Ieri sono tornato sulla terribile salita cementata per Casera del Vò per provare la discesa del sentiero n°7 per Malga Fiabio...ero passato esattamente un mese fa aggregandomi ad alcuni mitici BdB, [MENTION=38455]lisabike[/MENTION], [MENTION=9101]seby13[/MENTION], [MENTION=12797]cascio[/MENTION], [MENTION=19832]gfavier[/MENTION] e [MENTION=17764]Perse[/MENTION].
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Partenza da Navene lungo la pedo-ciclabile lungo lago verso Malcesine.
A Malcesine si sale sulla carrozzabile asfaltata detta "Strada Panoramica".
Ad un certo punto salgo ripidamente fin sotto il Monte Fubia per raggiungere le Case Faigolo con alcuni tratti a spinta.
Da qui inizia la terribile cementata di cui dicevo e all'altezza della casetta/portico
eretta in memoria di un incidente avuto da un viandante (fulmine se non ricordo male), invece che salire a sx per Casera del Vò ho piegato a dx salendo dapprima abbastanza agevolmente fino al Rifugio Forestale "il Signor".
Poi la sterrata si inerpica decisamente e l'andatura cala...si riesce comunque a pedalare di continuo (magari con qualche sosta per tirare il fiato e non far tirare le gambe) fino al successivo Rifugio Forestale "i Piombi".
Malcesine è "qualche metro" più in basso.
Comincio a trovare la neve fino ad incrociare l'incrocio col sentiero 5 proveniente da Passo Valdritta (già fatto da qualcuno dei Bdb se non ricordo male).
Un tratto non molto lungo mi costringe ad arrendermi alla neve...si spinge...meglio, così riposo le gambe.
Arrivato al culmine nel punto più alto del giro a circa 1220 m si inizia a scendere dal sentiero n°7...e che scendere ragazzi...primo tratto con alcuni tornanti da fare solo se in compagnia (tratti esposti)...ho preferito tirare i remi in barca come si suol dire anche se qualche "autoscatto" ci voleva.
Poi il sentiero diventa più abbordabile,
...per un breve tratto a dir la verità.
Quindi ancora tornantini alcuni scalinati e da ritornarci in compagnia per provare qualche passaggio in più.
La pendenza non è mai eccessiva ma bisogna avere una dimestichezza con la bike di alto livello...le insidie sono dietro l'angolo.
Con un piccolo tratto in contropendenza si arriva improvvisamente alla radura prativa di Malga Fiabio. Qui una sosta diventa obbligatoria per distendere muscoli, braccia e gambe.
Da qui si può scendere direttamente a Cassone o a Malcesine con sentieri tecnici molto più distensivi del precedente. Il mio percorso mi conduce invece all'Eremo dei Santi Benigno e Caro con primo tratto molto faticoso in salita (curioso l'incontro con quattro camosci) e arrivo in scioltezza attraverso una forestale ben tenuta.
Ecco l'Eremo molto ben conservato in una posizione assolata, distensiva e contemplativa.
Qui altra sosta, la più lunga della giornata perchè il prato vicino all'Eremo è molto invitante per un "riposino".
La successiva discesa è da fare in un fiato, è una vecchia mulattiera costituita da innumerevoli curve...le sospensioni fanno il loro dovere giù per le pietraie fisse...è un vero godimento.
Non contento a Cassone sono risalito fin sotto la stazione intermedia della Funivia di Malcesine percorrendo un tratto dell'andata e quindi scendere a Navene da un sentiero scassato e sporco che mi ha portato sul lungo lago ma ahimè contro un cancello alto chiuso (mi ricordo che Perse me l'aveva detto...era successo anche a loro)...e allora ho incastrato in qualche modo la bike sul cancello, arrampicata e recupero della bici.
Che dire, giro durissimo sia in salita che in discesa, 37 km e 1920 metri di D+ la dicono tutta. o-o