MB World e l'ignoranza del web

ribazzi

Biker superis
26/6/08
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Verona
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Non capisco questa affermazione :nunsacci:. Internet è un "contenitore" al pari di un libro, della Tv o della radio. Al pari degli altri mezzi citati l'informazione può essere fatta da giornalisti ma anche da esperti (il medico, il geologo etc. etc.).


No no ragazzi, scusate, ma sono stato frainteso alla grande (colpa mia ovviamente)
Quando dico che non è internet a fare informazione non intendo che nella rete non ci sia imformazione anzi ce n'è in abbondanza.
Quello che voglio dire è che non è il sistema della rete a generarla così come non lo fanno la carta stampata o la televisione. Questi sono solo supporti tecnici per la diffusione del pensiero umano. La qualità dell'informazione viene dalla qualità di scrive, mica dal supporto che usa.
Io non mi permetterò mai di affermare che che internet sia più affidabile delle riviste o viceversa, mi limito a leggere e a farmi una mia idea della questione.
Se poi volete una mia idea sull'editoriale di mb world vi dico che mi fa tanto santa inquisizione, un maldestro tentativo di proteggere la propria posizione. E'inutile osteggiare le novità, conviene tentare di servirsene al meglio...
 

MBAction

Aziende
16/9/06
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Paolo... io il numero di MBW di Novembre non l'ho letto (ho visto solo l'editoriale pubblicato in questo topic), ma con il termine "terremoto" volevo indicare la rivoluzione mediatica web che, volenti o nolenti, sottrae legittimamente alla carta stampata una parte delle risorse economiche.
L'editore che non investe intelligentemente su internet, non dico che abbia le ore contate, ma sicuramente gli anni sì.
Per fortuna (tua e nostra) non mi sembri annoverabile tra questi...

Eccomi... scusami... volevo soltanto fare della semplice ironia sul "fango" (come si "usa dire oggi"... altra ironia) gettatoci addosso gratuitamente (mi pare sia la prima volta che una rivista cerca di delegittimarne un'altra nelle proprie pagine) e senza nemmeno menzionare l'esistenza di un'edizione italiana ("negare" forse aiuta) nello stesso numero della stessa rivista... visto che il titolo con "Big One" si riferiva in modo abbastanza chiaro secondo me ("forse, non si sa mai, pare... va verificato dalla magistratura"... ironia extra) ad un (da loro) "presunto" mega-terremoto (che per luogo comune è chiamato appunto "Big One", "quello grosso") che avrebbe colpito MBAction... "Fondamento errato" a parte (a Richard è dedicato un ampio topic in questo forum) è un parallelo un po' triste... visto che il "Big One" sarebbe una disgrazia non solo locale (vite umane...) ma forse anche planetaria, per quello che l'economia californiana pesa nel contesto di un'economia sempre più unica/globale... ed i possibili effetti domino. Per non parlare delle tante aziende del ns. settore lì collocate... Ma questo passi... sebbene bisognerebbe poi far passare anche il fatto che per "smontare" (forse, pare, si dice...) la soprattutto naturale fine di un rapporto quasi ventennale... si sia arrotondata l'età di Richard sui 50 anni e qualcosa... formalmente non scorretto... ma fuorviante... dato che se arrotondamento dev'esserci è ahimè a 60 anni... Non che a 60 si sia da buttar via (detto da uno "approssimabile" ai 50...) ma sicuramente si può aver voglia di staccare un po'... e/o cominciare qualcosa di diverso... magari di completamente diverso...

Ciao,
 

sembola

Moderatur cartesiano
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Moderatur
27/2/03
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una nera e l'altra pure
Ho letto con più calma l'editoriale, e posso dire che solleva due problemi effettivamente esistenti ma in modo a mio parere completamente sbagliato.

Il primo tema è il costo della professionalità, che DEVE essere giustamente remunerata, visto che richiede talento, applicazione, esperienza e mezzi di produzione. E' una tematica oggettivamente importante, tanto è vero che è alla base anche della discussione sui "negozianti vs. online shop". Quello che è completamente errato è il ragionamento conseguente, cioè che chi si fa pagare sia, per questo solo fatto, automaticamente affidabile ed autorevole. E' un salto logico ingiustificabile sotto ogni punto di vista e che trova conferma empirica ogni giorno nelle colonne dei quotidiani o nei racconti di chi esce dai negozi di bici.

L'altro tema, certamente collegato al primo ma ben distinto, è quello dell'affidabilità e dell' autorevolezza dell' informazione, che non si giudica "un tanto al chilo". Sarebbe fin troppo facile ribaltare le domande retoriche del tipo "chi paga" su chi della pubblicità fa, suo malgrado, una forma importante di sostentamento (se non la principale) di una testata. L'affidabilità e l'autorevolezza richiedono un processo di raccolta e di controllo delle informazioni, ma (ed è qui il secondo errore) si giudicano allo stesso modo quale che sia il mezzo (stampa o internet) o la fonte (forum o "professionista").


@ribazzi: come sempre teoria e pratica volano a quote diverse: concordo in pieno sul fatto che "la qualità dell'informazione viene dalla qualità di scrive", ma nel mondo reale prima dell' avvento della rete la libertà di stampa era limitata a chi aveva a disposizione i mezzi economici e finanziari per farlo, col risultato che l'offerta era molto minore e quindi era anche più difficile farsi un' idea controllando più fonti. Internet non è autiomaticamente più affidabile della carta stampata, ma offre possibilità tecniche (l'interazione) e socioeconomiche (facilità ed economicità di accesso) che non sono paragonabili alla carta stampata.
Qualcuno di quelli che produce la "carta stampata" ha capito che deve differenziarsi (vedi alla voce "professionalità" ;-)) chi non lo capisce è destinato a vivacchiare o a scomparire.
 
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MBAction

Aziende
16/9/06
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Non ci sarebbe niente di male, ma non è trasparente. Soprattutto in un settore dove l'immagine quindi le foto hanno una grande importanza uno si aspetterebbe che le foto di copertina fossero qualcosa di speciale, e non una marchetta ad un inserzionista.

Concordo appieno con entrambi... sebbene pensi che nemmeno a pagamento e nemmeno con la massima trasparenza le copertine debbano essere vendute... ma debbano rispecchiare la rivista, prima dell'inserzionista. Rimanendo quindi a "Saviano", perché citato nell'editoriale origine di questo topic, va cercata la "differenza"... Non è vero che "siamo tutti uguali"... Guai se fosse così. Noi di MBAction Italia non abbiamo mai venduto una copertina e nemmeno lo faremo mai. Abbiamo ricevuto delle pressioni in tal senso (pochissime) ma abbiamo preferito perdere il cliente almeno temporaneamente, piuttosto che recedere.
La libertà della copertina è talmente cercata e tutelata che piuttosto la scegliamo "bruttina"... ed ormai da anni sempre e solo con foto nostre (cioè non di freelance) estratte direttamente dai servizi interni... con la sola eccezione di Marco Toniolo con il mini-concorso dello scorso anno... e questo speriamo che possa ripetersi ;-)
 

MBAction

Aziende
16/9/06
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:smile:Bella questa,il discorso e' ampio ma visto che hai sparato a zero rispondo in ugual modo,le front sono le piu' vendute,per ora!

OT, scusate: FabioBt... hmmm... mi dispiace ma come hai detto tu :°°(: il discorso è davvero più ampio... e va quindi spiegato secondo me che oggi, universalmente, la mtb più venduta è invece la full-suspended, se consideriamo la fascia di mercato che interessa i "veri" (chiamiamoli così) appassionati... quelli che navigano nei forum e comprano le riviste e riempiono i negozi, ecc... Poi chiaramente guardando alla "globalità del mercato" del ciclo, quindi anche di chi compra la mtb o "presunta tale" per andare al bar o lungo il fiume sterrato con il figlio sul seggiolino o altro, tutte attività più che legittime e che spero si diffondano, la più venduta è la front... ma solo perché decisamente (e logicamente) più economica e semplice da gestire. Nel nostro contesto non ci sono invece più molti dubbi in merito...

Ciao,
 

Number 21

Biker tremendus
17/3/10
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Rivoli (TO)
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bah, accuse sconclusionate di chi, evidentemente, non ha passato abbastanza tempo su questo forum

1) io non sono tipo da forum, da seguire le varie discussioni, starci dietro ecc... ma su questo mi sento a casa
2) qui si trovano i migliori consigli che si possano mai ricevere, sia da esperti, che da novellini, utili anche questi perchè magari i pro tralasciano certi aspetti, li danno per scontati
3) recensioni fantastiche, non si ha paura di dire che qualcosa non va (vedi i reggisella telscopici)
4) le riviste non hanno il mercatino :-D

su mtb action dello scorso mese c'era un attacco velato fra le ultime pagine, ai produttori di bici via web paragonati al solito vecchio sivende, si menzionava il fatto che un bravo meccanico-rivenditore valga molto di più del mercato su internet (canyon, radon, crc, rose, gambacicli, solo per menzionare qlcn), gettando un po' di fango sui sivende meno bravi o speculatori, tralasciando però il fatto che su internet si trovano i prezzi migliori ed in questo periodo non è cosa da trascurare, ma non ho letto alcun attacco ad internet come mezzo di informazione e divulgazione, attacco che, come nel caso di MB world, credo sia solamente autolesionistico, spesso chi legge riviste di settore consulta molto anche internet o ha scoperto la rivista su internet, atti inconsulti di un pazzo
 

MBAction

Aziende
16/9/06
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...su mtb action dello scorso mese c'era un attacco velato fra le ultime pagine, ai produttori di bici via web paragonati al solito vecchio sivende...

No... anzi... assolutamente no... e dovresti vedere che mail ho ricevuto da qualcuno proprio per la posizione di massima apertura invece... scatenate anche dall'aver accolto/voluto Chain Reaction Cycles ed averlo persino "presentato"... A Canyon vogliamo anche bene... e lo vedrai nel prossimo numero, sebbene si sia visto in passato. Di Rose abbiamo detto meraviglie... Hai frainteso... ma no problem :°°(:... comunque la ns. posizione è assolutamente diversa e molto chiara... vedi anche tuttttttti questi interventi.

Ciao,
 

Clab04

Biker grossissimus
25/8/08
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Roma Est
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Premetto che MB World lo apprezzo, anche se anni luce dopo Dylan Dog.
Eh sì, perché MB World è molto più simile a Dylan Dog che non a questo forum.
Non so voi, io la carta stampata la leggo spesso nella stanza più piccola che ho a casa, l'unica con le maioliche sulle pareti.
E' una rivista, è a senso unico, leggi e guardi, e non puoi farci niente.
Il forum è proprio un'altra cosa.
E' vero, su internet in genere c'è poca selezione all'ingresso (che non è detto che sia solo un male, se poi la selezione fa passare solo quelli coi soldi e quelle con le tette), però è uno strumento che ti permette di informarti e di ribattere, e piano piano con il contributo di molti nasce il valore aggiunto.
Bisogna saperci fare, ovvio, come bisogna saperci fare quando leggi che una Carraro da 4.000 euro e 12 chili ha un buon rapporto qualità/prezzo tenendo conto della italianità, e riderci su.
Insomma un forum, o il web, non è il nemico di un giornale e viceversa.
Un giornale e un forum possono essere certo in concorrenza, ma quante cose possono essere in concorrenza quando abbiamo un quarto d'ora per connetterci, oppure leggere, oppure guardare la televisione, oppure giocare con la Wii, oppure comprare un mazzo di fiori alla moglie oppure...
Invitare in un editoriale a passare il tempo con redattori competenti perché pagati e non con chi ti regala il suo tempo è paradossale.
Quel che dovrebbero fare, invece, è essere appassionati anche loro, e aiutarci magari a stare attenti al web, a stare lontani dalle truffe, a criticare quella informazione facile tipica del web che certo non hanno scoperto loro.
E potrebbero attingere dal web un sacco di idee.
Claudio
 
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dario66x

Biker popularis
28/4/07
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Borgaretto (TO)
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Con la sola passione e amore per questo sport si può fare informazione ad altissimo livello è il forum e altri siti ne fanno a tonnellate!!!
Purtoppo non vedo nella carta stampata la stessa passione che internet a creato a livello d'informazione.
 

Number 21

Biker tremendus
17/3/10
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Rivoli (TO)
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No... anzi... assolutamente no... e dovresti vedere che mail ho ricevuto da qualcuno proprio per la posizione di massima apertura invece... scatenate anche dall'aver accolto/voluto Chain Reaction Cycles ed averlo persino "presentato"... A Canyon vogliamo anche bene... e lo vedrai nel prossimo numero, sebbene si sia visto in passato. Di Rose abbiamo detto meraviglie... Hai frainteso... ma no problem :°°(:... comunque la ns. posizione è assolutamente diversa e molto chiara... vedi anche tuttttttti questi interventi.

Ciao,


un piccolo misanderstunding :-P
"attacco velato" nel senso che è quasi sempre meglio il buon sivende (onesto, sotto casa, buoni prezzi e riparazioni affidabili) rispetto ad internet, ma del resto i cataloghi e i fatti parlano da soli :-P
le riparazioni le ho imparate a fare grazie a questo forum (sezione officina), davanti all'offerta del mio sivende non esito a dire "guarda che su internet lo pago tot in meno, mi dispiace ma lo prendo lì"
io da mtb action prendo tutti i link per ruote, mozzi, case produttrici artigianali, ecc... lungi da me il dire "mtb action è contro internet" anche xkè non starei valutando di fare l'abbonamento alla rivista via internet XD
 

New Rider

Biker assatanatus
8/2/07
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Vicenza
mercatino.mtb-forum.it
Continuate cosi voi ragazzi sulla vostra strada...
Siete voi i nostri idoli ( marco ,muldox,sheriffo,ser pecora, scr1... ecc ecc e tutti quelli della redazione di mtbforum)
Se fosse per quelle 4 riviste ''magre'' ora staremo ancora a pedalare sulle mtb rigide con vbrake..
L ' invidia parla purtroppo...
 

MBAction

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16/9/06
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Continuate cosi voi ragazzi sulla vostra strada...
Siete voi i nostri idoli ( marco ,muldox,sheriffo,ser pecora, scr1... ecc ecc e tutti quelli della redazione di mtbforum)
Se fosse per quelle 4 riviste ''magre'' ora staremo ancora a pedalare sulle mtb rigide con vbrake..
L ' invidia parla purtroppo...

Suppongo non ti riferisca a noi... ma quanto mi piacerebbe venissero riconosciuti i nostri meriti quando si parla di queste cose... andando oltre ogni facile generalizzazione... generalizzazione oggi più che mai pericolosa, visto il volume di informazione che gira.... e che dà fastidio quando si parla di "internet" in generale, coinvolgendo ingiustamente il forum (che infatti io difendo a spada tratta), ma che è altrettanto ingiusta quando si parla di riviste in modo qualunquista... anche perché noi di MBAction abbiamo pagato di tasca nostra e paghiamo ancora oggi le posizioni che teniamo e vogliamo tenere. Credi che sia una bugia se ti dico che ci sono produttori italiani che ci hanno detto "non facciamo pubblicità da voi perché voi parlate principalmente di full?"
 

Clab04

Biker grossissimus
25/8/08
5.305
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Suppongo non ti riferisca a noi... ma quanto mi piacerebbe venissero riconosciuti i nostri meriti quando si parla di queste cose... andando oltre ogni facile generalizzazione... generalizzazione oggi più che mai pericolosa, visto il volume di informazione che gira.... e che dà fastidio quando si parla di "internet" in generale, coinvolgendo ingiustamente il forum (che infatti io difendo a spada tratta), ma che è altrettanto ingiusta quando si parla di riviste in modo qualunquista... anche perché noi di MBAction abbiamo pagato di tasca nostra e paghiamo ancora oggi le posizioni che teniamo e vogliamo tenere. Credi che sia una bugia se ti dico che ci sono produttori italiani che ci hanno detto "non facciamo pubblicità da voi perché voi parlate principalmente di full?"
Io apprezzo molto il tuo atteggiamento, la tua (Vs.) professionalità e il tuo approccio con il web.
E soprattutto le opportunità che ci dai di confronto, assolutamente, viene prima la stima che non l'osservazione seguente, che nessun'altra rivista mi pemetterebbe di fare.
Leggere la vostra rivista significa per me leggere una rivista americana tradotta in italiano.
Ci sta, la mtb è nata in America, stanno anni luce avanti un po' in tutti i settori e credo che nello sport emerga più di altrove il lato positivo del tipico yankee, piacevole da conoscere e importare.
Però non mi stupisce troppo che un'azienda italiana non faccia pubblicità sulla vostra rivista.
La vostra rivista tende ad americanizzare (passami il termine brutto, ma che non vuole essere dispregiativo) i bikers e questo non fa il gioco del piccolo o anche grande produttore italiano.
Il produttore italiano lega spesso l'immagine alla personalizzazione, al passato, alle tradizioni, alla cura e al particolare, e i prodotti sulla vostra rivista sono tecnologici, spettacolari, macinasassi.
Sono riduttivo, lo so, e compro la vostra rivista saltuariamente, ma questo mi sembra, e ritengo anche che su una rivista che testa prodotti che non solo non sono italiani ma alle volte non sono neanche venduti in Italia sia abbastanza logico che un produttore italiano non voglia fare pubblicità a un suo prodotto.
Non fosse altro perché chi lo legge non se lo aspetta, figuriamoci se se lo compra.
Ti dico tutto ciò anche perché personalmente, con un taglio leggermente più indigeno, sarebbe la mia rivista preferita.
Ciao
Claudio

PS: chiedo scusa, preso dalla bellezza del confronto, anzi dal miracolo di poterci confrontare tutti insieme (il bello del web, quello che MB World dimentica) non mi sono completamente accorto che sono andato clamorosamente OT.
 

New Rider

Biker assatanatus
8/2/07
3.418
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Suppongo non ti riferisca a noi... ma quanto mi piacerebbe venissero riconosciuti i nostri meriti quando si parla di queste cose... andando oltre ogni facile generalizzazione... generalizzazione oggi più che mai pericolosa, visto il volume di informazione che gira.... e che dà fastidio quando si parla di "internet" in generale, coinvolgendo ingiustamente il forum (che infatti io difendo a spada tratta), ma che è altrettanto ingiusta quando si parla di riviste in modo qualunquista... anche perché noi di MBAction abbiamo pagato di tasca nostra e paghiamo ancora oggi le posizioni che teniamo e vogliamo tenere. Credi che sia una bugia se ti dico che ci sono produttori italiani che ci hanno detto "non facciamo pubblicità da voi perché voi parlate principalmente di full?"


Ciao gianpaolo... Credo che chi abbia orecchie possa sentire le riviste incriminate le conosciamo tutti ormai.. sono solo due che si ''salvano'' ed una e la tua...
 

The Advocate

Biker tremendus
18/5/06
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:smile::smile::smile:

Per tutti voi una recente intervista di Steve Jobs (che non è proprio uno sconosciuto) sul delicato rapporto tra web e media tradizionali

Per correttezza evidenzio che è stato ripreso dal sito del Corriere della Sera.


RANCHO PALOS VERDES (LOS ANGELES) – I giornali? Sono il futuro: è una questione di democrazia. La provocazione controcorrente è un "boost" per la valle di lacrime dell'editoria tradizionale. Anche perchè viene da un "oracolo". Da uno che oggi ha meglio di ogni altro al mondo il polso del consumatore avanzato. E che non improvvisa: Steve Jobs in persona, «l'uomo migliore di cui dispone oggi l'America», come ci ha detto Rupert Murdoch, gran "patron" del D8, che abbiamo incontrato al Terranea Resort di Rancho Palos Verde al convegno annuale del WSJ sull'economia digitale. È qui che ieri notte Jobs ha aperto il cuore e il cervello in una due ore spettacolare per intensità, "showmanship" e visione della nuova frontiera nell'era digitale.


Per i media, il messaggio di Jobs è articolato. Senza giornali, senza content "serio", senza il rigore, la credibilità, l'equilibrio, del giornalismo tradizionale si corre un rischio: «Guai a discendere in una nazione di bloggers», dice. Una frase che ha fatto instantaneamente migliaia di giri su Twitter. Poi continua: «Se una democrazia vuole funzionare seguendo un processo libero e sano ha bisogno dell'informazione di qualità… Mi riferisco a giornali come il Washington Post, il New York Times, il Wall Street Journal. Restano centrali al processo…». La soluzione? Il pagamento del "content". Jobs non ha dubbi. Ci sarà sempre un consumatore disposto a pagare per la qualità. E offre un modello: «Trovate il prezzo giusto, puntate alla quantità… Servite il vostro consumatore… Dovete conoscerlo a fondo …Scoprirete che è pronto a pagare in rete. E oggi è molto più reattivo a un prezzo equo di quanto non fosse solo sei mesi fa….». Poi prende un impegno: dopo aver salvato il settore discografico e quello cinematografico cercherà di salvare anche i giornali… «Con l'Ipad stiamo gia' cominciando a farlo».

Troviamo Steve Jobs, jeans e maglietta nera, appollaiato su una poltrona rossa, con le ginocchia abbracciate sul petto nella hall del Terranea, questo resort sopravvissuto alla crisi immobiliare, costruito su una piccola penisola che si allunga sul Pacifico, protesa verso l'isola di Catalina. È aperto, disponibile, pronto a parlare. Da vicino, "Steve", come lo chiamano tutti, è anche più magro di quello che sembrava quando lo abbiamo visto recentemente in televisione. In questa sua magrezza è fragile. A un certo punto fa un riferimento alla vita e alla malattia che lo ha aggredito. Ma il carisma è imbattibile. Lo vedi da come tiene in pugno la folla del D8, 600 persone "live", esigenti, critiche, parte intima delle tribù informatiche. È ascetico, ha la barba che sembra incolta di tre o quattro giorni, ma poi vedi che è perfettamente curata. Poco prima aveva parlato per due ore al grande happening digitale che è diventato il "D" (8 sta per l'ottavo anno) intervistato da Walt Mossberg e da Sarah Swisher, punte del giornalismo digitale del WSJ, ideatori del convegno.

Con loro, e con il dialogo con il pubblico, ha dato notizie chiave e altri messaggi oltre a quello sui giornali, focalizzando il tema centrale sull'era del post Pc , nella quale, dice «forse ancora non lo sappiamo...ma ormai ci siamo entrati di getto...». E ci offre un'analogia:«Quando eravamo una nazione di agricolotori erano i camion ad andare per la maggiore. Con l'urbanizzazione hanno prevalso le auto, più curate nella tecnologia, più facili, più mobili. Il Pc è come il camion: resterà, ma ci sarà una migrazione. L'Ipad è magico. Mi prendono in giro quando lo dico. Ma lo penso davvero, è magico. E capisco che questo agiti il mondo del Pc, incluso il nostro, quello dei Mac». Definisce «surreale» il sorpasso di Microsoft per capitalizzazione e aggiunge: «Ma non è per quello che veniamo ogni giorno al lavoro, veniamo e lo dico davvero, per l'eccitazione di realizzare grandi prodotti per la gente».

È su questo, sulla filosofia del lavoro, sulla dedizione, sull'etica inflessibile che regola le operazioni Apple, insiste, elabora, racconta, con passione travolgente, dando anche lezioni di management: «Sapete quanti comitati abbiamo nella nostra struttura? Zero. Siamo enormi, ma manteniamo lo spirito di una start up. Se le idee devono nascere e circolare occorre abbattere le gerarchie. Abbiamo un responsabile di prodotto e la sua squadra. Punto e basta. E io passo il mio tempo a incontrarmi con le squadre al lavoro. E sono fortunato perchè è il lavoro migliore del mondo e la gente straordinaria». Su Adobe, su "flash" che manca all'Ipod - grande polemica nel post debutto - esplode: «Ci sono tecnologie che sono alla primavera, altre all'estate o all'autunno o alla fine. Flash è alla fine. Non l'abbiamo incluso perchè non possiamo fare tutto. Dobbiamo scegliere i cavalli vincenti. Oggi la tecnologia chiave è Htlm 5. Ci sarà qualcuno insoddisfatto? Lo saranno sempre in meno. Se Adobe cambia le applicazioni, vedremo, ma lo promettono da troppo tempo....». Poi, seccato per le punzecchiature di Mossberg, dice: «Faremo pure qualcosa di buono se vendiamo un Ipad ogni tre secondi…».

Nel suo rapporto con il pubblico Jobs è ispirato. Ad esempio quando parla della sua vision per un mondo digitale più semplice, per le nuove frontiere delle applicazioni «che ancora non possiamo immaginare». Non vuole scendere in campo contro Google per i motori di ricerca, ma intende penetrare il mercato della pubblicità «perchè ci consentirà di dare aiuto ai nostri developer di applicazioni, perchè potremo modificare alcune cose essenziali, ad esempio consentire di non "uscire" dal sito dove ti trovi se per caso vedi una pubblicità…È serio quando affronta la polemica su Foxxcom, il suo fornitore di Ipad, il conglomerato cinese che occupa 400.000 persone e che ha registrato negli ultimi tempi un impressionante numero di suicidi: «La Apple non sceglie a caso. Andiamo a visitare il fornitore primario, quello secondario fino a quello terziario e Foxxcom non è un "swetshop", "da lavori forzati", creano condizioni di lavoro ideali. Voglio anche dire che il tasso di suicici in America è di 11 su centomila. Quello di Foxxcom di 7 su centomila. Quando sei enorme certe cose possono succedere…detto questo abbiamo inviato una squadra di esperti e psicologi per accertare la situazione…». È spiritoso quando racconta dettagli inediti sul furto dell'I-phone nuovo modello, in un bar: «Dovrebbero fare un film, c'è tutto, il furto, il sesso, la suspense». È romantico quando ricostrusce la storia: prima è nato il "tablet", poi l'Iphone, poi di nuovo il tablet «anni e anni di lavoro». Poi sul furto Iphone cambia timbro: «Quando lo abbiamo recuperato mi hanno consigliato di lasciare perdere. Ma si è trattato di un furto, di un tentativo di estorsione e di una vendita illegale. Ho riflettuto molto. Il nostro principio di fondo, la nostra storia è sempre stata quello del rispetto di valori etici. E ho deciso: non è un principio che abbandoneremo solo perche' siamo diventati più grandi».


Continuiamo tutti a leggere e a discutere con serenità: questa la differenza che fa l'uomo.

Come diceva Voltaire: "Non sono d'accordo in nulla con la tua opinione, ma sono disposto a sacrificare la mia vita affinchè tu possa sostenerla".


Ciao
 

Clab04

Biker grossissimus
25/8/08
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Aiuto! Un'altro attacco al potere di internet!

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Per tutti voi una recente intervista di Steve Jobs (che non è proprio uno sconosciuto) sul delicato rapporto tra web e media tradizionali

Per correttezza evidenzio che è stato ripreso dal sito del Corriere della Sera.


RANCHO PALOS VERDES (LOS ANGELES) – I giornali? Sono il futuro...
Praticamente per sostenere la tua tesi, e cioé che la carta stampata è giusto che sopravviva al web (che condivido) ti avvali del parere di chi vende strumenti che si sostituiscono alla carta stampata.
E per farlo ti riferisci ad un articolo di giornale.
Articolo che, se non avessi copiatoeincollato qui e fosse rimasto un articolo di giornale quasi nessuno di noi avrebbe letto.
Siamo al paradosso, direi.
;-)
Ciao
Claudio
 
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The Advocate

Biker tremendus
18/5/06
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Naviglio City
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Non voglio entrare in polemica.

Poche righe salaci non sono sufficiente per affrontare un tema come questo che ovviamente esula dalla critica svolta da quel giornale che non compro (io ora acquisto solo stampra tedesca e sono abbonato - ma mi sa che è l'ultimo anno - a MBAction).

Se confrontate il giornale stampato ed il sito del Corriere potrete verificare che sono due cose profondamente diverse che si intregrano e completano.

Ma non ho certamente la pretesa di convincervi.
 

sembola

Moderatur cartesiano
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Moderatur
27/2/03
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Bike
una nera e l'altra pure
...un sito che che pubblica anche inesattezze e bufale (come quelli delle altre testate, ad onor del vero). :omertà:
E quella sarebbe "professionalità" da fare pagare? :nunsacci:
 

Classifica giornaliera dislivello positivo

Classifica mensile dislivello positivo