per le giornate più fredde, diciamo quelle che vanno da -10 fino a massimo 10/15 °C nelle ore di punta
Ciao. Io temo che le tue aspettative siano destinate a restare insoddisfatte, viste le premesse quotate.
Non c'è intimo al mondo che possa essere responsabile del comfort termico in un range di 25°C, dal freddo boia alla temperatura primaverile.
Esistono capi intimi che si adattano efficacemente a (quasi) ogni temperatura, ma non è a loro che viene demandata la regolazione del calore!
Un intimo sportivo, estivo o invernale che sia, deve essere principalmente un isolante, evacuando verso l'esterno l'umidità dalla pelle così da mantenerla asciutta. Ad un intimo invernale si può aggiungere una minima capacità termica, con una piccola percentuale di lana merino, Roubaix, Dryarn o altro materiale più o meno
esoterico con proprietà termiche, così da essere d'aiuto alla vestizione nel suo complesso, ma la regolazione principale del calore deve essere affidata agli strati esterni, più facilmente "dosabili" e meno critici dal punto di vista della traspirabilità.
Quel tipo di approccio (quello dell'intimo
massiccio ed incazzato, intendo...) può andar bene per situazioni statiche in cui l'esigenza di mantenere il comfort termico non è complicata dallo sforzo atletico. In quel caso ti metti il tuo
bell'intimo 100% merino e per ore contempli la natura seduto sul laghetto ghiacciato godendoti il calduccio, ma se solo fai qualcosa più di una corsetta di qualche metro ti trovi facilmente in un bagno di sudore. E per quanto straordinaria sia la lana merino, quando è troppo caldo, è troppo caldo.
C'è sempre tanta soggettività nella percezione del freddo, ma personalmente mi sono trovato a dirottare l'intimo con grandi percentuali di lana merino (
Endura BaaBaa e dhb M200) ad attività meno dinamiche della bici perché avevo sempre troppo caldo e non riuscivo a modulare il calore come si può fare, eventualmente, con uno strato esterno dimostratosi troppo caldo, banalmente aprendo una zip. E non riuscivo neanche a riequilibrare le temperatura privandomi dello strato esterno visto che, scomodità a parte del
mettitogli, l'intimo non è un capo adatto ad essere esposto direttamente al mondo o ad essere sfregato da uno
zaino per ore...
In definitiva la mia idea, inevitabilmente basata sulla mia personale esperienza, è che la lana merino sia una fibra eccezionale ma che possa/debba rappresentare solo una piccola percentuale della composizione di un intimo tecnico dedicato ad attività sportiva intensa, altrimenti c'è il fondato rischio che si riveli troppo calda, poco versatile e di difficile abbinamento con altri capi. Optando invece per un intimo più "classico" (per quanto possa essere classico un tessuto sintetico ad elevata tecnologia rispetto ad una maglia di lana...) otterresti una base meno calda in assoluto ma più solida per la successiva costruzione di un'abbigliamento invernale a prova di ogni occasione, dai -10° ai +15, come da te ipotizzato, anche se per quanto mi riguarda 15°C sono una temperatura da abbigliamento estivo, con - al più - una canottiera windstopper senza proprietà termiche per il busto.