Domanda stupida:
Ma se sapevi della gente del genere che lavora li, come mai non sei andato in un altro deca?
Motivi di distanza?
Ale, sapevo che la bici sarebbe finita il mano di coloro che lavorano al laboratorio di destinazione, quindi in teoria la base di partenza poco importava;
Del resto la prima volta che ho avuto un problema e mi hanno ordinato il blocco remoto della forcella, uno dei pochi ragazzi gentili e disponibili mi aveva cordialmente dedicato 5 minuti del suo tempo per scrivere sulla presa in carico il problema: che poi al posto di spedirla abbiano ordinato il ricambio in sede (e vorrei dire, per una levetta e un cavo) meglio così, ma quantomeno c'era scritto tutto sulla bolla.
In questo caso oltre ad una cattiva figura del negozio nei confronti del laboratorio ad inviare un mezzo senza alcuna indicazione, c'è la presa in giro proprio bella diretta ma soprattutto ingiustificata.
Ho come la sensazione che questo atteggiamento da parte sua sia cominciato dal maledetto ordine dei flat: "Si ti chiamo domani per darti notizie". Ovviamente passarono giorni senza sapere nulla, e allora mandai una mail dove lamentavo il solito disinteresse nei confronti del cliente, seguita da un commento negativo in risposta al sondaggio automatico inviato alla mia posta elettronica dove esprimevo i miei disappunti sul negozio e sulla disorganizzazione.
Da lì poi ci furono i toni (suoi) sbagliati per telefono e tutto il resto lo conoscete già.
Quel che penso, è che sentendosi il responsabile del ciclismo (quindi figo, a modo suo) ed avendo qualche anno più di me, avrà creduto di poter alzare il gomito non sapendo di aver trovato la persona sbagliata e soprattutto la situazione sbagliata, dato che un cliente sta semplicemente esercitando i suoi diritti.
Non che io sia una testa calda, uno che ama le questioni o robe simili, anzi, sono sempre stato troppo educato, paziente e calmo con tutti, da sempre.
Però adesso basta farsi mettere i piedi in faccia e ricevere trattamenti di questo tipo specialmente quando sono io ad aver ragione e dato che davvero lavorate a mò di disastro.
Certa gente si culla anche del fatto di lavorare per una grossa
catena commerciale ed in un certo senso si sentono tranquilli ed intoccabili: questo è un altro esempio di come negozietti di vario tipo - sivende o piccoli lavoratori locali indipendenti, possibilmente gente onesta e che svolge il proprio lavoro con passione per portare il pane a casa - chiude giornalmente i battenti, mentre personaggi simili continuano a creare disservizi e problemi prima ai clienti e nelle peggiori situazioni anche a sè stessi, cavandosela sempre con una risata.
Anche qui non voglio generalizzare, ci sono tanti bravi ragazzi che lavorano anche in queste grosse catene, ribadisco che mi sto riferendo alla situazione di Melilli ed a qualche personaggio in particolare.
Per finire di rispondere alla tua domanda, si tra i motivi c'è anche da considerare la lontananza maggiore di Catania, oltre al fatto che hanno molta più merce da gestire e quindi avevo il timore che magari non prestassero molta attenzione sulla
cura delle spedizioni delle bici e dettagli vari.
E porca miseria, io ho fatto grossi sacrifici per comprarla, sono un maledetto studente con solo un lavoro part-time a condizioni contrattuali (altro che contrattuali) che oserei definire ridicole, per la cronaca sempre perchè sei ragazzo e quindi la prendi in culo e devi pure ringraziare.
Ma ti dirò che se mai dopo questa volta avrò altri problemi, a meno che mi si apre il telaio o mi esplodono forcella o ammortizzatore, per tutto il resto me la vedrò io personalmente a costo di dover sborsare di più e di tasca mia (e ancora non so se questo problema rientrerà in garanzia o meno).
E sicuramente mi rivolgerò a Catania, che seppur sia più lontano da casa per lo meno ho visto che il responsabile del ciclismo non è uno tipo come quello di Melilli e per quel poco che ci ho parlato mi è sembrato affidabile e risolutivo, oltre che gentile ed esaustivo.
L'organizzazione della merce e del negozio lascia a desiderare pure lì (ma hanno un carico di lavoro tremendamente superiore a quello di SR), ma fino ad oggi quando ci andavo per lo meno gli addetti erano gentili e disponibili.
Se non parlavo con lui ancora non saprei nulla riguardo alla bici, e chissà che non la rispedivano così com'è per mancanza di indicazioni dato che anche dal laboratorio hanno difficoltà a contattare i vari referenti di Melilli, come mi diceva il tipo per telefono (quello del lab centrale).
In conclusione, vorrei seriamente prendere provvedimenti nei confronti del negozio e di questo trattamento, ma inutile rivolgersi al direttore, che del resto lasciando passare situazioni simili sarà lui il primo a dare il buon esempio.
Dunque mi informerò su cosa posso fare e su come procedere.