ho di nuovo interpellato la mia amica avvocato(il marito è un biker)e gli ho spedito l'ordinanza ecco la sua risposta :
"...si comprende meglio, leggendo l'ordinanza, che chi l'ha redatta era consapevole dell'impugnabilità della stessa, inoltre, emerge chiaramente che i lamentati pericoli non si sono in realtà mai concretizzati, lasciando peraltro immaginare che sussistano, soprattutto, nell'immaginazione dei residenti ai quali, del resto, l'iniziativa evidentemente si rivolge allo scopo di raccogliere un "facile" consenso, nonché il favore degli elettori locali.
In sostanza, sembra trattarsi della "solita" vicenda di arbitrario campanilismo, tipica del malcostume nazionale.
Resta che, in assenza di iniziative legali di contrasto e trascorso un determinato arco temporale, l'ordinanza potrebbe consolidarsi, secondo il principio automatico dell'"autoreferenziazione", salvo, bene inteso, che a livello individuale, ovvero conservando i bikers la possibilità d'impugnare la singola sanzione ove eventualmente multati, ma è un impegno, anche oneroso, che ci si potrebbe risparmiare avocando preventivamente le sedi più competenti con il plausibile, oltre che relativamente agevole obiettivo di fare revocare una tale demagogica ordinanza.
Come noto, tutto ciò avverrebbe spontaneamente in Francia, in Germania od in qualunque altra nazione ove i cittadini fossero realmente consapevoli dei loro diritti e sapessero che è loro responsabilità impegnarsi per farli rispettare.
Mi domando: viviamo noi in un simile paese?"
riassumendo o ci si organizza x tempo o la si prende in quel posto, meditate gente meditate....