come ogni uscita che si rispetti, anche questa necessita di un resoconto preciso e puntuale.
Della serie ... "spacchiamo il secondo" ... alle ore 8:00 c'era l'appuntamento? E alle 8:00 mirkoted e Ciccione si sono incontrati a Ponte Milvio.
Dopo aver ammirato il Tevere biondo con sguardo sognante ma senza fortunatamente aver attaccato lucchettini in giro per ponte milvio (Aalla faccia di Moccia
) hanno impoccato la pericolosissima e difficilissima ciclabile in direzione Labaro per raccattare il terzo incomodo ... ehm Metaforico GianJack.
Giunti che furono al parcheggio della stazione Roma Nord alle 8:40 spaccate in punto (come da appuntamento) arriva incontro loro il buon Gianjack che, con la sua giubbetta nuova nuova giallo fosforescente si esibisce nella classica caduta "c'ho-le-scarpette-con-l'attacco-nuove-e-casco-pure-da-fermo".
Rammaricandosi di non aver avuto la macchina fotografica disponibile per immortalare l'impietosa scena, i tre M&M Bikers, grazie all'ausilio di BEN 2 GPS, si apprestano ad iniziare il giro.
Il Ciccione, sia grazia a lui, ha l'ultimo ritrovato della
Garmin il Forerunner305parlante.
Tale GPS, infatti, vedendo che il Ciccione ha momentaneamente smarrito la lucidità si auto-ferma nei pressi di due avvenenti ragazze di origine sud.americana e chiede "scusate ... dove devo andare per la rotonda del Todis?" e loro, meravigliate di cotanta tecnologia indicano di proseguire più un avanti.
Il Garmin parlante, dopo neanche 200 metri, si ferma nei pressi di una piacentissima signora di mezza età (sarà un GPS ma mica è scemo) e chiede "scusi ... dove devo andare per la rotonda del Todis?"
E anche lei, meravigliata di cotanta tecnologia indica più avanti in salita.
Dopo una kilometrata circa anche il GPS parlante inizia ad avere qualche dubbio e, consigliato da Gianjack (
) lo programma per fermarsi da un simpatico vecchietto settantenne e chiede "scusi ... dove devo andare per la rotonda del Todis?"
E lui, deridendo cotanta tecnologia, dice che per il Todis bisogna andare avanti in salita. Allora mirkoted marte in uno scatto degno del caro vecchio Mario Cipollini e scompare alla nostra vista.
l Ciccione, da abile programmatore qual'è, dice "AAhhh 'zzo !! non è il Todis ... è l'Eurospin ... la rotonda dell'Eurospin" e riprogrammato il GPSparlante (a cui da ora in poi verrà disabilitata tale opzione) con le giuste indicazioni si dirigono all'inizio della traccia, non prima che GianJack vada a riprendere mirkoted che è già arrivato dalle parti di Sacrofano
Trovata la traccia giusta iniziano a pedalare in pianura su asfalto.
Al termine di un primo tratto dentro una tenuta chiusa da cancello il Ciccione, per dimostrare le sue capacità di forza atletica, getta la bici oltre detto cancello.
Dopo neanche un millisecondo arriva un'autovettura che, grazie a quell'apparecchio che si chiama telecomando, apre il cancello permettendo così l'agevole uscita di mirkoted e Giangiak che scherniscono & sbeffeggiano il compagno d'uscita
Dopo un paio di km c'è una rampetta ammazzagambe&fiato breve ma impertinente. Passata questa prima difficoltà (Gianjack dice "cominciamo bene!!!") si incamminano in un lungo alternarsi di saliscendi tra ville e oliveti.
Finisce l'asfalto e giù in picchiata in discesa su sterrato fino a raggiungere il mitico guado.
Dubbi amletici su come superare il fiume "passo io ... passi tu ... dammi la bici ... occhio che si scivola ... ti passo la bici ... poi mi dai la mano ... passo io poi prendo la bici ... smontiamo le bici e le mettiamo negli zaini" la situazione inizia a farsi preoccupante quando arriva un terribile pastore sardo
No ... nessun cane feroce, solo un simpaticissimo pastore di evidenti origini sarde che, a cavallo de una biammortizzata (OK ... sarà una frejus da supermercato .. ma è sempre biammortizzata) ci deride dicendoci "Ajè! guardatte comme si guadda questo fiumiciattusu" scende dalla bici e grazie ai suoi stivaloni da contadino ci sbeffeggia e se ne va.
Fatte le foto di rito, con il ricordo (olfattivo) del simpatico ometto si riprende a pedalare dentro una bella strada sterrata quasi tutta in pianura.
Poco prima di Isola Farnese c'è una salitella non lunga ma impegnativa.
Ciccione eMirkoted, vedendo (e odorando) in lontananza il simpatico pastore iniziato a pedalare come forsennati in apnea, raggiungendo la soglia dei 230 bpm.
Gianjack si attarda e, purtroppo, rimane in "scia" della biammortizzata (tale esperienza lo lascerà traumatizzato a lungo)
Sosta acqua sotto isola farnese i tre caballeros si dirigono in fretta e furia in direzione delle cascatelle della vecchia mola di Veio.
Dopo le foto di rito, interrotte da un incessante via vai di auto che guadano il fiumiciattolo (neanche ad un rally si vedono tante macchine) e dopo un giretto nei campi dentro al parco, continuano il girello in direzione Formello ( e scusate la rima )
nel bel sentiero che corre a fianco ad un fosso dagli alti argini, i numerosi rovi lasciano segni indelebili sui volti scolpiti dalla fatica di Ciccione Giangiak e Mirkoted (abilmente schivati, invece, i tronchi d'albero caduti ... ad altezza casco).
Rigenerante pausa caffé e via più veloci della luce (che, per inciso, viste le ultime scoperte del Cern di Ginevra ... non è che poi sia sta gran velocità)
Si continuan in bella e tranquilla strada asfaltata a fianco della Cassia Bis che diventa, poi, polverosa strada bianca in mezzo ai campi
Discesetta veloce e salitella simpatica ci portano in Loc. Selvotta dove, mirkoted esclama "Carramba che sorpresa!! Io ci sono già stato qua!!! ... no, non in una mia precedente vita ma in gita con la bimba!!"
commossi da tale evento proseguiamo verso Formello.
Giunti nei pressi del "nido dell'Aquila" i tre vengono investiti dall'aria che ha forgiato i campioni del calcio romano.
Rinvigoriti da tale iniezione di forza ed energia (soprattutto mirkoted e Giangiak) proseguono il giro in direzione La Giustiniana.
La strada si asfalta e la discesa (grazie ai benefici effetti dell'aria di cui sopra) vola sotto ai pedali fino a tornare al Labaro.
Gianjack, ancora sotto i benefici effetti dell'aria di Formello, si auto-sfida e decide di farsi anche un bel pezzo di ciclabile fino a Tor di Quinto.
Qui il gruppo si divide.
Gianjak ritorna alla sua autovettura, mirkoted, grazie all'aria respirata a Formello, si arrapa e decide di ingaggiare lotta (ciclistica) con un gruppo di stradisti e il Ciccione decide che s'è stancato dell'aria pura della campagna romana e si fa una bella boccata di smog e polveri sottili sulla circonvallazione Salaria
cmq bella mattinata, bel giro, bella compagnia
un salutone