Quello che non condivido è il fatto di considerare come unico fattore di scelta il rapporto qualità/prezzo, senza considerare anche aspetti legati all'emozione, alla storia e all'immagine di un marchio. Inoltre trovo inconcepibile non avere a cuore la difesa dei brand italiani anche a costo di essere non del tutto imparziali. Io preferisco spendere qualcosa di più, anche perché me lo posso permettere, per avere un prodotto equivalente "engineered in Italy". Resto dell'idea infine che la grande distrbuzione stia uccidendo il mercato perché fornisce una chiave di lettura sempre e comunque basata sul rapporto quantità-prezzo che al momento risulta irressitibile ma che produce dei danni irreversibili al "tessuto" sociale. Proprio un mese fa ascoltavo le lamentele (inaspettate per altro) di un collega americano, mi raccontava di come Walmart abbia prodotto con la sua diffusione il deserto attorno a sé, con la capacità di attrarre le persone in virtù di una offerta irresistibile. tutti i servizi, dal cambio olio alle farmacie alla palestra al parrcucchiere, forniti 24 ore su 24.
Per altro non voler considerare Decathlon grande distribuzione è privo di senso, sfruttano la loro posizione di mercato per portare il bene dalla catena di produzione allo scaffale.
Ci tengo a dire che non ho nulla di particolare contro Dechatlon, ci ho anche comprato diversa roba e apprezzo la mission aziendale che guarda veramente allo sport e allo sportivo, non come altre catene che si travestono da negozi di sport per poi vendere abiti casual e schiccherie da indossare in discoteca.
Saluti.
Quello che non condivido è il fatto di considerare come unico fattore di scelta il rapporto qualità/prezzo, senza considerare anche aspetti legati all'emozione, alla storia e all'immagine di un marchio. Inoltre trovo inconcepibile non avere a cuore la difesa dei brand italiani anche a costo di essere non del tutto imparziali. Io preferisco spendere qualcosa di più, anche perché me lo posso permettere, per avere un prodotto equivalente "engineered in Italy". Resto dell'idea infine che la grande distrbuzione stia uccidendo il mercato perché fornisce una chiave di lettura sempre e comunque basata sul rapporto quantità-prezzo che al momento risulta irressitibile ma che produce dei danni irreversibili al "tessuto" sociale. Proprio un mese fa ascoltavo le lamentele (inaspettate per altro) di un collega americano, mi raccontava di come Walmart abbia prodotto con la sua diffusione il deserto attorno a sé, con la capacità di attrarre le persone in virtù di una offerta irresistibile. tutti i servizi, dal cambio olio alle farmacie alla palestra al parrcucchiere, forniti 24 ore su 24.
Per altro non voler considerare Decathlon grande distribuzione è privo di senso, sfruttano la loro posizione di mercato per portare il bene dalla catena di produzione allo scaffale.
Ci tengo a dire che non ho nulla di particolare contro Dechatlon, ci ho anche comprato diversa roba e apprezzo la mission aziendale che guarda veramente allo sport e allo sportivo, non come altre catene che si travestono da negozi di sport per poi vendere abiti casual e schiccherie da indossare in discoteca.
Saluti.
a parte il fatto che non capisco il tuo discorso, (errori a parte che possono sempre capitare)...credo di essere ben sopra le parti e molto obbiettivo, visto che ho TUTTI brand italiani, però guarda caso...SOLO assemblate in italia...dimentichi inoltre, che DECA, al contrario, fà produrre in italia molti telai e bici da bdc....dando lavoro a diverse aziende, forse andare a vedere come è nato deca aiuterebbe, visto che è nato COME PRODUTTORE di BICICLETTE.....Inoltre con il tuo criterio, pensa che cosa succederebbe per le auto,dovremo viaggiare sono con vetture italiane.... e se gli altri all'estero facessero uguale? la nostra economia che campa con l'export sai che fine farebbe....
ciao
contax
Apprezzo il tuo atteggiamento "romantico", che ti fa sicuramente onore, ma è del tutto fuori luogo. Le aziende, in generale, se ne fottono del tessuto sociale, e badano solo a contenere le spese di produzione, delocalizzando appena ne hanno la possibiltà e la convenienza; non vedo perchè dovrei preoccuparmene io, finanziando un impresa che magari è italiana solo di nome. Scelgo il prodotto italiano a parità di convenienza per me.
Il discorso cambia per le produzioni artigianali, che però non puoi raffrontare con quelle industriali, sotto nessun aspetto. Si rivolgono infatti a clientele diverse, offrendo prodotti diversi e non alla portata di tutti.
cosa è che non capisci?
Quello che non condivido è il fatto di considerare come unico fattore di scelta il rapporto qualità/prezzo, senza considerare anche aspetti legati all'emozione, alla storia e all'immagine di un marchio.Inoltre trovo inconcepibile non avere a cuore la difesa dei brand italiani anche a costo di essere non del tutto imparziali. Io preferisco spendere qualcosa di più, anche perché me lo posso permettere, per avere un prodotto equivalente "engineered in Italy
scusate sono un principiante e sono, ovviamente roso dai dubbi:
Avendo deciso di compare una bici "seria" mi ero orientato, non senza passare per molte alterative, per una scott aspect FX 25 (1350,00). Ho, poi, avuto l'occasione di andare al decatlhon dove vedo una rockrider 9.1 con cambio shimano LX, Forcella Rock Shox Tora 302CL lock-out remote 120 mm, ammortizzatore Xfusion 02, freni disco idraulici Avid juicy 3 160mm alla bellezza di soli 749,00. A questo punto ho un dubbio e sono ideciso tra le due. Voi che ne pensate?
Beh, non c'è paragone, la decathlon, oltre ad avere una forcella migliore (anche se non di molto), costa quasi la metà. Ma al prezzo della scott non si trova la 9.2?
Scusa, ma credo di aver fatto un pò di confusione, perchè quel prezzo (749) si riferiva almodello 9.1 2007, quello del 2008, con le dotazioni elencate costa 1.000. Trovi che anche a mile euro la decathlon 9.1 sia preferibile alla scott?
Grazie mille per la risposta!
nelle grandi città sono capaci di rubarsi qualsiasi bici, anche vecchia e malconcia, quindi occhio a legarla bene magari in posto protetto;
l'idea quindi di cercare un usato è valida, magari trovi una bici migliore come qualità ma meno appariscente.
Sì infatti quando sto a casa la terrei sul balcone (per fortuna abito al primo piano). Ho diversi amici ed amiche a cui hanno rubato bici disastrate tipo la Graziella o MTB distrutte. E poi c'è la moda di rubare anche le selle. Beh, basta paranoie sennò non compro più niente... :-D
Secondo me sei fuoristrada: ti servono due bici, un cancello arrugginito per andare al politecnico e un altra per girare in collina o viaggiare.
Il cancello arrugginito ce l'ho già ma da problemi ogni due giorni... ...i ferrivecchi so scegliermeli benissimo da solo :-D
Allora questa è quella su Ebay:
http://cgi.ebay.it/MTB-BIANCHI-QUAK...eZWD1VQQtrksidZp1638.m118.l1247QQcmdZViewItem
Poi ne ho trovata anche una usata identica tranne che per il colore:
http://torino.kijiji.it/c-Auto-e-mo...ke-Alluminio-100-Front-Disk-W0QQAdIdZ26062542
Però richiede 450 euro, più del prezzo della nuova Io gli ho offerto 200 euro e mi è parso di capire che posso riuscire a prenderla a quel prezzo. Che ne dite? Il modello comunque va bene per andare in collina e viaggiare?