Neanche riesco a concludere la lettura dell'articolo in quanto permeato da un irritante tono da piccoli maestri. Ma la frase che mi ha mandato più in bestia è "... è tollerato l'utilizzo di due dita..."
Tollerato da chi? Ma chi sei (siete) per decidere di tollerare qualcosa a qualcuno? In base a quale legge, dottrina, filosofia di pensiero è proibito usare due tre o quattro dita per frenare salvo ottenere la tua (o vostra) paternale deroga?
E poi su quale presupposto si afferma senza minima ombra di dubbio che un principiante abbia la mano debole?
Forse un poco di umiltà in più non farebbe male.
Boda
Visto che qualcuno l'ha presa sul personale, vedo di chiarire il concetto.
Premetto subito una cosa: non voglio imporre niente a nessuno e quello che scrivo negli articoli e sul forum in generale, sono sempre consigli, poi sta a chi legge decidere se metterli in pratica o meno.
Che i toni in quel passaggio siano forti, è voluto visto che la sbagliata abitudine di frenare a due dita è molto diffusa.
Vediamo di capire il perchè ho volutamente rimarcato sull'importanza della franata ad un dito.
Guardatevi una qualsiasi gara di DH o di una qualsiasi dispilina gravity di un certo livello: quanti frenano a due dita? Nessuno... Guardate scendere un rider anche solo di medio livello, senza bisogno di scomodare i fenomeni della WC: quante dita usa per frenare?
Impugnare il manubrio a 3 dita è estremamente importante per migliorare il controllo. Anch'io ero un fermo sostenitore della frenata a due dita, perchè pativo di indolenzimento della mano. Poi un amico mi ha convinto a provare a frenare ad un dito e dopo un primo periodo in cui proprio non mi trovavo, ho finalmente capito che stavo sbagliando alla grande e quella di frenare a due dita era una cattiva abitudine che mi portavo dietro.
In giro ci sono tantissimi riders che continuano con questa sbagliata abitudine. Nel nostro gruppo ormai tutti siamo passati alla frenata ad un solo dito e i miglioramenti in discesa ci sono stati per tutti, naturalmente dopo un primo periodo di adattamento.
Devo infatti ringraziare chi mi ha convinto a perseverare con la frenata ad un dito, anche se all'inizio mi trovavo male.
Per questo sono un fermo sostenitore del fatto che si debba frenare ad un dito, perchè i miglioramenti in quanto a controllo della bici sono evidenti. La presa più salda sul manubrio fa andare più forte in discesa. Provare per credere. E non sono solo io a sostenerlo... Chiedete a chiunque pratichi DH e sia un minimo bravo: è la prima cosa che si consiglia a chi inizia.
Poi ci sono le eccezioni. Se uno non riesce a frenare ad un dito perchè la mano è poco allenata ho ha un impianto molto poco potente (solitamente si tratta di impianti ultraleggeri da XC), allora chiaramente frena a due dita, ma un rider normale con un impianto normale imho deve assolutamente imparare a frenare ad un dito.
Il fatto che un principiante possa avere le mani già allenate da altri sport, boda, non vedo come possa andare in contrasto con quello che ho scritto. E' evidente che se uno riesce subito a frenare ad un dito meglio per lui, però le mani non abituate alle forti sollecitazioni trasmesse dalla MTB, per il principiante, sono spesso uno dei problemi principali.
Tornando ai discorsi seri: come funziona l'ordine dei manettini, prima manopola-freno-cambio? oppure manopola-cambio-freno? Non c'è una regola... dipende dalle marche e modelli...il 99% fa così ma tu fai come ti pare...
La posizione dei manettini dipende dalla posizione del freno... Una volta posizionato il freno, poi in base allo spazio libero ed eventuali interferenze con il pompante, si decide se mettere il manettino prima o dopo la leva freno. Dipende molto dalla marca e dal modello di freno e manettino.
I produttori comunque stanno lavorando per risolvere questi problemi: i comandi
XTR nuovi che monto ad esempio possono essere regolati facendo scorrere collarino di fissaggio al manubrio. E' un sistema molto pratico e funzionale devo dire.
Mi permetto di correggerti su quanto sto quotando. Se da un lato quella che hai esposto è la regola che comunemente viene assodata come corretta, la mia esperienza e quella di altri con cui ne ho discusso, sconsiglia di posizionare la leva così. La ragione è semplice: di fatto posizionandola così non carichi affatto il palmo, bensì l'attaccatura del pollice, avendo fra l'altro una presa affatto salda, sicchè in caso di ostacolo che ti fa impuntare è molto facile perdere la presa del manubrio che come detto fa forza sul pollice a causa della rotazione in avanti del polso e trovarsi in avanti col corpo con le ovvie conseguenze che possiamo immaginare, cioè caduta rovinosa con faccia in avanti per terra. Lo dico perchè mi è successa un paio di volte una cosa del genere e confrontandomi con altri e successa loro la stessa cosa....bada bene che nel mio caso dorso e avambraccio erano esattamente come consigli di metterli tu e come anche io pensavo fosse corretto.
In realtà la leva è bene tenerla un filino ruotata più in alto (non troppo)così che la mano risulta leggermente piegata verso l'alto. In questa maniera il peso del corpo è effettivamente sul palmo per cui in caso di impuntata non è più solo il pollice che tiene, ma il palmo, e non si viene sbalzati in avanti perchè la mano non tende a ruotare a causa dell'impuntata e a perdere la presa.
Aggiungo che le leve è sempre bene tenerle non troppo strette in maniera da poterle ruotare facendo un pò di forza con la mano, questo sia per prevenire (almeno un pò) rotture in caso di cadute sia perchè se cadi, specie con bici da gara il cui manubrio è generalmente piuttosto basso, non è infrequente che la leva passi sopra l'orizzontale nel ruotare del manubrio a causa della caduta senza riuscire a raddrizzarlo se non si ha una brugola per smollare la leva. Se invece la si può sollevare a mano, il manubrio risulta molto più facile da riportare nella posizione corretta.
Dipende sempre da come consideri la posizione di partenza... Io considero una posizione da discesa, in cui il baricentro è moderatamente arretrato (parlo infatti di far finta di trovarsi su una discesa di media pendenza, non in una curva dove il peso è tutto sul manubrio), quindi alla fine il risultato che si ottiene alla fine è lo stesso sia con il metodo che ho descritto io, che con il tuo.
Poi comunque entrano in gioco i gusti personali... Ad esempio io che guido molto sul manubrio ed uso bici compatte, tengo le leve molto in basso, altri miei amici più in alto.
Naturalmente il palmo deve appoggiare correttamente sulla manopola e questa non deve sfuggire in caso di impatto con un ostacolo. Se questo si verifica, la posizione della leva è da rivedere spostandola più in alto.