Basta leggere i commenti sui social per capire che non c'è speranza. Il livello di ignoranza italiano (all'estero non lo so) è abissale. C'È gente che invocano a investire i ciclisti per educarli.
Vai tranquillo... In Germania è peggio, a Berlino si amazzano in media 20 ciclisti all'anno e poi se leggi certi commenti sotto gli articoli che raccontano le vicende. Secondo me colpa della troppa organizzazione che mira a tirar via le bici dalle strade dove viaggiano le macchine e provoca che chi va in auto pretende che le bici stiano lontane dalla "sua" strada. Piste ciclabili sono velenosi. Ci vuole un insieme, non un "tutti contro tutti".
A Berlino ogni giorno si muove in bici più di mezzo milione di abitanti. MEZZO MILIONE. Per quanto i 17 morti registrati nel corso del 2016 siano molti di più rispetto all'anno precedente, si tratta comunque di un numero basso (non me ne vogliano, sui morti non si dovrebbe fare aritmetica, ma la statistica è necessaria a capire l'entità). Senza dubbio è un numero su cui lavorare, e i tedeschi - proprio in virtù della loro "troppa" organizzazione - ci lavoreranno.
In Italia il numero di persone che usa la bici quotidianamente non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello che si registra in Germania e altri paesi del Nord Europa. Il numero di decessi è alto in rapporto, e per la maggior parte coinvolge persone anziane (over 65). È in aumento costante negli ultimi anni. In queste cose tutto fa brodo: distrazione al volante, distrazione al manubrio, guidatori non idonei alla guida sia dell'auto che della bici (anziani, con scarsi riflessi, o persone alticce, o stanche, quale che sia la loro età), e dolo - come si vede in quel video inglese che fa rabbrividire.
Trovo assurdo affermare che se c'è molta infrastruttura sia peggio che non averla (in Italia l'infrastruttura è fortemente carente, e quando c'è spesso induce all'errore il ciclista o l'automobilista - detto da uno che è stato investito su una ciclabile secondo me mal fatta -). È come dire che era meglio educare chi popolava il Far West piuttosto che sviluppare un apparato di legge e diritto per la tutela del singolo. Il mondo del "siamo tutti uguali e viviamo d'amore e d'accordo" è utopia.
Senza dubbio i fattori in gioco sono molti e il problema non è facile da esaminare sotto tutti i suoi aspetti. L'anarchia, tuttavia, non è certo la soluzione. Tanto meno la sola educazione, per quanto essa sia fondamentale.