Mi sa che di dialogo fra noi ce ne sarà pochino ma tant'è ci provo lo stesso...
Puzza: proprio perché ce l'abbiamo NEL naso tutti i giorni, vivendo a un tiro di schioppo da una megacentrale a carbone, nel tempo libero cerchiamo di respirare in quei pochi posti ancora dotati del loro aspetto naturale. Giusto la valle Stura dove si svolge la discesa incriminata è quasi priva di impianti a fune, la capacità turistica dei grossi ski resort è a tappo e bastano e avanzano quelli che già ci sono.
Trentino: hai proprio citato l'esempio negativo di convivenza biker/pedone. Lì si va verso una netta separazione, di qua solo con le due
ruote, di là solo con le pedule. Dove passano entrambi sono guerre come insegna l'atteggiamento storico del CAI-SAT verso il fenomeno bike. Per noi la montagna deve essere
tutta di tutti, se si incontrano pedoni camosci o marmotte vale la regola della precedenza (loro). Non so chi hai incontrato sull'Oronaye e a che velocità gli stavi piombando addosso, noi su quei monti ci siamo di casa e gli incontri sono sempre improntati alla massima tolleranza e cortesia, prima tu, no passa pure, buona gita.
Sfruttano per bene le loro montagne: ma chi, come, maddeche????!? Gli unici che hanno titolo per
sfruttare le montagne sono quelli che ci vivono, le coltivano, ci portano le bestie! Le società di concessione degli impianti hanno pagato quattro soldi per arrogarsi il diritto di spianare cementificare sferruginare il territorio, questo me lo chiami sfruttamento corretto? Solo l'uso di questa parola la dice lunga...
Pericoloso precedente: ribadisco e sottolineo le parole del mio compare, alla luce dei danni che gatti selvaggi ed eliski fanno d'inverno, portando in quota gente che magari la montagna l'ha vista solo dalle piste del Sestriere e poi va a staccare valanghe e quant'altro. E adesso si vorrebbe trasferire la stessa mentalità nel mondo bike, per di più con una manifestazione popolare e seguita come l'IB... ma mi faccia il piacere!!!