchio ceda assorbendo l'urto invece che catapultare bici e ciclista come un cavallo imbizzarrito (sempre che non faccia cedere in cascata qualcos'altro al suo posto, ad esempio il manubrio).